del grande fratello
La Scuola è sempre più vista come Istituzione Totale.
Come nel carcere al diavolo il ruolo educativo, in nome della lotta al bullismo viva il controllo, ovunque e comunque, anche in classe. Pensare a rimuovere le cause che portano ai comportamenti “devianti” è ormai un’utopia da poveri stolti. Più facile controllare, seduti, un monitor.
E purtroppo non stanno scherzando.
Da Repubblica.
Il ministro “favorevole” all’introduzione della misura
“Un deterrente in più, anche se da sola, comunque, non basta”Il Grande Fratello della Gelmini “Bullismo, telecamere in classe”
ROMA – Sport, disciplina, ma soprattutto un giro di vite contro gli episodi di bullismo sempre più frequenti, e in certi casi anche violenti, che si ripetono nelle scuole italiane. In un’intervista al Giornale, il ministro dell’istruzione, Maria Stella Gelmini, detta l’agenda della riforma scolastica e si dice favorevole all’introduzione di telecamere all’interno della aule, con effetto dissuasivo rispetto agli episodi di violenza fra studenti.
“Favorevole”, dunque, “anche se – dice il ministro – quella delle telecamere è una misura che non basta”. Tuttavia, sono “un deterrente in più”, e “gli istituti hanno l’autonomia di usare l’occhio elettronico”. Ogni preside dunque potrebbe decidere di piazzare le telecamere nella propria scuola: il problema, precisa il ministro, “non sta in una telecamera in più o in meno, ma nell’esigenza di rimettere al centro lo studente, rivisto nella sua formazione a 360 gradi”.
Il problema, osserva il ministro, “è che la famiglia è cambiata, così come la società: i giovani sono sempre più soli e c’è un definict di dialogo fra scuola e genitori. E’ un trend che vogliamo cambiare”.
Gelmini propone inoltre “meno ore al pc” per gli studenti e “più esercizio fisico, d’intesa con il Coni”. Sul ritorno del voto in condotta, il ministro sottolinea che “ha già ridato autorevolezza a chi sta dietro alla cattedra”.
Infine, nei confronti dell’Ue che l’ha criticata per aver dato troppo spazio all’inglese a scapito delle altre lingue straniere, il ministro risponde: “A Bruxelles mi piacerebbe vedere la stessa solerzia quando si tratta di difendere la lingua italiana”.
Senti chi parla. Adesso.
SCUOLA: GELMINI, SERVE PIANO STRAORDINARIO PER EDILIZIA
Governo, Regioni ed Enti Locali condividono la necessita’ di avviare un piano straordinario per l’edilizia scolastica anche attraverso il finanziamento di mutui finalizzati alla messa a norma, alla ristrutturazione e alla nuova costruzione di scuole e che, in analogia con il Patto per la sicurezza del triennio 2007/2009, preveda la compartecipazione dello Stato e delle stesse Regioni ed Enti Locali. E’ quanto emerso nell’incontro avvenuto oggi tra il ministro Mariastella Gelmini con gli assessori regionali all’Istruzione che ha visto tra i temi in discussione quello sull’edilizia scolastica. Le Regioni hanno chiesto che gli investimenti sulle scuole vengano sottratti al patto di stabilita’. Il ministro ha dato la sua disponibilita’ ad effettuare le verifiche a riguardo.
Da Repubblica.it.
Nodi che vengono, tragicamente, al pettine
Quanti soldi il Governo Berlusconi ha stanziato per l’edilizia scolastica?
Ovvero quanti soldi il Governo Berlusconi (non che i precedenti abbiamo fatto molto meglio) ha tagliato a Comuni e Province che si occupano direttamente di gran parte del patrimonio scolastico nazionale?
La tragedia in una scuola di Rivoli. I vigili del fuoco ipotizzano un cedimento strutturale
Una ventina i ragazzi rimasti feriti di cui quattro gravi: uno di questi rischia la paralisiTorino, crolla tetto di un liceo muore studente di 17 anni
Procura apre inchiesta per disastro e omicidio colposi
di FEDERICA CRAVERO e MEO PONTETORINO – Un giovanissimo studente del liceo scientifico Darwin a Rivoli, comune della prima cintura torinese, è morto questa mattina in seguito al crollo di un soffitto di un’aula. Altri venti ragazzi sono rimasti feriti, di cui quattro in gravi condizioni.
La vittima si chiamava Vito Scafidi, aveva 17 anni e abitava a Pianezza, località a pochi chilometri dalla scuola. Il giovane frequentava la quarta G e si trovava nella sua classe, al primo piano, durante l’intervallo, quando il soffitto è crollato. Già nella notte un albero ad alto fusto era caduto nel cortile del complesso scolastico. I soffitti delle aule vicine hanno retto ma ci sono vistose crepe.
Un cedimento strutturale – non il vento o il maltempo – sarebbe la causa del crollo, forse il cedimento di un tubo di ghisa tra il soffitto e la controsoffittatura. E’ questa una delle ipotesi ora al vaglio dei tecnici che stanno effettuando i rilievi all’interno dell’aula in cui si è verificato l’incidente. C’è anche chi ha parlato di scricchiolii avvertiti prima del crollo. Tutti i giovani e i docenti sono stati evacuati mentre le ambulanze continuano a portare via i ragazzi feriti o contusi.
I giovani feriti sono stati portati in quattro ospedali diversi: i più gravi sono quattro, tre dei quali sono stati trasportati all’ospedale Cto di Torino e un quarto all’ospedale Molinette. Altri 14 feriti meno gravi sono stati trasportati al san Luigi di Orbassano e all’ospedale di Rivoli.
Andrea M., il più grave tra i tre ricoverati al Cto, ha riportato la frattura e la lussazione della terza vertebra lombare con lesione del midollo spinale e sarà sottoposto a intervento per togliere l’osso che comprime il midollo. I medici hanno confermato che il rischio di una paralisi completa è concreto ma per capire se ci sarà il recupero della mobilità bisognerà aspettare da alcune settimane a sei mesi. A Federica A. è stata diagnosticata una prognosi di 60-90 giorni per fratture alla prima vertebra ma senza lesione del midollo. Cinzia P. ha invece contusioni e una trauma cranico lieve. Tutti e tre i ragazzi sono sotto choc post traumatico ma sanno che un loro compagno è morto.
Il crollo del soffitto è avvenuto nella sede principale del liceo scientifico Darwin, in viale papa Giovanni XXIII (ha anche una succursale in via san Bartolomeo). La scuola è un edificio dei primi anni del Novecento, situato sulla collina di Rivoli. Nato come seminario, ha subito l’ultima ristrutturazione negli anni Settanta quando è stata realizzata una nuova ala dell’edificio.L’incidente, che si è verificato nella parte vecchia dell’istituto, potrebbe essere avvenuto in relazione al fortissimo vento che tira da ieri sul torinese, ma secondo Gerardo Ferito, del comando provinciale dei vigili del fuoco di Torino, il crollo “potrebbe non essere stato provocato dal maltempo”. “Tutti i feriti sono stati estratti dalle macerie e sono in zona sicura”, ha detto il funzionario. “Dai primi elementi visibili – secondo i vigili del fuoco – sembra che la causa non sia da imputare alle forti raffiche i vento”. Il crollo ha interessato “un’unica aula dove è crollato il controsoffitto, fatto di laterizi”. La tragedia potrebbe quindi essere dovuta a un crollo strutturale le cui cause sono ancora da accertare.
Sul posto si sono recati i carabinieri della compagnia di Rivoli e il questore di Torino, Aldo Faraoni. Anche il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello e il sostituto procuratore Cesare Parodi sono arrivati a Rivoli per fare un primo sopralluogo. “Abbiamo il dovere di dare spiegazioni a questo nuovo dramma, abbiamo il dovere di dare risposte a quanto è accaduto innanzitutto alla famiglia della vittima e a tutti gli altri genitori” ha detto Guariniello che ha aperto un’inchiesta procedendo per disastro colposo e omicidio colposo a carico di ignoti. Cesare Parodi ha quindi spiegato “la morte è avvenuta per un trauma violento,ma abbiamo comunque disposto l’autopsia. Ora l’importante è capire perché questa tragedia si è verificata”.
in fuga
La segreteria del ministro giustifica con ”motivi istituzionali”
Niente visita a Ferrara per la GelminiIl ministro Gelmini non sarà a Ferrara. La titolare del dicastero all’istruzione era stata invitata dall’ateneo estense al seminario di studi “La Ssis rapita: la formazione docente nel guado” organizzato dall’università di Ferrara in via Savonarola per martedì 11 novembre.
Alla notizia della possibile presenza in città della tanto contestata autrice dell’altrettanto discussa riforma, gli studenti universitari di Ferrara avevano lanciato una sorta di gemellaggio con i colleghi di Bologna, Forlì e Cesena per organizzare una contestazione ad hoc con tanto di corteo, lezioni all’aperto e concerto finale nella Sala Estense.
Oggi invece è arrivata la notizia dalla segreteria del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca che ha informato che “per motivi istituzionali l’on. Mariastella Gelmini non sarà presente al seminario di studi”.
Da Estense.com.
“l’ombelico di fuori non dovrebbe essere consentito”
A futura memoria, da repubblica.it. Il commento lo lascio volentieri ad Alessandro Robecchi.
Conferenza stampa a Firenze dell’ex Gran maestro della P2 alla presentazione del programma ‘Venerabile Italia’, in onda da lunedì su Odeon Tv
Gelli, la P2 e il Piano di rinascita nazionale
Scoppia il caso sull’ex Venerabile in tv
“Solo Berlusconi può proseguire il mio progetto. Usi la sua maggioranza”. Il Pd insorge e attacca: “Il presidente del Consiglio non ha nulla da dire?”FIRENZE – Nell’attuazione del Piano di rinascita democratica “l’unico che può andare avanti è Berlusconi”. Lo ha detto l’ex Gran maestro della P2. Licio Gelli, a Firenze, dove ha presentato il programma tv ‘Venerabile Italia’. Gelli sarà protagonista di una ”ricostruzione inedita” della storia del Novecento in Italia: dalla Guerra di Spagna agli anni Ottanta, dalla P2 al crack del Banco Ambrosiano. La conduttrice e autrice del programma Lucia Leonessi ha raccolto le testimonianze di Gelli a Villa Wanda, di Giulio Andreotti, Marcello Veneziani e Marcello Dell’Utri. Lo stesso Gelli sarà in studio per l’ultima puntata, dedicata alla sua attività di poeta. Le otto puntate da lunedì prossimo fino a dicembre andranno in onda su Odeon Tv.
Gelli, nel corso della conferenza stampa, ha risposto alle domande dei cronisti su passato e presente d’Italia, passando dalla riforma della scuola alla politica, fino alle vicende giudiziarie di Marcello dell’Utri.
Politica. A proposito del giudizio di Berlusconi e del suo Piano di rinascita democratica, Gelli ha chiarito che il premier è “l’unico che può andare avanti non perché era iscritto alla P2 ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora è in momento di debolezza perché usa poco la maggioranza parlamentare”. Gelli ha quindi precisato di non condividere il governo Berlusconi “perché se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza”. Gelli ha anche commentato il cosiddetto ‘Lodo Alfano’: “L’immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perché al Governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai”.
Fini. ”Avevo molta fiducia in Fini – ha detto Gelli – perché aveva avuto un grande maestro, Giorgio Almirante. Oggi non sono più dello stesso avviso, perché ha cambiato”.
Partiti. Quanto ai partiti, ai giornalisti che gli chiedevano se ci sia una forza politica che ha messo in pratica il Piano rinascita democratica, Gelli ha risposto che ”tutti si sono abbeverati, tutti ne hanno preso spunto”, però, ha notato, ”i partiti veri non esistono più, non c’è più destra o sinistra. A sinistra ci sono 15 frange e la destra non esiste. Se dovesse morire Berlusconi, cosa che non gli auguro perché la morte non si augura a nessuno, Forza Italia non potrebbe andare avanti perché non ha una struttura partitica”.
Riforma Gelmini. “In linea di massima sono d’accordo con la riforma Gelmini perché ripristina un po’ di ordine”, ha detto l’ex Gran maestro della P2. “Il maestro unico è molto importante – ha spiegato – perché, quando c’era, conosceva l’alunno. Poi il tema dell’abbigliamento è importante perché l’ombelico di fuori non dovrebbe essere consentito, e poi la confidenza tra alunno e professore dovrebbe essere limitata”.
“Studenti in aula e non in piazza”. E a proposito della manifestazioni di piazza “non ci dovrebbero essere, gli studenti dovrebbero essere in aula a studiare – ha sottolineato Gelli -. Nelle piazza non si studia; se viene garantita la libertà di scioperare dovrebbe essere tutelato anche chi vuole studiare, e molti in piazza non ne hanno voglia. Dovrebbe essere proibito di portare i bambini in piazza perchè così non crescono educati”.
“Dell’Utri? bravissimo”. “Marcello Dell’Utri è una bravissima persona, onesta e di profonda cultura, non credo che sia mafioso”, ha detto l’ex Gran maestro. “C’è una sentenza che Dell’Utri si trascina dietro – ha aggiunto – e che sarà tirata fuori al momento opportuno perché tutto è guidato. La magistratura prende decisioni su teoremi e non su prove e su Dell’Utri il processo non ha fatto chiarezza”.
Magistratura. “Se oggi in Italia c’è un potere forte, costituzionale, è la magistratura, perché quando sbaglia non è previsto risarcimento del danno”.
Stragi e terrorismo. “Le stragi ci sono sempre state e ci saranno sempre perché non c’è ordine: infatti sono arrivate dopo gli anni ’60. Se domani tornassero le Br ci sarebbero ancora più stragi: il terreno è molto fertile perché le Br potrebbero trovare molti fiancheggiatori a causa della povertà che c’è nel paese”. Secondo Gelli “le stragi sono frutto di guerra tra bande”.
Massoneria. “In Italia – ha sottolineato Gelli – poteri forti ora non ce ne sono e non ce ne sono mai stati. Oggi la massoneria non esercita nessun potere. Ci sono tre, quattro comunioni che contano e che dovrebbero chiedere che gli elenchi dei massoni non debbano essere consegnati al commissariato”. “La P2 era riservata, non segreta, ed è stata perseguitata per distogliere l’attenzione da altre questioni”.
Reazioni. Per Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd
al Senato, è “sconcertante che dal Popolo delle Libertà non giunga una parola a commento delle dichiarazioni di Gelli che, tra le tante cose gravi dette, indica nell’attuale capo del governo l’unico erede del Piano di rinascita democratica”. “E’ dall’inizio della legislatura che sosteniamo questa tesi: il programma di governo di Berlusconi ed il piano di Gelli sono la stessa cosa”, afferma il capogruppo alla Camera dell’Idv, Massimo Donadi. “Tornano i fantasmi del passato ed è inquietante che in vada in onda l’autocelebrazione di Licio Gelli e un nuovo tentativo di inquinare la vita pubblica”, afferma Rosy Bindi, del Pd, vicepresidente della Camera.
vi ricorda qualcosa?
Del resoconto di Curzio Maltese sui fatti di piazza Navona di ieri, vorrei evidenziare, giusto perchè mi ricorda qualcosa, un passaggio:
È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un’azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. “Lei dove va?”. Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: “Non li abbiamo notati”.
Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: “Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!”. L’altro risponde: “Allora si va in piazza a proteggere i nostri?”. “Sì, ma non subito”. Passa il vice questore: “Poche chiacchiere, giù le visiere!”. Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra.
Da Repubblica.it
Voi come li chiamate questi?
lucida memoria
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì»
Fra le tante ci ando’ di mezzo Giorgiana Masi.
Cossiga su oggi su Giorno/Carlino/Nazione, via Wittgenstein.
alla fondazione Mediolanum insegneranno a fare i cerchi sulla sabbia?
Il presidente del Consiglio è nervosetto. Gli italiani cominciano a capire la sua “riforma della scuola” e la sua legge 133. Porca miseria! Tanti servi tra giornali e telegiornali gli avevano fatto lievitare i sondaggi, ma licenziare 87.400 maestre, ridurre le ore di didattica, bloccare i precari, fottere la ricerca e privatizzare l’università con le fondazioni (alla fondazione Mediolanum insegneranno a fare i cerchi sulla sabbia? A Legge insegnerà Alfano?) comincia a diventare un po’ difficile. E allora? E allora c’è la polizia, come ai bei tempi della scuola Diaz, quando i tutori dell’ordine del governo Berlusconi spaccarono teste e falsificarono prove, portando nella scuola addirittura alcune molotov per incolpare gli occupanti. Ora Silvio ci riprova: polizia! Polizia! Ragazzi, gratta gratta, sotto c’è sempre il vecchio fascismo italico. Ma con tutti quei botti, che succede se il paese si sveglia?
Nella foto, un gruppo di poliziotti della celere fa lezione in piazza, a Genova
La solida lucida lettura di Alessandro Robecchi, sul suo blog.
della Scuola (e della Gelmini)
A volte avere un blog serve almeno a ricordare cosa si è pensato e detto nei mesi precedenti. Un promemoria elettronico che a volte è utile.
Utile ad esempio a ricordasi le dichiarazioni della neoMinistra Gelmini che, appena insediata, si lasciò andare alle classiche promesse da Ministro dell’Istruzione: più soldi per tutti.
Peccato che Tremonti non sia troppo d’accordo, e che la politica del sinistro Governo Berlusconi sulla Scuola assomigli troppo a questa ipotesi, azzardata da Calamandrei nel lontano 1950:
“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico”.
Oggi manifestazione con fiaccolata con partenza alle 18,30 da Piazza Savonarola, in difesa della Scuola. Pubblica. I Verdi ci saranno.
Ricordi?
Ricordo che da bambino, più o meno dagli 8 ai 12 anni, divenni un fervente repubblicano. Repubblicano del PRI: Giovanni Spadolini aveva reintrodotto la befana come giornata di festa.
Una grande mossa a lungo termine che ha incocciato solo contro tangentopoli (e per il sottoscritto un po’ di formazione politica successiva ai fatti…).
Oggi Mariastella Gelmini ci riprova:
Gelmini: “Troppo tempo sui banchi l’orario scolastico va ridotto”
I tagli previsti dal ministero: elementari e materne in classe solo di mattina. Più colpiti tecnici e professionali. Su richiesta, possibile prolungare le lezioni.
NB: scopro che parrebbe non esser stato Spadolini a reintrudurre la Befana, bensì Craxi dopo la ratifica della revisione del Concordato con la Santa Sede. Il che confligge con i miei ricordi di giovane repubblicano e mi mette non poco in crisi… Qualcuno mi puo’ venire in aiuto?
E se lo dice lui… (2)
Scuola, scontro Bossi-Gelmini
Bossi su Gelmini: incompetente
“Maestro unico rovina i bambini”. Il Senatùr: “La prossima volta prendiamo noi il ministero”. La replica del ministro: “Sono stupefatta della sua confusione mentale”
Da Repubblica.it.
Eh sì, al sud è tutto più facile…
Beh almeno finalmente abbiamo capito perchè la Ministra dell’Istruzione è tanto preoccupata del divario fra l’insegnamento al Nord e quello al Sud.
Figuratevi che in Calabria le hanno addirittura permesso di diventare avvocata…
Da Sorelle d’Italia. Anche su Paferrobyday, iMod on tumblr, Vittorio Pasteris e altri (blogbabel)