• Basta una vocale

    Commentando il caso di Vanessa Russo, romAna morta a seguito di una lite in metropolitana con un’altra ragazza romEna Francesco Giro sentenziò:

    Roma sta diventando una città fra le più insicure e le meno protette e non possiamo non esprimere il nostro stupore per la dichiarazione priva di senso del vice sindaco Garavaglia che ancora una volta finge di non accorgersi dell’emergenza sicurezza a Roma e addirittura si lamenta che nessuno sia intervenuto a difendere la povera ragazza come se il compito dei romani presenti in quel momento nel vagone della metro fosse quello di fronteggiare due assassine attribuendo quasi una colpa o una responsabilità indistintamente a chi in quel momento litigava (citato in Corriere della sera, 29 aprile 2007)

    Commentando il caso di Maricica Hahaianu, romEna morta a seguito di una lite con un ragazzo romAno, lo stesso Giro scopre improvvissamente il valore rieducativo della pena:

    “non c’è pericolo né di fuga né tantomeno di inquinamento delle prove, visto che tutto è stato registrato dalle videocamere”. E si dice convinto che “non sia la soluzione migliore” quella di “gettare in galera un giovane di vent’anni anni coinvolto in un episodio seppur gravissimo e dagli effetti devastanti”

    Qualcuno quindi ha il coraggio di chiedersi: basta una vocale sbagliata per gettare, senza remore nè attenuanti, in carcere un/una giovane di vent’anni?