«Letizia Moratti dovrebbe conoscere l’art.9 della legge 212 del 4 aprile 1956, e successive modificazioni, che regolamenta il silenzio elettorale. Se lo avesse letto non avrebbe disturbato né il Prefetto né tanto meno il Capo dello Stato e viceversa avrebbe evitato di girare la città tra teatri e oratori nel giorno in cui sono vietate, come recita il comma 1 dell’articolo citato, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta in luoghi pubblici o aperti al pubblico».
Letizia Moratti si dimentica di ricordare l’anniversario di Walter Tobagi, così piccata e acida si rivolge a Prefetto e Capo dello Stato per “violazione del silenzio elettorale”. Già detto da una che è sostenuta dal tizio che usa le scalinate dei seggi per far comizi, è cosa curiosa. Ma l’ipocrisia – e l’ignoranza istituzionale – arriva ai massimi livelli quando si scopre che la stessa mamma di Batman si è aggirata fra oratori e teatri poco prima di scomodare le più alte cariche dello stato.
Beh, sarà che rimangono amici, nonostante scelte che non ho condiviso, sarà che hanno avuto un po’ più di risorse di me per la campagna elettorale (e anche qualche probabilità in più di venire eletti 😉 però fra il prode Baruffi a Milano e il lavandaio Saponaro a Bergamo mi pare che i due la campagna elettorale l’abbiano azzeccata, e mi sa che qualche loro idea verrà buona per le prossime elezioni…
Maurizio Baruffi, consigliere comunale a Milano, oggi si fa fare il test del capello. Da antiproibizionista, come provocazione sull’inutilità e l’insensatezza della campagna mediatico-politica sull’astinenza (presunta) dalle sostanze.
Fonti vicine al consigliere ci dicono che non abbia testato negli ultimi tutte le sostanze possibili, come mi auguravo.
Peccato, sarebbe stato più divertente. Comunque, come si dice in questi casi, in bocca al lupo!
La Marcia per il Clima pare essere andata bene. Anche se il numero partecipanti oscilla tra i 60.000 del titolo dell’Unità (nell’articolo subito scesi a 35.000) e i 7000 della digos.
Io non c’ero ma c’era lo striscione e c’erano finalmente un po’ di verdi orgogliosi di esserci.
PS: non c’era neanche Carmen Consoli, che però ha aderito.