• L’informazione drogata

    Domani mattina alle 11 sarò a rappresentare fuoriluogo.it al dibattito sull’informazione drogata al Festival Sociale delle Culture Antifasciste a Bologna, presso il Parco di Viale Togliatti. Sul tema, se mai vi venisse voglia di approfondire, vi consiglio di leggere una delle ricerche promosse da Forum Droghe, proprio sull’informazione e le droghe in Emilia Romagna, scaricabile dal sito di fuoriluogo.it.

    Vi segnalo anche l’iniziativa del pomeriggio, che raccoglie le esperienze di familiari e amici di alcuni fra i più recenti “morti di stato”.

    Ecco la presentazione della giornata dal blog di fuoriluogo.it:

    Il Festival Sociale delle Culture Antifasciste e’ un evento autonomo e autogestito, promosso da centri sociali, collettivi, associazioni, singoli che hanno a cuore la difesa dei valori dell’antifascismo. Il festival e’ caratterizzato da una programmazione di eventi culturali, presentazioni di libri e film, spettacoli teatrali e musicali, tavoli di discussioni, e momenti assembleari.

    Vi segnaliamo in particola la progrmmazione del 1 giugno 2010

    ORE 11
    “Il giorno in cui la notte scese due volte”
    Documentario realizzato da Lisa Tormena e Matteo Lolletti,
    Alberto Mercuriali – giovane castrocarese fermato dai Carabinieri in possesso di hashish, quindi finito sulle prime pagine dei giornali locali e suicidatosi il giorno successivo. la comparsa degli articoli -, riflette su libertà e responsabilità di stampa,diritti civili, dignità umana, forze dell’ordine e meccanismi della stampa. www.amicidialberto.org

    a seguire dibattito

    L’informazione drogata

    con il comitato Amici di Alberto, i giornalisti/registi
    riflessioni sulle corresponsabili tà della disinformazione di regime con la Redazione di Polvere, Giornale di strada autoprodotto di Torino e Fuoriluogo, giornale on-line di controinformazione.

    ore 16:00
    presentazione del libro
    La zona del silenzio
    All’alba del 25 settembre del 2005, un diciottenne muore a Ferrara, pochi minuti dopo essere stato fermato dalla polizia. La storia di Federico Aldrovandi sarebbe semplicemente questa, se una  madre veramente coraggiosa non avesse aperto un blog per battersi per una giustizia negata.  Zona del silenzio.Un romanzo a fumetti che utilizza questo «normale» episodio di tragica violenza tutto italiano per raccontare una piccola storia di resistenza e di amicizia.

    a seguire dibattito
    vittime della strage proibizionista morte per mano di uomini in divisa al servizio dello stato

    Incontriamo familiari e comitati di
    Federico Aldrovandi
    http://www.veritaperaldro.it
    Aldo Bianzino
    http://veritaperaldo.noblogs.org/
    Stefano Frapporti
    http://frapportistefano.blogspot.com/
    Marcello Lonzi
    http://www.marcellolonzi.noblogs.org
    Giuseppe Uva

    ore 17:30
    L’importanza di esperienze di comunicazione e informazione autogestita
    Presentazione di piccoli manuali di autodifesa riguardo: Ritiro patenti e drug test sui posti di lavoro, a cura di Cobs, (operatori bassa soglia Piemonte) osservatorio antiproibizionista di Pisa sindacati di base.

    Brainstorming tra sportelli autogestiti da Bologna, Pisa, Torino, Genova, Roma

    http://www.2010.fest-antifa.net

    http://lab57.indivia.net/

    http://www.livello57.org/

    IL PROIBIZIONISMO è UN SERIAL KILLER

    Sul sito della manifestazione il programma integrale: www.2010.fest-antifa.net

  • Notizie artigianali

    Da EMMEBI una breve lezione su come si può creare una notizia da colonnino…

    Ecco una storia di ordinario squallore del giornalismo e dell’editoria italiana. Ogni tanto anche voi vi sarete accorti della presenza di alcune notizie che mettono insieme la celebrità di turno, un pizzico di gossip, la “curioisità” e il product placement, neanche troppo velato.
    Qualche esempio? Carla Bruni che sceglie borse Modus di Piquadro a scapito dei marchi francesi Hermès e Dior, facendo così infuriare il presidente Nicolas Sarkozy, Barack Obama che si allena a bowling con la Nintendo Wii, Kate Middleton (la fidanzata inglese del principe William) che alle Bentley preferisce una Fiat 500 Abarth.
    Ecco, notizie di questo tipo che vengono spesso lanciate dalle agenzie, poi riprese nei colonnini dei siti dei quotidiani, pane per le chiacchiere dei network radiofonici e che spesso diventano anche argomento principale per servizi dei tg, sono tutte create ad arte da Klaus Davi per i clienti della sua agenzia. Lo rivela questa mattina un articolo di Italia Oggi (on line solo per gli abbonati) commentando la notizia che ha fatto il giro dei media secondo cui la Canalis sarebbe incavolata con Clooney perchè passa le notti a giocare a poker online con Ben (Affleck) e Matt (Damon) e che, essendo in tre, coinvolgono con il campione di Everest Poker (cliente di Davi) Christiano Blanco.
    La cosa triste è che per dare autorevolezza e area esterofila alla notizia (vera o falsa che sia, di certo le celebrità in questione non si abbassano a smentirla) si cita sempre la fonte del Metropolitan Post, passandolo per un’autorevole testata, ma altro non è che un sito patacca il cui dominio è registrato da Comunicazione Democratica, un’organizzazione il cui admin è Sergio Klaus Mariotti, cioè il vero nome di Klaus Davi. Ancora più triste che i caporedattori di costume di tg e giornali ci caschino ogni volta come dei bischeri.

  • Radicali, manifestazione negata

    Si sono talmente indignati per i dati sulla presenza di Berlusconi in voce nei principali telegiornali negli ultimi 4 giorni (dal 16,6% del Tg3 allo stratosferico 81% di Studio aperto), da cercare di organizzare a tambur battente una manifestazione di protesta per oggi pomeriggio, giornata di silenzio pre-voto. «Non è una manifestazione elettorale, noi non siamo nemmeno candidati e comunque si parla di Berlusconi» diceva ieri mattina il leader Mario Zamorani, annunciando la protesta per oggi pomeriggio alle 16. Pronte erano giunte le adesioni di candidati come Sergio Alberti e Leonardo Fiorentini. Quando i Radicali sono andati in Questura a chiedere l’autorizzazione, però, si sono prima sentiti porre qualche perplessità, poi un diniego netto. La legge non consente manifestazioni di propaganda diretta o indiretta il giorno prima del voto, è stata la giustificazione, «è la prima volta che ci capita e abbiamo detto di non essere d’accordo con questa interpretazione – si è piegato Zamorani – Avremo però la possibilità di consegnare un documento di protesta al Prefetto». L’incontro tra i Radicali, una mini-delegazione di due persone, messo a punto dopo qualche trattativa, è fissato per le 17 di oggi. Il tutto sostituisce il previsto sit in davanti alla Prefettura.
    I dati sulla esposizione televisiva del premier sono stati pubblicati da radicali.it, con l’annessa protesta per l’oscuramento in video della lista Bonino-Pannella.

    Scarica l’articolo da La Nuova Ferrara del 27/03/2010 ed. Nazionale p. 14: nuova270310.pdf.

  • Se clandestino è il manifesto

    Di manifesti abusivi c’eravamo già occupati in questo blog (e non solo).

    Oggi la giusta denuncia dei radicali, rilanciata da Metilparaben, sulla sanatoria voluta dalla Lega Nord ed inserita nel decreto Milleproroghe (in corso di conversione al Senato).

    La maggioranza, al posto di pensare ai cittadini e al miglioramento energetico dei nostri edifici (vedi appello che abbiamo lanciato giusto ieri), pensa a salvaguardare i propri abusi, in barba alle norme sulla campagna elettorale.

    Insomma sono proprio i paladini della lotta alla clandestinità ad autosanarsi i propri abusi.

    Lo so, è un appello piuttosto vano, ma tanto vale: cari elettori, ricordatevene quando vedrete i tabelloni elettorali pieni di manifesti clandestini ed abusivi andando al seggio a votare. E cercate di ricordarvene almeno sino alla cabina elettorale. Magari anche mentre votate. Lo so chiedo tanto, ma dopo aver riposto la scheda nell’urna, vi assicuro, vi sentirete un po’ meglio.

  • Vendola batte PD 2 a 0

    L’inquietante campagna del Partito Democratico per le regionali, costruita da quelli di Proforma che si sono guadagnati fama e onori in Puglia, in rete sta raccogliendo molte diffidenze (molte)

    Così Luca Sofri sulla campagna del PD per le regionali. Oggi dal blog di Nichi Vendola scopriamo che la stessa agenzia ha ideato anche la campagna per il candidato governatore pugliese.

    Dopo la valanga di voti alle primarie, il governatore della Puglia sembra sbaragliare il PD anche nella campagna elettorale.

    Insomma Vendola batte PD 2 a 0. E non è solo una mia impressione.

  • Il re è nudo

    Vittorio Zucconi su Repubblica pone l’interrogativo sull’efficacia della guerra alla droga in Italia e nel mondo. Gli obiettivi dei guerrieri di cancellazione delle sostanze, della produzione e del consumo si sono rivelati non solo impossibili ma dannosi. Le conseguenze sulla giustizia, sulle carceri, sulla salute e sull’economia e sulla corruzione, anche delle forze dell’ordine è ormai evidente.

    Forse non siamo più voci nel deserto accusate di essere portatori di istanze ideologiche e di estrema minoranza. Chi coltiva l’ideologia salvifica e moralista appartiene al campo del proibizionismo. Per resistere sono ridotti a mettere al bando da Sanremo il povero Morgan. Le cifre, i dati cominciano a fare giustizia.

    Il re è nudo! Non bisogna avere paura di urlarlo.

    Franco Corleone sul suo blog (via fuoriluogo.it).

  • Carceri aperte ai giornalisti

    Ho aderito anch’io a questo appello lanciato dal Manifesto e da Antigone. Qualche effetto (l’appello, non certo la mia adesione) l’ha avuto come possiamo leggere oggi sul sito del Manifesto. Aderite anche voi.

    L’opinione pubblica ha diritto di conoscere quanto accade nei penitenziari italiani. Non esiste alcuna norma che vieti espressamente alla stampa di visitare gli istituti carcerari. Ma, negli ultimi anni, l’amministrazione penitenziaria ha ristretto sempre più le possibilità di accesso.
    Il diritto all’informazione libera deve poter comprendere la visita dei luoghi di detenzione, nel rispetto della sicurezza pubblica. Al ministro della Giustizia, che denuncia l’emergenza carceri, segnaliamo che esiste anche “un’emergenza informazione”, per questo chiediamo di cambiare regole e prassi autorizzando l’accesso ai giornalisti nelle sezioni delle carceri al fine di raccontare la quotidianità della vita reclusa, non solo gli eventi tragici o eccezionali.

    Primi firmatari:
    Rita Levi Montalcini, Stefano Rodotà, Valerio Onida, Lucia Annunziata, Bianca Berlinguer, Rosaria Capacchione, Gian Antonio Stella

  • Ciclismo elettorale

    Dal blog di Saponaro:

    Formigoni per spostarsi a Milano su una Bmw all optional ha speso solo nel 2006-2007 la bellezza di 272.238 euro. Ovvero, 527 milioni delle vecchie lire. Ma quando c’è traficco l’elicottero è più comodo, quindi, recentemente si è dotato del secondo eliporto. E per la base stellare è ancora un po’ indietro… ma ci sta pensando. Altro che bici!

  • Modelli di riferimento

  • Quando l’entusiasmo è irrefrenabile…

    E’ davvero difficile arginare l’entusiasmo per la candidatura a Presidente della Regione Lazio di Renata Polverini.

    Tanto difficile che sul sito non ancora pubblico (e con i commenti bloccati) erano già fioccati i primi commenti entusiasti.

    Fino a quando i Radicali non l’hanno scoperto

    Da Metilparaben.

    PS: sempre Metilparaben si è divertito ad approfondire l’argomento

  • Un fine ragionamento storico-politico

  • Il duro mestiere del giornalista addetto alle gallerie di un quotidiano online (3)

    Per la serie il duro mestiere del giornalista addetto alle gallerie di un quotidiano online, eccovi l’ultima chicca scovata da Paolo Attivissimo:

    Repubblica ha pubblicato quelle che dice essere “sensazionali immagini di un’onda imponente che si ghiaccia ancora prima di infrangersi”.

    L’autrice della didascalia, Giuditta Mosca, scrive che “Questo fenomeno naturale è stato raramente documentato dall’uomo e avviene grazie alla bassa temperatura dell’acqua che a contatto con l’aria ancora più fredda resta bloccata per pochi secondi, il tempo sufficiente affinché la temperatura proibitiva la solidifichi in blocchi di ghiaccio”.

    Onde che si ghiacciano a mezz’aria? Si vede che qualcuno ha scambiato The Day After Tomorrow per un trattato di climatologia. E dormiva durante le lezioni di chimica e fisica del liceo.

    Come se non bastasse, il fenomeno viene descritto come se fosse una prova dell’abbassamento delle temperature mondiali: le immagini, dice Repubblica, “vengono dal lago di Huron di Mackinaw City, nel Michigan, Stato USA ai confini con il Canada” e sono un “avvenimento naturale di grande fascino fino ad oggi comune solo alle zone polari”.

    In realtà le immagini non vengono dal Michigan, ma da Internet: Repubblica le ha saccheggiate senza il benché minimo controllo e naturalmente senza riconoscerne la paternità o il diritto d’autore. Infatti Snopes.com spiega che si tratta di una bufala risalente a marzo del 2008. Le immagini sono autentiche, ma si riferiscono a un fenomeno che avviene in Antartide, non nel Michigan, ed è prodotto dalla fusione del ghiaccio antartico profondo.

    Questo ghiaccio, infatti, riaffiora a causa degli spostamenti della calotta antartica e viene sagomato dall’esposizione alle intemperie. La fusione produce le striature verticali che sembrano la cresta di un’onda, e la magnifica trasparenza del ghiaccio è dovuta alla sua formazione a grande profondità.

    Le fotografie in questione provengono specificamente dalla base antartica di Dumont D’Urville e sono state scattate da Tony Travouillon nel 2002. Ne trovate altre qui.

    Complimenti, come sempre, a Repubblica per aver dimostrato ancora una volta che i giornalisti veri, quelli stipendiati dalle redazioni, lavorano meglio di quei cialtroni di blogger.

  • Piccolo manuale su Haiti (per giornalisti e operatori umanitari)

    Roberto Codazzi, Presidente di Coloresperanza, mette un po’ in ordine su dati, geografia e storia di Haiti ad uso e consumo di giornalisti e operatori umanitari:

    Preparo queste linee perchè in questi giorni tutti cercano di parlare di Haiti, ma gli errori sono tanti e grossolani, a volte anche tra gli operatori umanitari.

    Il giorno del terremoto un quotidiano on-line parlava di Haiti come stato hawaino sbagliando di circa 8.500 km. Naturalmente Haiti è uno stato caraibico. Ma questo ci può stare, nella fretta di dare la notizia. Nei giorni successivi qualcuno osservava:

    il paradiso incontaminato e selvaggio di Haiti popolato da donne e uomini bellissimi, quel luogo meraviglioso riporatoci anche da Paul Gauguin, è stato raso al suolo.

    Ecco, quel paradiso, quello di Gauguin è rimasto al suo posto, a Tahiti, a 9.300 km di distanza da Haiti. Mentre Gauguin era in polinesia, Haiti respinse il tentativo di invasione USA nella parte nordest del paese (1891), l’attacco di due navi da guerra tedesche (1897) e l’inizio di una guerra civile (1892). Diciamo che non era un posto incontaminato eccetera eccetera.

    Ma il colpo al cuore più grande me l’ha dato Limes, la rivista geopolitica di Repubblica, colei cioè che si propone di dare delle visione approfondite delle dinamiche storiche che portano agli accadimenti moderni. Sorvolando sull’attualità, facilmente suscettibile di opinioni personali, vi propongo l’analisi di questo passaggio:

    Né bisogna dimenticare i 2 milioni di haitiani che vivono nella Repubblica Dominicana, solo 70.000 dei quali legali. Ma con i dominicani la situazione è spesso a rischio di rottura anche per le eredità di un passato difficile. Nell’800 più volte gli haitiani tentarono di annettersi la Repubblica Dominicana: tra 1801 e 1809, tra 1822 e 1844, e nel 1856. E sempre si segnalarono come feroci massacratori. Al contrario nel 1937 fu l’esercito dominicano a massacrare 35.000 clandestini haitiani nella Repubblica Dominicana.

    1. In primo luogo sulle stime di haitini presenti in Repubblica Dominicana ci sono varie scuole di pensiero, le stime vanno da 300.000 a un milione. La cifra citata da Maurizio Stefanini è assolutamente sproporzionata perchè indicherebbe che il 22% della popolazione dominicana sarebbe haitiana. Uno su quattro. Chiunque sia stato in quella terra sa che non è così. Senza citare organizzazioni non governative bastava andare sul sito dell’Organizzazione degli Stati Americani per leggere che le cifre sono 500.000/700.000 persone.
    2. Si legge “più volte gli haitiani tentarono di annettersi la Repubblica Dominicana: tra 1801 e 1809“. Allora, nel 1801 non esistevano né Haiti né la Repubblica Dominicana. Ricostruiamo la storia: Toussaint era un ex schiavo haitiano che dal 1791 al 1794 aveva lottato per la Spagna contro la Francia. Si unì poi alla Francia diventando un generale dell’esercito francese e combattendo contro spagnoli e britannici. Diventando il commissario unico dell’isola nel 1798, ma rimanendo ancora fedele alla Francia. Nel 1801 invade la colonia spagnola di Santo Domingo proclamando l’abolizione della schiavitù e l’annessione alla Francia (cosa che era stata sancita dal Trattato di Basilea del 1795 ma mai applicata). Nel 1802 Napoleone mandò una spedizione militare per contenere le ambizioni di Toussaint che occupò la parte occidentale dell’isola (attuale Repubblica Dominicana) fino al 1808 e reintrodussero la schiavitù. Haiti dichiarò l’indipendenza dalla Francia nel 1804.
    3. L’articolo continua: “sempre si segnalarono come feroci massacratori“. Questo è quello che la propaganda dominicana dice dall’epoca del dittatore Trujillo. Ma le cose sono andate un po’ diversamente. Nel 1822 i dominicani, dominati da una Spagna disinteresata all’isola, non opposero alcuna resistenza all’occupazione haitiana e consegnarono le chiavi della città al presidente Boyer. Questi implementò subito una riforma agraria, portò i Codici Napoleonici che erano la massima espressione legislativa del tempo e saranno presi come base per la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Durante il suo governo si stabilì la divisione politica ed amministrativa in Dipartimenti e Province e venne introdotto il concetto di rappresentazione democratica dei cittadini. Si avviò un’offensiva consistente contro il predominio economico della società latifondista, Codice Agrario aveva come proposito la ripartizione di terreni e portò a colpire i grandi terratenenti e la Chiesa Cattolica.
    4. Continua il nostro “Al contrario nel 1937 fu l’esercito dominicano a massacrare 35.000 clandestini haitiani“. Nel 1937 in Repubblica Dominicana il potere era in mano al dittatore Trujillo da sette anni. Questi era salito al potere dopo un golpe appoggiato dagli USA (che avevano occupato la Repubblica Dominicana dal 1905 al 1924) ma aveva grossi problemi di appoggio nell’opinione pubblica. Così assoldò diversi uomini nei villaggi della zona di frontiera ed ordinò che tra il 28 settembre e l’8 ottobre venissero uccisi quanti più haitiani possibili. L’ordine era chiara doveva essere colpiti all’arma bianca e da persone non militari per poter far passare i fatti come una rivolta del popolo (e non dover render conto al governo haitiano). Le stime più attendibili parlano di 15.000 persone uccise. Fra i morti, la maggior parte erano persone nate in Repubblica Dominicana da genitori neri. Non si parla mai di immigrati clandestini poichè sia Haiti (1934) che la Repubblica Dominicana (1924) era stati fino a pochi anni prima sotto il controllo USA e la frontiera era molto labile e non controllare.

    Come è possibile compiere tanti errori ed imprecisioni storiche in così poche righe?

    Veniamo ora agli aiuti umanitari. Oggi un operatore della Croce Rossa Italiana mostrava ad un TG il campo dove “cuochi italiani cucineranno pasta per i terremotati”. Chiunque sia stato ad Haiti sa che la pasta non viene mangiata. Al mercato binazionale che si tiene a Dajabon due volte alla settimana si trovano i grandi pacchi di pasta di aiuti umanitari che vengono spediti ad Haiti da anni, ancora sigillati e che gli haitiani vengono per comprare il riso e altri alimenti. Ad Haiti la pasta si mangia solo a colazione e quasi cruda. Perchè andare a cucinare pasta a chi non la mangia?sarebbe come se in abruzzo fossero venuti ottimi cuochi cinesi a servire soia e tofu ai terremotati. E poi, perchè cuochi italiani? Haiti è un paese povero ma ci sono persone con capacità e competenza, ci sono, o c’erano, grandi alberghi e cuochi che sono in grado per cucinare per tanta gente. Nello stesso servizio si intervistavano gli haitiani pagati un dollaro al giorno per scaricare i camion degli aiuti, mentre i cuochi che partono dall’Italia hanno stipendi di 4.000 o 5.000 euro al mese, per la trasferta. Ecco allora che la macchina degli aiuti serve per smaltire la nostra sovraproduzione alimentare e per sostenere la nostra economia.

    Questa è la ragione per cui mi sto spendendo per dare risorse a quelle organizzazioni che hanno messo a dirigere i punti di assistenza persone haitiane e che non hanno speso un euro in voli intercontinetali (maggiori notizie qui).

    Infine, un appunto a chi ha dato la notizia dei disordini di oggi in questo modo:

    I Caschi blu dell’Onu hanno sparato colpi d’avvertimento e lanciato gas lacrimogeni per riportare la calma ad Haiti durante una distribuzione di aiuti degenerata in assalto.

    Allora, anche qui proviamo a contestualizzare un po’. Si sta parlando di un tempio mormone della zona residenziale di Petion Ville all’interno del quale sono accolti un 400 senzatetto, per lo più benestanti, in 14 tende. La porta d’ingresso è stata oscurata con un pezzo di plastica per evitare che da fuori si possa vedere la situazione all’interno. Qui vi sono acqua e viveri, mentre le persone accampate intorno non hanno ancora ricevuto aiuti dal giorno del terremoto. I Caschi Blu hanno scelto di rifornire questo campo, facendo passare un convoglio scortato da tre blindati a lato di una mezza dozzina di accampamenti spontanei mai riforniti. Non si conoscono le ragioni della scelte. In questa situazione qualcuno ha alzato la voce reclamando aiuti, poi gli spari e i gas lacrimogeni.

  • Notizie della settimana (04/10)

    Dopo la pausa della scorsa settimana per un breve viaggio di piacere, ritornano le notizie della settimana selezionate per voi fedeli lettori dai blog di tutto il mondo…

    Il fascino indiscreto dello spartitette. Una ricerca del sito di appuntamenti on line okCupid ci ha svelato che il décolleté femminile (o meglio spartitette) fa guadagnare il 50% di contatti in più al proprio profilo on line. Meno successo il torso nudo maschile, anche se più si è giovani e ben dotati e più funziona. “Smontato” il mito dell’obbligo di sorriso: meglio uno sguardo sexy o misterioso… Ok invece, soprattutto per le donne, le inquadrature casalinghe: danno più intimità. Chi l’avrebbe mai detto? (da OkCupid via Phonkmeister)

    Romanzo in 98 battute. Io volevo fare l’astronauta. Il mio vicino di banco voleva fare l’elettricista. Lui ce l’ha fatta. (da E io che mi pensavo)

    Senza parole. La Nazione, cronaca di Firenze, del 14 gennaio intervista un sopravvissuto del terremoto di Haiti: “sono scampato per miracolo all’inferno di Haiti”. C’è anche il pezzo, con tanto di virgolettato e foto. Il corpo di Guido Galli è stato ritrovato sepolto dalle macerie dell’hotel in cui alloggiava. Difficile che abbia avuto tempo e modo di rilasciare interviste, prima di morire. (da Francesco Costa)

    La sai l’ultima? Renato Brunetta potrebbe diventare sindaco di Venezia. Fino alla prima acqua alta. (Letta su Facebook).

    Mezzo flop. Mantellini stronca il tablet touchscrenn apple che sta tenendo col fiato sospesa mezza internet e che probabilmente verrà presentato mercoledì prossimo da Steve Jobs. Non si potranno legger libri, e neanche utilizzarlo come PC. Allora a che servirà? Le scommesse sono accettate fino a meroledì. (Manteblog)


  • Il baratto negli anni zero

    http://www.youtube.com/watch?v=mrTiIwT3AxI&feature=player_embedded

    Le Iene, via Alessandro Ronchi.

  • Un po’ di criterio

    Dopo l’euforia masmediatica delle settimane scorse, ci vuole un po’ di criterio europeo per fermare la corsa allo scanning dei corpi…

    I ministri dell’Interno europei hanno deciso di rinviare l’adozione del body scanner negli aeroporti del continente, prima di conoscere gli effetti che potrebbero avere sulla salute umana.

  • facile e tragica, la satira

  • Quando glielo spieghi poi capiscono

    E’ durato solo poche ore l’oscuramento di Facebook nella sede del Partito Democratico, al largo del Nazareno. Stamane era stata disposta la chiusura del social network perché troppi dipendenti lo usavano invece di lavorare. Per decisione del nuovo tesoriere, il bersaniano Antonio Misiani, era stato negato l’accesso: con un filtro al server – un po’ come in Cina – nessun pc della sede poteva più collegarsi  a Facebook.

    All’ora di pranzo c’è stato però un ripensamento, come si è appreso attraverso l’ufficio stampa: “la chiusura è stata una scelta fatta dal Partito in senso troppo aziendale perché non si è tenuto conto che Facebook è anche uno strumento di lavoro per i politici e per tutta la struttura“.

    Da l’Espresso.

  • Vi ricordate?

    Vi ricordate l’influenza A, l’emergenza, il vaccino?
    Ecco, oggi Altreconomia svela un po’ di segreti di pulcinella sull’accordo Governo-Novartis:

    Persino la Corte dei Conti aveva lamentato il fatto che la scrittura privata tra il ministero della Salute e la multinazionale farmaceutica Novartis fosse di fatto coperta da segreto. Non solo, sempre la Corte dei Conti aveva parlato di condizioni troppo favorecoli a Novartis, fra i quali l’assenza di penali, l’acquisizione da parte del ministero dei rischi e il risarcimento alla multinazionale per eventuali perdite (vedi allegato).

    Oggi possiamo leggere il contenuto di questo contratto, pur se con non pochi omissis.

    La scrittura risale al 21 agosto 2009, ed è firmata dal direttore generale del ministero, Fabrizio Oleari, e dall’amministratore delegato di Novartis Vaccines, Francesco Gulli.

    Nel testo, si regolamento l’acquisto diretto di 24 milioni di dosi di vaccino. Costo: 184 milioni di euro, iva inclusa.

    Tra i tanti punti dell’accordo, elenchiamo quelli che ci sembrano più salienti:

    – art. 1: vengono definiti i cosiddetti “sforzi commercialmente ragionevoli” attorno ai quali ruota l’intero contratto; Novartis è sì obbligata a produrre e a rispettare il contratto ma solo fino a quando ciò sia “ragionevole”. Se ci riesce bene; altrimenti lo Stato paga ugualmente: vedi 3.1;

    – art. 2.2 e 2.7: Il ministero riconosce di non acquisire alcun diritto sui marchi commerciali e Novartis non concede alcuna licenza sui diritti di proprietà intellettuale; il ministero non è altresì autorizzato ad apportare modifiche alla confezione né a oscurare marchi su di essa;

    – art. 3.3: qualora il ministero si trovi nell’impossibilità a ritirare il prodotto Novartis potrà rivenderlo ad altri clienti o fatturare al ministero quanto non ritirato, con la possibilità di rivenderlo comunque dopo 90 giorni;

    – art. 4.2, 4.3, 4.5:  la responsabilità di Novartis è limitata al difetto di fabbricazione: escluso il danno di altro tipo derivante dalla semplice assunzione del vaccino;

    – art. 4.6: il ministero è tenuto a indennizzare Novartis in conseguenza di danni provocati dal vaccino, salvo ove tali danni siano provocati da un difetto di fabbricazione;

    – art. 5.2 e 5.5: il prezzo per ciascuna dose di vaccino è pari a 7 euro. Totale: 168 milioni di euro più iva. Il ministero dovrà pagare entro 60 giorni dall’emissione della fattura, su un conto corrente del Monte dei Paschi di Siena;

    – art. 8.3: le cause di “forza maggiore” che limitano le responsabilità di Novartis vengono estese a situazioni che dovrebbero invece essere garantite da Novartis, come “epidemie e pandemie”, “atti di qualsiasi autorità pubblica”, “atti di enti sopranazionali (ivi compreso l’Oms”);

    – art. 9.3: nel caso in cui il vaccino non sia consegnato per mancato ottenimento dell’autorizzazzione all’immisione al commercio e/o di prove cliniche positive, il ministero riconosce forfettariamente a Novartis a titolo di partecipazione ai costi la cifra (al netto dell’Iva) di 24 milioni di euro;

    – art. 10.1: le parti si impegnano a mantenere assoluto riserbo sulle informazioni riservate;

    Qui potete scaricare l’accordo, qui il parere della corte dei conti.

  • Il Governo dei lacci e lacciuoli (e delle tasse)

    Ieri l’allarme sul Decreto Romani, che a parte i dispetti a sky, prevede che la disciplina dei siti Internet che trasmettono immagini non occasionalmente venga assimilata a quella delle emittenti televisive.

    Oggi scopriamo che aumenta l’equo compenso sui dispositivi di archiviazione elettronica da versare alle Siae per farsi una copia privata di materiale coperto da diritti. Che di per sè è già aberrante, ma che diventa assolutamente pazzesco se pensiamo che molti dei terabyte tassati sono pieni di documentazione personale di cui noi deteniamo i diritti, oppure di dati di lavoro, ovvero di inutili mail di spam.

    Ma evidentemente alla SIAE hanno problemini a pagare un assegno decente per i diritti d’autore ad Apicella (e gli stipendi ai dirigenti).

    E questi si spacciano ancora per il Popolo delle Libertà. Ah sì, forse di tassare e vessare i poveri cristi.