Il coraggio delle proprie idee
“Ci sono troppe manifestazioni che comportano lo sfruttamento degli animali, anche in Italia. Se la Catalogna rinuncia alla corrida, anche noi possiamo rinunciare a qualche palio che danneggia l’immagine dell’Italia e del made in Italy. Occorre valutare tutti Palii, anche quello di Siena, per calcolare quanti maltrattamenti e morti di animali ci sono state. Dobbiamo diventare animal friendly perché ho preso coscienza che quando accadono episodi di sfruttamento di animali le notizie fanno il giro del mondo e ledono la nostra immagine e il made in Italy”
Così il Ministro del Turismo Brambilla sull’utilizzo degli animali nelle manifestazioni storiche italiane. Una dichiarazione talmente coraggiosa che la Ministra è costretta poi in poche ore a smentirsi sotto l’incalzare di leghisti (ah, le tradizioni) e sindaci:
«Non ho proposto l’abolizione del Palio di Siena ma un’approfondita analisi di manifestazioni e feste popolari che coinvolgono animali».
Italia.it, turisti a casa propria. (era Cosa sono le Burricche?)
Aggiornamenti: siamo finiti anche su wittgenstein, estense.com e blogolandia, e sul Resto del Carlino (pdf). Nel frattempo pare ci sia confusione sulla collocazione geografica della Basilicata…
La scoperta dell’Emilia Romagna avviene anche attraverso il gusto. Un viaggio ricco di sapori forti e raffinati che potrebbe andare in direzione Reggio Emilia per assaporare il tipico Erbazzone (torta salata di spinaci) proseguendo poi per Modena, famosa per il suo zampone, l’aceto balsamico (ottenuto da mosto di uva cotto), la bomba di riso (con piccioni in umido) e i tortelli di zucca. A Parma, sosta all’insegna del culatello di Zibello, dei tortelli con le erbette e, naturalmente, del prosciutto crudo. Seguono Piacenza, con i pisarei e fasô (gnocchi in miniatura con fagioli) e i tortelloni, e poi Ferrara con le burricche (un particolare tipo di agnolotto). Ad unificare il tutto, la piadina (squisita focaccia molto sottile, fatta con acqua, farina e sale) da mangiare da sola, o imbottita con affettati e formaggi.
Eh, sì, siccome la Ministra pare sia pignola – così è stato giustificato il ritardo odierno – appena il sito italia.it è finito on line sono andato a vedere cosa diceva sulla mia città.
L’Emilia Romagna in vetrina, vediamo un po’. Viene citata la città d’arte, la Bicicletta ed il Castello: con un po’ di delusione sembra tutto bene, anche se vedere un’intera regione relegata in una paginetta fa un po’ tristezza. Ma poi si passa alla descrizione della gastronomia. Premesso che italia.it pare saltare a piè pari Bologna e i suoi tortellini, la sorpresa viene quando si parla di “Ferrara con le burricche (un particolare tipo di agnolotto)“. Burricche? Che sono? Un paio di telefonate, due ricerche su internet, e il mistero si infittisce. Di certo non risulta una sagra omonima, e l’unico appiglio è prima questo sito (dal quale pare quasi copincollato il testo messo su italia.it) poi cuocazza.com che propone una ricetta delle Burricche ferraresi, un dolce con mandorle. Poi per fortuna mi viene in aiuto coockaround con questa nota: “Le “burricche” sono la versione italiana delle burichitas tipiche della cucina ebraica, non solo ferrarese, di origine turca. Sono usate come dolce, ma anche come saporiti ravioli: in questo caso l’impasto è a base di carne di pollo, fettine di pane, brodo, uovo, spezie, grasso d’oca o olio.”
E’ proprio vero, italia.it è un sito emozionale, oggi ho provato l’emozione di essere turista a casa mia.
Ma, confermato il massimo rispetto (e la gratitudine) per tutte le tradizioni culinarie, forse per un sito turistico che apre le porte del mondo alla nostra città sarebbe meglio promuovere prodotti – per così dire – di più facile reperimento in città come Cappellacci o Salama da Sugo. O no?
Così l’interpellanza è servita:
Oggetto: interpellanza sulle informazioni turistiche su Ferrara citate nella nuova versione del portale turistico Italia.it.
Con la presente sono ad inoltrare la seguente interpellanza:
Premesso
– che ieri la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha annunciato che oggi sarebbe stato inaugurata la nuova versione del portale del turismo italiano “italia.it”
– che tale iniziativa ha destato negli anni molte polemiche, in particolare per il costo per la collettività (45 milioni di euro stanziati, tra i 5 e i 7 spesi) e la qualità del prodotto editoriale (maggiori informazioni qui: http://wikipedia.kataweb.it/wiki/Italia.it).
– che la nuova versione del sito on line da poche ore pare confermare i giudizi negativi sull’operazione, peraltro oggetto di un’inchiesta promossa dal precedente governo e consultabile qui: http://millionportalbay.files.wordpress.com/2007/12/relazionedellacommissioneindagine_portaleitaliait.pdf
– che il ritardo odierno della pubblicazione effettiva del sito, messo in luce da numerosi blog e quotidiani on line, è stato giustificato con le parole “Stiamo facendo gli ultimi collaudi, il ministro è molto pignolo e vuole che tutto sia perfettamente funzionante”Evidenziato che
– nella pagina dedicata all’Emilia Romagna Ferrara viene citata per il suo Castello Estense e, dal punto di vista gastronomico, per le “le burricche (un particolare tipo di agnolotto)”Segnalato altresì
– che il testo sulla gastronomia emiliano romagnola inserito nel portale Italia.it pare ispirato ad analoga descrizione contenuta nel sito http://emilia-romagna.visitaci.it/
– che in tutto il web solo il sito cuocazza.com cita la ricetta delle Burricche Ferraresi (http://www.cuocazza.com/BURRICCHE_FERRARESI.htm) e che altri siti attribuiscono la ricetta alla tradizione ebraica (http://www.cookaround.com/cucina/regionale/friuli/confro-1.php?id_ric=386): “Le “burricche” sono la versione italiana delle burichitas tipiche della cucina ebraica, non solo ferrarese, di origine turca. Sono usate come dolce, ma anche come saporiti ravioli: in questo caso l’impasto è a base di carne di pollo, fettine di pane, brodo, uovo, spezie, grasso d’oca o olio.”Considerato
– che anche se l’interpellante nutre profondo rispetto e gratitudine per la tradizione culinaria ebraica, considererebbe più sensato citare nel portale ufficiale del turismo italiano piatti quali i Cappellacci di Zucca o la Salamina da Sugo, o ancora – a scelta – l’anguilla, il salame all’aglio, i cappelletti, la zia, la coppia, il pampapato e tutti gli altri piatti della tradizione ferraresi per i quali si nutre altrettanto rispetto e gratitudine.
– che l’indicazione di piatti di più facile reperimento nei ristoranti e nelle gastronomie locali rappresenterebbe un servizio migliore sia per i turisti italiani ed esteri giunti a Ferrara dopo aver visionato Italia.it che per le attività economiche locali.Si interpella questa amministrazione al fine di conoscere:
– se vi sia stato un qualche coinvolgimento delle amministrazioni locale nella redazione dei contenuti del nuovo portale;
– quanti ristoranti ferraresi propongano ai propri avventori le Burricche;
– se vi sia nel territorio ferrarese, a insaputa del sottoscritto, una “Sagra delle Burricche”;
– se vi sia l’intenzione di contattare la redazione del portale Italia.it per chiedere una revisione del testo inserito.Si richiede risposta scritta.
Cordiali saluti.
Il Presidente del Gruppo Consiliare
Leonardo Fiorentini
Italia.it, il portale emozionale…
Torna Italia.it e non poteva che tornare a far polemica, come scrive Massimo Russo sul suo blog. Più che polemica ormai è barzelletta, visto che il sito, che dagli annunci doveva essere on line da stamattina, alle 16,31 risultava ancora simpaticamente protetto da password.
Insomma la nostra Ministra Michela Vittoria Brambilla, che si occupi di book fotografici di aspiranti parlamentari, di loghi promozionali o si siti internet ci da sempre grandi soddisfazioni. E forse è meglio così, almeno la smette di “occuparsi” di poveri cani indifesi.
“Italia.it, un portale emozionale”, secondo la Ministra. Emozionale sicuro, visto l’incazzo che da alcuni anni fa venire la vicenda del portale del turismo italiano, siano 45 o 5 i milioni di euro spesi dai contribuenti.
In atletica leggera alla seconda falsa partenza si è squalificati. Un appello al buon senso: non è che ci fate il piacere di cancellare definitivamente il progetto dai finanziamenti del Ministero del Turismo? O serve una seconda commissione d’inchiesta?
Italia.it, turisti a casa propria. (era Cosa sono le Burricche?)
Aggiornamenti: siamo finiti anche su wittgenstein, estense.com e blogolandia, e sul Resto del Carlino (pdf). Nel frattempo pare ci sia confusione sulla collocazione geografica della Basilicata…
La scoperta dell’Emilia Romagna avviene anche attraverso il gusto. Un viaggio ricco di sapori forti e raffinati che potrebbe andare in direzione Reggio Emilia per assaporare il tipico Erbazzone (torta salata di spinaci) proseguendo poi per Modena, famosa per il suo zampone, l’aceto balsamico (ottenuto da mosto di uva cotto), la bomba di riso (con piccioni in umido) e i tortelli di zucca. A Parma, sosta all’insegna del culatello di Zibello, dei tortelli con le erbette e, naturalmente, del prosciutto crudo. Seguono Piacenza, con i pisarei e fasô (gnocchi in miniatura con fagioli) e i tortelloni, e poi Ferrara con le burricche (un particolare tipo di agnolotto). Ad unificare il tutto, la piadina (squisita focaccia molto sottile, fatta con acqua, farina e sale) da mangiare da sola, o imbottita con affettati e formaggi.
Eh, sì, siccome la Ministra pare sia pignola – così è stato giustificato il ritardo odierno – appena il sito italia.it è finito on line sono andato a vedere cosa diceva sulla mia città.
L’Emilia Romagna in vetrina, vediamo un po’. Viene citata la città d’arte, la Bicicletta ed il Castello: con un po’ di delusione sembra tutto bene, anche se vedere un’intera regione relegata in una paginetta fa un po’ tristezza. Ma poi si passa alla descrizione della gastronomia. Premesso che italia.it pare saltare a piè pari Bologna e i suoi tortellini, la sorpresa viene quando si parla di “Ferrara con le burricche (un particolare tipo di agnolotto)“. Burricche? Che sono? Un paio di telefonate, due ricerche su internet, e il mistero si infittisce. Di certo non risulta una sagra omonima, e l’unico appiglio è prima questo sito (dal quale pare quasi copincollato il testo messo su italia.it) poi cuocazza.com che propone una ricetta delle Burricche ferraresi, un dolce con mandorle. Poi per fortuna mi viene in aiuto coockaround con questa nota: “Le “burricche” sono la versione italiana delle burichitas tipiche della cucina ebraica, non solo ferrarese, di origine turca. Sono usate come dolce, ma anche come saporiti ravioli: in questo caso l’impasto è a base di carne di pollo, fettine di pane, brodo, uovo, spezie, grasso d’oca o olio.”
E’ proprio vero, italia.it è un sito emozionale, oggi ho provato l’emozione di essere turista a casa mia.
Ma, confermato il massimo rispetto (e la gratitudine) per tutte le tradizioni culinarie, forse per un sito turistico che apre le porte del mondo alla nostra città sarebbe meglio promuovere prodotti – per così dire – di più facile reperimento in città come Cappellacci o Salama da Sugo. O no?
Così l’interpellanza è servita:
Oggetto: interpellanza sulle informazioni turistiche su Ferrara citate nella nuova versione del portale turistico Italia.it.
Con la presente sono ad inoltrare la seguente interpellanza:
Premesso
– che ieri la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha annunciato che oggi sarebbe stato inaugurata la nuova versione del portale del turismo italiano “italia.it”
– che tale iniziativa ha destato negli anni molte polemiche, in particolare per il costo per la collettività (45 milioni di euro stanziati, tra i 5 e i 7 spesi) e la qualità del prodotto editoriale (maggiori informazioni qui: http://wikipedia.kataweb.it/wiki/Italia.it).
– che la nuova versione del sito on line da poche ore pare confermare i giudizi negativi sull’operazione, peraltro oggetto di un’inchiesta promossa dal precedente governo e consultabile qui: http://millionportalbay.files.wordpress.com/2007/12/relazionedellacommissioneindagine_portaleitaliait.pdf
– che il ritardo odierno della pubblicazione effettiva del sito, messo in luce da numerosi blog e quotidiani on line, è stato giustificato con le parole “Stiamo facendo gli ultimi collaudi, il ministro è molto pignolo e vuole che tutto sia perfettamente funzionante”Evidenziato che
– nella pagina dedicata all’Emilia Romagna Ferrara viene citata per il suo Castello Estense e, dal punto di vista gastronomico, per le “le burricche (un particolare tipo di agnolotto)”Segnalato altresì
– che il testo sulla gastronomia emiliano romagnola inserito nel portale Italia.it pare ispirato ad analoga descrizione contenuta nel sito http://emilia-romagna.visitaci.it/
– che in tutto il web solo il sito cuocazza.com cita la ricetta delle Burricche Ferraresi (http://www.cuocazza.com/BURRICCHE_FERRARESI.htm) e che altri siti attribuiscono la ricetta alla tradizione ebraica (http://www.cookaround.com/cucina/regionale/friuli/confro-1.php?id_ric=386): “Le “burricche” sono la versione italiana delle burichitas tipiche della cucina ebraica, non solo ferrarese, di origine turca. Sono usate come dolce, ma anche come saporiti ravioli: in questo caso l’impasto è a base di carne di pollo, fettine di pane, brodo, uovo, spezie, grasso d’oca o olio.”Considerato
– che anche se l’interpellante nutre profondo rispetto e gratitudine per la tradizione culinaria ebraica, considererebbe più sensato citare nel portale ufficiale del turismo italiano piatti quali i Cappellacci di Zucca o la Salamina da Sugo, o ancora – a scelta – l’anguilla, il salame all’aglio, i cappelletti, la zia, la coppia, il pampapato e tutti gli altri piatti della tradizione ferraresi per i quali si nutre altrettanto rispetto e gratitudine.
– che l’indicazione di piatti di più facile reperimento nei ristoranti e nelle gastronomie locali rappresenterebbe un servizio migliore sia per i turisti italiani ed esteri giunti a Ferrara dopo aver visionato Italia.it che per le attività economiche locali.Si interpella questa amministrazione al fine di conoscere:
– se vi sia stato un qualche coinvolgimento delle amministrazioni locale nella redazione dei contenuti del nuovo portale;
– quanti ristoranti ferraresi propongano ai propri avventori le Burricche;
– se vi sia nel territorio ferrarese, a insaputa del sottoscritto, una “Sagra delle Burricche”;
– se vi sia l’intenzione di contattare la redazione del portale Italia.it per chiedere una revisione del testo inserito.Si richiede risposta scritta.
Cordiali saluti.
Il Presidente del Gruppo Consiliare
Leonardo Fiorentini
L’essenza del Made in Italy
Ha spiegato il ministro del Turismo, «abbiamo scelto ordine e rigore, unito però alla leggerezza e alla musicalità del nostro paese, a quella morbidezza e sinuosità che rendono duplice e di difficile sintesi ma anche unico il nostro stile di vita»
Eh sì, inutile piangerci sopra, ogni paese ha il logo che si merita…
l premier: «Ho fatto anche il conduttore di uno spot, ma ero troppo bello»
Turismo, ecco il nuovo logo “Italia”
Presentato dal ministro Brambilla assieme a Berlusconi: «L’immagine del nostro Paese era appannata»ROMA – La parola “Italia” accompagnata graficamente da una specie di onda tricolore: è il nuovo logo presentato a Palazzo Chigi dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, durante una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il premier, Silvio Berlusconi. Per promuovere il turismo, ha affermato il ministro, «siamo partiti dalla creazione di un nuovo logo Italia», visto che «l’immagine dell’Italia era appannata» «e «mancava di un profilo definito», mentre il turismo rappresenta una «grande opportunità, soprattutto occupazionale». «Per la sua ideazione – ha detto ancora la Brambilla – ci siamo orientati su due concetti forti: l’eccellenza del Made in Italy, arte, moda e design, e l’essenza del Made in Italy, natura, sapori, bellezza». Quindi, ha spiegato il ministro del Turismo, «abbiamo scelto ordine e rigore, unito però alla leggerezza e alla musicalità del nostro paese, a quella morbidezza e sinuosità che rendono duplice e di difficile sintesi ma anche unico il nostro stile di vita». All’estero, lo slogan sarà invece “Magic Italy”. Oltre al logo, il ministro ha annunciato che a metà luglio il portale italiano per il turismo andrà on line in versione promozionale, a breve seguita dalla definitiva.
ABRUZZO – La Brambilla ha poi parlato di «una campagna di promozione turistica a favore dell’Abruzzo, imperniata su sette diversi itinerari». L’operazione, realizzata insieme alla Regione Abruzzo, individua diversi filoni di promozione: arte, sacro e storia, borghi, sapori e quindi turismo eno-gastronomico, natura. La Brambilla ha inoltre aggiunto che per lanciare la campagna si utilizzerà il volano dei Giochi del Mediterraneo che si apriranno nei prossimi giorni in Abruzzo: «In testa ad ogni collegamento televisivo per i Giochi del Mediterraneo – ha detto – ci sarà una cartolina dell’Abruzzo legata a un itinerario e tutte le tv potranno rilanciare il messaggio».
SPOT – A Palazzo Chigi è stato anche presentato in anteprima uno spot di promozione turistica, chiuso da una frase del premier: «Scopri l’Italia, nascerà un grande amore». Lo stesso Berlusconi ci ha scherzato un po’ su, punzecchiando l’opposizione: «Io ho fatto il conduttore. Poi, quando l’ho visto, ho detto che l’opposizione non me l’avrebbe lasciato fare, perché altrimenti avrei avuto una catena di signore, visto che in quello spot sono troppo bello…. Se sarò un giorno all’opposizione – aggiunge- allora si potrà usare…».
Per seguire il dibattito sui blog: http://it.blogbabel.com/discussions/discussion/103525/
Magic Brambilla
Secondo voi è lo screenshot dell’intro di un film porno o il nuovo logo per vendere l’Italia all’Estero licenziato dal duo Berlusconi-Brambilla?
C’è davvero da mandare una lettera di scuse a Rutelli…
Da Mantellini, via blogbabel, aggiornamenti in coda:
PS2: non ho fatto in tempo a postare il ps che il video è svanito…
PS3: in attesa di conoscere chi ha messo le mani sul video, ecco imperdibili le 10 domande a Silvio Berlusconi di Socialdesignzine
PS4: grazie a pedro per la segnalazione del video ripristinato. Oggi anche il Corriere della Sera se ne occupa.
Chiude un’altra voce libera
Ha chiuso la tv della Brambilla (e del PDL). Certo che ultimamente non gliene va bene una alla delfina del nostro sinistro presidente del consiglio…
L’addio di Alessandro Robecchi:
E’ ufficiale, il 31 luglio scorso una importante voce libera ha chiuso i battenti. Era la tivù della libera imprenditrice del salmone Michela Brambilla e del suo capo, libero imprenditore della P2 Silvio Berlusconi. Una voce libera che era nata per dire liberamente quanto ci serviva Silvio e adesso che Silvio c’è, i 13 liberi giornalisti della libera tivù delle libertà se ne possono andare a casa: il tutto è durato qualche mese, in tempo per la campagna elettorale e poi via, a cuccia.
Un’idea di libertà a cui converrà abituarci. Per qualche mese tecnici, giornalisti, lavoratori, hanno detto liberamente al paese quanto sarebbe stato importante avere al governo il padrone delle tivù, hanno cucinato fregnacce indegne sulla sicurezza, hanno creato la paura dello straniero e hanno raccontato che il conflitto di interessi non esiste. Ora, come dice l’amico Bush, mission accomplished: il mandante è a Palazzo Chigi e l’esecutore è ministro del turismo… e gli altri… cazzi loro. Una lezione di libertà che si ricorderanno per un bel po’. Stando a quanto dice il Corriere della Sera, Giorgio Medail, il libero direttore, è preoccupato per i posti di lavoro. In solidarietà con la libera tivù del liberissimo Medail, il comitato di redazione di questo piccolo sito si è riunito e ha stilato un documento di solidarietà che riproduciamo integralmente: “Ah, ah, ah! Coraggio ragazzi, non pagherete il bollo auto!”
Italia.it. Siamo in una botte di ferro.
Vi ricordate italia.it? Sì proprio lui, è sulla via del ritorno.
Ad occuparsene da oggi Michela Vittoria Brambilla, secondo quanto scritto su Vita Digitale.
Del resto una quarantina di milioni di euro farebbero gola a chiunque:
«Ho assunto io la gestione del portale Italia.It. Non ve ne posso parlare ora, la storia è complessa e ho bisogno di un pò di tempo. Ma ho istituito un comitato per le nuove tecnologie anche per dare una risposta a questi problemi». Queste le parole di Michela Vittoria Brambilla, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Turismo, parlando nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Poi la Brambilla ha aggiunto: «Prima di chiedere altri soldi, come ho imparato dalla mia esperienza imprenditoriale, voglio spendere quelli che ci sono. Spendiamo quelli che abbiamo bene, e poi vedremo se ne servono altri».
Sui tempi del portale Italia.It: «Il comitato si insedia tra 10 giorni, ma per la messa in rete del portale credo che avremo tempi celeri».
Insomma con MVB siamo in una botte di ferro.