• Sfiducia Sapigni

    Intervento sulla mozione di sfiducia all’assessora Sapigni

  • No, “caro” Bergamini, non sarò vostro complice

    No, “caro” Bergamini, non sarò vostro complice.
    Intervento di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente (Sinistra Italiana) Comune di Ferrara

    Leggo che c’è qualcuno in Provincia di Ferrara che si è messo in testa di lanciare una campagna di disobbedienza incivile all’accoglienza di profughi, richiedenti asilo e (udite udite) migranti economici. A loro mi rivolgo con queste poche righe.

    Al grido di “prima i nostri” cercate di nascondere la vostra inadeguatezza amministrativa mettendo in competizione terremotati e migranti e fomentando l’odio e la paura.

    Non vi è nessuna invasione (basta leggersi i dati degli arrivi in Italia), non è vero che vengono privilegiati gli stranieri rispetto agli italiani, non c’è alcun fondo distolto alle necessità dei nostri cittadini e, dulcis in fundo, non c’è alcuna emergenza criminalità (dati in continuo calo da anni) se non in alcune zone e per alcuni tipi di reati che non sono legati in alcun modo agli sbarchi e che necessitano di un maggior impegno delle ffoo ancora disperse (bontà vostra) a inseguire rave party nel delta o scovare piantine di marijuana sui balconi di casa.

    Mi chiamerete “buonista”, anzi meglio adesso “finto buonista” (notare l’evoluzione lessicale) e non me ne dispiace. Perchè a chi esalta la cattiveria, a chi non si pone neanche il dubbio sul fatto che una persona che decide scientemente di rischiare la vita per cercarsi un futuro migliore (sia per sfuggire a guerre e carestie, o semplicemente alla povertà) sia meritevole di essere accolto in casa nostra con un poco di – semplice – umanità, è davvero difficile proporre un ragionamento. Mancano proprio le basi condivise della convivenza civile. Mi reputo fortunato ad essere nato da questa parte del mondo, e non sarò vostro complice nell’impedire a persone che hanno subito ogni giorno della loro vita guerra, carestia o povertà di cercarsi un’esistenza al riparo dalle distorsioni di un sistema che non funziona e delle quali noi finora abbiamo solo beneficiato. Ebbene sì: io sono per la libera circolazione delle idee, delle merci e – addirittura, vi scorra pure un brivido dietro la schiena – delle persone. E non sarò vostro complice perchè non voglio più vedere bambini diventare tragico simbolo dell’atrocità di questo mondo. Mi avete stufato con le vostre grida bavose, le vostre provocazioni, le vostre ruspe, i vostri calci in culo e le vostre leggi inadeguate e fallimentari che non hanno alcun senso rapportate alle tragedie di questo mondo. L’ho detto e lo ribadisco: accogliamoli tutti, perchè è questa l’unica strada per restare umani e per cambiarlo in meglio, questo mondo.

    A voi che non sapete amministrare l’ordinario e siete stati incapace di gestire qualsiasi emergenza, compresa quella del terremoto, a voi che avete scritto la Bossi-Fini e la rivendicate ancora, non possiamo chiedere di fare molto altro se non smetterla di urlare la vostra inciviltà e lasciare quei ruoli che evidentemente non siete in grado di ricoprire.

    Leonardo Fiorentini
    Consigliere comunale a Ferrara
    Indipendente, Sinistra Italiana

    Ferrara, 20 agosto 2016

  • «I migranti in casa mia? Sì ma al momento non ho posto»

    «I migranti in casa mia? Sì ma al momento non ho posto»

  • La Lega, gli stranieri la Scuola e le nascite (italiane)

    La Lega, gli stranieri la Scuola e le nascite (italiane)
    Tagliani vigili sui reparti contraccettivi delle Farmacie comunali

    Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente di SEL a Ferrara

    “Dopo il giro elettorale dei campi nomadi ieri la Lega Nord ci ha lasciato qualche indizio per la prossima iniziativa politica: sembrerebbe sia in preparazione il prossimo tour di Alan Fabbri armato di spillo in tutte le farmacie della regione. Chiedo al Sindaco di Ferrara di farsi carico della richiesta di maggiore vigilanza nelle farmacie comunali, individuando e perquisendo le persone che indossando cravatta o fazzoletto verde, o felpa equipollente, si avvicinino al settore dei contraccettivi.

    Tornando seri, la richiesta della Lega sulla limitazione delle presenze “straniere” nelle classi parte dal presupposto che l’integrazione “appare sempre più impossibile”, presupposto facilmente assumibile solo quando si smette di guardare agli esseri umani in quanto esseri umani, e nel caso particolare, ai bambini in quanto bambini. Presupposto peraltro smentibile semplicemente frequentando le scuole della nostra regione, dagli Asili Nido alle Università, dove grazie al lavoro delle Istituzioni e del personale docente e non docente, l’integrazione nel rispetto delle differenze è un fatto tangibile, sicuramente migliorabile, ma certo non un principio semplicemente affermato. Per fortuna la società è più avanti di alcuni suoi rappresentanti.

    Su una sola cosa ha ragione Fabbri: “il problema è tutto politico, e riguarda la nostra idea di società, ciò che siamo e ciò che vogliamo essere”. Appunto.”

    Leonardo Fiorentini
    consigliere comunale SEL Comune di Ferrara

  • Mille migranti? «Ognuno si impegni a fare la sua parte»

    Dopo la lettera di don Bedin. Fabbri (Lega): no buonismi. Il sindaco: «Farsi carico del problema, o si è politicanti»
    Mille migranti? «Ognuno si impegni a fare la sua parte»
    Fabio Terminali su la Nuova Ferrara del 25 aprile 2015.
    Fa discutere la città la lettera inviata al nostro giornale da don Domenico Bedin, nella quale il parroco e animatore dell’Associazione Viale K lanciava la proposta di accogliere mille migranti in arrivo dalla Libia. «Tutti dobbiamo fare la nostra parte – dice il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani – soprattutto nel momento in cui nel mondo c’è chi fa un passo indietro rispetto alle proprie responsabilità. Di fronte a un’emergenza del genere non siamo attrezzati ma ci dobbiamo attrezzare. Non ci possono essere due Italie: la Sicilia che deve pensare a tutto e altri che non contribuiscono. Le istituzioni devono farsi carico del problema: altrimenti non fai il sindaco, fai il politicante. Non mi riferisco a nessuno in particolare, dico solo che tutti devono fare la propria parte». Per l’assessore Chiara Sapigni «ciò che dice don Bedin è in sostanza ciò che ci ha chiesto il prefetto di Bologna martedì. Altre persone stanno arrivando e il loro numero non diminuirà certo a breve. Tuttavia non so numeri che definirei allarmanti, non è un’invasione. L’ipotesi è che tutti i Comuni contribuiscano all’accoglienza: nei dieci della provincia in cui i profughi sono ospitati le esperienze finora sono positive: penso a Masi Torello, dove i migranti hanno contribuito a imbiancare una scuola. Poi certo, vanno agevolati coloro che vogliono andare all’estero, verso le loro famiglie». Ecco il parere di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente eletto nella lista di Sel: «Sono d’accordo con don Domenico. Lo sforzo del Comune penso sia stato degno, anche se si può fare di più per trovare soluzioni intelligenti. La comunità ferrarese è in grado di sopportare presenze anche superiori e le risorse devono arrivare da chi di dovere, non certo dai Comuni che sono sempre più in difficoltà. È evidente il fallimento della politica di regolamentazione dei flussi e di controllo delle frontiere; considerando poi che le persone fuggono da guerre che molto spesso sono finanziate e fomentate dai Paesi cosiddetti civilizzati». Secondo Carlo Tellarini di Comunione e Liberazione, «se don Bedin crede che si possa ospitare un migliaio di persone e sa come farlo, allora credo davvero che si tratti di un’opportunità. Attenzione però che accogliere non significa sopportare, e con questo non dico che sono scettico. I migranti sono persone nel senso pieno del termine, hanno una piena dignità, come me e lei. Non è tanto una questione di strutture o risorse da mettere a disposizione. Fondamentale è piuttosto capire quale è il principio di realizzazione di un destino degno per queste persone e quali prospettive possono avere nella nostra società». «Attenzione alle staffette buoniste dell’accoglienza Non è facendo a gara a quanti più ‘profughi’ si mantengono, con vitto e alloggio pagati, che si risolvono i problemi. La solidarietà è un valore sacrosanto e irrinunciabile, ma lo è anche il realismo. Don Bedin non pecchi d’ingerenza, pratichi il suo esercizio sacerdotale senza scavalcare le proprie competenze». Così il capogruppo leghista in Regione Alan Fabbri accogliendo «con favore» la nota di monsignor Luigi Negri, che frena lo zelo di don Bedin sull’accoglienza di stranieri nel ferrarese. «Rispetto la Chiesa, le sue istituzioni. Don Bedin è certamente persona che si prodiga per gli altri e che ha costruito realtà importanti. Gli consiglierei però di non cadere nel tranello buonista, di chi pensa di risolvere il problema (ormai strutturale) degli sbarchi aprendo i confini e facendoli entrare tutti: così non si fa che incentivare le partenze, mettendo a rischio la vita di migliaia di persone». Fabio Terminali
  • Appello al Direttore di un quotidiano on line di provincia

    commenti su un quotidiano on line di provinciaSuccede in una piccola città di provincia: un 59enne denuncia il furto del portafogli alle 18,30 di domenica da parte di tre giovani armati di coltello nel corso centrale della città. Notizia di per sè inverosimile per chi conosce quella città di provincia. Inverosimile anche per i carabinieri, che indagano un po’ e scoprono che sì qualcosa era avvenuto, ma all’interno di una chiesa sconsacrata ultimo cinema porno di quella città di provincia.

    Ora qui non si vuole più di tanto rimbrottare il cittadino di provincia imbarazzato per le sue frequentazioni, comprensibilmente imbarazzanti. Peccato però che il primo e più importante quotidiano on line di provincia, che peraltro fa un ottimo servizio di informazione per la città, continui a dare spazio nei commenti agli articoli al peggio che si possa trovare su internet (e nella società, anche di provincia).

    I tre giovani (negli articoli non si fa alcun cenno alla nazionalità, ndr) vengono immediatamente additati come migranti, causa di tutti i mali. Un commento, fra tutti quelli del primo articolo, quando ancora la verità non era di dominio pubblico:

    “ely ha scritto il 25 marzo 2014 alle 12:28
    Da oggi ne abbiamo altri 40 sparpagliati tra Ferrara e Ostellato! Grazie ai nostri politici, grazie per avere gravato su una situazione gia’ pesante. Sono sicura che una meta’ andra’ a lavorare nel mezzano al posto nostro e gli altri alimenteranno lo spaccio e la microcriminalita’, poi ditemi che dobbiamo abituarci ad una societa’ multietnica…oche anche gli italiani a suo tempo sono emigrati…si pero’ gli italiani hanno ricostruito la Germania e si sono fatti il culo nelle miniere in Belgio!” (i 40 sono profughi provenienti da Lampedusa accolti in varie strutture della città, ndr)

    Ora, figuratevi se non capisco io l’esigenza del quotidiano on line di provincia di generare visite anche tramite i commenti agli articoli. Però, come detto in via amichevole al Direttore della testata qualche anno fa, quando questi commenti inficiano la credibilità stessa del quotidiano che li ospita (oltre che offendere la dignità umana e rasentare reati penali) si dovrebbero prendere dei provvedimenti. Siccome sono per un sistema penale minimo, e dubito che sia ipotizzabile a breve una chiusura dei commenti, faccio appello alla sensibilità del direttore di quel quotidiano on line di provincia perchè almeno assuma provvedimenti drastici sui commenti e sui commentatori che oltrepassano la decenza intellettuale.

  • E’ una questione di massa

  • Cogli la metafora /2

    Questa storia fa un po’ meno ridere della precedente ma vale la pena di essere ripresa.

    Francavilla, Italia, Mondo:

    È l’ora di pranzo di lunedì quando sia Proto (consigliere comunale PDL di Francavilla, ndr) sia Friday Osaf, clochard nigeriano di stanza a Francavilla, si trovano in via Immacolata. Il primo fa la spesa, il secondo chiede l’elemosina. A un certo punto si trovano l’uno vicino all’altro e, quando l’extracomunitario chiede un’offerta a Proto, questi lo scansa negandogliela e, a quanto pare, lo redarguisce invitandolo ad allontanarsi perché lì dà fastidio. Ne nasce un diverbio che, a detta di Proto, sfocia in aggressione durante la quale il nigeriano avrebbe estratto un coltello. I vigili, credendo alla versione del consigliere, arrestano Osaf dopo un inseguimento in cui uno degli agenti rimane ferito. Non sarebbe andata così, invece, secondo la commerciante Alessandra Latartara, che sostiene non ci sia stata aggressione alcuna e tanto meno la minaccia con un coltello da parte dell’uomo di colore. Nel vespaio di polemiche e indignazione, a decidere chi abbia ragione e chi torto, a questo punto, sarà probabilmente un giudice.

    Benedetto Proto, grande fan delle ronde, dopo le dichiarazioni alla stampa della fornaia e l’accerchiamento dei suoi colleghi in consiglio comunale ha annunciato le dimissioni da consigliere:

    questa città non merita il mio impegno

    La signora Alessandra Latartara, a seguito della posizione assunta, ha dichiarato in tv di aver ricevuto ‘avvertimenti’ in rapporto all’attività del suo esercizio commerciale.

    Di Friday Osaf non abbiamo notizie, ma temiamo sia ancora in carcere.

  • Il moltiplicatore della disperazione

    (ANSA) – BARI, 12 AGO – Sono 822 i clandestini arrivati, con 27 sbarchi, sulle coste del Salento dal 1 gennaio a ieri, quasi il triplo rispetto al 2009. Lo scorso anno furono 315 i clandestini e 12 gli sbarchi). Nel 2008 ci furono solo tre sbarchi di 70 clandestini. Il maggior numero di sbarchi (7) si e’ avuto a giugno e luglio. Degli 822 clandestini sbarcati quest’anno, piu’ della meta’ (469) sono afghani e il 29% (281) minori. La maggior parte proviene da Iran (88) Siria (88) Turchia (68) Iraq (46).

    No, giusto perchè poi qualcuno è capace di dire che nessun clandestino arriva più in Italia…

  • Così non si trasportano nemmeno le bestie

    Denuncia dei sindacati di polizia iulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl e Coisp, da Estense.com:

    Viaggio al di là dei diritti umani
    Protesta dei sindacati sul servizio di accompagnamento stranieri

    Dove sono finiti i diritti umani? A quanto sembra lontano dalla direttrice Ferrara- Lamezia Terme, quella deputata all’accompagnamento degli stranieri non regolari sul territorio verso i centri di permanenza temporanea.

    Già i Cpt, oggi ribattezzati Cie (Centri di identificazione ed espulsione), non brillano per qualità della permanenza. Ma che il viaggio verso il limbo che preannuncia l’espulsione debba essere costellato da qualcosa che viene definito al di là della “dignità delle persone” fa meditare.

    La denuncia arriva dai sindacati di polizia Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl e Coisp, che riferiscono di un recente episodio, l’ultimo di una lunga serie a quanto pare, relativo a uno di questi viaggi lontano dai diritti umani.

    “La modalità di organizzazione dei servizi di accompagnamento stranieri – affermano -dovrebbe mettere in primo piano non tanto il servizio stesso ma la vicenda umana che esso rappresenta nelle sue complesse contraddizioni, tra l’effettuare un servizio obbligatorio e il rispetto dell’uomo”.

    E invece lunedì scorso qualcosa è andato “al di là del comune buon senso”, tanto da “porre dubbi sulla legalità del servizio svolto”.

    Il 5 luglio una persona doveva essere accompagnata al centro di accoglienza di Lamezia Terme, l’unico posto messo a disposizione dal Ministero degli Interni, a oltre 1.000 km di distanza dal capoluogo estense.

    Due poliziotti, che effettuavano il turno con orario 14/20, sono stati incaricati del servizio: accompagnare in auto lo straniero fino a Lamezia. “Sono quindi partiti alle 14,30 circa – ricostruiscono i sindacati – per un viaggio di oltre dodici ore, sotto un sole cocente, dentro una volante in cui lo straniero sedeva dietro, nel posto dei passeggeri, quelli da accompagnare in cella. Quest’uomo ha viaggiato su sedili di gomma, separato dall’abitacolo da un vetro interno di plexiglass, in uno spazio ridottissimo senza possibilità di aprire i vetri e con solo un piccolo bocchettone di areazione”.

    “Così non si trasportano nemmeno le bestie – denunciano i sindacati di polizia -. Senza poter farlo uscire, senza poter uscire loro stessi, senza poter mangiare, bere, riposare. Un viaggio che somiglia a un’odissea, o al ladro di bambini, il film di Gianni Amelio”.

    “Dove sono finiti i diritti umani? La dignità delle persone? Non sono forse gli stessi diritti che noi dovremmo difendere? Qualora fosse accaduto un incidente stradale dovuto alla stanchezza, chi ne avrebbe risposto?” si chiedono le sigle delle forze di polizia, che ritengono il questore “responsabile di aver organizzato un servizio con orari illegittimi. Noi lo accusiamo di aver messo in pericolo l’incolumità dei colleghi e della persona (di persona si tratta), da accompagnare”.

    La segnalazione, oltre che alla stampa, è stata inviata anche alle rispettive segreterie nazionali, per far “pervenire questa nota al Servizio immigrazione e al Capo della Polizia, sempre molto attento alla difesa dei diritti delle persone, affinché simili episodi non accadano più, né a Ferrara né da altre parti”.

    E presto questo viaggio “al di là dei diritti umani”, anticipano gli stessi sindacalisti, potrebbe finire sul tavolo di Amnesty International.

  • Presto, fate presto!

    Ricevo da Abuondiritto e pubblico:

    Mercoledì 7 luglio, ore 15.15 Sala del Mappamondo Camera dei Deputati

    Presto, fate presto!
    245 eritrei, la Libia e noi

    Introduce Luigi Manconi presidente di A Buon Diritto

    Partecipano Giovanni Maria Bellu Fabio Granata Flavia Perina Savino Pezzotta Jean Leonard Touadi Livia Turco
    Ingresso Via della Missione, 4
    I sig.ri giornalisti sono pregati di accreditarsi presso l’Ufficio stampa della Camera al n. 06.67602620

    Chi non capisse di che si tratta è pregato di leggere qui.

  • Eludendo la sorveglianza…

    Dal Corriere della Sera:

    Era accusato di lesioni, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale.
    Agrigento, arrestato dopo una rissa si toglie la vita in questura
    Il giovane, un marocchino di 22 anni, si è impiccato con la cintura dei pantaloni in camera di sicurezza

    AGRIGENTO – Un marocchino di 22 anni, Y. A., si è tolto la vita nella camera di sicurezza della questura di Agrigento dove era stato rinchiuso in attesa di comparire davanti al giudice per l’udienza di convalida del suo arresto. L’uomo si è impiccato con la cintura dei pantaloni. L’immigrato era stato arrestato due giorni fa, a Palma di Montechiaro, al culmine di una rissa, perché si era reso responsabile dei reati di lesioni, minacce ed oltraggio a pubblico ufficiale.

    I TIMORI – Secondo la ricostruzione dei poliziotti il marocchino probabilmente aveva anche fatto uso di sostanze stupefacenti. Subito dopo l’arresto era stato rinchiuso in una camera di sicurezza della questura in vista dell’udienza di convalida del suo fermo. Ma l’uomo, eludendo la sorveglianza, la notte scorsa si è impiccato utilizzando probabilmente una cintura. A questa tragica decisione potrebbe essere stato spinto forse anche dal timore di essere rimpatriato.

  • 6 giugno: StoriediMondi

    Domenica prossima, dopo il picnic per la decrescita felice al Parco urbano ci si può spostare di solo qualche centinaio di metri al Centro Sociale di Via Canapa per la festa “Storiedimondi. Storie, canti, musiche, sapori, incontri” organizzata da Cies – Ferrara, “Vocidalsilenzio” e Associazione Cittadini del mondo, con la collaborazione di Sonika e il contributo del Comune di Ferrara, della Provincia di Ferrara e della Regione Emilia Romagna.

    STORIEDIMONDI
    Storie/Canti/Musiche/Sapori/incontri

    Domenica 6 giugno 2010

    Centro Sociale “Il Parco”, Via Canapa, Ferrara

    “… i cortili dei paesi nord africani, dove i “meddah” raccontavano le storie, non sono diversi dalle aie delle campagne padane, entrambi luoghi dello scambio e dei sentimenti. Luoghi delle risa e dei pianti” (Tahar Lamri)

    Domenica 6 giugno, presso il Centro sociale “Il Parco” di V. canapa 4,

    Cies – Ferrara, “Vocidalsilenzio” e Associazione Cittadini del mondo, con la collaborazione di Sonika e il contributo del Comune di Ferrara, della Provincia di Ferrara e della Regione Emilia Romagna, presentano:

    “Storiedimondi. Storie, canti, musiche, sapori, incontri”.

    Dalle ore 20, Cena multiculturale: sarà possibile gustare piatti di tradizione regionale che comporranno una cena “multiculturale”

    (informazioni e prenotazioni: tel. 328 1962192).

    Dalle 21.00 la sesta edizione di “Storiedimondi”: in continuità con il Convegno Nazionale “Culture e letteratura della migrazione” svolto nello scorso aprile, propone letture, canti, musiche e performance teatrali in un percorso tra linguaggi, suoni e culture sotto il comune segno del racconto dall’aroma interculturale.

    La prima parte della serata sarà dedicata alle “Zirudelle”, le poesie dialettali di antica tradizione popolare: sul palco, i poeti dialettali Giuseppe Collari (Cento, Ferrara) e Alberto Ridolfi (Ferrara).

    A seguire, la musica della Ginko Band.

    In caso di maltempo l’iniziativa si svolgerà presso la Sala grande del Centro sociale “Il Parco”.

    Informazioni e prenotazioni:

    tel. 328 1962192

    e-mail: info.vocidalsilenzio@tiscali.it

    http://www.comune.fe.it/vocidalsilenzio/storiedimondi09.htm

    Alla manifestazione sarà presente il Comitato Acqua Pubblica con un banchetto di raccolta firme del referendum

  • Giusto per la cronaca

    ROSARNO – Almeno trenta persone in carcere. E’ questo, per il momento, il bilancio del blitz in Calabria contro il racket dello sfruttamento e della riduzione in schiavitù degli immigrati in agricoltura. L’operazione anti-caporali nasce dalle indagini avviate nel gennaio scorso, dopo la clamorosa rivolta degli extracomunitari impegnati nella raccolta degli agrumi.

    Dalle indagini emerge chioaramente che alla base di quella rivolta c’era lo sfruttamento e le condizioni inique in cui gli immigrati erano costretti a lavorare. Gli immigrati, inoltre, avrebbero subito anche ripetute minacce. I lavoratori extracomunitari erano costretti, infatti, a lavorare mediamente dalle 12 alle 14 ore al giorno ricevendo un compenso di una decina di euro al giorno. Gli extracomunitari che si ribellavano subivano ritorsioni e minacce. La rivolta di Rosarno, infatti, fu determinata proprio dal ferimento a colpi d’arma da fuoco di due lavoratori extracomunitari.

    I trenta arrestati sono accusati di essere una parte dell’organizzazione di sfruttamento. Tra loro ci sono sia italiani che extracomunitari. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrate venti aziende e duecento terreni, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro. Sono state scoperte anche numerose presunte truffe compiute nei confronti degli enti previdenziali.

    Da Repubblica.it

  • Immigrati, il corteo giallo per i diritti

    Palloncini, striscioni, bandiere: ed i seicento in piazza ricordano il giovane Sahid

    l’articolo del Resto del Carlino: rdc_2marzo2010 (in formato pdf).

  • Primo Marzo 2010 Sciopero degli stranieri

    Anche per non continuare a sentirmi uno straniero a casa mia, domani 1 marzo 2010, nonostante la Lega Nord e i commentatori di Estense.com, sarò alle 18 a Ferrara in Piazza Trento e Trieste con in migranti in occasione dello Sciopero degli stranieri.
    Venite anche voi!

  • Un patto con la lega…

    Bergamini, candidato della Lega alle regionali, accusa i Verdi di occuparsi di migranti solo in occasione delle elezioni. Non è vero, ma non sta qui il punto. Il vero problema del nostro paese è un altro: è la Lega a occuparsi un po’ troppo, e orribilmente, di migranti. Promuovendo leggi criminogene come la Bossi-Fini, respingendo disperati in mezzo al mare, fomentando l’odio razziale, cavalcando la paura nei confronti di chi è un po’ troppo diverso da noi. Probabilmente qualcuno ricorda il sindaco leghista di Cocquio, il paesello dell´ormai celebre “delitto delle mani mozzate“: tirò un sospiro di sollievo quando scoprì che l´assassino “non è uno di noi, abita a nove chilometri”.

    Del resto se fosse per la Lega vivremmo tutti a Goito, dove non si possono iscrivere i figli all’asilo se non ci si dichiara cristiani. E’ la stessa Lega che, nell’ergersi paladina della “cristianità”, ne nega ogni giorno i principi fondamentali (l’amore e la fratellanza) costringendo centinaia di migliaia di persone a nascondersi, a vivere nelle fabbriche in disuso, a morire di sete attraversando il mediterraneo. E sono gli stessi leghisti che su Radio Padania maledicono quei sindacati e quelle associazioni cattoliche che li aiutano “informandoli esageratamente” sulle leggi in vigore.

    Caro Bergamini, le propongo un patto. Noi non ci occuperemo più di migranti in campagna elettorale, tanto è evidente che non siamo bravi quanto voi a sobillare e cavalcare le paure della gente. Però voi non ve ne occuperete più per i restanti 11 mesi all’anno. Ci risparmieremo tante tragedie, tanti morti e tanta sofferenza, sia italiana che straniera.

    Leonardo Fiorentini
    candidato alle regionali della lista SEL-Idee Verdi

    Scarica l’articolo del Resto del Carlino del 26 febbraio 2010: rdc_migranti_26feb

    NdR: si ringrazia Daniele Sensi per il suo blog, fonte inesauribile di “brutte” notizie direttamente da Radio Padania.

  • Un patto con la lega…

    Bergamini, candidato della Lega alle regionali, accusa i Verdi di occuparsi di migranti solo in occasione delle elezioni. Non è vero, ma non sta qui il punto. Il vero problema del nostro paese è un altro: è la Lega a occuparsi un po’ troppo, e orribilmente, di migranti. Promuovendo leggi criminogene come la Bossi-Fini, respingendo disperati in mezzo al mare, fomentando l’odio razziale, cavalcando la paura nei confronti di chi è un po’ troppo diverso da noi. Probabilmente qualcuno ricorda il sindaco leghista di Cocquio, il paesello dell´ormai celebre “delitto delle mani mozzate“: tirò un sospiro di sollievo quando scoprì che l´assassino “non è uno di noi, abita a nove chilometri”.

    Del resto se fosse per la Lega vivremmo tutti a Goito, dove non si possono iscrivere i figli all’asilo se non ci si dichiara cristiani. E’ la stessa Lega che, nell’ergersi paladina della “cristianità”, ne nega ogni giorno i principi fondamentali (l’amore e la fratellanza) costringendo centinaia di migliaia di persone a nascondersi, a vivere nelle fabbriche in disuso, a morire di sete attraversando il mediterraneo. E sono gli stessi leghisti che su Radio Padania maledicono quei sindacati e quelle associazioni cattoliche che li aiutano “informandoli esageratamente” sulle leggi in vigore.

    Caro Bergamini, le propongo un patto. Noi non ci occuperemo più di migranti in campagna elettorale, tanto è evidente che non siamo bravi quanto voi a sobillare e cavalcare le paure della gente. Però voi non ve ne occuperete più per i restanti 11 mesi all’anno. Ci risparmieremo tante tragedie, tanti morti e tanta sofferenza, sia italiana che straniera.

    Leonardo Fiorentini
    candidato alle regionali della lista SEL-Idee Verdi

    Scarica l’articolo del Resto del Carlino del 26 febbraio 2010: rdc_migranti_26feb

    NdR: si ringrazia Daniele Sensi per il suo blog, fonte inesauribile di “brutte” notizie direttamente da Radio Padania.

  • Ferrara ritrovi la propria ragione e la propria coscienza

    I Verdi di Ferrara aderiscono all’iniziativa promossa dalle associazioni dei migranti che operano nella nostra provincia il prossimo 1 marzo alle 18 in Piazza del Duomo a Ferrara.

    Gli ecologisti ferraresi saranno in piazza insieme ai migranti che lavorano, studiano e vivono nel nostro territorio per ribadire la richiesta di una effettiva garanzia del diritto di cittadinanza per tutte le donne e gli uomini, di qualunque etnia, colore della pelle, lingua, religione essi siano.

    Istanze come il diritto di voto ai cittadini extracomunitari, il rifiuto dei Centri di Permanenza Temporanea e della criminalizzazione dei migranti, la lotta alle discriminazioni sono da sempre istanze fondanti i programmi dei verdi e perseguite con convinzione nelle istituzioni. Purtroppo abbiamo spesso constatato come, anche sull’onda del terrorismo mediatico orchestrato nei confronti dell’immigrazione, sono stati ben pochi gli alleati che abbiamo ritrovato sulla strada del riconoscimento di una cittadinanza piena anche per coloro che non hanno avuto la “fortuna” di nascere nel nostro paese.

    Troppi sono gli episodi di razzismo strisciante, discriminazione, esclusione o indifferenza, anche nella nostra città. Il primo marzo saranno in piazza i cittadini che decidono – spesso per disperazione – di raggiungere il nostro paese per lavorare e costruirsi un’esistenza migliore ed essere sovente sfruttati nei campi di pomodoro, negli aranceti o nelle spiagge dei nostri lidi. E’ venuto il tempo che, insieme a loro, scendano in piazza coloro che pare abbiano dimenticato come quei diritti conquistati dalle passate generazioni abbiano un senso e possano essere difesi solo quando siano garantiti a tutti.

    Proprio per questo, uscendo dalla catastrofe della seconda guerra mondiale, è stato scritto che “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza” (Art 1 – Dichiarazione Universale dei Diritti Umani).

    Proprio per questo il 1 marzo invitiamo i ferraresi a ritrovare la propria ragione e la propria coscienza scendendo in piazza accanto ai migranti.

    I Verdi di Ferrara.

  • Sahid Belamel, morto nell’indifferenza generale