• La strategia della moka

    Michele Serra oggi nella sua rubrica l’Amaca su Repubblica

    Prego amici e conoscenti di sospendere telefonate e mail contenenti, da mesi, sempre la stessa domanda: ma quando cade, quand’è che si leva di torno? Perché questo mi costringe a ripetere sempre la stessa risposta: e come faccio a saperlo? Propongo di ribellarci a questa ossessione affidandoci alla famosa, più volte sperimentata e mai smentita legge della moka, secondo la quale se uno fissa la moka in attesa che il caffè salga, il caffè non sale. Mentre se uno si distrae e pensa ad altro, allora il caffè erompe con il suo allegro borbottio. Oltrettutto restare qui (per quanto ancora, poi?) a fissare in crocchio la stessa vecchia moka, continuando a darci di gomito e dirci, ogni giorno, “ecco, vedrai che ci siamo”, è piuttosto umiliante, e dà l’idea che non si abbia di meglio da fare, nella vita. Che siamo un vecchio branco (vecchio come la moka) di maniaci ossessivi rassegnati a passare la vita nell’attesa che l’attesa finisca. Come terapia, ognuno pensi al tanto di bello e di utile che ha continuato a fare in tutti questi anni, e ancora deve fare. Persone e cose da amare, viaggi, libri, fiori, cassetti, lavori, progetti, fango da spalare, castagne da raccogliere (è stagione). E anche per la deplorevole trascuratezza di noi stessi e della vita vera che ci siamo fatti sequestrare, per tutti questi anni, da quel signore.