• Mediatori culturali per la movida. È scontro

    Dei due emendamenti congiunti Sel-Pd che si discuteranno la prossima settimana nella sessione di bilancio comunale, è soprattutto quello sulla movida a far discutere. Prevede, questo emendamento di Leonardo Fiorentini (Sel) e Ilaria Baraldi (Pd), di stanziare 20mila euro all’anno per «un progetto sperimentale di mediazione culturale e civica durante le serate in centro storico». Nel testo si tratta la frequentazione notturna del centro come fenomeno sociale, che genera disagi e problemi (rumore, sporcizia, rifiuti e altri disagi, ma anche problemi legati al consumo di sostanze legali e non) fino ad arrivare a frequenti «episodi di scarso senso civico da parte di alcuni fruitori notturni della città, sia con danneggiamenti che con comportamenti reiterati di poco rispetto delle regole basilari della civica convivenza». Di qui la richiesta di «interloquire tramite operatori ed educatori con i frequentatori serali e notturni della nostra città e promuovere così cultura della convivenza e senso civico». Proposta subito bocciata da Alan Fabbri, segretario leghista, «altro che mediatori culturali (strapagati), contro la movida selvaggia serve impiegare la polizia municipale, coinvolgere la vigilanza privata e gli osservatori volontari. Il caos non si combatte con il fioretto». L’altro emendamento Pd-Sel vuole dare continuità ai progetti dell’Agenda digitale, per la quale si prevede di stanziare altri 15mila euro.

  • Movida e Agenda Digitale. I 2 emendamenti al Bilancio di SEL e PD

    Lunedì 21 marzo inizia la sessione di Bilancio del Comune di Ferrara. Fra i soli 4 emendamenti complessivamente presentati Bilancio 2016-18, due sono stati presentati da SEL e PD e riguardano la Mediazione Culturale e civica durante la “movida” serale in Centro Storico e l’Agenda Digitale Locale. Eccoli nel dettaglio.

    Mediazione culturale e civica durante le serate in centro storico

    piazzaIl primo emendamento – a firma dei consiglieri Leonardo Fiorentini (SEL) e Ilaria Baraldi (PD) – vuole avviare con uno stanziamento di 20.000 euro per ogni anno del triennio un progetto sperimentale di mediazione culturale e civica durante le serate in centro storico. Nel testo dell’emendamento si prende atto di come la frequentazione serale e notturna del nostro centro storico sia un fenomeno sociale, e che come tale debba essere trattato. Ovviamente oltre che socialità in senso lato e positivo, essa genera anche disagi e problemi (rumore, sporcizia, rifiuti e altri disagi, ma anche problemi legati al consumo di sostanze legali e non) sino ad arrivare a frequenti “episodi di scarso senso civico da parte di alcuni fruitori notturni della città, sia con danneggiamenti che con comportamenti reiterati di poco rispetto delle regole basilari della civile convivenza”. Per questo si propone di avviare un progetto di “Mediazione culturale e civica durante le serate in centro storico” promosso dall’amministrazione che permetta di interloquire tramite operatori ed educatori con i frequentatori serali e notturni della nostra città e promuovere così cultura della convivenza e senso civico.

    Per Leonardo Fiorentini, consigliere indipendente eletto nelle liste di SEL, che è intervenuto più volte sulle polemiche sulla movida in centro storico “le catenelle davanti al Duomo per fortuna non si faranno. Sarebbero stati inutili e controproducenti. Però non per questo bisogna stare con le mani in mano. E’ evidente che esiste un problema di senso civico nella nostra società, come è altrettanto evidente che è necessario un approccio consapevole all’uso delle sostanze, anche quelle legali come l’alcol. Sono convinto che per risolvere questo tipo di problemi sia necessario investire nelle persone e nell’educazione civica, e con questo emendamento facciamo un primo passo in questo senso.”

    “Ferrara è una città universitaria, accogliente e vivace” commenta  Ilaria Baraldi, consigliera del Gruppo del Partito Democratico. “Spesso la vivacità, soprattutto durante i famosi mercoledì sera, si è trasformata in mancanza di rispetto e delle più elementari regole di convivenza civile. Con questo emendamento al bilancio si propone un investimento nella formazione e nell’educazione, processi certo più complessi ma indubbiamente più efficaci della mera repressione e della negazione della fruizione di spazi collettivi.”

    Agenda Digitale Locale

    sourcecodeIl secondo emendamento – a firma dei consiglieri Leonardo Fiorentini (SEL) e Davide Bertolasi (PD) – vuole invece dar continuità ai progetti connessi all’Agenda Digitale locale, avviati l’anno scorso proprio a seguito di un analogo emendamento presentato da Fiorentini sul bilancio 2015 e approvato a larghissima maggioranza.

    Nel testo dell’emendamento di 15.000 euro (lo stesso importo dell’anno 2015) sull’Agenda Digitale Locale si dà conto del successo delle iniziative promosse nel corso del 2015 e quindi che “appare utile prevedere risorse per dare continuità ed incentivare la realizzazione delle azioni e delle iniziative emerse dal processo partecipativo dando anche continuità allo stesso confronto con i portatori di interessi ed i cittadini”.

    “In una città con oltre 260 anziani su 100 giovani, rinnovare il finanziamento, anche per il 2016, per l’Agenda Digitale locale – commenta Davide Bertolasi (PD) cofirmatario dell’emendamento – significa colmare ulteriormente il digital divide culturale fra le generazioni. Dopo la recente messa in opera del progetto SpID, l’identità digitale con cui è possibile accedere con un’unica password ai servizi delle PA e non solo, è ora più che mai importante continuare l’opera di dematerializzazione e utilizzo massivo dei sistemi informatici, per facilitare maggiormente il dialogo del cittadino con l’amministrazione. Con l’emendamento andiamo in questa direzione continuando a fare promozione della cultura digitale fra i nostri cittadini, condividendo con loro in un percorso partecipato, obiettivi e risultati.”

    “L’attività dell’Agenda Digitale Locale è importante – aggiunge Leonardo Fiorentini, primo firmatario dell’emendamento – perchè genera cultura diffusa e consapevolezza del vivere in un mondo sempre più digitale. Non è un caso che fra le iniziative di maggior successo dell’Agenda Digitale Locale ci sia quella dell’educazione all’uso consapevole di internet e dei social network. Perchè se è vero che intere generazioni soffrono di un digital divide culturale, essendo cresciute in un mondo che ancora non conosceva la pervasività del digitale, è anche vero che i cosiddetti “nativi digitali” scontano una familiarità quasi innata con gli strumenti che spesso però non è associata con una presa di coscienza reale delle implicazioni delle proprie azioni “digitali”. Bisogna fare in modo che le questioni e le riflessioni che hanno percorso questi ultimi due decenni su privacy, diritti e doveri, opportunità e rischi della rete e del digitale divengano davvero patrimonio di tutta la cittadinanza.”

    L’ufficio stampa

    Ferrara, 19 marzo 2015

  • Movida: mediazione culturale e civica durante le serate in centro storico. Emendamento al Bilancio

    Al Presidente del Consiglio Comunale
    Girolamo Calò

    Emendamento al Bilancio 2016/2017/2018 del Comune di Ferrara – “Movida. Mediazione culturale e civica durante le serate in centro storico”

    Premesso

    • che la frequentazione serale e notturna del nostro centro storico è un fenomeno sociale, e che come tale oltre che socialità in senso lato, genera anche disagi e problemi (rumore, sporcizia, rifiuti e altri disagi, ma anche problemi legati al consumo di sostanze legali e non);
    • che si sono spesso registrati episodi di scarso senso civico da parte di alcuni fruitori notturni della città, sia con danneggiamenti che con comportamenti reiterati di poco rispetto delle regole basilari della civile convivenza.

    Vista

    • la condivisa necessità di salvaguardare il Centro storico, ed in particolare la cattedrale di Ferrara, in quanto edificio religioso ed emergenza monumentale ed artistica della città, da comportamenti al di fuori delle regole della civile convivenza;

    Ritenendo necessario

    • investire sull’educazione delle persone privilegiando interventi di conoscenza, ascolto e dialogo con i fruitori della vita notturna della città, promuovendo una campagna di educazione e sensibilizzazione a partire dalle basi di quel senso civico che dovrebbe essere patrimonio di ogni frequentatore della città
    • prevedere quindi risorse per avviare un progetto di “Mediazione culturale e civica durante le serate in centro storico” promosso dall’amministrazione;

    Tenuto conto

    • che tale azione è coerente con gli obiettivi definiti dal DUP 2016/2018 (Obiettivo Strategico 2.1.6)

    Si emenda il Bilancio 2016-2017-2018 del Comune di Ferrara per le annualità 2016/2017/2018 come segue:

    Inserendo una nuova azione titolata “Mediazione culturale e civica durante le serate in centro storico” all’interno della posta di bilancio di cui alla

    Missione 3 Programma 2 Titolo 1 + Euro 20.000

    In diminuzione la seguente posta di bilancio per spese di riscaldamento

    Missione 5 Programma 2 Titolo 1 – Euro 20.000

    Si impegnano inoltre gli uffici competente ad adeguare gli strumenti contabili e finanziari dell’Amministrazione di conseguenza.

    I Consiglieri Comunali:

    Leonardo Fiorentini (SEL)

    Ilaria Baraldi  (PD)

    Ferrara, 11 marzo  2016

  • Niente catene anti movida davanti al Duomo

    Niente catene anti movida davanti al Duomo

    Tagliani: “Intervento sospeso nel dubbio che possa essere letto come provocatorio e dunque controproducente”

    sagratoOra è ufficiale. Il Comune non ha, al momento almeno, alcuna intenzione di mettere le catene contro il “disdoro” della movida nel sagrato della cattedrale.

    La conferma arriva direttamente dal sindaco Tiziano Tagliani che ha risposto all’interpellanza presentata l’anno scorso dal consigliare comunale di Sel Leonardo Fiorentini.

    “Sull’opera in questione – scrive il primo cittadino – non ci sono preventivi né capitolati essendo rimasta a mero livello di ipotesi sulla quale raccogliere un parere preventivo della Soprintendenza”. Ma che l’idea non sia destinata a diventare realtà arriva qualche riga più in basso: “In merito all’esecuzione della stessa – afferma ancora Tagliani -, valutata la funzione ‘simbolica’ dell’intervento rispetto alle problematiche evidenziate dal Capitolo della Cattedrale, l’amministrazione, nel dubbio che l’intervento potesse essere letto come ‘provocatorio’ e quindi addirittura controproducente ha deciso di sospendere, allo stato, l’esecuzione”.

    Esecuzione che, se mai dovesse ritrovare sostegno, “trattandosi di intervento su onere comunale, con ripristino della antica ‘cordonatura’ mediante catene e fittoni”, sarebbe – “ovviamente, a carico dell’amministrazione comunale”.

    Eppure sembrava davvero che l’amministrazione si dovesse piegare alla reprimenda del ‘postribolo’ del vescovo Negri. La precedente risposta a Fiorentini, questa volta dell’assessore Aldo Modonesi, aveva infatti reso noto sia il parere positivo da parte della Soprintendenza al ripristino delle catene così come erano prima del 1924, contro il “disdoro” della movida, sia gli eventuali costi: 30mila euro, giustificati dal fatto che “il valore e il rispetto del patrimonio storico-artistico dell’Italia dovrebbe essere sempre alla base dell’educazione di ogni generazione, con particolare attenzione quando si stanziano fondi pubblici per progetti che ridanno splendore alle nostre città”.

    Questo a inizio ottobre, prima dell’ennesima – forse la più roboante – polemica che ha investito monsignor Negri, quella pubblicata dal Fatto Quotidiano.

  • Fiorentini e le catenelle «A quando la statua del re?»

    Fiorentini e le catenelle «A quando la statua del re?»
    interpellanza sel – sagrato del duomo

    Il consigliere comunale di Sel, Leonardo Fiorentini, interpella il sindaco Tagliani e l’assessore Modonesi in merito alla catenelle che verrano messe davanti al sagrato del duomo. Fiorentini chiede il costo preventivato dell’opera, il capitolo a cui sarà imputata la spesa e per avere copia, anche solo in formato digitale, del progetto e delle relative autorizzazioni. Inoltre quale sia il totale di ore lavoro dedicato al progetto dai funzionari incaricati, così come risulta dal sistema di controllo di gestione;chi sarà incaricato ogni mattina ed ogni sera di aprire e chiudere le catenelle, a quali orari, con quali eventuali costi e, se a cura di privati, con quale tipo di strumento giuridico si intende regolamentare tale attività; quali siano gli accorgimenti previsti onde evitare incidenti ed infortuni a seguito dell’interruzione di un passaggio pedonale ormai consolidato da più di 90 anni. se vi sia o meno intenzione di avviare un’azione di educazione e sensibilizzazione rispetto al senso civico dei cittadini che partecipano alle serate nelle piazze centrali della nostra città. Fiorentini, chiude l’inetrpellanza con una nota ironica che la dice lunga sulla sua opinione in merito al progetto: chiede infatti «se, nell’ottica del completo recupero della piazza ante 1924, è per caso intenzione dell’amministrazione ricollocare in loco anche la statua di Vittorio Emanuele II, ora conservata presso il Museo del Risorgimento in corso Ercole d’Este».

  • Movida: “Le catene davanti al duomo non sono una soluzione”

    Movida: “Le catene davanti al duomo non sono una soluzione”
    Interpellanza di Fiorentini (Sel): “Meglio investire su dialogo ed educazione al senso civico”

    Chiede quali siano i costi per posizionare le catenelle che dovrebbero impedire o limitare l’accesso al sagrato del duomo da parte della ‘movida’, chi dovrà sostenerli, quanto tempo vi ci si dedichino i funzionari del Comune. Chiude chiedendo – ironicamente – se ci sia anche l’intenzione di rispolverare la statua di Vittorio Emmanuele II, ora conservata presso il Museo del Risorgimento, e rimetterla dov’era prima del 1924, quando le catene erano davanti alla Cattedrale. Ma il vero senso dell’interpellanza presentata dal consigliere Leonardo Fiorentini (Sel) appare essere molto più ampio: un attacco all’idea che per risolvere i problemi sociali basti imporre dei limiti, “fisici o psicologici”. Che Fiorentini sia contrario all’apposizione di barriere per chiudere l’accesso alla scalinata che porta al sagrato del Duomo e “quindi allontanare dal sagrato della Cattedrale cittadina i frequentatori della cosiddetta movida”, non è una novità: già l’anno scorso, di questi tempi, aveva presentato un’interpellanza (con risposta arrivata a settembre) in cui chiedeva lumi sulle caratteristiche tecniche dell’intervento. Oggi – dopo che l’assessore ai lavori pubblici Aldo Modonesi ha detto che le “catenelle” presenti quasi 100 anni fa potrebbero tornare in un’intervista a La Nuova Ferrara – ribadisce quella richiesta, ma è un pretesto per avanzare riserve ben più sostanziali: una critica alla stessa idea che posizionare qualche catena risolva i problemi della movida: dagli schiamazzi al consumo di alcool e droghe.

    “La “movida” del mercoledì sera (e il libero ritrovo di consumatori di sostanze legali negli altri giorni della settimana) – scrive Fiorentini – è un fenomeno sociale, che genera certamente disagi e problemi (rumore, sporcizia, rifiuti ma anche problemi sanitari legati ai consumi di sostanze), ma che come tale dovrebbe essere trattato. Fino a poco tempo fa, a ricordo dello scrivente, obiettivo della politica (e di molte religioni) era la ricerca del dialogo e confronto al fine ultimo di rimuovere barriere e steccati, non certo alzarli e interventi inibitori, sempre che vengano rispettati, provocheranno semplicemente lo spostamento del “problema” alla scalinata del monumento più prossimo a quella Piazza o a quella adiacente”. Il consigliere di Sel è ben cosciente della “condivisa necessità di salvaguardare la cattedrale di Ferrara, in quanto edificio religioso ed emergenza monumentale ed artistica della città, da comportamenti al di fuori delle regole della civile convivenza” ma osserva che “pur nel suo minimalismo, l’installazione di fittoni e catenelle, ovvero barriere (fisiche o psicologiche che siano), risulta in contrasto con una filosofia di intervento che vorrebbe trattare i fenomeni sociali come tali”. La contromisura più appropriata – a parere del consigliere – sarebbe molto diversa, anche se magari più lunga e difficile: “Bisognerebbe investire sull’educazione delle persone – scrive Fiorentini -, privilegiando in questo senso interventi di conoscenza, ascolto e dialogo con i protagonisti del fenomeno sociale oggetto di tanto allarme con la promozione di una campagna di educazione e sensibilizzazione a partire dalle basi di quel senso civico che dovrebbe essere patrimonio di ogni frequentatore della nostra città”.
    http://www.estense.com/?p=478057
  • Interpellanza: progetto di installazione di “catenelle” di fronte al sagrato del Duomo di Ferrara

    Le risposte all’interpellanza, fra cui quella del Sindaco che annuncia la sospensione del progetto, sono fra i documenti scaricabili qui sotto.

    Il sottoscritto consigliere comunale

    Premesso

    – che è recentemente apparsa sulla stampa una intervista dell’Assessore ai LLPP in merito al progetto di installazione di “catenelle” per chiudere l’accesso alla scalinata di accesso al sagrato del Duomo di Ferrara e quindi allontanare dal sagrato della Cattedrale cittadina i frequentatori della cosiddetta “movida”;

    – che il sottoscritto ha già presentato un’interpellanza il 22 agosto 2014 PG 73416/2014 alla quale è stata data risposta in data 9 settembre 2014;

    Ribadito

    – che la “movida” del mercoledì sera (e il libero ritrovo di consumatori di sostanze legali negli altri giorni della settimana) è un fenomeno sociale, che genera certamente disagi e problemi (rumore, sporcizia, rifiuti ma anche problemi sanitari legati ai consumi di sostanze), ma che come tale dovrebbe essere trattato;

    – che fino a poco tempo fa, a ricordo dello scrivente, obiettivo della politica (e di molte religioni) era la ricerca del dialogo e confronto al fine ultimo di rimuovere barriere e steccati, non certo alzarli;

    – che interventi inibitori, sempre che vengano rispettati, provocheranno semplicemente lo spostamento del “problema” alla scalinata del monumento più prossimo a quella Piazza o a quella adiacente.

    Tenuto conto

    della condivisa necessità di salvaguardare la cattedrale di Ferrara, in quanto edificio religioso ed emergenza monumentale ed artistica della città, da comportamenti al di fuori delle regole della civile convivenza.

    Considerato

    – che pur nel suo minimalismo l’installazione di fittoni e catenelle, ovvero barriere (fisiche o psicologiche che siano), risulta in contrasto con una filosofia di intervento che vorrebbe trattare i fenomeni sociali come tali;

    – che a parere del sottoscritto bisognerebbe investire sull’educazione delle persone, privilegiando in questo senso interventi di conoscenza, ascolto e dialogo con i protagonisti del fenomeno sociale oggetto di tanto allarme con la promozione di una campagna di educazione e sensibilizzazione a partire dalle basi di quel senso civico che dovrebbe essere patrimonio di ogni frequentatore della nostra città;

    interpella l’amministrazione comunale per conoscere

    • il costo preventivato dell’opera, il capitolo a cui sarà imputata la spesa e per avere copia, anche solo in formato digitale, del progetto e delle relative autorizzazioni;
    • quale sia il totale di ore lavoro dedicato al progetto dai funzionari incaricati, così come risulta dal sistema di controllo di gestione;
    • chi sarà incaricato ogni mattina ed ogni sera di aprire e chiudere le catenelle, a quali orari, con quali eventuali costi e, se a cura di privati, con quale tipo di strumento giuridico si intende regolamentare tale attività;
    • quali siano gli accorgimenti previsti onde evitare incidenti ed infortuni a seguito dell’interruzione di un passaggio pedonale ormai consolidato da più di 90 anni.
    • se vi sia o meno intenzione di avviare un’azione di educazione e sensibilizzazione rispetto al senso civico dei cittadini che partecipano alle serate nelle piazze centrali della nostra città;
    • se, nell’ottica del completo recupero della piazza ante 1924, è per caso intenzione dell’amministrazione ricollocare in loco anche la statua di Vittorio Emanuele II, ora conservata presso il Museo del Risorgimento.

    Si richiede risposta scritta.

    Con osservanza.

    Il Presidente del Gruppo Consiliare

    Leonardo Fiorentini

  • Ferrara, cento anni dopo le catenelle davanti al Duomo

    Ferrara, cento anni dopo le catenelle davanti al Duomo

    Modonesi: «Ma non abbiamo fretta, prima scuole e asfalto. Cosa succede a chi le scavalcherà? Non ci abbiamo pensato» di Marcello Pradarelli

    FERRARA. La partita delle notturne catenelle davanti al duomo se la deve giocare Aldo Modonesi su due versanti: da assessore ai lavori pubblici per l’opera da realizzare (piantumazione di alcuni radi fittoni sui quali appendere le catenelle) e da assessore alla sicurezza urbana (annessi e connessi servono a salvaguardare l’incolumità artistico-religiosa della cattedrale). Ma potrebbe essere coinvolto anche come assessore alla mobilità delle catenelle: ci vorrà pur qualcuno che stabilisca a chi tocca tendere di notte e rimuovere di giorno l’effimera barriera che separa il sacro dal profano.

    Assessore, chi ha preparato il progetto e quando l’avete inviato alla Soprintendenza?

    L’architetto Angela Ghiglione ha predisposto alcuni mesi fa il progetto. È una soluzione molto semplice che ricalca quella anteriore al 1924. Si tratta quindi di ripristinare una situazione, una condizione di rispetto del sagrato che in vigore già negli anni Venti. A febbraio abbiamo inviato il progetto alla Soprintendenza per una valutazione.

    E la risposta è stata positiva. Siete autorizzati.

    Sì, la risposta è arrivata alcune settimane fa. Poche righe in cui si dice che, visto il progetto e il consenso rilasciato della Diocesi, si autorizza il Comune a procedere.

    Come dobbiamo immaginare la concatezione?

    Già oggi ai lati del duomo su via Adelardi e su piazza Trento Trieste vi sono delle catenelle fissate ai fittoni, si tratta di prosegure sistemando altri 6 fittoni davanti al sagrato.

    Quanto costerà?

    Non abbiamo quantificato, ma poche migliaia di euro, parte del materiale l’abbiamo già in magazzino.

    Tempi?

    Non subito. E’ uno degli interventi messi in cantiere, ma le nostre priorità ora sono riasfaltare le strade e sistemare le scuole.

    Ma a catenelle installate, se qualcuno le dovesse scavalcare cosa gli succederebbe?

    Mi prende alla sprovvista. Diciamo che entra in un’area privata…

    Ma anche di giorno quella è un’area privata che però può essere calpestata senza temere conseguenze, Avete immaginato sanzioni per la notte?

    No, non si è parlato di questi aspetti. Le catenelle sono, come dire, un segno che serve a delimitare spazi con funzioni diverse, di qua la piazza a uso pubblico, di là il sagrato che dà accesso a un luogo di culto. Ma se si decidesse di vigilare su chi sconfina potremmo sempre metterci d’accordo Comune, Diocesi e Nuova Ferrara e fare i turni per sorvegliare dall’alto: il vescovo dai suoi appartamenti, noi dal balconcino della Sala Arengo e voi dalle finestre della redazione.

    Perchè avete sposato questa soluzione?

    Perché è una soluzione leggera, non a caso era già stata adottata in passato, che invita al rispetto di un ambito religioso. Nessuno di noi ha mai pensato, nemmeno lontanamente, a erigere barriere, a mettere cancellate o balaustre.

    Ma ha senso chiudere, sia pure, in modo soft, lo spazio davanti al duomo?

    Ha il senso che le ho descritto prima, c’era la necessità di dare una forma di tutela a un’area di fronte alla cattedrale. In fondo di notte anche il Castello è chiuso, anche l’accesso al Giardino delle Duchesse viene chiuso, come anche il Parco Pareschi dopo la proiezione dei film.

    Marcello Pradarelli

    La Nuova Ferrara del 5 agosto 2015

  • Duomo, ultimi ritocchi al progetto per le ‘catenelle’ davanti al sagrato

    Duomo, ultimi ritocchi al progetto per le ‘catenelle’ davanti al sagrato

  • «Se non lo ha chiesto il vescovo, perché il Duomo in catene?»

    «Se non lo ha chiesto il vescovo, perché il Duomo in catene?»
    Fiorentini (Sel) replica al sindaco, il ‘suo’ assessore prudente
    Le opposizioni: progetto inutile, serve altro per la movida

    La catenella di “rispetto” anti-movida attorno al Duomo si farà per volere del Comune e non su richiesta del vescovo, ha chiarito il sindaco Tiziano Tagliani, e questa assunzione di responsabilità (e di spesa a carico del pubblico) da un lato tiene la Curia al riparo dalle polemiche, ma dall’altro rischia di creare un caso politico. Il primo ad esprimere i suoi dubbi è Leonardo Fiorentini, il consigliere di maggioranza che ha presentato un’interpellanza al proposito: «Se non la vuole il vescovo, non la chiede la Curia come ho letto sul giornale, ma allora perché si fa una cosa del genere? A mio avviso sarebbe molto più utile spendere quei soldi, invece che in catene, in iniziative di sensibilizzazione ed educazione, visto che anch’io trovo scandaloso usare Duomo e Palazzo paradiso come orinatoi. No, non ci penso proprio a presentare un esposto alla Corte dei conti, penso invece – conclude Fiorentini – che preparerò un emendamento al bilancio per dirottare quei soldi in capitoli più utili». A educazione e diffusione del senso civico dovrebbe provvedere l’assessore all’Istruzione, Annalisa Felletti, pure segretaria di Sel, che anche per questo sulla vicenda si muove con i piedi di piombo: «No, non ne abbiamo parlato in giunta, di iniziative su cultura del dialogo e del civismo si può senz’altro discutere. L’interpellanza di Fiorentini? Non ne sapevo nulla, l’ho letta sui giornali: mi pare comunque che il sindaco abbia già dato una risposta». È di fatto il primo caso all’interno della nuova maggioranza, anche perché la risposta del sindaco a Fiorentini non è stata accomodante. Le opposizioni, che affilano le armi dialettiche per il dibattito di domani sulle alleanze di area vasta, non perdono naturalmente l’occasione per mettere il dito sugli aspetti più controversi della vicenda. «Personalmente – dice il capogruppo di Forza Italia, Vittorio Anselmi – non ho problemi su una barriera di separazione fisica sul sagrato, e non mi sembra neanche che il problema sia la spesa pubblica. Però non può essere questa la risposta che il Comune dà ai problemi della movida, c’è piuttosto bisogno di cestini, wc e vigili. Poi, non mi scandalizza il fatto che la Curia possa chiedere un intervento, ma Tagliani non può venirci a raccontare che si tratta di una sua iniziativa. È un atteggiamento puerile». Piccona alla base l’impostazione data dal Comune alla vicenda, invece, il capogruppo M5S, Ilaria Morghen: «Qui bisogna lavorare all’inclusione della gente, all’apertura della piazza, non a creare ulteriori barriere. Spendiamo i soldi pubblici per fare uno scivolo per disabili sulla scalinata del Duomo, piuttosto, non è il caso di far politica su questi temi. La catenella di divisione non ha senso, se proprio il vescovo vuole chiudere il Duomo ci costruisca attorno una cancellata. A sue spese, però». Anche Morghen, però, è d’accordo sul fatto che «tra usare la città e sporcarla c’è una bella differenza», e si ritorna al punto di partenza della polemica, un anno fa. Da allora a oggi, solo una catenella. Stefano Ciervo

    Scarica in formato pdf: nuovafe_24082014_movida.pdf.

  • Tagliani rivendica il Duomo ‘incatenato’

    Tagliani rivendica il Duomo ‘incatenato’
    La Nuova Ferrara del 23/08/2014 ed. Nazionale p. 13

    Dura risposta del sindaco a Fiorentini (Sel): l’intervento è nostro, la Curia non ci ha sollecitato. Puerile chiedere chi paga
    La catenella da mettere attorno al Duomo per inoculare rispetto per il monumento anche nei frequentatori dei mercoledì alcolici «ha già fatto scrivere più di Guerra e pace di Tolstoi», Tagliani dixit, ma il dibattito non finirà qui. Anzi, la dura interpellanza del consigliere di maggioranza Leonardo Fiorentini (Sel), e la prima, parziale risposta del sindaco, forniscono materiale per altri capitoli di una telenovela iniziata un anno fa, con il famoso intervento anti-movida del vescovo Luigi Negri che evocava appunto l’ipotesi di una recinzione di protezione della Cattedrale. «Il vescovo sollevò allora un problema vero, che va affrontato non con una cancellata divisoria ma con un segno di rispetto. Non c’è nulla di deciso, stanno valutando i tecnici, ma è bene precisare che la sollecitazione non è della Curia» è l’assunzione di responsabilità di Tagliani. Si tratta di una precisazione importante, perché l’interpellanza di Fiorentini attacca frontalmente il vescovo, quando annota che «il privato richiedente l’intervento risulterebbe proprietario dei locali in cui insistono da più di 15 anni almeno 4 esercizi pubblici con mescita di sostanze alcoliche», chiede «se gli oneri di progettazione e realizzazione dell’opera siano a carico dei cittadini o del privato richiedente» e, infine, «se risulti essere vero che nonostante le ripetute sollecitazioni da parte dell’amministrazione, il soggetto privato in questione non si è mai reso disponibile a reperire un locale da adibire a bagni pubblici». Della serie, chi è parte del problema (la Curia che affitta i locali della movida) poi non fa nulla per mitigarlo e chiede al pubblico di farsene carico. «L’intervento, per il quale ripeto nulla è deciso, si farà per iniziativa comunale e su suolo pubblico – sottolinea invece il sindaco – ma questa enfasi su chi paga mi fa pensare all’intenzione di ricorrere alla Corte dei conti: mi sembra un modo un po’ puerile di affrontare l’argomento». Anche il resto dell’interpellanza non fa sconti. I problemai innescati dalla movida, a giudizio del consigliere indipendente di Sel, vanno affrontati «con iniziative educative» mentre «ulteriori interventi inibitori provocheranno semplicamente lo spostamento del problema alla scalinata del monumento più prossimo a quella piazza o a quella adiacente»; e, del resto, «nel centro storico, oltre al Duomo, pur riconoscendone il valore non solo architettonico ma anche di simbolo della religiosità di molti concittadini, sono numerosi gli edifici vincolati e di particolare pregio, pubblici e privati, oggetto di “deturpazioni” simili». Sono diversi, insomma, i soggetti che potrebbero chiedere “catenelle” di fronte ai propri palazzi storici, e allora il Comune si potrebbe trovare in imbarazzo. Fiorentini chiude sollecitando «una campagna di educazione e sensibilizzazione alle buone pratiche, a partire dal senso civico», e «visto il fallimento evidente dell’ordinanza sul divieto della vendita in contenitori di vetro», chiede all’amministrazione di «valutare una sperimentazione sulla reintroduzione dell’obbligo di vuoto a rendere». Da questa sera, intanto, l’area da “proteggere” sarà nuovamente invasa dai Buskers e dal loro pubblico, e sono spuntati i cestini supplementari anti-rifiuti. Catene e nastrini sono rinviati a settembre. Stefano Ciervo
    Scarica in formato pdf: nuovafe_23082014_movida.pdf.

  • Movida a Ferrara: a cosa serve e chi pagherà la recinzione davanti al Duomo?

    movida a ferrara: la recinzione intorno al sagrato del duomo? (da La Nuova Ferrara)Comunicato Stampa

    Movida a Ferrara: a cosa serve e chi pagherà la recinzione davanti al Duomo?
    Interpellanza in Consiglio comunale di Leonardo Fiorentini (indipendente SEL): “no alle crociate del Vescovo, sì ad iniziative di sensibilizzazione ed educazione a partire dalla reintroduzione del vuoto a rendere.

    Si allega l’interpellanza presentata oggi dal consigliere comunale Leonardo Fiorentini, eletto come indipendente nelle file di SEL.

    Il consigliere Fiorentini ha dichiarato:

    “Mi chiedo a cosa serva e soprattutto chi pagherà questo intervento che pone mille dubbi, sia dal punto di vista banale dell’efficacia, che da quello meno banale del tipo di approccio con un fenomeno sociale complesso e da conoscere meglio come il ritrovo serale di giovani (e meno giovani), e non ultimo da un punto di vista strettamente architettonico. Mi auguro l’amministrazione possa rivedere le proprie posizioni, perchè mentre tutti noi siamo ancora in fremente attesa di vedere una qualche sera le scene boccacesche del “postribolo” evocato dal Vescovo, quasi ogni mattina siamo testimoni, e non solo di fronte al Duomo, di un problema di senso civico ed educazione di molti (ma non tutti) i frequentatori notturni del centro storico. Non vorrei però che si assecondasse una crociata contro il diritto al divertimento con il pretesto del pur imprescindibile rispetto dei monumenti e del decoro urbano in genere.”
    “Per questo credo che gli interlocutori principali debbano essere i frequentatori del nostro Centro Storico con iniziative di sensibilizzazione ed educazione e magari anche con provvedimenti come la reintroduzione del vuoto a rendere per gli esercizi che vendono bevande al di fuori dei locali o delle distese, abitudine consolidata in mezza europa, che potrebbe essere sia un incentivo al miglioramento della consapevolezza e del senso civico generale, che un aiuto alla riduzione del rifiuto lasciato sui selciati che poi, ricordiamolo, viene indirizzato all’incenerimento”.

    L’ufficio stampa

    https://www.leonardofiorentini.it/consiglio/2014/08/22/movida-ferrara-interpellanza-recinzione-sagrato-duomo/

  • movida a ferrara: la recinzione intorno al sagrato del duomo? (da La Nuova Ferrara)

    Movida a Ferrara: interpellanza sulla “recinzione del sagrato del Duomo”

    Al Sindaco di Ferrara
    Tiziano Tagliani

    All’Assessore ai Lavori Pubblici
    Aldo Modonesi

    Oggetto: interpellanza sulla “recinzione del sagrato del Duomo”

    Premesso
    che nei giorni scorsi sono apparse sui giornali locali notizie, e inquietanti ricostruzioni fotografiche, riguardo l’incarico dato ad un tecnico comunale su richiesta della Curia Arcivescovile per la progettazione di una “recinzione” davanti al Duomo di Ferrara al fine di “proteggerlo” dalla cosiddetta “movida” del mercoledì sera.

    Considerato
    – che la “movida” del mercoledì sera (e il libero ritrovo di consumatori di sostanze legali negli altri giorni della settimana) è un fenomeno sociale, che genera certamente disagi e problemi (rumore, sporcizia, rifiuti ma anche problemi sanitari legati ai consumi di sostanze), ma che come tale dovrebbe essere trattato;
    – che fino a poco tempo fa, a ricordo dello scrivente, obiettivo della politica (e di molte religioni) era la ricerca del dialogo e confronto al fine ultimo di rimuovere barriere e steccati, non certo alzarli;
    – che l’unico modo possibile, sempre a parere dello scrivente, di risolvere i problemi provocati dalla cosiddetta “movida” è intervenire sui comportamenti delle persone con iniziative educative e che ulteriori interventi inibitori provocheranno semplicemente lo spostamento del problema alla scalinata del monumento più prossimo a quella Piazza o a quella adiacente.

    Considerato altresì
    – che nel passato sulla spinta “emozionale” altri discutibili interventi posti in essere dall’Amministrazione comunale per porre rimedio a problemi simili, siano stati “archittettonici” (paletti in Piazza Ariostea, catenella dello scalone municipale) che ordinanziali (divieto di consumo al di fuori dei locali pubblici) hanno dato lo stesso, inutile, risultato
    – che, nonostante il fenomeno succitato, e le sue conseguenze sulle emergenze monumentali, duri da ormai più di 15 anni, il privato richiedente l’intervento risulterebbe proprietario dei locali in cui insistono da più di 15 anni, si immagina in affitto, almeno 4 pubblici esercizi con mescita di sostanze alcoliche dei 6 che insistono direttamente o indirettamente su Piazza Cattedrale.

    Tenuto conto
    che nel centro storico oltre al Duomo, pur riconoscendone il valore non solo architettonico ma anche di simbolo della religiosità di molti concittadini, sono numerosi gli edifici vincolati e di particolare pregio, pubblici e privati, oggetto di “deturpazioni” simili.

    Interpella l’amministrazione per chiedere:
    – quali siano i confini delle proprietà in Piazza Cattedrale, di chi sia la proprietà dell’area oggetto di intervento, se vi siano usi pubblici o altre servitù sull’area;
    – se gli oneri di progettazione e realizzazione dell’opera siano a carico dei cittadini o del privato richiedente e quale sia il loro ammontare;
    – nell’ipotesi della recinzione “rimovibile” chi sarebbe il soggetto responsabile della sua gestione e chi ne sosterrebbe i relativi costi;
    – se risulti essere vero quanto risulta allo scrivente, ovvero che nonostante ripetute sollecitazioni da parte dell’Amministrazione il soggetto privato in questione, nonostante le sue numerose – e si immagina redditizie – proprietà limitrofe al Duomo, non si è mai reso disponibile a reperire un locale da adibire a bagni pubblici;
    – se vi siano altri soggetti privati che ritengono che le loro proprietà siano messe a repentaglio dalla frequentazione serale del Centro Storico e che abbiano richiesto interventi simili, e che cosa abbia risposto ed eventualmente risponderà l’amministrazione a coloro che nel prossimo futuro potrebbero richiederli;
    – se esistano analisi e ricerche condotte da parte dell’Amministrazione comunale o da altri enti riguardo il fenomeno sociale della cosiddetta “movida” a Ferrara, su quali siano i comportamenti, i consumi e la composizione sociale e in caso negativo se sia intenzione dell’Amministrazione approfondire usi e costumi dei propri cittadini;
    – se sia quindi intenzione dell’amministrazione avviare un progetto di conoscenza, ascolto e dialogo con i protagonisti del fenomeno sociale oggetto di tanto allarme e di promozione di una campagna di educazione e sensibilizzazione alle buone pratiche, a partire dal senso civico che dovrebbe essere alla base dell’educazione di ogni cittadino della nostra città;
    – se sia intenzione dell’amministrazione, visto il fallimento evidente dell’ordinanza sul divieto della vendita in contenitori di vetro, valutare una sperimentazione sulla reintroduzione dell’obbligo di vuoto a rendere per gli esercizi e le rivendite che somministrano bevande al di fuori di locali e distese, onde limitare i rifiuti e introdurre un obbligo/incentivo a buone pratiche civiche da parte di gestori e clienti.

    Ferrara, 22 agosto 2014

    Il Presidente del Gruppo Consiliare
    Leonardo Fiorentini

    [immagine tratta da La Nuova Ferrara]

    Qui  la risposta del Sindaco di Ferrara: interpellanza-duomo-risposta