Ancora della filiera corta (musicale)
Dopo i Radiohead anche i Marillion si lanciano nella diffusione della loro muscia on line. A gratis, come ci dice la Stampa.
Devo dire che dall’addio di Fish non seguo più l’attività del gruppo, rimanendo fondamentalmente incollato a The Thieving Magpie.
Ma l’iniziativa è interessante: file scaricabili gratuitamente (con una procedura un po’ rognosa, va detto) da qui, e soprattutto permesso di condividere via P2P i file (in teoria solo i wma, ma ho visto in giro anche gli mp3), puntando tutto poi su pre-ordini del doppio cd, gadget e tour.
Del resto i Marillion hanno cominciato proprio così, ai tempi di Market Square Heroes riempiendo i club di Londra, e non sono certo nuovi sulla rete (dai tempi di Marillion.com).
Qui il sito ufficiale, qui il fan club italiano.
Allucinazioni su internet
Non so sinceramente se sia più allucinante la notizia dell’allarme mp3-droganti o l’esperienza di visitare il sito web del nucleo contro le frodi telematiche della Guardia di Finanza. Segnalo, oltre agli indimenticabili effetti sonori e visivi, il tempo necessario per caricare la pagina “in costruzione”: un minuto.
Grazie a Marcello Saponaro per la segnalazione, a Paolo Attivissimo per l’esauriente analisi antibufala e a Gianluca Neri per il link al sito del GAT.
Cose scritte (male)
Eh sì, i nostri legislatori ci riescono sempre a stupire. In effetti mi ero chiesto che significato potesse mai avere quel “degradate”. Beh, letteralmente ha ragione Andrea Monti intervistato da repubblica.it un mp3 è di per sè un file degradato, ma purtroppo, in sede di interpretazione, temo che la lettura degli atti parlamentari aiuterà i detentori dei diritti a far valere i propri. Detto questo, il vero problema è che le leggi nel nostro paese sono troppe e scritte troppo male.
Piuttosto a questo punto si aprono spiragli per la crisi di governo: un governo a termine per rimettere a posto la legge sul diritto d’autore (anche se preferirei approvassero almeno quella su garante dei detenuti). Senatore Marini, se leggi questo blog, prova anche con questa…
Ancora sui radiohead (era filiera corta)
E’ piuttosto interessante il dibattito che si è costruito in rete sull’iniziativa dei Radiohead di vendere il loro cd direttamente via internet. Ne hanno scritto in tanti, da Punto Informatico a numerosi blog. Le recensioni sono relativamente positive o decisamente negative, ma va sottolineato come almeno l’iniziativa del gruppo inglese brilli di un tocco di genialità. Magari non compiuta, ma genialità resta…
Nel frattempo provo il nuovo plug in, Democracy 2.0, scaricato in italiano da qui. Della serie: Repubblica ci fa un baffo…