
«Il Vangelo non discrimina Io, da ateo, dico: tutti figli di Dio»
«Il Vangelo non discrimina Io, da ateo, dico: tutti figli di Dio»
QN – Il Resto del Carlino del 30/04/2016 ed. Ferrara p. 2
LEONARDO FIORENTINI (SEL)
«MI SCUSO se non sono esperto di catechismo quanto l’arcivescovo Negri, ma credo di non sbagliare ricordando che il Vangelo non faccia distinzione tra i poveri. ‘Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto’: mi pare che Gesù dica così ai suoi apostoli, senza precisare poi che la solidarietà debba avere un colore, una terra, una lingua. Perciò nelle parole di monsignor Negri scorgo innanzitutto una contraddizione: si dice preoccupato per l’insorgenza di una possibile guerra tra poveri, ma sembra essere proprio lui il primo a metterli in contrapposizione. Parla di italiani e di migranti, di ferraresi che patiscono la crisi e di disperati che arrivano perché nei loro Paesi ci sono crisi e guerre. Per me, pur da ateo e non da cristiano, sono tutti ugualmente figli di quel Dio in nome di cui l’arcivescovo predica. Quello su cui invece concordo con monsignor Negri, è che ci sia bisogno di maggiori risorse per il welfare e per la solidarietà: le istituzioni si impegnano per tutti, provando a garantire accoglienza ai richiedenti asilo, fondi e assistenza per gli sfrattati, case popolari. Il sistema, certamente migliorabile, esiste e sono le risorse che purtroppo scarseggiano. La distanza di vedute aumenta quando si parla del traffico di esseri umani: è evidente che il fenomeno esiste ed è gravissimo, ma non è arrestando i trafficanti che si risolveranno i problemi. Queste persone scappano, e bussano alle nostre porte, perché nei loro Paesi ci sono conflitti terribili e crisi devastanti; situazioni che non si risolvono con bombardamenti, ma provando ad attuare interventi politici e di buona volontà che coinvolgano non tanto le amministrazioni locali e nazionali, ma soprattutto le istituzioni internazionali, comprese quelle religiose. Senza evocare, come mi pare abbia fatto qualche tempo fa l’arcivescovo Negri, un ritorno alle Crociate. Se quello è davvero il suo pensiero, e non una semplificazione giornalistica, mi verrebbe da dire che smentirebbe l’appello che fa ora al dialogo e alla conoscenza reciproca.
*Consigliere comunale Sel

Oggi in piazza per i diritti delle famiglie
Il vescovo di Ferrara Negri parla di famiglia come costretta “da una mentalità consumista e tecnoscientifica” a essere “periferia” della società e in questi giorni oggetto di “decisioni gravissime che si stanno prendendo nei confronti della famiglia [stessa], su cui è fondata la convivenza sociale, ovvero il tentativo del disegno di legge Cirinnà di mettere le condizioni per mutare nella sostanza il concetto stesso di famiglia”.
Orbene, annuncio al mondo – evidentemente da tecnoscientifico ed anche un po’ consumista – che io invece considero la famiglia come centro della società in quanto luogo dell’amore fra gli esseri umani, mariti e mogli, padri e madri, figli e figlie. E considero tutte le famiglie, comunque siano formate, meritevoli di tutela giuridica.
E siccome io i “nostri” figli li voglio davvero difendere, ma da chi rimpiange le crociate e la società medioevale, non certo da coloro che cercano di tutelare i loro diritti, oggi sarò in piazza – con il Big Ben di famiglia – insieme alle associazioni LGBT ferraresi per chiedere l’approvazione del DLL Cirinnà nella stesura attuale e senza ulteriori, indigeribili, mediazioni al ribasso.

Niente catene anti movida davanti al Duomo
Niente catene anti movida davanti al Duomo
Tagliani: “Intervento sospeso nel dubbio che possa essere letto come provocatorio e dunque controproducente”
Ora è ufficiale. Il Comune non ha, al momento almeno, alcuna intenzione di mettere le catene contro il “disdoro” della movida nel sagrato della cattedrale.
La conferma arriva direttamente dal sindaco Tiziano Tagliani che ha risposto all’interpellanza presentata l’anno scorso dal consigliare comunale di Sel Leonardo Fiorentini.
“Sull’opera in questione – scrive il primo cittadino – non ci sono preventivi né capitolati essendo rimasta a mero livello di ipotesi sulla quale raccogliere un parere preventivo della Soprintendenza”. Ma che l’idea non sia destinata a diventare realtà arriva qualche riga più in basso: “In merito all’esecuzione della stessa – afferma ancora Tagliani -, valutata la funzione ‘simbolica’ dell’intervento rispetto alle problematiche evidenziate dal Capitolo della Cattedrale, l’amministrazione, nel dubbio che l’intervento potesse essere letto come ‘provocatorio’ e quindi addirittura controproducente ha deciso di sospendere, allo stato, l’esecuzione”.
Esecuzione che, se mai dovesse ritrovare sostegno, “trattandosi di intervento su onere comunale, con ripristino della antica ‘cordonatura’ mediante catene e fittoni”, sarebbe – “ovviamente, a carico dell’amministrazione comunale”.
Eppure sembrava davvero che l’amministrazione si dovesse piegare alla reprimenda del ‘postribolo’ del vescovo Negri. La precedente risposta a Fiorentini, questa volta dell’assessore Aldo Modonesi, aveva infatti reso noto sia il parere positivo da parte della Soprintendenza al ripristino delle catene così come erano prima del 1924, contro il “disdoro” della movida, sia gli eventuali costi: 30mila euro, giustificati dal fatto che “il valore e il rispetto del patrimonio storico-artistico dell’Italia dovrebbe essere sempre alla base dell’educazione di ogni generazione, con particolare attenzione quando si stanziano fondi pubblici per progetti che ridanno splendore alle nostre città”.
Questo a inizio ottobre, prima dell’ennesima – forse la più roboante – polemica che ha investito monsignor Negri, quella pubblicata dal Fatto Quotidiano.

Ferrara, Pd e Sel contro Negri: la sua posizione sui gay roba da Medioevo
Ferrara, Pd e Sel contro Negri: la sua posizione sui gay roba da Medioevo
Bertolasi e Fiorentini intervengono su Facebook dopo la sortita del vescovo a Vicenza
Le reazioni alle parole che l’arcivescovo Luigi Negri ha pronunciato venerdì a Schio non si sono fatte attendere. Anche a Ferrara, sempre e comunque attraverso i social network. Al meeting dei giovani del movimento mariano Regina dell’Amore, il monsignore aveva dichiarato: «Sono i gay i primi a discriminare chi non la pensa come loro. Ed è per questo che dico che l’intolleranza nasconde l’ignoranza. Ora che l’omosessualità sta ottenendo un riconoscimento sociale pensano di essere il meglio del meglio. Ma fino a poco tempo fa l’omosessualità era considerata un’anomalia». Immediata la reazione della comunità gay vicentina che, tra l’altro, domenica ha manifestato a Schio. Sul suo profilo Facebook ieri il consigliere comunale Pd di Ferrara Davide Bertolasi: “Troppo scontato dire come quelle del nostro esimio arcivescovo (rigorosamente con la ‘a’ minuscola) siano roba da medioevo vero?”. Numerosi i commenti. Come quelli che seguono l’opinione che il consigliere comunale Leonardo Fiorentini, di Sel, ha postato: “Cosa pensi Negri lo sappiamo. Certo potrebbe esprimerlo un po’ meglio, anche perché una frase come quella qui sopra potrebbe dar adito a mille interpretazioni. Quanto tempo fa? Che tipo di anomalia? Negri non si riferisce certo ai gay perseguitati durante la Santa Inquisizione, forse si riferiva agli anomali omosessuali come Oscar Wilde finiti in prigione nell’Ottocento, oppure a quelli finiti in carcere (quando va bene) più recentemente in giro per il mondo? Tendo ad escludere che si riferisse a quei gay anomali finiti nei campi di concentramento nazisti: probabilmente, anzi sicuramente, si riferiva semplicemente alle battutacce sui “froci” che tutti noi abbiamo sentito a scuola. Comunque sia fornitegli un ufficio stampa, vi prego”.

Fiorentini e le catenelle «A quando la statua del re?»
interpellanza sel – sagrato del duomo
Il consigliere comunale di Sel, Leonardo Fiorentini, interpella il sindaco Tagliani e l’assessore Modonesi in merito alla catenelle che verrano messe davanti al sagrato del duomo. Fiorentini chiede il costo preventivato dell’opera, il capitolo a cui sarà imputata la spesa e per avere copia, anche solo in formato digitale, del progetto e delle relative autorizzazioni. Inoltre quale sia il totale di ore lavoro dedicato al progetto dai funzionari incaricati, così come risulta dal sistema di controllo di gestione;chi sarà incaricato ogni mattina ed ogni sera di aprire e chiudere le catenelle, a quali orari, con quali eventuali costi e, se a cura di privati, con quale tipo di strumento giuridico si intende regolamentare tale attività; quali siano gli accorgimenti previsti onde evitare incidenti ed infortuni a seguito dell’interruzione di un passaggio pedonale ormai consolidato da più di 90 anni. se vi sia o meno intenzione di avviare un’azione di educazione e sensibilizzazione rispetto al senso civico dei cittadini che partecipano alle serate nelle piazze centrali della nostra città. Fiorentini, chiude l’inetrpellanza con una nota ironica che la dice lunga sulla sua opinione in merito al progetto: chiede infatti «se, nell’ottica del completo recupero della piazza ante 1924, è per caso intenzione dell’amministrazione ricollocare in loco anche la statua di Vittorio Emanuele II, ora conservata presso il Museo del Risorgimento in corso Ercole d’Este».

Movida: “Le catene davanti al duomo non sono una soluzione”
Interpellanza di Fiorentini (Sel): “Meglio investire su dialogo ed educazione al senso civico”
Chiede quali siano i costi per posizionare le catenelle che dovrebbero impedire o limitare l’accesso al sagrato del duomo da parte della ‘movida’, chi dovrà sostenerli, quanto tempo vi ci si dedichino i funzionari del Comune. Chiude chiedendo – ironicamente – se ci sia anche l’intenzione di rispolverare la statua di Vittorio Emmanuele II, ora conservata presso il Museo del Risorgimento, e rimetterla dov’era prima del 1924, quando le catene erano davanti alla Cattedrale. Ma il vero senso dell’interpellanza presentata dal consigliere Leonardo Fiorentini (Sel) appare essere molto più ampio: un attacco all’idea che per risolvere i problemi sociali basti imporre dei limiti, “fisici o psicologici”. Che Fiorentini sia contrario all’apposizione di barriere per chiudere l’accesso alla scalinata che porta al sagrato del Duomo e “quindi allontanare dal sagrato della Cattedrale cittadina i frequentatori della cosiddetta movida”, non è una novità: già l’anno scorso, di questi tempi, aveva presentato un’interpellanza (con risposta arrivata a settembre) in cui chiedeva lumi sulle caratteristiche tecniche dell’intervento. Oggi – dopo che l’assessore ai lavori pubblici Aldo Modonesi ha detto che le “catenelle” presenti quasi 100 anni fa potrebbero tornare in un’intervista a La Nuova Ferrara – ribadisce quella richiesta, ma è un pretesto per avanzare riserve ben più sostanziali: una critica alla stessa idea che posizionare qualche catena risolva i problemi della movida: dagli schiamazzi al consumo di alcool e droghe.

Negri sull’eresia dei 5 stelle: solidarietà agli attivisti del movimento 5 stelle di Leonardo Fiorentini
Negri sull’eresia dei 5 stelle: solidarietà agli attivisti del movimento 5 stelle di Leonardo Fiorentini
Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente eletto nelle liste di Sel:
Devo confessare che da questa mattina faccio un po’ fatica a nascondere l’invidia nei confronti del Movimento 5 stelle oggetto della “scomunica” da parte del vescovo di Ferrara. Tornando serio, non mi stupisce invece particolarmente la posizione di Monsignor Negri, nè sinceramente mi appassionano le teorie Teo-telematiche di Casaleggio.
Mi preme invece, da persona che non va a messa per scelta, e che proprio per questo rispetta profondamente chi fa la scelta opposta, esprimere solidarietà umana e politica agli attivisti 5 stelle di fede cattolica. Umana perché mi pare grave colpire in modo così violento le coscienze intime delle persone per fini che paiono un po’ lontani da quelli del “buon pastore”; e anche perché, a proposito delle presenze settimanali a messa, sinceramente Negri sembra interessarsi della pagliuzza mentre dovrebbe occuparsi di ben altri travi.
Solidarietà politica, perché nonostante lo si voglia nascondere dietro un fantomatico dibattito culturale, rispolverare, certamente non a caso, il termine eresia (dopo aver riesumato postriboli, crociate e indulgenze plenarie) e “scomunicare” così – sparando nel mucchio – un intero movimento politico sembra pratica di tempi che mi sembrava fossero passati. Mi sembrava.

E a Ferrara regna un Vescovo tritatutto
E a Ferrara regna un Vescovo tritatutto
TRA SERMONI A EFFETTO E BACCHETTATE AL SINDACO, NEGRI SCATENA BUFERE. MA CHI DI STRIGLIATE FERISCE…
Bologna. Dal pulpito ammonisce i fedeli e tuona contro i politici. E scuote la tranquilla Ferrara al punto di essere diventato un personaggio pop: la sua faccia severa è ?nita sulla locandina di un concerto, poi rimossa con le scuse dell’Arci. L’ultima intemerata? «La crisi economica è colpa dell’aborto». Monsignor Luigi Negri, 73 anni, milanese, vescovo della città estense, esponente di Cl, non teme certo le bufere. Uno zoccolo duro di ferraresi cattolici lo ammira, un’altra parte non lo sopporta. Nel 2013, a soli cento giorni dalla nomina, Negri lanciò una dura reprimenda contro la movida e disse che la piazza antistante la cattedrale era diventata un «postribolo», minacciando di recintarla. Era solo l’inizio. Negri ha de?nito Ferrara una città «reazionaria». Ha punzecchiato il sindaco, cui ha chiesto «di non insegnargli a fare il vescovo», si è scagliato contro «i nuovi faraoni», i politici locali che vogliono chiudere l’ospedale di Comacchio. Halloween «è un tentativo di banalizzare la morte», le manifestazioni di Arcigay contro le Sentinelle in piedi fanno sì «che la nostra libertà sia sempre più ridotta». Fino all’ultima reprimenda contro l’aborto, che ha anche un risvolto comico. È cascato in uno scherzo del programma radiofonico La Zanzara : un ?nto Papa lo ha chiamato rimproverandolo per le sue parole. E lui? Intimido, ha promesso che in futuro sarà più prudente.
Il Venerdi di Repubblica del 20/02/2015 N.1405 – 20 febbraio 2015 p. 37 – Rosario Di Raimondo

«Quante contraddizioni nelle scelte di mons. Negri»
«Quante contraddizioni nelle scelte di mons. Negri»
La Nuova Ferrara del 08/05/2014 ed. Nazionale p. 12
Senato della Repubblica, lo scorso 6 marzo. Monsignor Luigi Negri e l’ex senatore Silvio Berlusconi fianco a fianco, in occasione della presentazione di un libro sulla persecuzione dei cattolici in Albania. È l’immagine scelta da Leonardo Fiorentini, nelle liste di Sel in qualità di indipendente, per una cartolina che sta arrivando direttamente nelle buchette postali dei ferraresi. Il candidato ci aggiunge una scritta, “I postriboli sono altrove”, con evidente riferimento alla polemica innescata dall’arcivescovo l’anno scorso circa la movida, i giovani e il sagrato del duomo deturpato. «Voglio solo mettere in evidenza – spiega Fiorentini – le contraddizioni del vescovo; in quella foto siede accanto a chi ha fatto vero postribolo grazie alle sue frequentazioni “amorose”. E lo dico senza essere un bacchettone, per nulla». L’idea della cartolina di propaganda personale (la seconda, dopo quella che mostra l’ex presidente della circoscrizione Centro in posa yoga-ambientalista sul percorso delle Mura cittadine) gli è venuta proprio leggendo, l’altro giorno, l’appello di Negri agli elettori cattolici. «Io parlo da ateo – premette Fiorentini – e credo sicuramente sia giusto che il vescovo dica la sua in questo frangente. Spero comunque che i cittadini siano capaci di discernere e fare le loro scelte politiche con consapevolezza e libertà. Senza dover a tutti i costi prima confessarsi». Stando al gioco lanciato dal nostro giornale, il posizionamento nei confronti del capo della diocesi di Ferrara-Comacchio non può che essere di lontananza. «Diciamo che mi colloco entro il centinaio di chilometri di distanza dal vescovo; non di più, altrimenti – sorride l’ex iscritto ai Verdi – farei fatica poi a essere votato dai ferraresi…». (f.t.)
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