• Daniele Lugli, quel grande pieno incontenibile

    Sono sempre i migliori che se ne vanno.
    L’affermazione risulta fondata più che su un rigoroso esame comparativo, su una sorta di evidenza, derivata dall’apprezzamento di quelli che restano.

    Daniele Lugli, Gli angeli hanno o sono le ali, 2000

    Caro Daniele,

    ti scrivo solo oggi perché quando la notizia della tua scomparsa mi ha raggiunto non potevo crederci.

    Non solo mi ha lasciato senza parole, ma per giorni mi è apparsa irreale. Come succede per le persone care, sembra impossibile che tu sia morto e che non ci si possa più incontrare. Ci eravamo visti molti mesi fa, credo alla presentazione del mio libro, o forse ad un’altra delle tante. Ci rincorrevamo con inviti reciproci, e purtroppo troppo spesso altri impegni mi impedivano di partecipare. Io mi sentivo già un po’ in colpa allora. E adesso come facciamo?

    In questi giorni mi hanno aiutato le tante cose scritte dalle tue amiche e dai tuoi amici, che ringrazio di cuore. Sono ritornati alla mente tanti ricordi. Eri un fiume di parole, sempre misurato e mai esondante, pieno di delicati insegnamenti, di sottile e intelligente ironia. Riconoscevi con umiltà la tua imperfezione, e non come clausola di stile: ti arrabbiavi ed eri capace anche di rimbrotti. Eh sì, eravamo quasi sempre d’accordo, ma abbiamo anche discusso: a volte mi hai convinto, come quella volta che poi sono diventato il “tuo consigliere comunale”, anche se certo potevo fare meglio. Altre no. E nonostante questo mai ti sei tirato indietro, per quel che potevi: come quando, pur avendo esplicitato la tua contrarietà a partecipare (e dopo oltre 20 anni ancora ci tenevi a ricordarlo), hai aiutato un gruppetto di giovani di allora a prepararsi attraverso la strada della nonviolenza alle manifestazioni del G8 di Genova. E poi quel tuo chinarti sull’agendina, minuscola come la tua grafia: troppo piccola che io ho sempre avuto la sensazione che tu bleffassi quando la controllavi per fissare un incontro. Un dubbio che svaniva subito dopo, quando ti si accendevano gli occhi: “non posso, devo fare il nonno” dicevi, tu che del nonno eri, sei, la perfetta iconografia.

    Ci sarebbe stata data una sia pur limitata signoria sul tempo. È la responsabilità più grande”. Hai scritto così sul tuo delizioso librettino di aforismi arricchito dai disegni di Franco Patruno. Ecco, finalmente ora mi è chiara la compresenza fra vivi e morti che ci ha insegnato il tuo maestro Capitini. Oggi quella responsabilità passa a noi, le tante le generazioni a cui hai trasmesso com’è bella la libertà, la giustizia e la pace, e di come i mezzi per ottenerle debbano essere coerenti con i fini. Abbiamo il compito, tutti insieme, di dare una mano, “per quel che possiamo”, a questo mondo e renderlo un posto un poco migliore per i nostri figli e nipoti. Per ricordare ciò che è stato, per non ripetere gli stessi errori, per parlare a chi non ha potuto ascoltarti. Non sarà facile, ma lo faremo insieme anche a te.

    Ciao Daniele, grazie di tutto. Ci hai lasciato un grande pieno incontenibile tutto intorno.

    Ti voglio bene e insieme a te abbraccio Rossana, Chiara e Elena.

    Leo

  • Obiezione delle spese militari a sostegno di Adopt Srebenica

    Anche quest’anno Rete Lilliput Ferrara vi propone di aderire ALLA CAMPAGNA OSM (OBIEZIONE ALLE SPESE MILITARI). UN’AZIONE SEMPLICE PER UN GESTO CONCRETO DI PACE.

    Il Paese sta sopportando ripetute e pesantissime manovre economiche che colpiscono la parte più debole della popolazione e le spese sociali, mentre le SPESE MILITARI sono di nuovo in aumento (70 milioni di euro al giorno) con un boom delle esportazioni (anche ai paesi coinvolti in conflitti armati es Arabia Saudita).

    Tutto questo è assolutamente inaccettabile e oggi, l’adesione alla campagna rappresenta l’occasione per manifestare la propria indignazione e il rifiuto di questa logica e pretendere a voce alta che i sacrifici siano equamente distribuiti e coinvolgano con drastici tagli la produzione e il commercio delle macchine da guerra

    L’adesione alla campagna Osm  rappresenta anche un appoggio al disegno di legge di iniziativa popolare “Un’altra difesa è possibile” che è stata consegnata alla Camera con più di 53 mila firme nel 2015

    Con i contributi raccolti viene finanziato il progetto “Adopt Srebrenica”

    Ogni anno in Italia viene proposta la Campagna di Obiezione alle Spese Militari per La Difesa Popolare Nonviolenta. che si pone i seguenti obiettivi:

    1. Riduzione delle spese militari a favore delle spese sociali.
    2. Cambiamento del sistema di difesa offensivo attuale in un modello difensivo non armato e nonviolento (Difesa Popolare Nonviolenta).
    3. Approvazione di una legge per l’opzione fiscale, ovvero la possibilità per ogni cittadino di devolvere la parte delle tasse pagate allo Stato per il militare, per un modello di difesa non armato e nonviolento.

    Alla campagna Osm può aderire qualsiasi cittadino/a che vuole concorrere alla costruzione di un’alternativa alla difesa armata e perché lo Stato costruisca percorsi coerenti per la Pace. Negli ultimi anni le spese militari sono in costante aumento e occorre cambiare modello di difesa e operare perché la Pace non sia pensata solo durante e dopo i conflitti, perchè la difesa non rimanga in mano solo ai militari, perchè lo Stato crei apparati per la Pace e un modello di difesa nuovo che difenda non gli interessi economici, ma le persone e la democrazia di un territorio

    Le forme di adesione sono diverse, quella che viene qui proposta è la più facile da realizzare.

    Come nodo locale Ferrara ha confermato la scelta di sostenere anche quest’anno il progetto di pace “Adopt Srebrenica“, seguito dalla Fondazione Langer, che ha come obiettivo l’aggregazione dei giovani di Srebrenica delle diverse etnie presenti sul territorio, attraverso la diffusione di una cultura di gestione nonviolenta dei conflitti. Questa scelta consente alla Fondazione Langer di avere una continuità anche economica a sostegno del progetto e al territorio ferrarese di consolidare un legame con Srebrenica che dura da anni.

    Per farlo dovete compilare il modulo qui allegato e consegnarlo insieme al vostro contributo a sostegno del progetto al referente del nodo locale di Ferrara Davide Scaglianti, contattabile alla mail davide.scaglianti@alice.it.

  • «Più selezione e formazione per tutte le forze dell’ordine»

    «Più selezione e formazione per tutte le forze dell’ordine»
    Da La Nuova Ferrara del 4 agosto 2016
    Anche l’ultimo numero della rivista “Azione nonviolenta”, è stato dedicato alla formazione alla non violenza per le forze dell’ordine, dopo l’attenzione che allo stesso tema la rivista aveva dedicato nel numero di febbraio. Presentato al chiosco Pinguino da Leonardo Fiorentini, consigliere Si, e Daniele Lugli, ha offerto l’occasione per dibattere di formazione delle forze dell’ordine, di responsabilità dei manifestanti, di reato di tortura, assente nel nostro paese. «Il rinvio dell’introduzione del reato di tortura, voluto da alcune forze politiche, perché lo considerano un attacco alle forze dell’ordine, è inopportuno oltreché un torto verso le stesse forze dell’ordine», introduce Leonardo Fiorentini. Di reato di tortura parla anche Lugli, spiegando come sia la stessa Costituzione all’articolo 13 a recitare che “è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà”.Delicatissima la funzione di chi può esercitare la forza verso i cittadini. «E’ necessario dunque – rimarca Lugli – una adeguata selezione e formazione del personale. Se non cambia il rapporto tra la polizia e le persone e viceversa, potranno ripetersi altri episodi tragici». È sicuramente difficile agire all’interno di manifestazioni, ma «noi non crediamo che le manifestazioni debbano essere atti vandalici, ma che servano a rendere manifesta una cosa, per cui anche le persone devono rendersi responsabili di quello che fanno». «Anche chi manifesta – ha proseguito – deve essere educato alla non violenza. La formazione delle forze dell’ordine deve invece portarti a vedere davanti a te un cittadino, non un nemico da eliminare», sottolinea Lugli. La conclusione è affidata a Fiorentini, che ha voluto informare che «la scorsa settimana, il Silp Cgil ha reso noto che da 10 anni nella squadra mobile di Ferrara manca personale femminile». Veronica Capucci
  • “Formare le forze dell’ordine alla nonviolenza”

    “Formare le forze dell’ordine alla nonviolenza”

    Incontro in Gad con Daniele Lugli e Leonardo Fiorentini: “In Italia siamo molto indietro”

    Da sinistra: Daniele Lugli e Leonardo Fiorentini

    Da sinistra: Daniele Lugli e Leonardo Fiorentini

    Articolo di Federica Pezzoli da Estense.com

    Come approcciare il tema della nonviolenza rispetto al quotidiano esercizio del proprio dovere da parte delle forze dell’ordine? Quale può essere il contributo della nonviolenza nella formazione e nell’azione di chi, per legge, ha il monopolio dell’uso della forza per la difesa dei cittadini e il mantenimento dell’ordine pubblico? Un tema senza facili soluzioni quello affrontato da Leonardo Fiorentini, consigliere comunale di Sinistra Italiana, e Daniele Lugli, presidente emerito del Movimento Nonviolento, che martedì sera hanno presentato “Nonviolenza e Forze dell’Ordine” – l’ultimo numero della rivista Azione Nonviolenta – in una delle zone più difficili della città: il quartiere Gad.

    Lugli ha più volte richiamato i temi della responsabilità e della delicatezza della funzione delle forze dell’ordine nella nostra società: “Chi per legge ha il monopolio della forza nei confronti dei cittadini ha un compito estremamente delicato”. Per questo i componenti delle forze di polizia “dovrebbero essere scelti e selezionati secondo determinati criteri e dovrebbero avere una formazione specifica”. Purtroppo però in Italia “siamo molto indietro su questi temi”, come scrive su “Nonviolenza e Forze dell’Ordine” lo stesso direttore della scuola Allievi di Polizia di Peschiera del Garda Giampaolo Trevisi. “Spesso le persone che entrano in polizia vengono da un’esperienza militare”, continua Lugli, ma di fronte non hanno più nemici da combattere, bensì cittadini oppure persone che sono “colpevoli di reati che qualcun altro dovrà giudicare”. Ecco un altro nodo fondamentale: “L’appropriatezza dell’intervento” e proprio qui la nonviolenza può dare il proprio contributo perché “riporta l’attenzione sui mezzi utilizzati rispetto al fine che si persegue”, spiega Daniele Lugli e cita l’esperienza di formazione alla non violenza e alla gestione dei conflitti di Andrea Cozzo docente di “Teoria e pratica della nonviolenza” presso l’Università di Palermo con alcuni corpi delle forze dell’ordine in Sicilia e non solo. “Chi ha la responsabilità di intervenire sugli altri cittadini per mantenere l’ordine pubblico, ha bisogno, necessità e diritto di essere formato” per capire come agire nei diversi contesti, il problema è che la formazione degli agenti costa, conclude Lugli: un aspetto più volte evidenziato anche dal Silp e da altre sigle sindacali dei lavoratori di polizia.

    Infine, secondo il presidente emerito del Movimento Nonviolento, ci sarebbe bisogno di “un cambiamento nel rapporto delle forze dell’ordine con le persone e delle persone con le forze dell’ordine”. Lugli, infatti, non ha risparmiato critiche a chi pensa che scendere per le strade a manifestare significhi provocare i poliziotti e compiere atti vandalici: “noi non crediamo che le manifestazioni si facciano incendiando le auto o danneggiando vetrine e bancomat; manifestare significa esprimere e rendere manifesta la propria opinione”. Entrambi, cittadini e componenti delle forze dell’ordine, dovrebbero “addestrarsi alla nonviolenza”.

    Non poteva mancare una riflessione su “l’ennesimo rinvio dell’introduzione del reato di tortura nel nostro ordinamento”, come ha sottolineato il consigliere Fiorentini: molte forze politiche lo considerano “un attacco alle forze dell’ordine, secondo me facendo torto alle forze dell’ordine stesse”. Per Daniele Lugli “sembra assurdo che proprio nel nostro paese non sia ancora stato riconosciuto questo reato, che viene sancito già nella Costituzione”, che all’articolo 13 e all’articolo 27 recita rispettivamente: “E’ punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà” e “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte”.

  • Nonviolenza e Forze dell’Ordine. Se ne parla domani a Ferrara.

    Nonviolenza e Forze dell'Ordine - Azione Nonviolenta Maggio Giugno 2016Comunicato Stampa

    Nonviolenza e Forze dell’Ordine
    Si parla di formazione alla nonviolenza per i tutori dell’ordine pubblico martedì 2 agosto alle 19 al Chiosco al Pinguino

    Si terrà domani, martedì 2 agosto 2016, alle ore 19 presso il Chiosco al Pinguino di Via Cassoli (angolo Ticchioni) a Ferrara l’incontro di presentazione dell’ultimo numero di Azione Nonviolenta dedicato a “Nonviolenza e Forze dell’Ordine”.

    Il bimestrale del Movimento Nonviolento ha infatti dedicato questo numero alla formazione alla nonviolenza delle Forze dell’Ordine, in particolare a seguito di un importante convegno organizzato lo scorso aprile su iniziativa del Centro studi nonviolenza del Movimento Nonviolento, del sindacato Silp CGIL della Toscana e di Azione Nonviolenta.

    All’incontro, promosso dal Gruppo Consiliare di Sinistra Italiana del Comune di Ferrara, parteciperanno Daniele Lugli, presidente emerito del Movimento Nonviolento, e Leonardo Fiorentini, consigliere comunale.

    L’ufficio stampa

    Ferrara, 1 agosto 2016

  • Nonviolenza e Forze dell’Ordine

    copertina-azione-nonviolenta-poliziaNonviolenza e Forze dell’Ordine

    Martedì 2 agosto, ore 19
    Chiosco al Pinguino
    Via Cassoli angolo via Ticchioni
    Ferrara

    Presentazione del numero di Azione Nonviolenta dedicato alla formazione alla nonviolenza per le forze dell’ordine.

    Intervengono:
    Daniele Lugli, presidente emerito del Movimento Nonviolento
    Leonardo Fiorentini, consigliere comunale

    Promosso dal Gruppo consiliare di Sinistra Italiana del Comune di Ferrara

    https://www.facebook.com/events/1081717798575773/

  • Intitolazione ponticello ciclopedonale ad Alex Langer

    Piccolo ricordo di Alex Langer

    In ricordo di Alex LangerInnanzitutto mi preme ringraziare la Vulandra che ci ospita questa mattina, l’arci, la Cgil di Ferrara che ci hanno aiutato ad organizzare questo piccolo ricordo di Alex Langer.

    Quando l’anno scorso, a vent’anni dalla scomparsa di uno dei padri dell’ecologismo politico italiano, ci siamo chiesti come ricordarlo degnamente la prima cosa è stata cercare un ponte da intitolargli. Perché Langer, come sapete, era un costruttore di ponti, fra le persone e fra i popoli. Ma quale ponte? Volendo avremmo potuto chiedere di dedicargli il Ponte della Pace, ma era pur sempre stato il ponte dell’impero ed è pur sempre un ponte che serve solo alle auto. Così ci è venuto in mente il ponticello di accesso al Parco urbano. Sì è piccolo, ma forse proprio perché così piccolo pensiamo sarebbe piaciuto a Langer. Ma soprattutto è ciclopedonale e permette di accedere a migliaia di cittadini ogni anno ad un luogo di svago e riposo qual è il Parco Urbano. Il luogo degli aquiloni, delle mongolfiere, ma soprattutto delle corse sui prati dei bambini. Un po’ il futuro di Alex: più lenti, più profondi, più dolci.

    Ci sono volte in cui mi trovo un po’ spaesato a essere definito quello più a sinistra in consiglio comunale. altre volte invece penso al fatto che sono l’unico rappresentante nelle istituzioni della nostra città che raccoglie direttamente l’eredità politica che è stata anche di Alex Langer ed allora dallo spaesamento passo direttamente al senso di inadeguatezza.

    Non ho conosciuto personalmente Langer. Ho cominciato a far politica poco prima del 1995, l’anno in cui ci ha lasciato. Ma ho potuto conoscerlo successivamente, con i suoi scritti e le sue idee. Sono sicuro che Daniele Lugli e Marzio Marzorati a cui lascerò subito la parola sapranno raccontarlo meglio di me.

    Prima però c’è una citazione di Langer che mi piacerebbe ricordare oggi: “Le cause dell’emergenza ecologica non risalgono a una cricca dittatoriale di congiurati assetati di profitto e di distruzione, bensì ricevono quotidianamente un massiccio e pressoché plebiscitario consenso di popolo.”

    Una frase attualissima che oltre a smontare qualsiasi complottismo latente ci riporta da un lato alla responsabilità individuale dell’accettazione di un modello di sviluppo che non conosce il concetto di limite, dall’altra alla responsabilità collettiva di cambiare strada. Una responsabilità individuale che Langer traduceva anche nel suo modo di far politica. 20 anni prima delle polemiche sulla casta Alex Langer rendicontava minuziosamente dove e come spendeva il suo compenso da europarlamentare. Quella che oggi chiamiamo antikasta allora per lui era semplicemente ecologia della politica.

    Una responsabilità collettiva che tradusse in un tentativo, forse utopico, di un soggetto politico ecologista in Italia. Alex Langer fu anche quello che 30 anni fa per primo, riferendosi ai Verdi appena nati, li definì “né di destra né di sinistra”. Una affermazione che crea polemiche oggi, figuriamoci allora, ma che per come la rileggo io oggi, voleva semplicemente significare come l’ecologismo politico non fosse necessariamente inquadrabile nella sinistra italiana così come storicamente individuata nel blocco di ispirazione socialista, ancorato allora (ma in parte anche oggi) alle ideologie ottocentesche ed agli schemi marxisti. Langer scriveva che non necessariamente il pensiero ecopacifista dovesse passare nella cruna del dogma rosso. Perché la sinistra, era – e forse ancora è – legata ai dogmi dello statalismo, del centralismo, dell’industrialismo, del “lavorismo”, e dalla diffidenza verso l’individuo non organizzato (sia economicamente che politicamente, dal lavoratore autonomo al libero pensatore), e dalla diffidenza rispetto ai temi ambientali nella misura in cui mettono in crisi i dogmi precedenti. Ma, e qui stava l’utopia di Langer, lui immaginava una forza politica ecologista e pacifista capace di diventare attrazione, non essere attratta. Purtroppo i Verdi in Italia non hanno mai raggiunto la massa critica per esserlo. Altrove sì. Non ci resta che sperare che qualcuno raccolga il testimone.

  • Grazie alle firme da tutta Italia un’altra difesa è oggi più vicina e possibile

    Difesa civile, non armata e nonviolentaGrazie alle firme da tutta Italia un’altra difesa è oggi più vicina e possibile.
    Fondamentale il contributo dell’Emilia Romagna con oltre 6.000 firme

    Depositata oggi alla Camera dei Deputati la Legge di iniziativa popolare per la Difesa civile, non armata e nonviolenta

    Con la presentazione odierna presso la Camera dei Deputati si è concluso il primo passo formale importante della Campagna “Un’altra Difesa è possibile”.

    Obiettivo raggiunto: gli scatoloni con le 50.000 firme necessarie per la presentazione della Legge di Iniziativa popolare sono stati consegnati da una rappresentanza del Comitato Promotore. La raccolta è avvenuta in tutta Italia, nel corso degli ultimi sei mesi, da centinaia di associazioni, gruppi, movimenti delle principali Reti del mondo pacifista, nonviolento, disarmista e del servizio civile.

    Oltre 6.000 firme dalla sola ‘Emilia Romagna, indispensabili al raggiungimento dell’obiettivo.

    La Legge “Istituzioni e modalità di finanziamento del Dipartimento per la Difesa civile, non armata e nonviolenta” vuole dare piena attuazione agli articoli 11 e 52 della Costituzione (ripudio della guerra e difesa della patria affidata ai cittadini) e avviare nel paese una politica di difesa della popolazione, del territorio, delle istituzioni: il servizio civile, la protezione civile, i corpi civili di pace e un Istituto di ricerche sulla pace ed il disarmo, sono gli elementi centrali della proposta legislativa la cui presentazione verrà annunciata già nella prossima seduta parlamentare a Montecitorio.

    Grande soddisfazione è stata espressa per questo risultato dai promotori della Campagna “Un’altra difesa è possibile” che hanno registrato l’adesione anche di decine di Sindaci di città grandi e piccole, tra le quali Reggio Emilia e Modena e di tanti Consigli Comunali, come dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna.

    “In attesa che gli uffici della Camera dei Deputati controllino la validità e la sufficienza delle firme raccolte – ha dichiarato Mao Valpiana, coordinatore della Campagna e presentatore della Legge – chiediamo che fin da subito Deputati e Senatori la possano fare propria, avviando il dibattito sulla necessità che anche nel nostro Paese venga riconosciuta a livello istituzionale una forma di difesa alternativa a quella militare”.

    La proposta di Legge, tra l’altro, chiede una riduzione delle spese sostenute dal Ministero della Diesa per nuovi sistemi d’arma al fine di poter costituire un Fondo per la difesa civile non armata e nonviolenta. “Non si tratta quindi di spendere di più – ha proseguito Valpiana – ma di spendere meglio“.

    A consegnare le firme sono stati i rappresentanti delle sei Reti promotrici: Rete Italiana per il Disarmo, Rete della Pace, Tavolo interventi civili di pace, Conferenza nazionale degli Enti di Servizio Civile, Forum nazionale Servizio Civile, Campagna Sbilanciamoci!
    Nei prossimi giorni i promotori auspicano inoltre di potersi incontrare con la Presidente della Camera Laura Boldrini, per sottoporle i contenuti del progetto di Legge e chiedere un sollecito avvio dell’iter parlamentare relativo. Le realtà promotrici di “Un’altra difesa è possibile” avevano già incontrato l’On. Boldrini all’inizio del percorso della Campagna il 2 giugno 2013, in occasione della prima “Festa della Repubblica che ripudia la guerra”.

    Comitato regionale Emilia Romagna Campagna “Un’altra difesa è possibile”

  • Un’altra difesa è possibile: l’adesione del Comune di Ferrara

    Comunicato stampa
    Un’altra difesa è possibile: l’adesione del Comune di Ferrara
    Il consiglio comunale della città estense ha approvato a larga maggioranza (SEL. PD, FC, M5S) un ordine del giorno presentato dai consiglieri SEL e PD.

    Con 23 voti a favore dei gruppi consiliari SEL. PD, FC, M5S (e 7 voti contrari dei gruppi FI, Lega nord, GOL, FdI-AN) il Consiglio comunale di Ferrara ha approvato l’Ordine del giorno sull’adesione alla campagna “Un’altra difesa è possibile” presentato dai gruppi consiliari SEL e Partito Democratico.

    Dopo la presentazione del consigliere Fiorentini (SEL) nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Bazzocchi (M5S), Maresca (PD), Fornasini (FI), assessora Annalisa Felletti, consiglieri Cavicchi (Lega nord), Rendine (GOL), Bova (FC). Per dichiarazioni di voto sono intervenuti i consiglieri Rendine (GOL), Fiorentini (SEL), Anselmi (FI), Bazzocchi (M5S), Spath (FdI-AN), Maresca (PD).

    L’ordine del giorno impegna Sindaco e Giunta ad aderire alla campagna di raccolta firme per l’istituzione del Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta, a richiedere al Governo italiano una concreta diminuzione degli stanziamenti per spese militari e a sostenere nelle sedi opportune e presso il governo la completa affermazione del processo di difesa europea.

    Leggi l’intervento di presentazione del documento del consigliere Fiorentini (SEL)
    https://www.leonardofiorentini.it/consiglio/2015/03/30/intervento-di-presentazione-dellodg-unaltra-difesa-possibile/

    Leggi il documento approvato
    https://www.leonardofiorentini.it/consiglio/2015/03/29/ordine-del-giorno-sulladesione-alla-campagna-unaltra-difesa-e-possibile/

    L’ufficio stampa

  • Intervento di presentazione dell’Odg “Un’altra difesa possibile”

    Grazie Presidente,

    Inizio questa presentazione con una citazione, perché mi sembra perfetta, oggi, per introdurre il documento in discussione.

    Non si può pensare di risolvere i problemi del terzo mondo senza un grande dirottamento di risorse dagli impieghi militari agli impieghi civili. Anche per questi motivi la via di disarmo proposta da Gorbaciov interessa l’Europa: il terzo mondo non è lontano da noi. Già sta tracimando in Europa. Aspetteremo? Ci difenderemo con il razzismo?” Questo si domandava profeticamente nel 1989 Pietro Ingrao, un grande padre di questo paese al quale vanno i miei auguri visto che proprio oggi compie 100 anni.

    Ed ancora Ingrao: “Senza un sostanziale spostamento di mezzi materiali e culturali dal terreno militare a quello civile, non vedo come si possa affrontare l’emergenza ecologica. Non si tratta più di futuribile. La questione ecologica sta entrando nel nostro vissuto quotidiano

    Perché, lasciando Pietro Ingrao e parlandoci un po’ più terra terra, è questo il succo del discorso: ogni volta che avviene una catastrofe in questo paese, ed ultimamente succede almeno una volta all’anno, si invoca l’invio dell’esercito e si spendono miliardi per la ricostruzione. E’ forse venuto il tempo di prevenire prima, sarebbe la vera grande rivoluzione per questo nostro martoriato paese, e eventualmente avere dopo persone formate e pronte ad intervenire come solo in parte è oggi il sistema della protezione civile.

    Oggi discutiamo un documento che è stato presentato da una parte politica ma che vuole essere aperto a tutto il consiglio, che chiede all’amministrazione comunale di aderire alla campagna “Un’altra difesa è possibile” per l’istituzione del Dipartimento della Difesa Civile, non armata e nonviolenta. Si tratta di una proposta di legge di iniziativa popolare lanciata da una miriade di reti ed associazioni del mondo pacifista italiano, del volontariato, della cultura e della promozione sociale nel nostro paese. Associazioni laiche e cattoliche, ambientaliste e di volontariato che si sono messe insieme per fare una proposta legislativa che dia un incardinamento stabile ad un principio, quello del diritto/dovere di “servire la patria” anche in modo non armato e, possibilmente, nonviolento.

    Si tratta – come scrivono i promotori – di dare finalmente concretezza a ciò che prefiguravano i Costituenti con il ripudio della guerra per la risoluzione dei conflitti internazionali, e che già oggi è previsto dalla legge e confermato dalla Corte Costituzionale – come richiamato nel documento – cioè la realizzazione di una difesa civile alternativa alla difesa militare, finanziata direttamente dai cittadini attraverso l’opzione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi.

    Cosa intendiamo per Difesa civile? La Difesa Civile è la difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati: significa preparare mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; significa difendere l’integrità della vita, dei beni e dell’ambiente dai danni che derivano dalle calamità naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni – piuttosto che finanziare cacciabombardieri, sommergibili, portaerei e missioni di guerra, che lasciano il Paese indifeso dalle reali minacce che lo colpiscono ormai quotidianamente e lo rendono invece inutilmente minaccioso agli occhi del mondo.

    Perché mentre le spese militari del nostro paese continuano a rimanere sostanzialmente invariate, in questi anni sono stati progressivamente tagliati i fondi per il servizio civile nazionale, come rimarchiamo nel dispositivo del documento che richiama, testuali parole, la posizione già presa a larga maggioranza da questo consiglio lo scorso giugno.

    Le foto dei tremila carri armati e blindati lasciati arrugginire nei boschi piemontesi, che molti di voi avranno potuto vedere immortalare nelle foto dell’inchiesta de l’Espresso, sono solo l’ultima, scioccante e scandalosa evidenza dello spreco di risorse che continuiamo imperterriti a generare.

    Abbiamo presentato questo Ordine del Giorno perché crediamo che Ferrara, così come scritto nello statuto di questo Comune, ha posto da tempo proprio l’importanza della pace come “bene essenziale per tutti i popoli”.

    Fra l’altro Ferrara è stata pioniera in questo campo. Già durante la seconda guerra mondiale, quando la nostra provincia fu teatro di uno dei primi atti di difesa civile non armata con il blitz al municipio di Bondeno del 18 febbraio 1945, da parte delle donne che impedirono la deportazione di figli e mariti con un’azione di sabotaggio che aveva come obiettivo la distruzione dei registri di leva. E proprio da Ferrara, negli anni 2000, partirono i primi volontari caschi bianchi che si recarono a Cipro per intraprendere azioni per rafforzare e

    promuovere il dialogo, la comprensione e la cooperazione tra le comunità greco-cipriota e turco-cipriota e tra gli altri gruppi etnici dell’isola dilaniata da un conflitto decennale.

    Si vis pacem, para bellum (se vuoi la pace, prepara la guerra) diceva una famosa locuzione latina presente nel suo senso anche già negli scritti di Platone. Di acqua sotto i ponti ne è passata, guerre morti e tragedie si sono susseguite per centinaia di anni, ed ancora oggi sono una trentina i conflitti in corso. E’ proprio venuto il tempo, se vogliamo davvero la pace, di prepare la pace.

    Odg approvato con 23 fav (SEL, PD, Ferrara Concreta, M5S) e 7 no (FI, FdI, Lega Nord, GOL).

  • Trova le differenze

    pertini-napolitano“L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire.” (Sandro Pertini, dal discorso d’insediamento alla Presidenza della Repubblica)

    “Soddisfare le esigenze di rigore e di crescente produttività nella spesa per la difesa senza indulgere a decisioni sommarie che possono riflettere incomprensioni di fondo e persino anacronistiche diffidenze verso lo strumento militare, vecchie e nuove pulsioni antimilitariste.” (Giorgio Napolitano, dal discorso per la celebrazione del 69° anniversario del 25 aprile)

    http://www.repubblica.it/politica/2014/04/25/news/spese_militari_napolitano_s_a_rigore_ma_senza_decisioni_sommarie-84439665/

  • Il rototom, l’unesco, fini e giovanardi

    In Italia possono succedere davvero tante cose. Anche che un evento musicale di livello mondiale come il Rototom Sunsplash Festival venga costretto a espatriare sotto i colpi repressivi della legge sulle droghe di Fini e Giovanardi, proprio mentre l’UNESCO lo riconosce come “Evento Emblematico del Decennio Internazionale per una Cultura di Pace e Non Violenza (ONU – UNESCO dal 2001 al 2010) e come attività connessa di Cultura Sin Fronteras, CSF, e del Seminario Interdisciplinario Mundial permanente de “La Cultura de Paz y No Violencia” dell’ONU (UNESCO-IPT-UCM).”

    In particolare nell’ultimo anno del Decennio Internazionale della “Cultura di Pace e Non Violencia”, dichiarato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “Anno Internazionale della Biodiversità”, è stato concesso il riconoscimento perchè le attività del Rototom Sunsplah Festival “favoriscono il dialogo e la pace tra le civilizzazioni e i popoli del mondo”, danno “voce a iniziative di critica e cultura sulla Pace e ciò che la rende possibile e impossibile”, danno particolare attenzione “all’ambiente e allo sviluppo dell’arte, ecologia e sviluppo sostenibile”.

    Eh sì, in Italia possono davvero succedere tante cose…

  • La mia guida di Ferrara preferita

    Non so bene se essere sollevato o deluso dal non essere nella “Piccola guida dedicata ai ferraresi e ai “turisti” zelanti in cerca di svago…”, ovvero nella lista degli obiettivi segnalati dagli “anarchici” (?) locali. Di certo di guide di Ferrara preferisco questa, edita dalla provincia di ferrara, sulla Ferrara bella e generosa, alla faccia di chi crede che la violenza possa risolvere qualcosa in questo mondo ingiusto che si nutre di essa.
    A tutti i possibili obiettivi va la mia solidarietà, a partire da Barbara Diolaiti e ai Verdi di Ferrara, mentre a me rimane un po’ di amarezza nel vedere pratiche e linguaggi che speravo sinceramente superati.

    Da Repubblica (anche su estense.com):

    Sul sito indicati nomi, cognomi, indirizzi e numeri di telefono di questore sindaco, politici ed anche agenti e funzionari delle forze dell’ordine

    Ferrara, minacce anarchiche sul web un elenco di “bersagli”

    FERRARA – Un sito anarchico di Ferrara con un allegato di 23 pagine contenente una lista con nomi, indirizzi e numeri di telefono di questore, sindaco, politici locali di vari schieramenti (anche con foto), agenti, carabinieri, finanzieri e militari. E ancora, sedi di partiti, banche, agenzie interinali, sindacati, redazioni giornalistiche.Tutti indicati come possibili “bersagli”. In corso c’è un’indagine della Digos, con un ragazzo e una ragazza indagati. La lista è scaricabile da un sito da tempo tenuto sotto stretta osservazione dagli investigatori.
    “Queste ‘pagine bianche’ selezionate – si legge tra l’altro nell’ allegato – si propongono d’aiuto a chiunque, ferrarese o turista, debba scegliere un bersaglio in questa città. Perché di questo fondamentalmente si tratta… Di bersagli. Oltre che di pericoli. Di strutture o uomini del potere da colpire con la maggior forza e determinazione possibile”. In un altro passo, in cui si fa riferimento a episodi di protesta nazionali e locali si legge: “il nostro accorato appello è questo: agisci! Se lo vuoi è più facile di quel che credi!”

    Per rendersi rendersi conto un po’ di pratiche e linguaggi forse basta leggere questi comunicati, sempre dallo stesso sito:

    “Sabato 20 dicembre, poco prima dell’alba, la caserma della polizia postale di Ferrara è stata attaccata dagli oppressi in solidarietà ai fratelli uccisi dallo stato. Ignoti hanno lanciato uova con vernice rosso sangue, pietre e una torcia da segnalamento ferroviario contro questa succursale dello stato, danneggiandola. In uno scritto lasciato ad uso e consumo dei suini, oltre a ricordare molti degli uccisi quali Federico Aldrovandi, Sole e Baleno, Carlo Giuliani, Marcello Lonzi ed altri, è stato lasciato un avvertimento agli assassini in divisa: PAGHERETE TUTTO! PAGHERETE CARO! Non abbaiare, mordi”

    Sabato 24 gennaio / Domenica 25 gennaio: Distrutta nella notte parte di un impianto di videosorveglianza nei pressi di una scuola, istallata per contrastare il fenomeno delle scritte contro la polizia.

    Venerdì 6 febbraio / Sabato 7 febbraio: Imbrattata nella notte con vernice nera la sede di Arpa, complice nella costruzione di un asilo su un adiscarica di cvm.

    Domenica 8 febbraio / Lunedì 9 febbraio: Incendiati nella notte cassonetti davanti al carcere di via arginone in solidarietà con la lotta dei detenuti dell’emilia romagna contro l’ergastolo.

  • Un appello: occupate i Verdi

    listaverdeHo visto l’intervento di Franceschini sabato, ho letto un po’ di cronaca qua e là, ma soprattutto alcuni commenti, qui e .

    Non vorrei entrare negli affari interni di un altro partito (che suona molto da statista), anche perchè chi ha come Presidente Grazia Francescato ha il dovere di starsene zitto e pensare ai mali suoi, che sono tanti.

    Ma proprio pensando ai miei mali, la citazione di Alex Langer che si candida a segretario del PDS su Cuore, fatta da Luca Sofri sul suo blog mi costringe a una provocazione.

    Caro Luca, mi permetto, ribaltiamo la situazione. Lancio un appello a coloro che non hanno trovato nel PD in questi mesi il partito del futuro (non necessariamente del LORO futuro), e che sognano un partito che sappia interpretare i bisogni di questo mondo in questo millennio: occupate i Verdi.

    Ne abbiamo bisogno noi, di una nuova classe dirigente che si affianchi a chi da anni tenta di sopravvivere ai suoi portavoce, ne avete bisogno voi, di un partito che vi ascolti e che vi dia respiro. Negli anni i Verdi hanno perso la loro identità, nascosta da mille biciclette elettorali, ma rimangono l’unica forza politica che ha saputo costruire una propria visione del mondo, ecologista nonviolenta e libertaria, capace di affrontare le sfide del terzo millennio senza rimanere ancorati alle ideologie dell’ottocento e morirne soffocati.

    Non so se i Verdi saranno mai il partito a vocazione maggioritaria. In questo paese lo dubito. Ma è il luogo ideale dove le generazioni che al posto della seconda guerra mondiale hanno vissuto il crollo del muro di Berlino si possono incontrare e costruire un’alternativa credibile al disastro sociale, culturale ed economico che stiamo vivendo.

    E’ un partito che merita, anche nel ricordo di Alex Langer, che le persone migliori vi dedichino un po’ del loro tempo.

    Pensateci.

  • Sempre oggi, ma in p.tta carbone

    Chi all’urbanistica preferisce la poesia stasera si replica alla Galleria del Carbone la presentazione del libro di poesie di Monica Pavani “Luce ritirata”. Se ve la siete persi quest’estate al Giardino delle Duchesse, beh avete una seconda occasione…

    Letture di Paola Rossi e Marco Sgarbi al Carbone
    Le poesie di Monica Pavani per Camille Claudel

    Si concludono stasera alle 21, nella galleria del Carbone (via del Carbone 18/a) gli incontri del ciclo “Nonviolenza e follia” con le poesie di Monica Pavani dedicate a Camille Claudel, modella, sbozzatrice, amante di Auguste Rodin, ma fine scultrice lei stessa, non sufficientemente valorizzata nella sua epoca. Dopo innumerevoli difficoltà personali ed economiche Camille è stata internata in ospedale psichiatrico nel 1913, dove è morta trent’anni più tardi. Le poesie a lei dedicate, racchiuse in “Luce ritirata”, sono di Monica Pavani, poetessa e traduttrice ferrarese. Con lei a leggerle saranno gli attori Paola Rossi e Marco Sgarbi. A seguire è prevista una conversazione con Lucia Berdondini, psicoterapeuta e appassionata conoscitrice di Camille. L’incontro, a ingresso libero, è organizzato dal Centro Amiche e Amici della Nonviolenza e il Gruppo Ferrara III Mondo, in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara, la Galleria del Carbone e il Movimento Nonviolento.

  • Il difensore cinico. Al Giardino delle Duchesse.

    Daniele Lugli

    Daniele Lugli

    In orario d’aperitivo vi segnalo stasera la divertente presentazione al Giardino delle Duchesse del libro di Daniele Lugli “Gli angeli hanno o sono le ali“. Daniele Lugli è stato recentemente eletto Difensore Civico dell’Emilia-Romagna. Nato a Suzzara (Mn) nel 1941, Lugli risiede a Ferrara. Laureato in Giurisprudenza, è segretario nazionale del Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitini; opera in associazioni senza fini di lucro e si occupa in particolare di questioni inerenti i diritti umani, la pace, la trasformazione dei conflitti, la partecipazione e l’ambiente.

    Ecco il programma di oggi:

    Lunedì 4 agosto – ore 19
    Libri sotto gli Alberi – Ingresso Libero
    Incontro con il Difensore Cinico.
    Presentazione del libro di Daniele Lugli “Gli angeli hanno o sono le ali“. Letture di Daniele Lugli, Elena Buccoliero

    Lunedì 4 agosto – ore 21,15
    Libri sotto gli Alberi – Ingresso Libero
    Luce Ritirata

    Presentazione del libro di Monica Pavani. Letture di Paola Rossi.

  • Buon compleanno Madiba

    nelson mandela

    nelson mandela

    Nelson Mandela ha compiuto ieri 90 anni. Ha rappresentanto durante gli anni della prigionia il simbolo della libertà negata alla popolazione sudafricana.

    Negli anni 80 è diventato l’icona della lotta anti-apartheid, negli anni 90, liberato e divenuto Presidente ha stupito il mondo (almeno il sottoscritto) con il miracolo della transizione democratica nel suo paese, basata non sulla vendetta ma sull’accertamento della verità.

    La Commissione per la verità è la riconcilazione è stato un incredibile esempio di risoluzione del conflitto in maniera nonviolenta.

    Certo i problemi del Sud Africa sono ancora tanti, ma oggi (ieri) festeggiamo con il sorriso un grande uomo.

  • Addio alle armi

    azione nonviolentaElena Buccoliero mi ricorda che ricomincia la Scuola della Nonviolenza. Io sono troppo impegnato (e un po’ troppo pigro) per frequentarla, ma magari qualcuno passando per queso blog si incuriosisce. Il primo incontro sarà Venerdì 11 gennaio alle ore 21 c/o sede Aias g.c. (via Cassoli 25/i). titolo L’antimilitarismo preso sul serio con Mao Valpiana, Direttore di Azione Nonviolenta. All’incontro sarà possibile firmare per sostenere la legge di iniziativa popolare contro le armi nucleari in Italia. Sarà inoltre possibile rinnovare direttamente con il Direttore l’abbonamento ad Azione Nonviolenta.

    Regione Emilia Romagna Pace e Diritti Umani – Associazione-Gruppo Ferrara Terzo Mondo – Movimento Nonviolento

    Scuola della Nonviolenza
    anno scolastico 2007/08

    Addio alle armi
    presso la sede AIAS, g.c., via Cassoli 25/i – Ferrara

    Venerdì 11 gennaio ore 21
    L’antimilitarismo preso sul serio
    con Mao Valpiana, Direttore di Azione Nonviolenta

    Venerdì 18 gennaio ore 21
    Difendersi dalle armi.
    con Massimiliano Pilati, Movimento Nonviolento – Rete italiana disarmo

    Venerdì 25 gennaio ore 21
    Il diritto contro la guerra
    con Cristiana Fioravanti, Università di Ferrara

    Tutti gli incontri rientrano nell’ambito del progetto: “Nonviolenza, Femminile Plurale: la scuola della nonviolenza, l’Onu dei popoli e la Memoria e il Dialogo a Ferrara”, realizzato con il contributo della Regione Emilia Romagna.

    In collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara
    Con il patrocinio di Comune e Provincia di Ferrara – Progetto Ferrara Città per la Pace

  • Perché diciamo grazie ai monaci del Myanmar

    Ricevo questa lettera di Daniele Lugli sulla lezione dei monaci birmani. Mi pare vada pubblicata…

    “In questi giorni molti si interrogano su come non lasciare soli i monaci e i cittadini birmani che lottano in modo nonviolento per un’esistenza libera e dignitosa. Credo che in primo luogo vada espressa la nostra gratitudine perché loro non ci hanno lasciati soli. Ci indicano una strada per uscire dalle strettoie, dai riti della politica e dell’antipolitica, urlati da differenti pulpiti, palchi e teleschermi, con scomuniche e invettive reciproche.

    L’ascolto, la parola, la riflessione, il silenzio, la testimonianza mostrano la loro capacità di incidere in profondità anche nella difficilissima situazione birmana.

    I monaci dicono che non si può realizzare né ottenere nulla di buono se non si ha sufficiente pace nell’anima. «Offrire aiuto ad un intero popolo senza abbracciare le armi è un dovere», affermano, «ogni monaco deve essere partecipe e sapersi sacrificare per lenire le sofferenze del popolo dove vive e pratica. Preghiamo perché tutto questo finisca e la Birmania possa contare su di un governo democratico».

    Marciano a piedi scalzi. Hanno rovesciato le loro ciotole, perchè non vogliono accettare l’elemosina dai militari: “Io ti rispetto come persona, ma non accetto nulla dalla tua struttura di violenza”.

    Manifestano senza bandiere di parte, solo quella con il pavone, simbolo di libertà e democrazia. Hanno rinunciato a segni distintivi per identificarsi nella sofferenza del popolo. Dai loro cortei non si levano slogan e proclami, ma una sola frase, in forma di preghiera: “viva la democrazia”. Non portano cartelli, né striscioni, perchè il loro corpo disarmato è il messaggio.

    Nella nostra situazione di grande privilegio non vediamo comportamenti paragonabili da chi si pretende guida spirituale o è chiamato a responsabilità di potere, né comportamenti significativamente migliori ci sembrano provenire da quanti, in modo a volte clamoroso, li contestano.

    Siamo grati ai monaci birmani, ai cittadini che li accompagnano e proteggono, perché ci ricordano il valore di un metodo e di scelte sottolineate da due date vicine: 2 ottobre, anniversario della nascita di Mohandas Gandhi, “Giornata internazionale della nonviolenza” indetta dall’ONU, e 4 ottobre, anniversario della morte di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, ricordato come inventore del presepe piuttosto che come costruttore di pace in tempi di crociate e difensore di ogni forma di vita.

    Siamo vicini ai fratelli monaci birmani e li ringraziamo ancora per la loro lotta che fa tanto bene anche a noi, che dobbiamo trovare la forza per liberarci dalle basi militari e dalle bombe atomiche presenti sul nostro territorio, per uscire dai conflitti armati nei quali il nostro paese è coinvolto, per costruire una democrazia degna di questo nome.

    Daniele Lugli”

  • Contro il terrorismo, per i diritti

    Il Forum permanente per la Pace aderisce alla mobilitazione nazionale indetta dai sindacati confederali per il 27 marzo. Fiaccolata a Ferrara alle 20.30 dai Giardini del Castello Estense.

    Forum permanente per la Pace di Ferrara
    25 marzo 2002

    Abbiamo manifestato sabato 23 marzo contro il terrorismo che ha ucciso Marco Biagi, per la democrazia e per i diritti insieme ai 3 milioni di persone che hanno invaso pacificamente Roma.

    E’ stata solo l’ultima tappa percorsa dal Forum Permanente per la Pace verso un mondo diverso e possibile. Un mondo che ripudia la violenza, che sia essa metodo di sovversione delle istituzioni democratiche oppure mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Abbiamo manifestato contro le violenze delle forze dell’ordine a Genova, eravamo in piazza il 12 settembre contro il terrore e poi ancora contro la reazione miope e violenta in Afghanistan e continueremo a manifestare per una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese.

    Saremo in piazza ancora una volta il 27 marzo a Ferrara, insieme a CGIL, CISL UIL per riaffermare come l’uccisione di Marco Biagi sia un atto gravissimo ed ignobile che offende la coscienza di tutti coloro che hanno a cuore il rispetto della vita umana, la civile convivenza e la democrazia in Italia.

    Anche per questo ci opponiamo con determinazione ai tentativi in atto da parte del governo delle destre di confondere le lotte nonviolente del movimento per la globalizzazione dei diritti e quelle del sindacato, con la violenza terroristica. Chi vuole, con il terrore, togliere la parola a coloro che affermano il diritto al dissenso, pacifico, radicale e democratico non ci fa paura: noi non ci chiuderemo in casa e continueremo ad impegnarci per ampliare la partecipazione dal basso alla costruzione di un mondo diverso e più giusto.

    L’ufficio stampa

    Ferrara, 25.03.2002