• Robin Hood all’italiana

    Dal blog di alessandro robecchi (e da il Manifesto di oggi)

    Voi siete qui – Sherwood all’italiana

    Nella speciale lettura tremontiana, Robin Hood è un bello stronzo. Un conto infatti è rubare ai ricchi per dare ai poveri, e un altro conto è farci la cresta: nella vera foresta di Sherwood un Robin Hood così sarebbe durato cinque minuti (ops! Freccia vagante!), mentre qui il signor Tremonti rischia persino di esser preso sul serio. Illuminanti le cifre che circolano sull’attività del Tremonti in calzamaglia. Quanto al rubare ai ricchi, pare che la tassazione sui petrolieri ammonterà nel 2008 a 2.260 miliardi di euro. E’ un rubare per modo di dire: le società del settore energetico si rifaranno sul consumatore e quindi anche ammettendo che si rubi ai ricchi, non si impedirà ai ricchi di ri-rubare ai poveri. A fronte di questo grosso saccheggio ai ricchi (wow!), i poveri riceveranno sotto forma di social card (la tessera annonaria di Tremonti) la bellezza di 200 milioni di euro. Insomma, la redistribuizione del malloppo al popolo della foresta sarà appena dell’otto per cento: in quanto a divisione del bottino, Gambadilegno era più onesto. Oltre al coerentissimo disegno di impoverire sempre di più il paese, che sembra il vero mandato di Tremonti e dei suoi soci, quel che stupisce è l’uso lisergico delle parole. Sacconi vuole alzare (di nuovo) l’età pensionabile e come si chiama questo? Si chiama”La vita buona nella società attiva” (satira pura). Berlusconi vuole rafforzare il suo disegno piduista di una società con ceti sempre più subalterni ed élites sempre più impunite, e come la chiama? La chiama “economia sociale di mercato”. Certo, nessuno è mai onesto fino in fondo con le parole, nessuno si presenta dicendo “bongiorno, sono una bella merda”, ma forse qui si sta esagerando con il mimetismo. Risultato: per decenni ci hanno bombardato con “la crisi delle ideologie”, poi – senza più ideologie – si sono fregati le parole. Poi hanno appiccicato alcune parole sulle ideologie loro. E alla fine – chiusura del cerchio – ecco Tremonti che fa Robin Hood. Le tivù dello sceriffo di Nottingham battono le mani. Pubblicità.