• Ferrara, Pd e Sel contro Negri: la sua posizione sui gay roba da Medioevo

    Ferrara, Pd e Sel contro Negri: la sua posizione sui gay roba da Medioevo

    Bertolasi e Fiorentini intervengono su Facebook dopo la sortita del vescovo a Vicenza

    Le reazioni alle parole che l’arcivescovo Luigi Negri ha pronunciato venerdì a Schio non si sono fatte attendere. Anche a Ferrara, sempre e comunque attraverso i social network. Al meeting dei giovani del movimento mariano Regina dell’Amore, il monsignore aveva dichiarato: «Sono i gay i primi a discriminare chi non la pensa come loro. Ed è per questo che dico che l’intolleranza nasconde l’ignoranza. Ora che l’omosessualità sta ottenendo un riconoscimento sociale pensano di essere il meglio del meglio. Ma fino a poco tempo fa l’omosessualità era considerata un’anomalia». Immediata la reazione della comunità gay vicentina che, tra l’altro, domenica ha manifestato a Schio. Sul suo profilo Facebook ieri il consigliere comunale Pd di Ferrara Davide Bertolasi: “Troppo scontato dire come quelle del nostro esimio arcivescovo (rigorosamente con la ‘a’ minuscola) siano roba da medioevo vero?”. Numerosi i commenti. Come quelli che seguono l’opinione che il consigliere comunale Leonardo Fiorentini, di Sel, ha postato: “Cosa pensi Negri lo sappiamo. Certo potrebbe esprimerlo un po’ meglio, anche perché una frase come quella qui sopra potrebbe dar adito a mille interpretazioni. Quanto tempo fa? Che tipo di anomalia? Negri non si riferisce certo ai gay perseguitati durante la Santa Inquisizione, forse si riferiva agli anomali omosessuali come Oscar Wilde finiti in prigione nell’Ottocento, oppure a quelli finiti in carcere (quando va bene) più recentemente in giro per il mondo? Tendo ad escludere che si riferisse a quei gay anomali finiti nei campi di concentramento nazisti: probabilmente, anzi sicuramente, si riferiva semplicemente alle battutacce sui “froci” che tutti noi abbiamo sentito a scuola. Comunque sia fornitegli un ufficio stampa, vi prego”.

    Da La Nuova Ferrara del 18 agosto 2015

  • Vuoi questo per tuo figlio?

    http://youtu.be/9ixb1XTewsw

    Umorismo involontario a cura dell’Associazione Provita. Perchè il lato oscuro della forza perderà sempre…

  • «La crisi economica colpa dell’aborto»

    «La crisi economica colpa dell’aborto»
    Polemiche dopo le parole del Vescovo anche sull’omofobia «È un delitto contro Dio e l’umanità». Le reazioni di Pd e Sel

    Le parole del Vescovo Luigi Negri su aborto e omofobia accendono le polemiche. Nella conferenza organizzata nell’ambito della Giornata per la vita, il Vescovo ha parlato di aborto sottolineando la necessità di modificare «la mentalità volgare e diffusa che è la cultura della morte, contro la vita umana dono di Dio e per questo indisponibile a ogni potere umano». Ma sull’aborto, monsignor Negri ha anche criticato la legge che «non ha consentito di venire al mondo ad oltre sei milioni di italiani e la scarsità di figli ha fatto sprofondare in questa crisi economica». Dunque, tra le cause della crisi anche l’aborto, il cui numero di pratiche autorizzate dalle strutture, pone la nostra regione al terzo posto in Italia: «Per questo occorre contrastare la cultura di morte». Sull’omofobia, le parole del vescovo sono state dirette e provocatorie, vista la reazione dei Giovani Democratici e del consigliere di Sel, Leonardo Fiorentini. Che si scagliano in difesa della legge contro l’omofobia, la legge Scalfarotto, che invece per il vescovo Negri «è un delitto contro Dio e contro l’umanità». Una legge voluta e pensata da una «deriva laicistica della società italiana». Fiorentini, consigliere comunale di Sel, bolla le parole del vescovo come «una crociata incapace di misurarsi contro il nostro tempo». I Giovani democratici invece spiegano che «bloccare l’iter del ddl Scalfarotto che inserisce o fra le discriminazioni quelle omofobe e transfobe, significherebbe non solo rendere difficilmente punibili chi compie questi atti discriminatori, ma affermare che offendere nella intimità persone con orientamenti sessuali differenti dal proprio sia consentito e lecito».

    Scarica in formato pdf: nuova_fe_03022015-vescovo.pdf.

  • Negri e omofobia: “Parole che instaurano odio immotivato”

    Negri e omofobia: “Parole che instaurano odio immotivato”

    Fiorentini (Sel) e Giovani Democratici contro il vescovo: “Tesi senza fondamento, intellettualmente molto disonesto”
    Da Estense.com

    “Parole che non sembrano mirate a tutelare fede e fedeli, ma che danno l’idea di voler instaurare odio immotivato nei cuori di chi le ascolta e che a tali precetti crede”. Non tardano ad arrivare le prime, sdegnate reazioni alle dichiarazioni del vescovo di Ferrara Luigi Negri, che durante la conferenza organizzata in Sala Estense in occasione della XXXVII Giornata per la Vita ha lanciato giudizi pesanti come macigni su due leggi simbolo per la laicità: omofobia e aborto: “La legge contro l’omofobia – sono le parole di Negri – è un delitto contro Dio e contro l’umanità. La legge sull’aborto invece non ha consentito di venire al mondo ad oltre sei milioni di italiani e la scarsità di figli ci ha fatto sprofondare in questa crisi economica”.

    Giudizi trancianti, quelli del vescovo di Ferrara. Che oltre a ribadire la propria contrarietà al ddl Scalfarotto (che punta a includere anche la comunità gay tra le minoranze tutele della legge Mancino) si spinge dove nessun uomo di chiesa si era ancora avventurato: imputare addirittura la crisi economica che perdura dal 2009 alla legge sull’aborto e al calo di natalità che questa avrebbe comportato. “Se ben conosciamo le idee di Luigi Negri sulla legge sull’omofobia – è il commento del consigliere comunale di Sel, Leonardo Fiorentini -, scopriamo oggi che per il nostro vescovo la causa della crisi economica è la legge sull’aborto. Niente bolla immobiliare, niente crisi dei mutui subprime, niente crisi del debito, niente crisi da sovraproduzione. L’aborto”.

    Fiorentini lascia intendere chiaramente il proprio pensiero, secondo cui le ‘rumorose’ prese di posizione di Negri sarebbero determinate, più che da veri ragionamenti di carattere teologico o religioso, dalla sua necessità di inserirsi e prendere parte al dibattito pubblico e politico: “Comprendo che il Vescovo di Ferrara debba coltivarsi il proprio orticello nell’ultradestra cattolica – afferma il consigliere di Sel -, continuando a contrapporre, in una rinnovata crociata, la sua visione assolutistica a quello Stato laico nato dal Risorgimento e dalla Resistenza. Una contrapposizione che parte dal rivalutare le crociate dimenticando nel contempo la breccia di Porta Pia, la fine del potere temporale dei Papi e addirittura il Concordato, per non parlare poi di Darwin, del metodo scientifico (e forse anche dello stesso Galileo) e – ultimi in ordine di tempo – di 400 anni di teoria economica. È la crociata di chi non riesce evidentemente a misurarsi con serenità con il nostro tempo. Figuriamoci cosa può quindi capitare quando si affrontano temi come il diritto all’autodeterminazione della donna, la speranza di una coppia sterile di avere un bambino, o il diritto delle persone di vivere la propria vita ed i propri amori liberamente. Faccio un po’ più fatica – conclude Fiorentini – a capire come tutto questo possa aiutare la comunità cattolica ferrarese che egli presiede, ma questa è questione che lascio, volentieri, ai cattolici”.

    Più diplomatico ma comunque apertamente critico è l’intervento dei Giovani Democratici del Pd, che ritengono “gravi e sconfortanti le parole pronunciate dall’arcivescovo Luigi Negri” e contrappongono l’etica laica alle parole del prelato: “Se il ddl Scalfarotto vada ‘contro Dio’ non possiamo saperlo, ma siamo certi che ‘contro l’umanità’ sia permettere e favorire discriminazioni di qualsiasi natura”. I giovani del Pd ricordano infatti come uno stop al ddl Scalfarotto implicherebbe “non solo il rendere difficilmente punibile chi compie atti discriminatori omofobi o transofobi, ma, anzi, l’affermare che offendere nella loro intimità persone con orientamenti sessuali differenti dal proprio sia consentito e lecito”.

    I Giovani Democratici esortano quindi il vescovo a pesare maggiormente i propri interventi, soprattutto in virtù della credibilità di cui gode tra i fedeli: “Viviamo in una società multietnica e multiculturale, nella quale i fanatismi religiosi, segno di chiusura e distributori gratuiti di intolleranza, sono alla base degli eventi più tragici degli ultimi anni e il Vescovo, che pur rappresenta una larghissima comunità, dovrebbe ricordare il peso che hanno determinate parole e i risvolti che possono derivare da esse. Parole che non sembrano mirate a tutelare fede e fedeli ma che danno l’idea di voler instaurare odio immotivato nei cuori di chi le ascolta e che a tali precetti crede”. Riguardo al tema dell’aborto, gli attivisti del Pd ritengono “intellettualmente molto disonesto sostenere tesi senza alcun fondamento, affermando che l’aborto sia responsabile della crisi che stiamo vivendo, così come lo è il cercare consensi in materia utilizzando un “nervo scoperto” rappresentato dalle difficoltà economiche in cui vertono le famiglie italiane. Se davanti a Dio – concludono i Giovani Democratici -, per l’arcivescovo, fatichiamo ancora ad essere tutti uguali, davanti alla legge, nello Stato italiano, vogliamo essere certi che l’uguaglianza venga garantita”.

  • “La crisi è colpa dell’aborto”: bufera sul vescovo di Ferrara

    “La crisi è colpa dell’aborto”: bufera sul vescovo di Ferrara

    Il prelato, vicino a Cl: “La scarsità di figli ci ha fatto sprofondare nella recessione”. L’ira di Sel e Giovani Democratici

    FERRARA – E’ scoppiata la polemica a Ferrara per alcune parole, sulla legge contro l’omofobia e sull’aborto, del vescovo Luigi Negri. “La legge contro l’omofobia – ha detto il prelato, vicino a Cl – è un delitto contro Dio e contro l’umanità. La legge sull’aborto invece non ha consentito di venire al mondo ad oltre sei milioni di italiani e la scarsità di figli ci ha fatto sprofondare in questa crisi economica”.

    Frasi che hanno fatto arrabbiare i Giovani Democratici che, con una lunga lettera pubblicata dalla “Nuova Ferrara”, hanno definito “intellettualmente disonesto” il sostenere la tesi “che l’aborto sia responsabile della crisi così come lo è il cercare consensi in materia utilizzando un nervo scoperto come le difficoltà economiche
    delle famiglie”.

    Contro Negri anche Sel. “Comprendo – ha detto il consigliere comunale Leonardo Fiorentini – che il vescovo di Ferrara debba coltivarsi il proprio orticello nell’ultradestra cattolica, continuando a contrapporre, in una rinnovata crociata, la sua visione assolutistica a quello Stato laico nato dal Risorgimento e dalla Resistenza. Faccio un pò più fatica a capire come tutto questo possa aiutare la comunità cattolica ferrarese”.

  • Crisi: per il Vescovo di Ferrara colpa dell’aborto

    Crisi: per Luigi Negri Vescovo di Ferrara colpa dell'aborto, il commento di Fiorentini (SEL)“La legge contro l’omofobia è un delitto contro Dio e contro l’umanità. La legge sull’aborto invece non ha consentito di venire al mondo ad oltre sei milioni di italiani e la scarsità di figli ci ha fatto sprofondare in questa crisi economica” [cit. Luigi Negri, Vescovo di Ferrara, fonte http://www.estense.com/?p=436801]

    Se ben conosciamo le idee di Luigi Negri sulla legge sull’omofobia, scopriamo oggi che per il nostro Vescovo la causa della crisi economica è la legge sull’aborto. Niente bolla immobiliare, niente crisi dei mutui subprime, niente crisi del debito, niente crisi da sovrapproduzione. L’aborto.

    Comprendo che il Vescovo di Ferrara debba coltivarsi il proprio orticello nell’ultradestra cattolica, continuando a contrapporre, in una rinnovata crociata, la sua visione assolutistica a quello Stato laico nato dal Risorgimento e dalla Resistenza. Una contrapposizione che parte dal rivalutare le crociate dimenticando nel contempo la breccia di Porta Pia, la fine del potere temporale dei Papi e addirittura il Concordato, per non parlare poi di Darwin, del metodo scientifico (e forse anche dello stesso Galileo) e – ultimi in ordine di tempo – di 400 anni di teoria economica. E’ la crociata di chi non riesce evidentemente a misurarsi con serenità con il nostro tempo. Figuriamoci cosa può quindi capitare quando si affrontano temi come il diritto all’autodeterminazione della donna, la speranza di una coppia sterile di avere un bambino, o il diritto delle persone di vivere la propria vita ed i propri amori liberamente.

    Faccio un po’ più fatica a capire come tutto questo possa aiutare la comunità cattolica ferrarese che egli presiede, ma questa è questione che lascio, volentieri, ai cattolici.

    Leonardo Fiorentini
    Presidente Gruppo Consiliare Sinistra Ecologia e Libertà
    Comune di Ferrara

    ps: per chi mi contesterà il fatto che io “contesti” le parole del Vescovo: avete ragione, come ho spesso ribadito il Vescovo può dire quello che vuole  e peraltro, visto quello che dice, mi butterei la zappa sui piedi ad impedirglielo. Io però, a costituzione vigente, posso commentare liberamente.

  • Crisi: per il Vescovo di Ferrara colpa dell’aborto, il commento di Fiorentini (SEL)

    Comunicato Stampa
    Crisi: per il Vescovo di Ferrara colpa dell’aborto
    Fiorentini (SEL): “una crociata incapace di misurarsi con il nostro tempo”

    “La legge contro l’omofobia è un delitto contro Dio e contro l’umanità. La legge sull’aborto invece non ha consentito di venire al mondo ad oltre sei milioni di italiani e la scarsità di figli ci ha fatto sprofondare in questa crisi economica” [cit. Luigi Negri, Vescovo di Ferrara, fonte http://www.estense.com/?p=436801]

    Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente eletto nelle liste di SEL:

    “Se ben conosciamo le idee di Luigi Negri sulla legge sull’omofobia, scopriamo oggi che per il nostro Vescovo la causa della crisi economica è la legge sull’aborto. Niente bolla immobiliare, niente crisi dei mutui subprime, niente crisi del debito, niente crisi da sovra-produzione. L’aborto.

    Comprendo che il Vescovo di Ferrara debba coltivarsi il proprio orticello nell’ultradestra cattolica, continuando a contrapporre, in una rinnovata crociata, la sua visione assolutistica a quello Stato laico nato dal Risorgimento e dalla Resistenza. Una contrapposizione che parte dal rivalutare le crociate dimenticando nel contempo la breccia di Porta Pia, la fine del potere temporale dei Papi e addirittura il Concordato, per non parlare poi di Darwin, del metodo scientifico (e forse anche dello stesso Galileo) e – ultimi in ordine di tempo – di 400 anni di teoria economica. E’ la crociata di chi non riesce evidentemente a misurarsi con serenità con il nostro tempo. Figuriamoci cosa può quindi capitare quando si affrontano temi come il diritto all’autodeterminazione della donna, la speranza di una coppia sterile di avere un bambino, o il diritto delle persone di vivere la propria vita ed i propri amori liberamente.

    Faccio invece un po’ più fatica a capire come tutto questo possa aiutare la comunità cattolica ferrarese che egli presiede, ma questa è questione che lascio, volentieri, ai cattolici.

    Leonardo Fiorentini
    Presidente Gruppo Consiliare Sinistra Ecologia e Libertà
    Comune di Ferrara

    ps: per chi mi contesterà il fatto che io “contesti” le parole del Vescovo: avete ragione, come ho spesso ribadito il Vescovo può dire quello che vuole  e peraltro, visto quello che dice, mi butterei la zappa sui piedi ad impedirglielo. Io però, a costituzione vigente, posso commentare liberamente.”

  • Sentinelle in Piedi: Fiorentini (SEL) ringrazia il Comune e cita Aldo Moro

    omofobia-comuneDichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale di SEL:

    “Dobbiamo ringraziare il Sindaco e la Giunta di Ferrara per aver voluto ribadire la scelta di questa città di contrastare con forza l’omofobia. La decisione di esporre lo striscione contro l’omofobia e la transfobia in occasione della “manifestazione” delle Sentinelle in Piedi di domani pomeriggio è una scelta non scontata e che per questo va ancor più apprezzata. Chi manifesta per il non riconoscimento dei diritti altrui si qualifica da solo. Chi poi lo fa invocando la libertà di pensiero svela l’ipocrisia della destra cattolica di fronte ad una società che, per fortuna, ha la forza di cambiare. Ipocrisia ancor maggiore quando si evoca la Costituzione perchè “tutela la famiglia come società naturale” (notare bene: non la “famiglia naturale”). L’art. 29 della nostra carta pone semplicemente i limiti all’ingerenza dello stato sul vincolo di affetto, questo sì naturale, fra i coniugi (di qualsiasi sesso, oso sottolineare) e i figli. In particolare, per un nostro padre costituente, “naturale” significa “razionale”, anche perchè la famiglia viene ridefinita secondo lo sviluppo storico della società. Questo padre costituente si chiamava Aldo Moro*”

    L’ufficio stampa

    Ferrara, 27 giugno 2014

    *”La famiglia è una “società naturale”, ma che significa questa espressione?  “Escluso che qui «naturale» abbia un significato zoologico o animalesco, o accenni ad un legame puramente di fatto, non si vuol dire con questa formula che la famiglia sia una società creata al di fuori di ogni vincolo razionale ed etico. Non è un fatto, la famiglia, ma è appunto un ordinamento giuridico e quindi qui «naturale» sta per «razionale».
    D’altra parte, non si vuole escludere che la famiglia abbia un suo processo di formazione storica, né si vuole negare che vi sia un sempre più perfetto adeguamento della famiglia a questa razionalità nel corso della storia; ma quando si dice: «società naturale» in questo momento storico si allude a quell’ordinamento che, perfezionato attraverso il processo della storia, costituisce la linea ideale della vita familiare.
    Quando si afferma che la famiglia è una «società naturale», si intende qualche cosa di più dei diritti della famiglia. Non si tratta soltanto di riconoscere i diritti naturali alla famiglia, ma di riconoscere la famiglia come società naturale, la quale abbia le sue leggi e i suoi diritti di fronte ai quali lo Stato, nella sua attività legislativa, si deve inchinare. Vi è naturalmente un potere legiferante dello Stato che opera anche in materia familiare; ma questo potere ha un limite precisamente in questa natura sociale e naturale della famiglia.”

    (Aldo Moro, 15 gennaio 1947 – fonte http://www.nascitacostituzione.it/02p1/02t2/029/index.htm?art029-011.htm&2)

  • Sentinelle in Piedi: Fiorentini (SEL) ringrazia il Comune e cita Aldo Moro

    omofobia-comuneDichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale di SEL:

    “Dobbiamo ringraziare il Sindaco e la Giunta di Ferrara per aver voluto ribadire la scelta di questa città di contrastare con forza l’omofobia. La decisione di esporre lo striscione contro l’omofobia e la transfobia in occasione della “manifestazione” delle Sentinelle in Piedi di domani pomeriggio è una scelta non scontata e che per questo va ancor più apprezzata. Chi manifesta per il non riconoscimento dei diritti altrui si qualifica da solo. Chi poi lo fa invocando la libertà di pensiero svela l’ipocrisia della destra cattolica di fronte ad una società che, per fortuna, ha la forza di cambiare. Ipocrisia ancor maggiore quando si evoca la Costituzione perchè “tutela la famiglia come società naturale” (notare bene: non la “famiglia naturale”). L’art. 29 della nostra carta pone semplicemente i limiti all’ingerenza dello stato sul vincolo di affetto, questo sì naturale, fra i coniugi (di qualsiasi sesso, oso sottolineare) e i figli. In particolare, per un nostro padre costituente, “naturale” significa “razionale”, anche perchè la famiglia viene ridefinita secondo lo sviluppo storico della società. Questo padre costituente si chiamava Aldo Moro*”

    L’ufficio stampa

    Ferrara, 27 giugno 2014

    *”La famiglia è una “società naturale”, ma che significa questa espressione?  “Escluso che qui «naturale» abbia un significato zoologico o animalesco, o accenni ad un legame puramente di fatto, non si vuol dire con questa formula che la famiglia sia una società creata al di fuori di ogni vincolo razionale ed etico. Non è un fatto, la famiglia, ma è appunto un ordinamento giuridico e quindi qui «naturale» sta per «razionale».
    D’altra parte, non si vuole escludere che la famiglia abbia un suo processo di formazione storica, né si vuole negare che vi sia un sempre più perfetto adeguamento della famiglia a questa razionalità nel corso della storia; ma quando si dice: «società naturale» in questo momento storico si allude a quell’ordinamento che, perfezionato attraverso il processo della storia, costituisce la linea ideale della vita familiare.
    Quando si afferma che la famiglia è una «società naturale», si intende qualche cosa di più dei diritti della famiglia. Non si tratta soltanto di riconoscere i diritti naturali alla famiglia, ma di riconoscere la famiglia come società naturale, la quale abbia le sue leggi e i suoi diritti di fronte ai quali lo Stato, nella sua attività legislativa, si deve inchinare. Vi è naturalmente un potere legiferante dello Stato che opera anche in materia familiare; ma questo potere ha un limite precisamente in questa natura sociale e naturale della famiglia.”

    (Aldo Moro, 15 gennaio 1947 – fonte http://www.nascitacostituzione.it/02p1/02t2/029/index.htm?art029-011.htm&2)

  • Sesso esplicito

    Da Marcello, per la serie “destra e sinistra sono tutti uguali”, l’assurda storia dei baci rubati in quel di Bergamo…

    A Tentorio non piacciono i baci. O forse è solamente omofobo, tra le altre cose. Oppure ha realmente paura che tra le fotografie della mostra Baci rubati che Bergamo contro l’omofobia voleva allestire sul Sentierone ci siano scene di “sesso esplicito”. In questo caso sarebbe solo un po’ ignorante, nel senso che ignora ma con dolo, perchè con una telefonata agli organizzatori poteva verificare che così non è. Solo baci Signor Sindaco.

    Qualunque sia la motivazione, Tentorio con questo divieto non ha rispettato un preciso impegno del Consiglio Comunale che lo scorso ottobre approvò l’adesione alla giornata mondiale contro l’omofobia. I Consiglieri comunali di Bergamo avranno la dignità di chiedere a Tentorio di rispettare il preciso mandato ricevuto?

    Lo vedremo quando il Consiglio Comunale discuterà l’interrogazione presentata da tutto il Centro Sinistra.

    Per l’occasione anche il blog di Elisa si è risvegliato 😉

  • Tranquilli. Siamo in Italia

    maraMentre negli USA l’attrice Drew Barrymore si unisce alla manifestazione di Los Angeles contro la decisione della Corte Suprema della California di confermare il divieto per i matrimoni tra gay, in Italia la calendarina Ministro Carfagna fa sparire dal sito del ministero delle Pari Opportunità ogni riferimento alla lotta contro l’omofobia ed elimina anche una commissione per i diritti delle persone GLBT (da repubblica.it).
    Noi manco una manifestazione?

  • la lega lombarda e i colpi di culo


    Dal blog di Marcello, senza ulteriori commenti…

  • Errata Corrige

    amatoMa allora non ero io il solo cretino che non trovava il famoso riferimento all’art. 13 del trattato di Amsterdam inserito con l’emendamento anti-omofobia nel pacchetto sicurezza. Scusate, probabilmente arrivo un po’ in ritardo, comunque sia se è un vero errore c’e’ da stendere un velo pietoso sui nostri parlamentari sinistrorsi, se invece è un atto di guerriglia parlamentare tanto di cappello per il colpo di genio ma non mi pare comunque utile. Il quesito vero è un altro: riusciamo a discutere serenamente in questa coalizione delle politiche sulla sicurezza nella nostra società? Stando alle parole di Amato (in tempi non sospetti) no.

  • Ma perchè non usciamo dalla UE?

    morattiLa Binetti ce l’ha con il trattato di Amsterdam. La Moratti imita Cittadella (diamine, una volta almeno il riferimento era la New York di Giuliani) e vuole cacciare tutti gli stranieri comunitari che hanno un reddito inferiore ai 420 euro. Ma se per una volta l’Unione, invece che rincorrere sempre, anticipasse i temi della destra e proponesse l’uscita dall’Unione Europea? Su, Rutelli, a te il compito di spararla per primo… Nel frattempo solidarietà al consigliere meneghino Baruffi