Ancora della filiera corta (musicale)
Dopo i Radiohead anche i Marillion si lanciano nella diffusione della loro muscia on line. A gratis, come ci dice la Stampa.
Devo dire che dall’addio di Fish non seguo più l’attività del gruppo, rimanendo fondamentalmente incollato a The Thieving Magpie.
Ma l’iniziativa è interessante: file scaricabili gratuitamente (con una procedura un po’ rognosa, va detto) da qui, e soprattutto permesso di condividere via P2P i file (in teoria solo i wma, ma ho visto in giro anche gli mp3), puntando tutto poi su pre-ordini del doppio cd, gadget e tour.
Del resto i Marillion hanno cominciato proprio così, ai tempi di Market Square Heroes riempiendo i club di Londra, e non sono certo nuovi sulla rete (dai tempi di Marillion.com).
Qui il sito ufficiale, qui il fan club italiano.
Finalmente, i numeri (era filiera corta)
“I dati li conosciamo solo noi. La prima settimana ci sono stati 1,2 milioni di download, a una media di 6 euro ognuno (circa il 50% ha pagato zero).” Thom Yorke da Repubblica.it finalmente svela un po’ di numeri, e se confermati sarebbero davvero rivoluzionari. Se infatti prendiamo per buono che un artista riceve circa 2,5 dollari per ogni cd venduto, i Radiohead avrebbero raddoppiato gli introiti dalla vendite (perdendo l’ingaggio della major pero’). Con buona pace delle Case Discografiche.
Ok, non funziona troppo bene (era filiera corta)
Vabbene. L’articolo del Corriere ci dice che ai Radiohead non è andata poi troppo bene con la vendita on line del loro ultimo disco. Pero’ da ogni esperienza bisogna trarre insegnamenti. Primo insegnamento, per me: sono un coglione, avendo pagato il dowload quasi 10 euro. Insomma non bisogna comportarsi troppo da inglesi quando il resto del mondo si comporta da italiano medio. Secondo insegnamento, per i Radiohead: porre il minimo uguale a zero incentiva troppo (anche solo per prova) la taccagneria altrui.
PS: qui sotto, per gli scettici, la prova della pirlaggine, direttamente dall’estratto conto della carta di credito…
Ancora sui radiohead (era filiera corta)
E’ piuttosto interessante il dibattito che si è costruito in rete sull’iniziativa dei Radiohead di vendere il loro cd direttamente via internet. Ne hanno scritto in tanti, da Punto Informatico a numerosi blog. Le recensioni sono relativamente positive o decisamente negative, ma va sottolineato come almeno l’iniziativa del gruppo inglese brilli di un tocco di genialità. Magari non compiuta, ma genialità resta…
Nel frattempo provo il nuovo plug in, Democracy 2.0, scaricato in italiano da qui. Della serie: Repubblica ci fa un baffo…
Riforma del diritto d’autore?
SIAE, fair use, P2P, liberta’ di panorama, diritto di copia e via dicendo: ecco il decalogo presentato in una autorevole lettera aperta al Presidente della Commissione per la revisione della legge sul diritto d’autore, pubblicata ieri su Punto informatico. I contenuti sono ben più che condivisibili, vedremo che succederà, io sono scettico. Certo che episodi come la denuncia del Polo Museale Fiorentino ai danni di Wikipedia dello scorso luglio dovrebbero richiedere un urgente rivisitazione della normativa che è evidentemente inadeguata a questo millennio, oltre che essere particolarmente generosa con gli editori (e i gestori dei diritti) e ben più parca con gli autori…