• Non siamo soli: siamo male accompagnati.

    Paolo Attivissimo commenta un refuso nella traccia della maturità sulla vita extraterrestre:

    Vari lettori mi hanno segnalato che una delle tracce della prova scritta d’italiano per l’esame di maturità (definita erroneamente “ufologica” da molti, ma in realtà basata sulla questione dell’esistenza della vita extraterrestre, cosa totalmente differente) contiene uno svarione sacrilego. La traccia del tema “Siamo soli?” cita Stephen Hawking:

    “Lo scenario futuro non somigliera? a quello consolante definito da STAR TRECK”

    CAPRONI! Si scrive Star TREK.

    Prima che qualcuno ponga la domanda, no: Hawking l’aveva scritto giusto. E la risposta alla traccia è semplice. Non siamo soli: siamo male accompagnati.

    Vado ad affilare la bat’leth.

  • Il duro mestiere del giornalista addetto alle gallerie di un quotidiano online (3)

    Per la serie il duro mestiere del giornalista addetto alle gallerie di un quotidiano online, eccovi l’ultima chicca scovata da Paolo Attivissimo:

    Repubblica ha pubblicato quelle che dice essere “sensazionali immagini di un’onda imponente che si ghiaccia ancora prima di infrangersi”.

    L’autrice della didascalia, Giuditta Mosca, scrive che “Questo fenomeno naturale è stato raramente documentato dall’uomo e avviene grazie alla bassa temperatura dell’acqua che a contatto con l’aria ancora più fredda resta bloccata per pochi secondi, il tempo sufficiente affinché la temperatura proibitiva la solidifichi in blocchi di ghiaccio”.

    Onde che si ghiacciano a mezz’aria? Si vede che qualcuno ha scambiato The Day After Tomorrow per un trattato di climatologia. E dormiva durante le lezioni di chimica e fisica del liceo.

    Come se non bastasse, il fenomeno viene descritto come se fosse una prova dell’abbassamento delle temperature mondiali: le immagini, dice Repubblica, “vengono dal lago di Huron di Mackinaw City, nel Michigan, Stato USA ai confini con il Canada” e sono un “avvenimento naturale di grande fascino fino ad oggi comune solo alle zone polari”.

    In realtà le immagini non vengono dal Michigan, ma da Internet: Repubblica le ha saccheggiate senza il benché minimo controllo e naturalmente senza riconoscerne la paternità o il diritto d’autore. Infatti Snopes.com spiega che si tratta di una bufala risalente a marzo del 2008. Le immagini sono autentiche, ma si riferiscono a un fenomeno che avviene in Antartide, non nel Michigan, ed è prodotto dalla fusione del ghiaccio antartico profondo.

    Questo ghiaccio, infatti, riaffiora a causa degli spostamenti della calotta antartica e viene sagomato dall’esposizione alle intemperie. La fusione produce le striature verticali che sembrano la cresta di un’onda, e la magnifica trasparenza del ghiaccio è dovuta alla sua formazione a grande profondità.

    Le fotografie in questione provengono specificamente dalla base antartica di Dumont D’Urville e sono state scattate da Tony Travouillon nel 2002. Ne trovate altre qui.

    Complimenti, come sempre, a Repubblica per aver dimostrato ancora una volta che i giornalisti veri, quelli stipendiati dalle redazioni, lavorano meglio di quei cialtroni di blogger.

  • Il duro mestiere del giornalista addetto alle gallerie di un quotidiano online (2)

    C’è qualcuno, al Corriere, che crede veramente che la Luna diventi blu come un puffo ogni diciannove anni. E c’è un altro qualcuno, sempre al Corriere, che permette che una scemenza simile venga pubblicata. E infine c’è un terzo qualcuno o qualcosa, Emmevi (presumo sia un’agenzia fotografica), che rifila al Corriere una luna tinta di blu col computer spacciandola per un fenomeno autentico

    Per la serie sul duro mestiere del giornalista addetto alle gallerie di un quotidiano online oggi Paolo Attivissimo commenta la Luna Blu nella colonna destra del sito del Corriere della Sera.

  • Allucinazioni su internet

    gatNon so sinceramente se sia più allucinante la notizia dell’allarme mp3-droganti o l’esperienza di visitare il sito web del nucleo contro le frodi telematiche della Guardia di Finanza. Segnalo, oltre agli indimenticabili effetti sonori e visivi, il tempo necessario per caricare la pagina “in costruzione”: un minuto.

    Grazie a Marcello Saponaro per la segnalazione, a Paolo Attivissimo per l’esauriente analisi antibufala e a Gianluca Neri per il link al sito del GAT.