• Sul rispetto degli elettori

    Sinistra Italiana - SELDevo dire che è abbastanza curiosa la dichiarazione della coordinatrice del circolo Don Chisciotte di SEL rispetto al cambio di denominazione del gruppo consiliare da SEL a Sinistra Italiana. Curiosa perchè da alcune settimane a questa parte la stessa Bracchi non fa altro che declamare l’importanza del percorso politico lanciato con l’assemblea di Cosmopolitica (alla quale io ero presente, non so altri) salvo poi contestarmi il fatto che per agevolare questo percorso – in accordo con i vertici nazionali, regionali e locali di SEL – io abbia cambiato la denominazione del gruppo. Curiosa perchè la stessa cosa è già stata fatta in Parlamento e sarà fatta progressivamente in tutte le istituzioni per una decisione già presa dagli organi nazionali di SEL. Ma probabilmente, come si evince anche dalle confuse tesi sul rispetto delle regole interne, qualcuno ha ancora sottomano lo statuto del PDCI.

    Andrebbe premesso che probabilmente la mia idea di politica e del come stare nelle istituzioni ambisce ad essere un po’ più vicina a quella di Alex Langer che a quella del trio Soffritti-Cariani-Bracchi. Devo dire che non me ne dispiace troppo, anche perchè quella che si pone oggi non è la questione di stare o meno in maggioranza, ma semmai di come ci si sta e di quali politiche innovative si riescono a realizzare a Ferrara. Cosa che pare interessare ben poco agli ex PDCI. Ribadisco quanto già detto: nel 2014 abbiamo preso – io per primo – un impegno con gli elettori chiaro e preciso che non è certo mia intenzione disattendere: essere forza innovatrice ecologista, libertaria e di sinistra all’interno della maggioranza che governa questa città. A ormai metà mandato credo sia giunto il momento di fare il punto e capire come proseguire e con quali priorità.

    Quindi non si preoccupi troppo il circolo Don Chisciotte: ho un grandissimo rispetto per l’impegno preso con gli elettori come del resto sa il Sindaco, sa la maggioranza consiliare e come sanno i cittadini che hanno contribuito alla mia elezione. Probabilmente anche più della sua coordinatrice che neanche 2 anni fa era candidata con Valori di Sinistra nella lista contro il Sindaco Tiziano Tagliani.

  • Ristretta, radicale ed ideologica

    Purtroppo, nella nostra città, da molto tempo il governo comunale è influenzato da una ristretta, radicale ed ideologica visione ambientalista, che ha penalizzato lo sviluppo della città.

    Sarà mai il comuicato di Forza Italia a Ferrara? NO.

    Per caso è AN? NO!

    O è l’UDC estense? Certo che NO!

    La Lega? NO!

    Trattasi del comunicato della “Segreteria cittadina del PdCI Sezione di Ferrara, riunitasi venerdì 5 dicembre 2008” che evidentemente non aveva ancora digerito bene l’approvazione del PSC…

    E poi si chiedono ancora perchè la sinistra arcobaleno è stata un disastro…

  • Incompatibilità

    Marcello sul suo blog si esprime sulle liste arcobaleno in Lombardia. A lui è andata meglio che a noi, costretti a subire, non senza aver provato a far ragionare la sinistra arcobaleno, la candidatura di Roberto Soffritti capolista alla Camera.

    Comunque, ecco qui sotto un esempio di quella incompatibilità politica di cui nessuno, ha voluto tenere conto…

    «Con le mense ‘biologiche’ spendiamo 700 mila euro in più l’anno»
    Il Resto del Carlino del 10/03/2008 ed. FERRARA p. 24

    SI TORNA a parlare di scuole, oggi in Consiglio comunale. E’ previsto infatti il confronto sull’Istituzione Scuole, e l’esame della risoluzione presentata da tutti i gruppi consiliari tranne il Pdci, in cui si chiede di rivedere il menu delle refezioni, a fronte di scelte non gradite ai piccoli utenti, e di conseguenza di forti sprechi. Ma dalla capogruppo dei Comunisti Italiani Maria Giulia Simeoli – unica a non firmare il testo presentato da Barbara Diolaiti dei Verdi e firmato da tutti gli altri capigruppo -, parte una richiesta ancora più forte. Eliminare la presenza di alimenti ‘biologici’ dalle mense comunali, e sostituirli con prodotti «comunque garantiti e di qualità, che non prevedano apporti chimici nella produzione e nella conservazione». Per il biologico, la Simeoli stima un extracosto a carico del Comune «di almeno 700 mila euro l’anno, su una spesa complessiva di 2 milioni e 700 mila euro di cui oltre un milione e mezzo di euro per gli appalti esterni. Si dirà che è il prezzo da pagare per nutrire meglio i nostri bambini – afferma la capogruppo del Pdci -, ma c’è da dubitare di questa politica. Con i 700 mila euro sarebbe possibile non solo aprire altre decine di posti nei nidi e nelle materne per i bimbi in lista d’attesa, ma anche attuare campagne di educazione e informazioni perchè la coscienza, anche del ‘biologico’ oltre che della salubrità dell’alimentazione, cresca nelle famiglie dove molti bimbi mangiano poi patatine e nutella».