• vi ricorda qualcosa?

    Del resoconto di Curzio Maltese sui fatti di piazza Navona di ieri, vorrei evidenziare, giusto perchè mi ricorda qualcosa, un passaggio:

    È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un’azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. “Lei dove va?”. Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: “Non li abbiamo notati”.

    Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: “Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!”. L’altro risponde: “Allora si va in piazza a proteggere i nostri?”. “Sì, ma non subito”. Passa il vice questore: “Poche chiacchiere, giù le visiere!”. Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra.

    Da Repubblica.it

  • esposizione mediatica eccessiva

    Non vorrei violare il desiderio di “evitare un’esposizione mediatica eccessiva“, ma è difficile non segnalare questa notizia da estense.com:

    In città la riunione del direttivo di Polis Aperta
    A Ferrara le divise gay escono allo scoperto

    Sono arrivati a Ferrara da Bologna per rimanere distanti dall’attenzione dei riflettori mediatici. E, per essere sicuri che questo accada, la loro riunione si tiene rigorosamente a porte chiuse.

    Poliziotti, Carabinieri, uomini e donne della Guardia di Finanza, dell’Esercito e dell’aeronautica gay e lesbiche escono allo scoperto anche in Italia, dopo una lunga stagione di incertezze e clandestinità.

    Questo è lo scopo di Polis Aperta che oggi riunirà il suo direttivo per darsi un nuovo statuto e un programma di iniziative, in un grande coming out collettivo. Il desiderio è voltare pagina per dare un’organizzazione associativa alle forze dell’ordine Lgbt.

    Il «coming out» degli omosessuali in divisa era previsto inizialmente a Bologna, ma i vertici di Polis Aperta hanno preferito la riservatezza di Ferrara per esigenze organizzative e per evitare un’esposizione mediatica eccessiva.

  • Aldro. Ieri la fiaccolata, domani il concerto

    Aldro, tre anni dopo si grida ancora ”Verità”
    In 400 alla fiaccolata del terzo anniversario della morte

    Sono passati tre anni da quel 25 settembre 2005, quando Federico perse la vita durante una colluttazione con quattro agenti di polizia. Eppure c’è ancora chi vive “nella speranza di vederlo un giorno rientrare in casa da un momento all’altro”. È il ricordo commosso della madre, Patrizia Moretti, nel terzo anniversario della morte del figlio. Accanto a lei, davanti al cancello di via Ippodromo, 400 fiaccole accese.

    È partito da piazza Trento Trieste alle 21.30 il corteo che si è snodato lungo Porta Reno e via Bologna per raggiungere il luogo dove il 18enne morì. Alla manifestazione hanno aderito anche singoli e gruppi giunti da mezz’Italia (Roma, Bologna, Vicenza, Reggio Emilia) che, sulle note di We shall overcome, hanno accompagnato i familiari e gli amici di Federico che, in testa alla processione, reggevano lo striscione simbolo della loro lotta, “Verità grido il tuo nome”.

    Accanto ai cittadini comuni anche i volti di diversi politici locali, tra cui Claudio Piva del Pdci, Luigi Cattani ed Elisa Corridoni di Rifondazione, Leonardo Fiorentini e Stefano Cavallini dei Verdi, Massimo Maisto e Mauro Vecchi del Pd, Mario Zamorani dei Radicali.

    All’arrivo in via Ippodromo, di fronte al cancello vengono attaccati gli striscioni e le famose foto che ritraggono il ragazzo sul lettino dell’obitorio. Intorno vengono posati i cartelli con delle “firme” particolari: “Intervento regolare”, “Ucciso da un malore”, “Morto di infarto”, “Quel ragazzo è morto davanti ai miei agenti ma loro non c’entrano (Elio Graziano)”, “Non è morto per le botte (Severino Messina)”, “Volevamo aiutare quel ragazzo ma non ce l’abbiamo fatta (Gianni Tonelli)”. Poi tocca alla madre, Patrizia Moretti, deporre un mazzo di fiori sotto la lapide che ricorda la tragica scomparsa del figlio. “Abbiamo voluto commentare le foto di Federico con le dichiarazioni della polizia, per dimostrare come siano assurde”. Queste le uniche parole prima del minuto di silenzio che ricopre la via.

    Il momento di raccoglimento termina sulle note di Amazing grace, canzone simbolo dei neri d’America. Poi tocca di nuovo a Patrizia: “Non era mia intenzione intervenire, ma voglio ringraziarvi per essere qui. Lasciamo parlare le immagini che tutti ormai conosciamo. Quelle foto dimostrano come quelle persone hanno ridotto mio figlio e ancora sostengono di aver fatto un intervento regolare e che Federico sarebbe morto da solo. Ora comunque c’è un processo e spero vengano condannati, anche se la sentenza non ci restituirà Federico. Non mi resta che augurarmi che presto possa almeno avere quella giustizia che merita”.

    A margine della manifestazione arriva anche la risposta a Fabio Zaccarini, segretario regionale Fsp–Ugl che in una lettera contestava i “gialli” del caso Aldrovandi. “Siamo rimasti sconcertati – affermano dall’associazione “verità per Aldro” – dalla lettera che con raro tempismo ed inopportunità il sindacalista ha inviato alla stampa e che è stata diffusa proprio nel giorno dell’anniversario, quasi a necrologio parallelo e contrario. Pensiamo che quella lettera e l’insensibilità che ne traspare si commentino da sole. Noi ci sentiamo solo di stringerci alla famiglia ed agli amici e di ringraziare tutti e tutte coloro che hanno dimostrato la loro vicinanza partecipando alla fiaccolata. Perché cose del genere non accadano mai più”.

    Domani, sabato 27 settembre, a partire dalle ore 21.30, si terrà anche un concerto dedicato a Federico presso “l’Officina ex Amga” di viale Alfonso d’Este (zona montagnone – San Giorgio, in prossimità dei Bagni Ducali).

    Sul palco si alterneranno Signor K, Violassenzio e Penelope sulla Luna. Infine dj set degli Estense Crew.

    L’ingresso è libero e riservato ai soci Arci ed Endas.

  • Fiaccolata per Aldro il 25 settembre 2008

    Io purtroppo sarò via, ma segnalo per chi potrà essere a Ferrara:

    Il 25 e 26 settembre in occasione del terzo anniversario della tragica morte di Federico Aldrovandi, l’Associazione Verità per Aldro sta organizzando a Ferrara, due iniziative per ricordarlo.

    Giovedì 25 settembre 2008 ore 21.30
    piazza Trento e Trieste a Ferrara
    FIACCOLATA PER ALDRO
    Venerdì 26 settembre
    CONCERTO

    Per non dimenticare.

    Associazione Verità per Aldro
    per info: +39 347 1340481

  • Ancora sull’importanza delle lettere

    Se il libero Stato di Antarcticland puo’ permettersi di sbagliare il proprio nome nella notifica all’ONU, le forze dell’ordine italiane potrebbero andare in giro con le divise nuove, anche se c’è scritto Polizzia…

    Da Repubblica.it

    Polizia arrivano le divise nuove
    Ma la scritta ha una ‘z’ di troppo…

    ROMA – Le ultime vittime della delocalizzazione sono i poliziotti italiani. Nel 2007 si sono visti recapitare le nuove divise con la scritta “polizzia”. Proprio polizia con due “z”. Risultato: inutilizzabile tutto l’immenso stock, prodotto in Polonia. Tutta colpa della stretta sulle spese. La pubblica amministrazione aveva stabilito che per le forniture gli apparati dello Stato dovevano scegliere i contratti al massimo del ribasso. Il che aveva costretto chi si occupa della fornitura del vestiario per i poliziotti ad abbandonare la ditta italiana fornitrice e a firmare il contratto con una società polacca.

  • Protest fail…

  • Notizia del giorno

    caniDirei che indiscutibilmente questa è la notizia del giorno…

    Tokyo,sparita alla dogana cannabis per esercizio cani antidroga

    TOKYO (Reuters) – Un viaggiatore arrivato all’aeroporto Narita di Tokyo questo fine settimana potrebbe aver preso alla dogana un insolito souvenir: un pacchetto di cannabis.

    Un funzionario doganale aveva nascosto l’involucro nella valigia di un passeggero che arrivava da Hong Kong, come parte di una esercitazione dei cani antidroga – ha riferito una portavoce aeroportuale a Tokyo – perdendo poi sia la valigia che il suo contenuto durante la prova.

    Secondo quanto riportato dai media, le regole doganali precisano che per tale tipo di addestramento devono essere usate apposite valige, ma il funzionario ha detto di aver utilizzato anche in passato bagagli appartenenti a passeggeri per gli stessi propositi.

    “I cani l’avevano sempre trovato”, avrebbe detto la guardia secondo Nhk. “Ero diventato eccessivamente sicuro del fatto che avrebbe funzionato”.

    Chiunque trovasse il pacchetto dovrebbe contattare la dogana di Tokyo il più presto possibile, ha avvertito la portavoce.

    Dalla Reuters, via Fuoriluogo.

  • Rifiuti (e black block)

    Sarà, ma questa è davvero bella..
    Black Block

  • Inquietudini…

    Non so se sono io ad essere un cittadino particolarmente sensibile, ma leggere l’ultimo post sul blog dedicato a Federico Aldrovandi mi ha profondamente inquietato. Sinceramente, nonostante ne abbia viste anch’io abbastanza nella mia breve vita, non avevo ancora realizzato che fosse possibile anche solo immaginare che nella nostra città (non mi azzardo a dire “nel nostro paese”) potessero accadere cose di questo tipo, e continuo ad augurarmi che si tratti solo di uno “spiacevole equivoco”.

    Al di là delle tensioni che sapevo esserci state in tribunale il giorno della prima udienza, se confermati, gli episodi raccontati nel blog disegnano un contorno davvero preoccupante, non solo per l’intimidazione in sè ma anche per il senso di impunità che evidenzierebbero. E’ preoccupante, al di là del silenzio assoluto della nostra stampa locale (solitamente prontissima a tirar fuori notizie dai blog…), anche perchè da Questura e Procura non mi risulta che ci sia stata alcuna presa di posizione ne’ ufficiale, ne’ ufficiosa. Se gli episodi fossero falsi mi sarei aspettato una pronta risposta (il post è del 30 ottobre). Se gli episodi fossero invece veri mi sarei aspettato quantomeno un provvedimento nei confronti di un funzionario di polizia che nel suo tempo libero (o in servizio, e non so quale dei due casi sarebbe il peggiore) pedina un testimone ad un processo contro suoi colleghi.

    PS: scusate una digressione. E’ leggendo il post di una madre che ha perso il figlio durante un fermo di polizia e che ora fa nomi e cognomi di funzionari di PS presunti autori di intimidazioni che mi pongo alcuni dubbi sull’attività di Magistrati sotto scorta che lanciano accuse generiche rispetto a intimidazioni delle istituzioni.