• Il diritto di tornare all’opposizione

    bertinottiSono rimasto piuttosto sorpreso dalle dichiarazioni del Presidente della Camera a Repubblica. Un’intervista dura, molto dura per una figura Istituzionale – come spesso ricorda lo stesso Bertinotti – che termina con una frase “Come vedo Prodi, mi chiede? Con tutto il rispetto, di lui mi viene da dire quello che Flaiano disse di Cardarelli: è il più grande poeta morente…” che è tutto un programma. Che il Governo dell’Unione non abbia mai vissuto grandi momenti e sia permanentemente sull’orlo di una crisi lo sappiamo tutti. Che ci voglia una svolta siamo d’accordo tutti (soprattutto a sinistra). Che questa debba passare per un referendum interno a Rifondazione mi pare un errore. Primo perchè si rischia di ripetere il fattaccio di qualche anno fa, non sto a ricordarlo, facendo fare, al solito, la figura degli angioletti a coloro che davvero hanno minato alla base il programma del governo (tutto cio’ che ruota intorno al PD ed in particolare, nell’ultimo periodo, Dini ed i suoi). Secondo perchè mi risulta che qualcuno stia proponendo un percorso di aggregazione a sinistra, e limitare una discussione così importante (che puo’ determinare la caduta del Governo) all’interno di un singolo partito è legittimo, ma pone dubbi sulla tenuta genetica di questo processo. Sulla cosa rossa (mai rosso-verde, chissà perchè) la penso più o meno così, sulle “centomila cose” non fatte da questo governo sono forse d’accordo, anche si mi accontenterei di tre o quattro (Riforma Bossi-Fini, Fini-Giovanardi, riforma del welfare e politica energetica sostenibile). Però i voti per stragovernare non ce li abbiamo, nè li avremo a breve termine e i corsi e ricorsi della storia mi fanno un po’ paura, perchè non impariamo mai dai nostri errori. E una frase come “voglio garantire a noi il diritto di tornare all’opposizione” mi fa anche un poco incazzare.