• Nodi che vengono al pettine

    homeh1Segnalo questa intervista all’economista francese Jean-Paul Fitoussi da Repubblica.it di oggi.

    Fra le altre cose:

    Le proteste aumenteranno?
    “Ripeto: la gente ha capito di essere stata raggirata. E’ questa la dimensione forte, pregnante della protesta. Gli incidenti di oggi in alcune imprese sono manifestazioni di rivolta spontanea. Per tre decenni è stato raccontato un sistema come verità assoluta. Improvvisamente, ci si accorge che era un bugia altrettanto assoluta E’ comprensibile lo choc e la rivolta nella popolazione”.

    Come si esce da questa crisi?
    “La situazione è molto grave. Ora che si chiedono sforzi supplementari ai lavoratori, ci si accorge che negli ultimi trent’anni il salario medio si è globalmente abbassato. In sostanza, abbiamo permesso che fossero rafforzate le discriminazioni economiche. La dottrina andava fino ad accettare che le disuguaglianze fossero considerate un fattore positivo di crescita e dinamismo economico. Questo ha provocato un’ovvia crisi della democrazia che, per sua stessa definizione, non può sopportare l’aumento delle disuguaglianze”.

    Quali sono le responsabilità delle istituzioni?
    “Il credo della dottrina in vigore fino al settembre 2008 era che la sfera politica dovesse essere ben distinta da quella economica. Qualcuno si era convinto che la democrazia fosse l’applicazione della legge della maggioranza. E’ profondamente sbagliato. La legge della maggioranza deve sempre coniugarsi con la protezione delle minoranze”.

    Cosa si aspetta da questo G20?
    “Al di là di quel che diranno i comunicati ufficiali, bisognerà capire se effettivamente la democrazia sta ritornando. Non dobbiamo guardare solo ai rimedi economici e finanziari immediati. Quello che si deve valutare con estrema attenzione è se vi siano elementi nuovi che vadano verso un ripensamento permanente della gestione degli affari politici, economici e sociali. Soltanto così si potrà uscire dalla crisi”.

    Vi ricordate quando 10 anni fa qualcuno protestava contro il WTO e i suoi accordi commerciali (e poi i g8) e pareva un gruppetto di pazzi visionari agli occhi dei più?

    A volte i nodi, se non vengono sciolti, arrivano al pettine.

    E di solito sono guai.

  • Guerriglieri

    Il Ministro Brunetta sostiene che gli studenti dell’Onda sono dei “guerriglieri, e verranno trattati come guerriglieri”.
    tiananmensquarejune51989

    Da Anonimo italiano

  • in fuga

    gelminiLa segreteria del ministro giustifica con ”motivi istituzionali”
    Niente visita a Ferrara per la Gelmini

    Il ministro Gelmini non sarà a Ferrara. La titolare del dicastero all’istruzione era stata invitata dall’ateneo estense al seminario di studi “La Ssis rapita: la formazione docente nel guado” organizzato dall’università di Ferrara in via Savonarola per martedì 11 novembre.

    Alla notizia della possibile presenza in città della tanto contestata autrice dell’altrettanto discussa riforma, gli studenti universitari di Ferrara avevano lanciato una sorta di gemellaggio con i colleghi di Bologna, Forlì e Cesena per organizzare una contestazione ad hoc con tanto di corteo, lezioni all’aperto e concerto finale nella Sala Estense.

    Oggi invece è arrivata la notizia dalla segreteria del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca che ha informato che “per motivi istituzionali l’on. Mariastella Gelmini non sarà presente al seminario di studi”.

    Da Estense.com.

  • lucida memoria

    «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì»

    Fra le tante ci ando’ di mezzo Giorgiana Masi.

    Cossiga su oggi su Giorno/Carlino/Nazione, via Wittgenstein.

  • La fiaccola spenta

    Dedicato a chi continua a pensare che organizzare i Giochi Olimpici e rispettare i Diritti Umani siano due cose indistinguibili.

    londra

  • Quelli che… portano ancora i figli a scuola con le bici

    thinkDue segnalazioni per un confronto: una dal blog del Passatore, tramite Alessandro Ronchi, che riguarda un’auto norvegese, di nome Think. “Le caratteristiche princiali sono già note: 2 posti, 180 Km di autonomia, 100 Km orari come velocità massima e una presa elettrica per fare il pieno, insomma, la perfetta city car ecologica. Altre notizie sono invece più confuse: si parla di un prezzo attorno ai 15.000$ (al cambio del momento circa 10.161€), di una produzione dal 2009 di 20.000 esemplari l’anno, di ordinazioni solo su internet e di connessione internet Wi-Fi integrata. Altra indiscrezione che circola in rete l’interessamento al progetto di Sergej Brin e Larry Page, i Google boys“.

    tataL’altra segnalazione proviene invece dal blog di Modus Vivendi, che citando l’Independent ci da conto delle preoccupazioni ambientaliste per l’entrata sul mercato della più economica delle utilitarie, la Tata Nano: “Un fantasma si aggira per il mondo intero. Ha quattro ruote e inquina, come tutte le automobili. Ma minaccia di rivoluzionare il mercato delle automobili perché costa la metà della più economica delle auto in circolazione. Un dato che rischia di avere un impatto formidabile sul traffico già congestionato delle capitali dei paesi in via di sviluppo.

    indiaE le preoccupazioni non sono solo ambientali, ma anche sociali, viste le proteste agli ingressi della fabbrica indiana di Singur, a 30 chilometri di Kolkata: “La costruiamo col nostro sangue, senza nessuna garanzia di sicurezza e con salari da fame – spiegano gli operai – la macchina costa poco non perché i progettisti sono dei geni ma perché non pagano gli operai“. Operai che hanno semi bloccato gli ingressi della fabbrica di Singur, a 30 chilometri di Kolkata e che hanno pure incendiato sagome di carta della Nano.

    Il confronto temo non sarà mai fatto. E poi, più che una “prova su strada“, servirebbe una “prova sul mondo“.

    bicibus a rePer il momento curioso nei commenti al post di autoblog.it e scopro questo, pregevole: “poveri voi.. ma forse non avete capito che questa tata e’ indirizzata in india, dove il 99% del popolo cammina con le bici ed una famiglia agiata guadagna 100 dollari al mese… e questo progetto nasce per dare una vettura a quelle famiglie.. perche’ portano ancora i figli a scuola con le bici….si avete capito bene…con le bici….a 3 persone sopra….forse voi non immaginate la poverta’ che c’e’ li…“.

    Viva i bicibus! …e i pedibus! e grazie a tutti i ferraresi che portano ancora i loro figli a scuola con la bici.