• Differenziando i rifiuti si mangia

    Da noi si fanno sconti sulla TIA, in quel di Curitiba si va più al sodo…

    http://www.youtube.com/watch?v=T1bRUZ–9Ws

    Da Ecoblog:

    Rifiuti in cambio di cibo: in Brasile l’ecologia combatte la fame

    Con quattro chili di rifiuti differenziati ti porti a casa un chilo di ortaggi e verdure freschi e locali. Succede in Brasile, nella città di Curitiba, dove hanno scelto di prendere due piccioni con una fava. E, alla fine, di piccioni ne hanno presi tre.

    La città aveva due grandi problemi: un surplus di produzione agroalimentare, che teneva troppo bassi i prezzi facendo calare il reddito degli agricoltori, e la povertà diffusa tra la popolazione non agricola. E’ nato, per questo, il programma Cambio Verde: l’amministrazione comunale compra le eccedenze alimentari dai produttori e le distribuisce ai meno abbienti in cambio dei loro rifiuti.

  • Il peso dei rifiuti (non riciclabili)

    compostieraQuesta intervista di Letizia Palmisano (via Marcello) mi permette di anticipare qualche ragionamento che proporrò al consiglio di Circoscrizione di domani, dedicato all’audizione dei vertici di Hera Ferrara.

    Queste considerazioni partono dalla mia esperienza personale e dimostrano che è possibile ridurre drasticamente la produzione dei rifiuti senza grossissimi sforzi e risparmiando decine di euro di TIA.

    Ho sempre fatto raccolta differenziata, e vi assicuro che farla da pigro amante della birra quale sono in un bilocale di 60mq scarsi non è sempre facile, a meno che non si accetti di vivere fra bottiglie e cumuli di carta. Da quando è aperta la stazione ecologica in via Ferraresi però il conferimento è divenuto un po’ più semplice e soprattutto remunerativo. Complici 2 traslochi (+1 della cooperativa) in due anni con periodiche visite alla stazione ho praticamente azzerato la componente variabile della mia TIA (40/50 euro l’anno), diminuendo drasticamente l’apporto di rifiuti nei cassonetti grigi dell’indifferenziata.

    Da quando poi in famiglia abbiamo la fortuna di avere un giardino a disposizione abbiamo richiesto ad Hera la compostiera (o composteria) gratuita, ed abbiamo avviato un piccolo compostaggio in vista dell’orto prossimo venturo. Oltre allo sconto del 15% sulla parte variabile della TIA, che si aggiunge agli sconti per i conferimenti in stazione, si è così limitato al minimo i conferimenti di rifiuti indifferenziati (e quindi avviati all’incenerimento). Si sono ormai ridotti ad un sacchetto settimanale (inodore) di plastiche non riciclabili provenienti dagli imballaggi di cibi ed altri oggetti, che difficilmente raggiungono il peso di 1kg (per due persone).

    Questa esperienza mi fa trarre alcune conclusioni e proposte oltre all’auspicio, già espresso in altre occasioni, di uscire dalla contrapposizione ideologica fra sistema a cassonetti e sistema a porta a porta (si può tranquillamente immaginare un sistema misto che porti agli utenti ed ai gestori i vantaggi dei due sistemi limitandone gli svantaggi):

    • è necessario investire in nuove stazioni ecologiche, in modo da rendere più facile il conferimento dei rifiuti differenziati e più palpabili ai cittadini i vantaggi economici;
    • va studiato un sistema di raccolta dell’umido nella città che se puo’ essere porta a porta nel forese ed in periferia, difficilmente puo’ esserlo in centro, vuoi per il contesto urbanistico, vuoi per le condizioni di vita dei suoi cittadini (4 studenti in un bilocale difficilmente riuscirebbero a gestire in casa i vari bidoncini). Abbiamo sperimentato i bidoncini verdi del vetro, possiamo sperimentare compostiere o bidoncini marroni nelle aree verdi?
    • è fondamentale una legge che obblighi i produttori a confenzionare le merci con imballaggi riciclabili e di minor peso possibile.

    Qui invece qualche consiglio sulla plastica da Green Life un nuovo canale DeAgostini on line, totalmente gratuito e on demand, dedicato all’ambiente, al viver verde e in salute.

  • Raccolta differenziata: cambio di rotta della Provincia e del Comune di Ferrara?

    Hanno stupito molto le dichiarazioni dell’Assessore provinciale Bellini, durante un Forum organizzato da un quotidiano locale, riguardanti la difficoltà di “mantenere le promesse”, ovvero gli obiettivi previsti da Piano Aria e Piano Rifiuti della Provincia. Lo stupore deriva sia dal fatto che si dimentica (o si vuole ignorare) che tali obiettivi non sono altro che la traduzione nella pianificazione locale di provvedimenti legislativi o accordi sovranazionali e che i Piani stessi indicano modalità ed azioni utili a raggiungerli, ma soprattutto dal fatto che essi sono obiettivi posti dal precedente Consiglio Provinciale non certo per vezzo o sbadataggine, bensì per migliorare la salute del nostro ambiente e di chi lo vive.

    Purtroppo si tratta di un’operazione, quella di dichiarare impossibili obiettivi che mettono in primo piano la sostenibilità ambientale e la salute dei cittadini (ed in secondo gli interessi economici), che pare andare di gran voga di questi tempi – tempi in cui l’ecologismo politico è stato messo in un angolo dal vociare inconcludente del nostro paese – ed in modo assolutamente bipartisan. Tanto che Filippo Bernocchi, delegato ANCI alle Politiche ambientali, nonché Assessore ai rapporti istituzionali e alle grandi opere del PDL a Prato, Avvocato e membro fisso delle Commissioni VIA dei Governi Berlusconi, nelle settimane scorse ha potuto tranquillamente dire rappresentando i Comuni italiani che per quanto riguarda la differenziata “l’obbligo di legge che ci impone di arrivare al 65% non è sostenibile nè utile”.

    Per questo ho presentato un’interpellanza presso il consiglio circoscrizionale 1 chiedendo in primo luogo all’Assessore all’Ambiente del nostro Comune se condivida o meno le dichiarazioni dell’Assessore provinciale e del delegato Anci. Ma non solo. Al di là dell’interesse di conoscere quali siano i dati delle sperimentazioni avviate negli anni scorsi, anche su stimolo delle circoscrizioni (raccolta del vetro tramite i bidoncini nel centro medioevale, la raccolta porta a porta della carta nell’entromur, la concessione gratuita delle compostiere ai cittadini e alle scuole) e quali siano i dati di raccolta della nuova stazione ecologica (ed i tempi per la realizzazione delle nuove) credo che sia di interesse comune conoscere quali strade si intendono percorrere per raggiungere l’obiettivo di progressivo aumento della raccolta differenziata e diminuzione della produzione dei rifiuti che mi auguro sia ancora condiviso.

    In particolare riterrei utile continuare nella realizzazione di un sistema di raccolta integrato e misto, che preveda l’estensione del porta a porta nei quartieri la cui struttura edilizia e urbanistica lo permetta, la sistematizzazione della raccolta differenziata a livello condominiale, l’estensione delle raccolte puntuali (bidoncini, cassonetti interrati) nel centro storico, la sperimentazione di “compostiere sociali” da affidare ad esempio alla cura dei Comitati di gestione degli orti, ai Centri Sociali, ai condomini o a gruppi di cittadini. Senza poi dimenticare le azioni già avviate per la riduzione dei rifiuti, come il progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna di realizzazione di un centro del riuso e del recupero presso i locali dell’ex Macello di Ferrara (di cui si chiedono i tempi di realizzazione) e quali altre azioni siano state previste volte alla riduzione dei rifiuti alla fonte.

    Leonardo Fiorentini
    Presidente Gruppo Verdi per la Pace Circoscrizione 1

    Scarica il testo dell’interpellanza in formato pdf: piano_rifiuti

    Scarica l’articolo in formato pdf del Forum de La Nuova Ferrara: forum_nuova

  • Raccolta differenziata: cambio di rotta della Provincia e del Comune di Ferrara?

    Hanno stupito molto le dichiarazioni dell’Assessore provinciale Bellini, durante un Forum organizzato da un quotidiano locale, riguardanti la difficoltà di “mantenere le promesse”, ovvero gli obiettivi previsti da Piano Aria e Piano Rifiuti della Provincia. Lo stupore deriva sia dal fatto che si dimentica (o si vuole ignorare) che tali obiettivi non sono altro che la traduzione nella pianificazione locale di provvedimenti legislativi o accordi sovranazionali e che i Piani stessi indicano modalità ed azioni utili a raggiungerli, ma soprattutto dal fatto che essi sono obiettivi posti dal precedente Consiglio Provinciale non certo per vezzo o sbadataggine, bensì per migliorare la salute del nostro ambiente e di chi lo vive.

    Purtroppo si tratta di un’operazione, quella di dichiarare impossibili obiettivi che mettono in primo piano la sostenibilità ambientale e la salute dei cittadini (ed in secondo gli interessi economici), che pare andare di gran voga di questi tempi – tempi in cui l’ecologismo politico è stato messo in un angolo dal vociare inconcludente del nostro paese – ed in modo assolutamente bipartisan. Tanto che Filippo Bernocchi, delegato ANCI alle Politiche ambientali, nonché Assessore ai rapporti istituzionali e alle grandi opere del PDL a Prato, Avvocato e membro fisso delle Commissioni VIA dei Governi Berlusconi, nelle settimane scorse ha potuto tranquillamente dire rappresentando i Comuni italiani che per quanto riguarda la differenziata “l’obbligo di legge che ci impone di arrivare al 65% non è sostenibile nè utile”.

    Per questo ho presentato un’interpellanza presso il consiglio circoscrizionale 1 chiedendo in primo luogo all’Assessore all’Ambiente del nostro Comune se condivida o meno le dichiarazioni dell’Assessore provinciale e del delegato Anci. Ma non solo. Al di là dell’interesse di conoscere quali siano i dati delle sperimentazioni avviate negli anni scorsi, anche su stimolo delle circoscrizioni (raccolta del vetro tramite i bidoncini nel centro medioevale, la raccolta porta a porta della carta nell’entromur, la concessione gratuita delle compostiere ai cittadini e alle scuole) e quali siano i dati di raccolta della nuova stazione ecologica (ed i tempi per la realizzazione delle nuove) credo che sia di interesse comune conoscere quali strade si intendono percorrere per raggiungere l’obiettivo di progressivo aumento della raccolta differenziata e diminuzione della produzione dei rifiuti che mi auguro sia ancora condiviso.

    In particolare riterrei utile continuare nella realizzazione di un sistema di raccolta integrato e misto, che preveda l’estensione del porta a porta nei quartieri la cui struttura edilizia e urbanistica lo permetta, la sistematizzazione della raccolta differenziata a livello condominiale, l’estensione delle raccolte puntuali (bidoncini, cassonetti interrati) nel centro storico, la sperimentazione di “compostiere sociali” da affidare ad esempio alla cura dei Comitati di gestione degli orti, ai Centri Sociali, ai condomini o a gruppi di cittadini. Senza poi dimenticare le azioni già avviate per la riduzione dei rifiuti, come il progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna di realizzazione di un centro del riuso e del recupero presso i locali dell’ex Macello di Ferrara (di cui si chiedono i tempi di realizzazione) e quali altre azioni siano state previste volte alla riduzione dei rifiuti alla fonte.

    Leonardo Fiorentini
    Presidente Gruppo Verdi per la Pace Circoscrizione 1

    Scarica il testo dell’interpellanza in formato pdf: piano_rifiuti

    Scarica l’articolo in formato pdf del Forum de La Nuova Ferrara: forum_nuova

  • Mettiamoli sottoterra…

    I prossimi bidoni a sparire saranno quelli di fianco al Castello Estense. Il prossimo passo, falde permettendo, sarebbe quello della raccolta degli rsu (con compattatori) interrata, per eliminare un po’ di cassonetti nel centro storico patrimonio dell’Umanità. Senza arrivare al sistema pneumatico di Barcellona, che sembra davvero un bel giochino, ma che se si rompe…

    La differenziata si fa sottoterra
    La Nuova Ferrara del 19/05/2009 ed. Nazionale p. 12

    Quattro isole ecologiche «invisibili» per plastica e vetro

    Una leggera spintarella e la bottiglia cade nel cassonetto invisibile, posizionato sottoterra. E’ la raccolta differenziata modello «centro storico» lanciata da Hera. Ieri sono state inaugurate le prime quattro delle otto isole ecologiche interrate dedicate allo smaltimento della plastica e del vetro. Via Kennedy, piazza Ariostea, via degli Angeli e piazza Sacrati: ecco i luoghi dove usufruire del nuovo servizio.
    Le strutture, come ha spiegato il presidente di Hera Ferrara Paolo Pastorello, sono state pensate e realizzate per ridurre al minimo l’impatto visivo dei contenitori nel contesto urbano e per agevolare il conferimento. Il progetto è stato elaborato dall’azienda multiservizi in collaborazione con l’amministrazione comunale, mentre la ditta esecutrice è stata la Ecologia Soluzione Ambiente spa di Bibbiano (Reggio Emilia), che già aveva collaborato con Hera in precedenti occasioni.
    Durante la realizzazione delle isole ecologiche sono state utilizzate sofisticate attrezzature radar in modo da poter identificare preventivamente eventuali strutture presenti nel sottosuolo riducendo al minimo i tempi e i possibili disagi. Qualche ritrovamento archeologico è effettivamente tornato alla luce, per esempio parti di un forno medievale in piazza Sacrati, nulla comunque che abbia creato particolari impedimenti ai lavori.
    Ma come funziona la struttura? L’isola ecologica interrata è un impianto composto da due grandi contenitori (ciascuno con una capienza di tre metri cubi, il doppio dei normali cassonetti) per la raccolta del vetro e della plastica posti nel sottosuolo. Da un piano posizionato a livello strada emergono le torrette nelle quali vanno inseriti i rifiuti da conferire. Le torrette hanno forme in grado di inserirsi in modo armonico nel contesto urbanistico. Lo svuotamento dei cassoni verrà svolto di norma una volta a settimana, in orari tali da non interferire con il traffico pedonale e automobilistico e con una frequenza commisurata al riempimento.
    Tutti gli alloggiamenti e i contenitori saranno sottoposti periodicamente a una serie di controlli di manutenzione e di pulizia per garantirne sempre l’efficienza. Altre quattro isole saranno a breve costruite (passaggio deliberativo in giunta comunale tra un paio di settimane) in Largo Castello, piazzetta Lucchesi, via Ghiara e Contrada della Rosa. Il costo complessivo per le otto isole ecologiche è di circa 300mila euro. Prosegue quindi l’impegno di Hera, che nel 2008 ha raccolto 3mila tonnellate di vetro e 1.200 di plastica; la raccolta differenziata nel suo complesso ha toccato in aprile il 49,7% (43,4% il dato a fine 2008). All’inaugurazione di ieri erano presenti anche gli assessori comunali Mariella Michelini e Mascia Morsucci e il presidente della circoscrizione Centro Leonardo Fiorentini.
    Fabio Terminali

  • Rifiuti, Pecoraro, l’appello e il Senato..

    discaricaSui rifiuti (non solo in Campania) si è detto tanto, su Pecoraro anche, ma il problema – che non si risolve certamente con la sfiducia del Ministro e nemmeno con la demagogia – è in effetti giunto ad un punto di svolta (Mercoledì al Senato).

    Alcuni esponenti del mondo culturale hanno redatto questo appello, che merita di essere segnalato, proprio perchè dalla Campania si potrebbe ripartire con una politica sensata (e per una volta) a medio e lungo termine: riduzione dei rifiuti alla fonte, riuso, avvio al riciclaggio, e quindi smaltimento del residuo nelle modalità meno impattanti e più efficienti (e qui io continuo a preferire un inceneritore ad una discarica…). Tutte cose che già erano previste per legge, nel decreto Ronchi, ma attuate solo in parte (e in particolare nella parte, drogata dai finanziamenti del Cip6, della termovalorizzazione). Negli ultimi anni molto si è dibattuto sul come smaltire il residuo, ben poco si è detto (e soprattutto fatto) per la riduzione alla fonte. A parte qualche Amministrazione locale illuminata

    La finanziaria ha posto un obiettivo – 60% di differenziata entro il 2011 –  ambizioso per la maggior parte delle realtà italiane. Per far questo occorre anche (e forse soprattutto) una grande campagna culturale ma anche buone leggi sulla riduzione di ciò che buttiamo. Ne dico tre: riduzione degli imballaggi, re-introduzione del vuoto a rendere, promozione delle plastiche da materia vegetale. Poi buone politiche di raccolta che coinvolgano i cittadini nella presa in carico del problema, senza pero’ far cadere sopra loro tutto il fardello e la responsabilità, incentivi reali per chi produce meno rifiuti e autosufficienza dei territori per lo smaltimento.

    Mercoledì al Senato temo non si parlerà di questo. Ovvero, forse si parlerà di questo, ma almeno Dini penserà a ben altro…