• Il vero spot Rai sui referendum

    Se vorrete che l’acqua rimanga pubblica, fate pure, ma noi ci sputeremo dentro!

    http://youtu.be/z_LAjzZEgoY

    Corrado Guzzanti torna in tv su Sky domani sera con «Aniene»…

  • Togliamo il bavaglio ai referendum

    Contro il tentativo del governo di affossare l’informazione e la partecipazione ai referendum del 12-13 giugno è indetta per mercoledì’ 18 alle ore 18,00 una manifestazione di protesta sotto la Prefettura di Ferrara.

    La protesta è rivolta contro il Governo Italiano che ha fatto e sta facendo di tutto per sabotare l’appuntamento referendario, attentando ai diritti civili, costituzionali e politici dei cittadini. Se infatti da un lato vengono approvate moratorie-truffa per indebolire e svuotare questo strumento di partecipazione democratica , dall’altro si opera in modo che non vi sia alcuna campagna elettorale e relativa, efficacissima , comunicazione radiotelevisiva.

    Tutto questo è reso possibile grazie ad un regolamento approvato dalla Commissione di Vigilanza RAI quasi all’unanimità che di fatto consentirà ai comitati di informare i cittadini solo negli ultimissimi giorni.

    Il risultato è che molti cittadini pensano che non si andrà a votare su nucleare, acqua e legittimo impedimento, ma quello che è vero è esattamente l’opposto: i referendum si faranno e saranno pienamente efficaci!

    Per il nucleare è stato approvato un provvedimento legislativo al Senato e che a breve verrà presentato alla Camera, che interviene solo sui decreti attuativi ,non eliminandoli semplicemente sospendendendoli. Il quesito referendario poi interviene anche sulla legge quadro con cui il governo ha fatto la scelta nucleare, dunque in base alle norme Costituzionali, la Cassazione non potrà annullarlo. I due quesiti referendari sull’acqua sono ancor più solidi: il governo pensa ad un’autority di controllo, ma questo non risolve il problema posto dai comitati ossia abrogare le norme sulla privatizzazione dell’acqua e sui profitti che i privati realizzano su un bene comune di vitale importanza.

    Aspettiamo tutta la cittadinanza sensibile e responsabile il 18 maggio davanti alla Prefettura per difendere diritti fondamentali ancora una volta calpestati.

    I Comitati Referendari di Ferrara

  • Togliamo il bavaglio ai referendum

    Contro il tentativo del governo di affossare l’informazione e la partecipazione ai referendum del 12-13 giugno è indetta per mercoledì’ 18 alle ore 18,00 una manifestazione di protesta sotto la Prefettura di Ferrara.

    La protesta è rivolta contro il Governo Italiano che ha fatto e sta facendo di tutto per sabotare l’appuntamento referendario, attentando ai diritti civili, costituzionali e politici dei cittadini. Se infatti da un lato vengono approvate moratorie-truffa per indebolire e svuotare questo strumento di partecipazione democratica , dall’altro si opera in modo che non vi sia alcuna campagna elettorale e relativa, efficacissima , comunicazione radiotelevisiva.

    Tutto questo è reso possibile grazie ad un regolamento approvato dalla Commissione di Vigilanza RAI quasi all’unanimità che di fatto consentirà ai comitati di informare i cittadini solo negli ultimissimi giorni.

    Il risultato è che molti cittadini pensano che non si andrà a votare su nucleare, acqua e legittimo impedimento, ma quello che è vero è esattamente l’opposto: i referendum si faranno e saranno pienamente efficaci!

    Per il nucleare è stato approvato un provvedimento legislativo al Senato e che a breve verrà presentato alla Camera, che interviene solo sui decreti attuativi ,non eliminandoli semplicemente sospendendendoli. Il quesito referendario poi interviene anche sulla legge quadro con cui il governo ha fatto la scelta nucleare, dunque in base alle norme Costituzionali, la Cassazione non potrà annullarlo. I due quesiti referendari sull’acqua sono ancor più solidi: il governo pensa ad un’autority di controllo, ma questo non risolve il problema posto dai comitati ossia abrogare le norme sulla privatizzazione dell’acqua e sui profitti che i privati realizzano su un bene comune di vitale importanza.

    Aspettiamo tutta la cittadinanza sensibile e responsabile il 18 maggio davanti alla Prefettura per difendere diritti fondamentali ancora una volta calpestati.

    I Comitati Referendari di Ferrara

  • La Rai trasmetta il film su Federico Aldrovandi

    Segnalo quest’appello di Articolo 21 al quale ho aderito:

    “Il film sulla storia di Federico Aldrovandi di Filippo Vendemmiati “E’ stato morto un ragazzo” presentato alla Mostra del Cinema di Venezia ripercorre l’emblematico caso giudiziario e giornalistico legato alla morte del giovane. Un film non contro un’istituzione, ma a difesa dei diritti dei cittadini, per la trasparenza dello stato e per evitare che in futuro in Italia possano accadere altre morti assurde come quella di Federico. Un film importante, ed è per questo che riteniamo altrettanto importante che la Rai decida di trasmetterlo!” E’ l’appello lanciato a Venezia dal portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti.

    Primi firmatari: Patrizia Moretti madre di Federico, il padre Lino Aldrovandi, il fratello Stefano, lo zio Franco, gli amici Aldrea Boldrini, Paolo Burini, Matteo Parmegiani, gli avvocati Fabio Anselmo, Alessandro Gamberini, Riccardo Venturi, Alessandra Pisa, l’insegnante Giampiero Benedetti. Oltre a loro hanno aderito, tra gli altri, anche gli attori Ottavia Piccolo e Valerio Mastandrea, il presidente della provincia Nicola Zingaretti, i giornalisti Roberto Natale, Bice Biagi, Loris Mazzetti, Ottavio Olita, Stefano Corradino e Federico Orlando”.

  • Marketing strategico. Lezione uno.

    Se dovete lanciare un nuovo canale sportivo e se nel frattempo per qualsiasi motivo dovete cambiare grafica e frequenza ad un canale storico di notizie 24/24, mi raccomando non fatelo sapere a nessuno, soprattutto alla redazione del canale storico di notizie 24 ore su 24.

  • Istruzioni per la presentazione delle candidature

  • Modelli di riferimento

  • Un eroe

    Immagine 28Eh, sì, proprio un eroe. Ho addirittura inviato alla RAI, credo caso raro in Italia, l’apposita cartolina per il cambio di residenza per il canone. E questi mi ripagano con Belpietro

    Tocca consolarmi con la tv svedese.

    Grazie a Marcello per la segnalazione, ma (Belpietro!!!!!!) il bruciore di stomaco è già tornato…

  • Non piangere, Capezzone non verrà qui veramente…

    Dentro il quartier generale dei Circoli della Libertà si cerca di risolvere i problemi sorti negli ultimi mesi.


    Da 7yearwinter.

  • Videocracy

    Visto che loro non lo fanno vedere, ci pensa questo blog a ristabilire la lbertà di informazione…
    Prodotto dalla Fandango, al Cinema dal 4 Settembre.

  • Notizie a scoppio ritardato…

    01Andare troppo a fondo nell’analisi dell’evoluzione dei reati, però, potrebbe sollevare qualche dubbio. Sul fatto che la sicurezza in Italia costituisca un’emergenza. O almeno: un problema emergente. Nuovo. In fondo, risalendo al 1991, quasi vent’anni fa, si scopre che il peso dei reati è superiore a quello attuale: 4666 per 100mila abitanti, allora; 4520 oggi. In termini percentuali: lo 0,1 in più. Non molto, si dirà. Anche se, quando si tratta di reati, ogni frazione è rilevante. Tuttavia, la verità è che la variazione percentuale dei reati (negli ultimi dieci anni, almeno) ha un andamento ondivago. Ma segna una sostanziale continuità. Dal 4,2% sulla popolazione, nel 1999, si passa al 4,5% di oggi. Una variazione minima. Che, peraltro, conferma l’Italia come uno dei paesi più sicuri – o meno insicuri – d’Europa.

    Ilvio Diamanti oggi su Repubblica commenta statistiche dei reati e statistiche dei Tg e conferma ciò che su questo blog si sta dicendo da tempo: i reati sono in calo, ma dal 2007 e i tg ovviamente se ne accorgono giusto ora…

  • Non c’è proprio paragone…

    Florence-LouiseBasterebbe il ritorno dei Jefferson in TV su FOX Retrò (uno dei canali sorti per “rimpiazzare” il pacchetto di raisat) per quanto mi riguarda a far pendere la bilancia del braccio di ferro RAI-SKY a favore di Murdoch.

    Ma non c’è solo questo: da piovono rane il tentativo di Paragone di accaparrarsi il posto di cameriere (in questo caso del self man made in arcore), quasi in simbolica opposizione alla mitica Florence Johnston…

    Ma. mi spiace, non c’è proprio paragone…

    Si dice che durante la guerra contro l’Iraq, gli ayatollah iraniani mandassero i ragazzini a camminare davanti ai carrarmati: così, se c’era una mina, saltavano loro e il cingolato era salvo.

    Bene: ora, in Italia, Berlusconi sta usando la Rai esattamente nello stesso modo. Nella sua guerra contro Murdoch, manda avanti la tivù di Stato facendole perdere ascolti e denaro, al solo scopo di preservare il suo cingolato, cioè Mediaset.

    Se volete una prova plastica di questa strategia realizzata a spese nostre – visto che la Rai la manteniamo noi- leggetevi l’articolo su “Libero” di oggi del nuovo vicedirettore di Raiuno, Gianluigi Paragone. Un misto di bugie e di incompetenza che ha dell’incredibile.

    Paragone infatti spiega che la Rai fa benissimo a togliere i suoi canali satellitari a Sky perché, se inclusi nel pacchetto Sky, – «regalano opportunità di raccolta pubblicitaria a un concorrente. Come se uno vendesse un giornale fatto per un terzo da articolo scritti dai suoi giornalisti, per un terzo da articoli di Libero e per un terzo da articoli del Corriere, poi lo porta in edicola e presso gli inserzionisti pubblicitari piazzandolo come un suo prodotto. In poche parole quelli di Sky salgono sulla giostra di viale Mazzini e non pagano il biglietto: geni loro o pirla gli altri».

    Ora, in questo capoverso Paragone è riuscito a infilare tre balle – o tre grezze – spaventose.

    Primo, gli spot pubblicitari che passano sui canali Rai attraverso la piattaforma Sky non vengono pagati a Sky ma alla Rai. E’ stupefacente che Paragone non lo sappia, o finga di non saperlo. La Rai fa il sei per cento di audience sulla piattaforma Sky e quindi incassa circa 140-150 milioni di euro l’anno grazie al passaggio sulla piattaforma Sky.

    Secondo, sulla “giostra della Rai” quelli di Sky pagavano il biglietto eccome. Cinquanta milioni di euro l’anno, secondo l’ultima proposta rifiutata da viale Mazzini al solo scopo di fare un favore a Berlusconi. Cinquanta milioni di euro che ora la Rai non incasserà più, peggiorando vistosamente i suoi conti già in rosso.

    Terzo, per legge in Italia la Rai è un servizio pubblico (so che fa ridere ma è così). E per legge il servizio pubblico deve raggiungere tutti. Quindi ha l’obbligo di andare via satellite nelle zone non raggiunte dal digitale terrestre. Pur di impoverire il pacchetto Sky, ora quindi la Rai è costretta a pagare di tasca propria una nuova piattaforma satellitare, Tivùsat, fatta in joint venture con una’azienda che in teoria dovrebbe essere una concorrente, cioè Mediaset.

    Nella sua sesquipedale ignoranza, tutto l’articolo di Paragone ha in realtà un solo scopo: quello di andare contro Sky, che Berlusconi considera il suo vero concorrente.

    In altre parole: il proprietario di Mediaset, entrato a Palazzo Chigi, usa il suo potere politico per nominare alla Rai uomini che facciano la guerra al suo concorrente privato, Sky. E, pur di combattere Murdoch, fa perdere centinaia di milioni alla Rai, che tanto non è mica sua, la pagano i contribuenti.

    Poi qualcuno dice che il conflitto d’interessi non esiste.

    (tutto ciò tralasciando il fatto che da oggi con il nostro canone paghiamo pingue stipendio, auto blu e chauffeur a uno che, com’è evidente, non sa una mazza di televisione. In compenso capisce tutto di Internet, essendo autore tra l’altro del seguente sublime pensiero: «Fino a che punto è giusto che internet sfugga a un qualsivoglia controllo? Mi dicono: fermare la rete è impossibile. E’ talmente vero che infatti ci riescono solo i cinesi, spesso maestri di censura. Ci sarà una via di mezzo oppure siamo costretti ad assistere al declino di un mezzo potenzialmente stupendo e aperto in una sorta discarica? Internet copre sconcezze e barbarie (un solo esempio: la pedofilia) perché garantisce l’anonimato».

  • a futura memoria

    Prima che qualcuno irrompa anche negli archivi della rai…

  • Un Ministro da Paura

    Solo per dire che trovo geniale il nuovo personaggio di Antonio Albanese, il Ministro della Paura ogni sabato a Che tempo che fa.

    Più che satira, in questo triste tempo per l’umanità, è quasi poesia.