E poi ne riparliamo, di respingimenti
Una cosa vorrei dire a quei signori che fanno le leggi anti-immigrazione. Io vi auguro, a voi che avete paura dell’extracomunitario, a voi che la massima strizza l’avrete avuta quando la guardia di finanza vi voleva chiudere la bottega di alimentari perché vi aveva beccato per la terza volta a non fare lo scontrino, a voi che avete paura della semplice presenza di una persona un pelo diversa da voi, perché anche la sua semplice presenza vi ricorda quanto il mondo sia grande e quanto voi siate chiusi nel vostro immaginario paradiso fatto di frazioni di paesi, di dialetti che capiscono in due, di assurde e inesistenti radici che possono accomunare al massimo trecento montanari di qualche vallata del cazzo, capre comprese; ecco, io vi auguro di trovarvi in mare, in un futuro non troppo lontano, completamente in balia dell’elemento. State scappando dalla vostra terra, magari in seguito ad un’invasione di terroni, i terribili predoni del Mediterraneo che si spostano raccogliendo pomodori da un campo all’altro, e adesso siete soli, alla deriva, con la sete che vi divora. Per due o tre giorni. Vi auguro di arrivare alle allucinazioni, alla necessità di dover bere l’acqua di mare. Vi auguro di veder passare pescherecci che non si fermano perché hanno paura di essere denunciati, o motovedette che invertono la rotta per ordine superiore. Però non vi auguro di morire, perché non avreste imparato niente. Spero che a quel punto qualcuno vi ritrovi, un attimo prima che rendiate l’anima al vostro dio celtico, e vi metta in salvo.
Elementi contrastanti
Il Viminale: “Elementi contrastanti”. La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per verificare il racconto dei cinque eritrei e il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha chiesto una relazione al prefetto di Agrigento. L’obiettivo, spiega la portavoce Isabella Votino “è sapere come si sono svolti i fatti, perchè la vicenda presenta aspetti da chiarire e la versione fornita dai migranti è da verificare in quanto stanno emergendo elementi che contrastano con quanto riportato dai supersiti”. Secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, dai perlustramenti navali e aerei fatti nei giorni scorsi nel canale di Sicilia non sarebbero stati avvistati cadaveri: gli unici sono i quattro recuperati da Malta. Inoltre, altro elemento discordante, i cinque eritrei arrivati a Lampedusa non presenterebbero segni così evidenti di persone che hanno passato in mare 20-25 giorni come hanno invece affermato.
E se anche fossero “solo” 4 i morti in mare tra la Libia e l’Italia cambierebbe qualcosa?
Respingimenti. Sit in in prefettura
Oggi alle 17 davanti alla Prefettura Sit in dei Verdi contro la “svolta maroni”.
SIT-IN DAVANTI ALLA PREFETTURA DI FERRARA
CONTRO I RESPINGIMENTI DEI BARCONI IN LIBIA, PER UN MONDO PIU’ EQUO E SOLIDALEADESIONE ALL’APPELLO “DOBBIAMO DIRE NO ALLA BANALITA’ DEL MALE”
I provvedimenti assunti in questi mesi dal Governo Berlusconi nei confronti dei cittadini extracomunitari e anche di cittadini comunitari (ad esempio i rumeni) sono odiosi e pericolosi, alimentano un clima razzista e xenofobo, creano una diffusa ostilità verso gli stranieri e rendono più difficile e insicura per tutti la convivenza. Ma i respingimenti di questi giorni di centinaia di donne, bambini, uomini senza nemmeno l’identificazione, senza nemmeno dare loro la possibilità di chiedere asilo politico è ancora peggio perchè assolutamente illegittimo e mirato a trasformare il nostro Paese in un luogo indifferente all’orrore, in un Paese che può consegnare alla morte degli esseri umani e farsene vanto. La scelta ignobile del Governo Berlusconi, di rispedire in Libia i “barconi della disperazione”, ci fa vergognare di essere italiani.
Mentre in queste ore ci stavamo interrogando su cosa fare abbiamo ricevuto, noi come tanti altri, l’appello di Dalia Bighinati “Dobbiamo dire No alla banalità del male” che chiede a ciascuno di fare ciò che può per impedire che prevalga l’indifferenza.
Condividiamo le parole di questo Appello. Chiediamo che si fermino i respingimenti, che si accolgano i migranti disperati dei barconi, che le forze dell’ordine che sanno bene di obbedire a ordini illegittimi e ingiusti si rifiutino di eseguire quegli ordini.
Vogliamo vivere e che tutti possano vivere in un Paese sicuro, sereno, solidale dove la richiesta di rispetto delle regole sia basata sulla capacità di garantire i diritti di tutti.
Crediamo necessario agire per contrastare questo clima, garantire i diritti, sostenere tutte le iniziative di integrazione, potenziare il ruolo del Consiglio delle Comunità straniere del Comune di Ferrara e la Consulta delle Comunità straniere della Provincia di Ferrara, cancellare dalla legislazione italiana i CPT, ottenere una legge per riconoscere ai cittadini stranieri il diritto all’elettorato attivo e passivo nelle elezioni amministrative.
Occorre che tutte le politiche locali siano elaborate tenendo conto dei loro effetti a livello globale e del contributo che possono dare alla costruzione di un mondo più equo e sostenibile e quindi più in grado di garantire il diritto alla pace di tutti i popoli.I VERDI DI FERRARA