• vetro

    Rifiuti: interpellanza sulla sperimentazione del vuoto a rendere

    Al Presidente del Consiglio Comunale di Ferrara

    Oggetto: interpellanza sulla sperimentazione del vuoto a rendere.

    Il sottoscritto consigliere comunale

    PREMESSO

    che è stato pubblicato il 25 settembre 2017 in Gazzetta Ufficiale il regolamento che attua la misura del “Collegato Ambientale”, approvato nel 2015, rivolto alla prevenzione dei rifiuti di imballaggio monouso attraverso l’introduzione, su base volontaria per un anno, del sistema di restituzione di bottiglie riutilizzabili.

    RILEVATO

    che il vuoto a rendere, pratica scioccamente abbandonata anni fa dal nostro paese nel nome dell’usa e getta, è una modalità di gestione degli imballaggi che facilita la raccolta, responsabilizza il cittadino, massimizza il recupero di materia e quindi potrebbe avere un forte impatto sul sistema di gestione dei rifiuti locale.

    TENUTO CONTO

    che la nostra città si appresta a introdurre un sistema di raccolta volto alla massimizzazione della differenziazione, alla diminuzione dell’impatto ambientale, alla responsabilizzazione dei cittadini e alla maggiore equità tariffaria.

    RILEVATO INOLTRE

    che sistemi civili di “vuoto a rendere” sono in uso in numerosi paesi europei anche per quello che riguarda le attività commerciali di mescita di bevande, mentre nelle nostre piazze risulta necessario prevedere servizi straordinari di pulizia strade per rimuovere i rifiuti delle serate in Centro Storico.

    INTERPELLA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

    al fine di chiedere:

    • se sia intenzionata a partecipare alla sperimentazione, tenendo conto della necessità di avviare processi condivisi con il tessuto economico locale e con i cittadini per la modifica di processi industriali e comportamenti ormai consolidati;
    • se, anche nell’obiettivo di una promozione dell’educazione civica, abbia intenzione di promuovere, sempre a livello sperimentale, coinvolgendo gli esercenti e prevedendo laddove possibile incentivi, l’introduzione del vuoto a rendere per gli esercizi di mescita della città.

    Ferrara, 27 settembre 2017

    Il consigliere comunale

    Leonardo Fiorentini (SI)

  • Approvato in Consiglio comunale a Ferrara l'odg contro lo Sblocca Italia

    Sui rifiuti provenienti dalla Regione Puglia

    P.G.n.79236                                                                                         

    Ferrara, 11 luglio 2016

    Al Sig Sindaco

    Al Presidente del Consiglio Comunale

    OGGETTO: O.d.G. sui rifiuti provenienti dalla Regione Puglia.

    Il consiglio comunale di Ferrara

    PREMESSO:

    • che sul territorio comunale esiste un impianto di incenerimento con recupero energetico di proprietà di HERA SpA autorizzato allo smaltimento annuo di 130mila tonnellate di rifiuti con priorità di conferimento dei rifiuti urbani e assimilati prodotti nell’ambito del territorio provinciale e secondariamente a quelli prodotti nel territorio regionale, mentre il conferimento dei rifiuti speciali non pericolosi potrà avvenire in via complementare e minoritaria;
    • che l’approvazione dell’art. 35 dello “Sblocca Italia”, DL 133/2014 convertito con Legge 11/11/2014 n°164, avrebbe potuto determinare l’ inefficacia delle azioni di programmazione regionale sul tema dei rifiuti, improntate ai principi di prossimità ed autonomia le quali prevedono attraverso la implementazione della raccolta differenziata di qualità e della frazione destinata al riutilizzo la progressiva riduzione degli impianti di termovalorizzazione con effetti negativi di carattere ambientale anche nel territorio del Comune di Ferrara;
    • che in tal senso si è espresso anche il Consiglio Comunale di Ferrara, con l’approvazione dell’ordine del giorno “sulle norme sui rifiuti contenute nel DL Sblocca Italia” nella seduta del 27 ottobre 2014
    • che il Consiglio comunale di Ferrara il 1 dicembre 2014 ha approvato la risoluzione Pg 111018 proposta da PD e SEL dalla quale è scaturito un accordo tra il Comune di Ferrara ed Hera, volto alla autolimitazione da parte di Hera in ordine al trattamento dei rifiuti negli esistenti impianti di termovalorizzazione siti nella regione Emilia Romagna entro i limiti autorizzativi attuali, determinando quindi la non applicazione dell’art.35 della Legge 11/11/2014 n°164, salvo espliciti e dichiarati casi dovuti a situazioni di emergenza;
    • che la Regione Emilia-RomAgna con DGR 1144/2015 ha adottato l’Accordo con i gestori degli impianti di termovalorizzazione presenti nel territorio regionale, che prevede la autosufficienza regionale in via ordinaria;
    • che tuttavia all’articolo 2 del suddetto Accordo è previsto che “per contribuire al superamento della situazione di emergenza dei rifiuti urbani che si dovessero verificare nel territorio nazionale” la Regione acconsente ad accogliere rifiuti da altre regioni purché ci sia una esplicita richiesta del territorio in difficoltà, la durata dell’emergenza sia di durata limitata; il quantitativo trovi capienza nell’ambito della capacità termica autorizzata;

    PRESO ATTO

    – che in data 5 luglio 2016 la Regione Puglia ha scritto alla Regione Emilia-Romagna chiedendo di autorizzare il conferimento di 20mila tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti dalla provincia di Brindisi a partire dal 12 luglio 2016, a seguito di una situazione emergenziale creatasi per la chiusura dell’impianto di trattamento biologico di bacino per provvedimento dell’ autorità giudiziaria;

    – che la Regione ha comunicato il giorno stesso alle Amministrazioni locali la volontà di corrispondere alla richiesta di aiuto della Regione Puglia, identificando negli impianti di Ferrara e Granarolo le sedi di destinazione dei rifiuti in arrivo, per impossibilità di altri impianti di aumentare la capacità produttiva;

    – che di conseguenza l’impianto di Ferrara ricevera’  12mila tonnellate di rifiuti aggiuntivi, superando il limite dei 130mila previsto dall’accordo comunale, seppure nell’ambito della capacità autorizzata di 142mila, con conseguenze di disagio per i cittadini del territorio in cui è insediato l’impianto, in termini di incremento di traffico e di emissioni per la durata dei due mesi nei quali arriveranno i rifiuti pugliesi;

    CONSIDERATO

    – che la Regione Emilia-Romagna ha adottato a maggio 2016 il Piano di gestione regionale dei rifiuti e la LR 16/2015 che danno obiettivi ambiziosi su prevenzione, smaltimento e recupero, chiedendo ai cittadini di modificare le loro abitudini per migliorare la qualità dell’ambiente riducendo la produzione dei rifiuti e aumentando la raccolta differenziata;

    – che si comprende la necessità di rispondere a criteri di solidarietà istituzionale purché si tratti di episodi eccezionali e limitati nel tempo;

    IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

    • A richiedere alla Regione la garanzia che se si verificassero altri episodi analoghi venga applicato un criterio di equilibrio territoriale, prevedendo l’utilizzo di altri impianti e non più di quello di Ferrara;
    • A stabilire idoneo percorso dei mezzi pesanti che conferiranno i rifiuti presso l’inceneritore di via diana, evitando il transito in località destinate alla residenzialità dei cittadini;
    • Ad utilizzare le risorse previste per la copertura del disagio ambientale per progetti di compensazione ambientale che abbiano una ricaduta sul territorio che subisce il maggior disagio ambientale anche causato dal traffico dei mezzi pesanti che conferiranno i rifiuti;
    • Ad effettuare un attento monitoraggio, insieme agli organi preposti, come peraltro già effettuato in continuo e su campionamenti ad hoc, anche attraverso l’aumento di tali campionamenti , per garantire il rispetto dei valori di emissione su parametri medi rilevati negli ultimi anni.

    I consiglieri comunali:

    Gruppo Consiliare                                                 Gruppo Consiliare                                     Gruppo Consiliare

    Partito Democratico                                                 Sinistra Italiana                                         Ferrara Concreta

    Il Presidente                                                             Il  Presidente                                              Il Presidente

    Luigi Vitellio                                                       Leonardo Fiorentini                                       Alberto Bova

  • Una strenna ecologista per il Consiglio comunale

    Leonardo Fiorentini, consigliere comunale eletto come indipendente nelle liste di SEL, durante il consiglio comunale pre-natalizio del 22 dicembre ha consegnato al Presidente del Consiglio Comunale Girolamo Calò una piccola strenna ecologista.

    “Siccome ho notato – ha spiegato l’esponente ecologista – che il consiglio comunale è sprovvisto di cestini per la raccolta differenziata, ho pensato che potesse essere utile approfittare del Natale per fare un piccolo dono all’amministrazione. Così ho regalato al Presidente Calò un set di contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti da posizionare nell’area ristoro del Consiglio che ne è attualmente sprovvista. Del resto spesso parliamo in Consiglio comunale della necessità di aumentare la raccolta differenziata in città, credo sia importante che i rappresentanti dei cittadini diano il buon esempio, a partire dalla sede consiliare”.

     

  • Question Time del 17 novembre

  • «No ai rifiuti da tutta Italia»: concordi anche Pd e ‘grillini’

    «No ai rifiuti da tutta Italia»: concordi anche Pd e ‘grillini’
    QN – Il Resto del Carlino del 28/10/2014 ed. Ferrara p. 8

    NO ALL’IMPORTAZIONE indiscriminata di rifiuti da tutta Italia. Il Consiglio comunale ha approvato ieri, con 24 voti a favore dei gruppi Sel, Pd, Ferrara Concreta e Movimento 5Stelle (astenuti invece Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord e Gol), l’ordine del giorno presentato da Leonardo Fiorentini (Sel) in merito al decreto ‘Sblocca Italia’. «La nostra Provincia si è data, sin dall’approvazione del primo piano rifiuti, l’obiettivo della progressiva riduzione dei rifiuti, del riuso, del riciclaggio e dello smaltimento della sola parte residuale – ha ricordato Fiorentini nell’illustrazione -; tale programmazione ha previsto la progressiva chiusura delle discariche presenti in provincia, degli impianti di smaltimento non più adeguati tecnologicamente e ha di fatto impostato la capacità di smaltimento dell’unico inceneritore attivo nel Comune di Ferrara alla produzione di rifiuti non recuperabili dell’ambito della Provincia». Il sindaco Tagliani, ha ricordato anche l’esponente del Pd Renato Finco durante il dibattito, ha già espresso la propria contrarietà all’impostazione della norma del Decreto Legge in una lettera aperta firmata dai primi cittadini emiliano romagnoli. Ma il pressing istituzionale deve continuare, recita l’atto approvato dal Consiglio, «per salvaguardare le politiche virtuose intraprese in questi anni»; come detto, l’ordine del giorno ha incassato anche il voto favorevole dei 5Stelle (malgrado la bocciatura di un loro emendamento). In cambio però i ‘grillini’ hanno incassato il voto favorevole all’ordine del giorno in cui si chiede che Hera esca dal progetto di una centrale a carbone in Calabria (astenuti Lega Nord, Gol, Ferrara Concreta ed il consigliere del Pd Alessandro Talmelli).

    Scarica l’articolo in formato pdf: rdc_28102014.

  • Approvato in Consiglio comunale a Ferrara l'odg contro lo Sblocca Italia

    Sblocca Italia: approvato l’odg presentato da Fiorentini

    Ordine del giorno su Rifiuti (e trivellazioni*) approvato con 24 voti a favore (SEL, PD, M5S) e 7 astensioni ieri in Consiglio comunale a Ferrara.

    Il Consiglio comunale riunito in data 27 ottobre 2014

    Premesso

    – che “Il decreto legge Sblocca Italia, approvato dalla Camera giovedì 23 ottobre, insieme a provvedimenti importanti dell’azione di Governo e del Parlamento, continua a contenere su energia e rifiuti e consumo del suolo, alcune scelte opposte e contrarie alla riduzione di impatti su ambiente e clima,”
    -che ai sensi della normativa nazionale e tenendo in considerazione la tutela del territorio e della salute dei cittadini la nostra Provincia si è data, sin dall’approvazione del primo Piano Rifiuti, l’obiettivo della progressiva riduzione dei rifiuti, del riuso, del riciclaggio e quindi dello smaltimento della sola parte residuale;
    – che tale programmazione ha previsto la progressiva chiusura delle discariche presenti nel territorio provinciale, degli impianti di smaltimento non più adeguati tecnologicamente e ha di fatto impostato la capacità di smaltimento dell’unico impianto di incenerimento provinciale sito nel Comune di Ferrara alla produzione di rifiuti non recuperabili dell’ambito della Provincia;

    Tenuto conto

    -che è in via di discussione in Parlamento la conversione in legge del decreto cosiddetto “Sblocca Italia” che al suo interno contiene sia l’articolo 35 che dichiarando “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale” gli impianti di incenerimento esautora gli Enti Locali dalla programmazione in tema di rifiuti, che l’articolo 38 il quale interviene per la modifica delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e per le procedure di stoccaggio sotterraneo di gas naturale, in maniera indistinta e senza alcuna pianificazione preventiva in materia di ricerca ed estrazione;

    Tenuto conto altresì

    -che negli anni passati il Comune, la Provincia e i cittadini di Ferrara non si sono mai sottratti a prestare solidarietà ad altre realtà che stavano affrontando situazioni di emergenza nella gestione di rifiuti;
    -che se il nostro Paese vorrà veramente assumere un ruolo a livello Europeo, dovrà non solo rispettare le Direttive Europee, ma incentivare la raccolta differenziata dei Rifiuti Urbani, oggi solo al 41% di media nazionale mentre in Europa si registrano livelli del 60%;
    – che l’art 38,sulle competenze, riporta in capo ai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico il potere decisorio sulle autorizzazioni ambientali e vincola le concessioni in terra a generiche intese con le regioni interessate esautorando di fatto la pianificazione locale e regionale, riducendo i tempi di consultazione e di decisione sui territori”;
    – che il nostro sistema territoriale ferrarese è soggetto sia a fenomeni di subsidenza conclamata che alla necessità di provvedere al sollevamento meccanico delle acque superficiali, potrebbe essere messo a dura prova. Infatti la Pianura Ferrarese è un’area già interessata da fenomeni di subsidenza che generano e acuiscono criticità territoriali, quali allagamenti di aree recentemente bonificate; generano maggiore vulnerabilità nei confronti di fenomeni alluvionali, aumento dei costi di mantenimento delle aree bonificate, abbandono e ricostruzione di manufatti idraulici, danneggiamento di infrastrutture e riduzioni della capacità agricola delle aree coltivate.

    Considerato

    – che tale previsione normativa rende vani gli sforzi ultradecennali delle Istituzioni locali di una corretta pianificazione delle politiche di riduzione, riuso, riciclo e smaltimento dei rifiuti a livello territoriale, nonché di limitazione dell’ uso delle risorse fossili per una generale riduzione delle emissioni di CO2 obiettivo primario della politica ambientale a livello mondiale come stabilito nei protocolli di Kyoto e seguenti;
    – che essa stravolge e rende irrealizzabili gli impegni presi in questi anni dalle stesse Istituzioni nei confronti dei cittadini ferraresi, in particolare riguardo l’obbiettivo della progressiva riduzione della quantità di rifiuti non recuperati e quindi inviati allo smaltimento e la massima limitazione dell’impatto ambientale sul territorio e sulla popolazione e delle emissioni in atmosfera legate al trattamento dei rifiuti;
    – che il Sindaco di Ferrara ha già espresso la propria contrarietà all’impostazione della norma presente nel Decreto Legge in una lettera aperta firmata dai primi cittadini emiliano romagnoli;
    – che nel corso del dibattito in commissione alla Camera sono intervenute alcune modifiche che vanno incontro alle preoccupazioni espresse ma che non sembrano sufficienti a garantire una corretta programmazione a livello territoriale.

    Invita il Sindaco e la Giunta:

    – in prima istanza a continuare a sollecitare pubblicamente, anche tramite gli organi preposti dell’ANCI, i parlamentari perchè si provveda alla rimozione degli articoli citati dello Sblocca Italia;

    – in via subordinata a continuare ad esercitare pubblicamente un’attività di controllo e pressione affinchè il testo degli articoli 35 e 38 venga ulteriormente modificato al Senato al fine di salvaguardare le politiche virtuose intraprese in questi anni e nel senso di recuperare il coinvolgimento della cittadinanza e il potere decisionale degli Enti Locali e delle Regioni interessate;

    Chiede ai Parlamentari eletti nella nostra Circoscrizione

    – un impegno diretto affinché nelle prossima lettura al Senato del testo di legge, lo “Sblocca Italia” venga ulteriormente modificato negli articoli citati secondo le indicazioni suddette.

    Impegna il Presidente del Consiglio comunale

    – ad inviare tempestivamente il presente testo al Presidente della Repubblica, ai Presidenti delle Camere e a tutti i parlamentari eletti nella Circoscrizione elettorale dell’Emilia Romagna;
    – ad inviare il presente testo ai componenti del Consiglio Provinciale di Ferrara;
    – ad inviare il presente testo a tutti gli organi di informazione.

    *Ordine del giorno presentato da Leonardo Fiorentini (SEL) e emendato dal Gruppo PD.

  • I rifiuti dell’articolo 35 arrivano in Consiglio

    I rifiuti dell’articolo 35 arrivano in Consiglio

    Il 27 si vota l’odg di Fiorentini (Sel): la norma vanifica i nostri sforzi, va cambiata. Anche M5S va all’attacco del decreto Sblocca Italia con una mozione

    La Nuova Ferrara del 23/10/2014 ed. Nazionale p. 12

    L’articolo 35 del decreto Sblocca Italia con il suo carico indesiderato di rifiuti arriva in consiglio comunale. A portarle alla discussione della prossima seduta di lunedì 27 è un ordine del giorno di Leonardo Fiorentini, che chiede di cambiare la norma. N el corso del dibattito in commissione alla Camera – dice Fiorentini – sono intervenute alcune modifiche che vanno incontro alle preoccupazioni ma che non sembrano sufficienti a garantire una corretta programmazione a livello territoriale». Le preoccupazioni le ha già manifestate anche il sindaco Tagliani: «Capisco che il governo debba affrontare le emergenze rifiuti di molte città, ma non è questo il modo» ha detto. Ora si tratta di verificare se per il Pd e per la giunta Tagliani gli emendamenti per cui i quali si è battuto anche il deputato Bratti sono considerati sufficienti per evitare che l’inceneritore Hera di Cassana possa smaltire ben oltre le 130 mila tonnellate oggi autorizzate importando rifiuti da altre Regioni. Per Fiorentini è necessario introdurre ulteriori cambiamenti all’art. 35: «Si rischia direndere vani gli sforzi ultradecennali delle Istituzioni locali di una corretta pianificazione delle politiche di riduzione, riuso, riciclo e smaltimento dei rifiuti a livello territoriale. La norma – per Fiorentini – stravolge e rende irrealizzabili gli impegni presi in questi anni dalle stesse Istituzioni nei confronti dei cittadini ferraresi, in particolare riguardo l’obbiettivo della progressiva riduzione della quantità di rifiuti non recuperati e quindi inviati allo smaltimento e la massima limitazione dell’impatto ambientale sul territorio e sulla popolazione e delle emissioni in atmosfera legate al trattamento dei rifiuti». L’odg di Fiorentini è comunque costruito per fare il pieno dei voti del centrosinistra: invoita infatti Tagliani «a continuare ad esercitare pubblicamente, anche tramite gli organi preposti dell’ANCI, un’attività di controllo e pressione affinchè il testo venga ulteriormente modificato al fine di salvaguardare le politiche virtuose intraprese in questi anni»e chiede ai parlamentari eletti nella nostra Circoscrizione a impegnarsi nella medesima direzione. La questione dell’art.35 è trattata anche nella mozione che il M5S presenterà sempre il 27; il documento però prende di mira l’intero decreto Sblocca Italia chiedendone il ritiro.Sempre i Cinquestelle (consiglieri Ilaria Morghen e Alessandro Vitali) sono i formatari9 di un odg che chiede che «Hera esca dal progetto della centrale a carbone», un investimento che riguarda la Calabria. Saranno discusse e votate anche alcune delibere, tra cui quella relativa all”Approvazione dello schema di convenzione tra il Comune di Ferrara e il Comune di Formignana per il trasporto scolastico di alunni residenti nel Comune di Ferrara e frequentanti le scuole del Comune di Formignana dal 2014 al 2017.

    Scarica in formato pdf: nuovafe_23102014.pdf.

  • Rifiuti sblocca italia

    Ordine del Giorno sulle norme sui rifiuti contenute nel decreto “Sblocca Italia”

    Ordine del Giorno presentato dal Presidente del Gruppo Consiliare di Sinistra Ecologia e Libertà Leonardo Fiorentini che andrà in discussione lunedì 27 ottobre nel consiglio comunale di Ferrara.

    Il Consiglio comunale riunito in data ______________

    Premesso

    – che ai sensi della normativa nazionale e tenendo in considerazione la tutela del territorio e della salute dei cittadini la nostra Provincia si è data, sin dall’approvazione del primo Piano Rifiuti, l’obiettivo della progressiva riduzione dei rifiuti, del riuso, del riciclaggio e quindi dello smaltimento della sola parte residuale;

    – che tale programmazione ha previsto la progressiva chiusura delle discariche presenti nel territorio provinciale, degli impianti di smaltimento non più adeguati tecnologicamente e ha di fatto impostato la capacità di smaltimento dell’unico impianto di incenerimento provinciale sito nel Comune di Ferrara alla produzione di rifiuti non recuperabili dell’ambito della Provincia;

    Tenuto conto

    che è in via di discussione in Parlamento la conversione in legge del decreto cosiddetto “Sblocca Italia” che al suo interno contiene una norma all’articolo 35 che dichiarando “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale” gli impianti di incenerimento esautora gli Enti Locali dalla programmazione in tema di rifiuti

    Tenuto conto altresì

    che negli anni passati il Comune, la Provincia e i cittadini di Ferrara non si sono mai sottratti a prestare solidarietà ad altre realtà che stavano affrontando situazioni di emergenza nella gestione di rifiuti.

    Considerato

    • che tale previsione normativa rende vani gli sforzi ultradecennali delle Istituzioni locali di una corretta pianificazione delle politiche di riduzione, riuso, riciclo e smaltimento dei rifiuti a livello territoriale;
    • che essa stravolge e rende irrealizzabili gli impegni presi in questi anni dalle stesse Istituzioni nei confronti dei cittadini ferraresi, in particolare riguardo l’obbiettivo della progressiva riduzione della quantità di rifiuti non recuperati e quindi inviati allo smaltimento e la massima limitazione dell’impatto ambientale sul territorio e sulla popolazione e delle emissioni in atmosfera legate al trattamento dei rifiuti;
    • che il Sindaco di Ferrara ha già espresso la propria contrarietà all’impostazione della norma presente nel Decreto Legge in una lettera aperta firmata dai primi cittadini emiliano romagnoli
    • che nel corso del dibattito in commissione alla Camera sono intervenute alcune modifiche che vanno incontro alle preoccupazioni espresse ma che non sembrano sufficienti a garantire una corretta programmazione a livello territoriale.

    Invita il Sindaco e la Giunta:

    • a continuare ad esercitare pubblicamente, anche tramite gli organi preposti dell’ANCI, un’attività di controllo e pressione affinchè il testo venga ulteriormente modificato al fine di salvaguardare le politiche virtuose intraprese in questi anni;

    Chiede ai Parlamentari eletti nella nostra Circoscrizione

    • un impegno diretto affinché nelle prossime letture alle Camere del testo di legge la norma venga ulteriormente modificata.

    Impegna il Presidente del Consiglio comunale

    • ad inviare il presente testo al Presidente della Repubblica, ai Presidenti delle Camere e a tutti i parlamentari eletti nella Circoscrizione elettorale dell’Emilia Romagna;
    • ad inviare il presente testo ai componenti del Consiglio Provinciale di Ferrara;
    • ad inviare il presente testo a tutti gli organi di informazione.
  • Dalla parte del bufalo - intervento sulle linee programmatiche del Sindaco Tagliani

    Dalla parte del bufalo

    Come saprete mi sono candidato con una posizione piuttosto critica rispetto alla scorsa amministrazione, in particolare per alcune scelte che oggi non ho il tempo di ripercorrere ma che credo risulteranno sullo sfondo di questo intervento.

    Ringrazio il Sindaco per la sua relazione, che mi permette di interloquire nel merito di quello che dovremo fare da qui in avanti. Siccome questo è un dibattito, e non un panegirico, vorrei brevemente fare alcune sottolineature, anche per rilanciare alcune questioni, su cui credo ci sia bisogno di confronto.

    Urbanistica

    Il Sindaco sembra avermi tolto le parole di bocca quando in materia di urbanistica, analizzando il mercato (che non c’è più) dell’edilizia dice che “il nostro tessuto delle costruzioni è chiamato ad un rapido adeguamento”. Per quanto mi riguarda è da quando, 15 anni fa, proponevo di far pagare al Comune corsi di aggiornamento per la ristrutturazione edilizia ed energetica per i dipendenti della coopcostruttori che ritengo ineludibile necessità che il settore edilizio ferrarese si confronti con il futuro. Insomma l’adeguamento poteva essere più lento e dolce, ma ormai non c’è più tempo: rilanciando le parole del sindaco, credo che questo Consiglio dovrà porsi presto l’obiettivo di rivedere l’entità degli oneri immaginando premialità economicamente forti da qui al 2021 per chi costruisce case di alta qualità edilizia e sismica a consumo zero. L’obbligo della direttiva UE per le nuove costruzioni energeticamente passive scatterà tra 7 anni, noi oggi abbiamo il compito di indirizzare il tessuto produttivo e dobbiamo fare in modo che oggi una casa passiva sia competitiva anche nei costi con una “tradizionale”. Per farlo dobbiamo azzerare i costi di costruzioni e gli oneri per le case a consumo zero e antisismiche, prevedendo sconti a scalare sino al 2021. Solo così incentiveremo realmente le imprese locali ad acquisire il know how e le tecnologie per tornare ad essere competitive sul piano locale.
    L’altra grande questione è il consumo di territorio: togliamo subito aree edificabili inutili dal RUE, bene ha fatto il Sindaco a porre la questione, ma pensiamo anche avanti e riflettiamo se il prossimo POC debba essere un Piano che finalmente non consuma più territorio ma mette in gioco esclusivamente aree che è necessario per la Città che vengano riqualificate o rigenerate perché oggi scheletri senza vita dentro o alle porte della città.
    Sempre guardando al futuro, mentre tutti si riempiono la bocca di Banda Larga e poi nessuno fa nulla, la pianificazione urbanistica deve prevedere fra le infrastrutture da implementare anche quelle telematiche, siano reti a fibre ottiche o reti WIFI.

    Turismo e territorio

    Dobbiamo mettere al centro dell’idea di crescita della nostra città il nostro grande patrimonio culturale, storico e ambientale. Centralità non significa certamente esclusività, ma è fuori di dubbio che il settore turistico e culturale è quello che può dare, con investimenti limitati, più opportunità all’imprenditoria, in particolare quella giovanile. Dobbiamo creare un nuovo modello di governance che sappia rendere la cultura diffusa sul territorio fulcro della crescita culturale, sociale ed economica della città. Servono pensieri lunghi e orizzonti ampi per dare uno slancio europeo al tessuto culturale ferrarese.
    Ferrara come settima stazione del Parco del Delta del Po che è stata giustamente richiamata dal Sindaco può essere il punto di partenza per ricostruire il rapporto fra la città e il suo territorio dopo il venire meno delle politiche provinciali. Significherà creare un rapporto sinergico con la provincia, con la città che si propone finalmente come porta di accesso alle innumerevoli risorse ambientali e culturali del territorio per rendere effettivo il riconoscimento UNESCO a Ferrara, Città del Rinascimento e il suo Delta del Po.

    Agricoltura, periurbana in primis

    L’amministrazione già ha fatto molto per promuovere l’agricoltura di qualità, i prodotti locali e quindi la filiera corta. La sfida che vedrà impegnato il Comune in un settore fin qui gestito dalla Provincia è tutta da scoprire. Nel frattempo possiamo però fare altro: ad esempio possiamo costruire percorsi per l’affidamento a cooperative di lavoratori (di giovani, disoccupati e altri soggetti svantaggiati) dei terreni che il POC prevede siano ceduti all’amministrazione sia per il mantenimento della fascia agricola periurbana che per il rimboschimento (naturalistico o produttivo) per creare nel lungo termine una filiera cortissima che garantiscagestione ecologicamente ed economica sostenibile delle aree agricole e boschive periurbane.

    Acqua pubblica

    Ringrazio il Sindaco per aver aperto la strada ad una discussione “serena, concreta e senza pregiudizi” sul sistema di gestione del Servizio Idrico. Per quanto mi riguardo credo che l’Acqua debba essere pubblica, ed anche la sua gestione, non per ideologia ma perché essa è bene primario per l’esistenza della vita. Più di un’aula scolastica e più di un presidio sanitario, per intenderci. Da parte nostra formalizzeremo nei prossimi mesi una proposta di commissione speciale che si ponga l’obiettivo di conoscere, studiare, analizzare, ed elaborare una proposta concreta di gestione da consegnare al prossimo mandato amministrativo (o da attuare prima, chissà).

    Le aziende

    Sempre in termini di aziende e servizi pubblici, le proposte del Sindaco ci offrono alcuni spunti di riflessione. Se la fusione AMSEFC – Ferrara TUA può essere una proposta che migliora la capacità di intervento municipale sui servizi locali, altro va detto su altre aziende. Comprendo che vi sia, anche in Giunta, chi non aspetta altro un provvedimento governativo di obbligo per attuare scelte, queste sì profondamente ideologiche, di dismissione del patrimonio pubblico, ma io continuo a ritenere che l’esperienza di intervento pubblico in campo socio-sanitario rappresentato dalle Farmacie comunali sia non solo da tutelare ma da valorizzare ulteriormente. Una esperienza che al contempo ha saputo mantenere presidi importanti laddove il privato mai avrebbe investito, e tenuto testa al mercato introducendo pratiche innovative di servizio alla cittadinanza alle quali i privati hanno dovuto adeguarsi. Una esperienza che, ricordiamolo, conferisce alle casse comunali ogni anno più di 600.000 euro fra utili e contratto di servizio, anche in questi anni di crisi.
    Altro discorso si potrebbe fare su Hera, ma vedo che finalmente anche altri cominciano a porsi dei dubbi sulla reale capacità del Comune/socio di poter incidere sulle politiche aziendali. A dire la verità si era abbastanza soli ai tempi della fusione per incorporazione Agea-Hera a porli i dubbi, questa forse potrebbe essere il mandato giusto per tirare le fila di questa esperienza.

    La scuola

    Le mutevoli necessità del sistema scolastico rispetto ai bisogni della popolazione ci lasciano un sistema ormai ampiamente integrato fra risposta pubblica e privata. La rigidità dell’organizzazione pubblica, e le normative di vincolo in alcuni casi superate, hanno reso necessarie esternalizzazioni che seppur non hanno avuto evidenti incidenze sulla qualità del servizio hanno scaricato le diseconomie sui lavoratori “esternalizzati” e sul loro reddito. Non solo andranno valutate con grande attenzione ulteriori proposte di processi di esternalizzazione, proponibili solo in cambio di una stabilizzazione del rapporto di lavoro e comunque mantenendosi ampiamente al di sotto dei termini dell’accordo con i sindacati.

    Una città gioiosa viva e accogliente

    Quella che noi dobbiamo costruire è una città gioiosa, viva e accogliente: gioiosa per i bambini, viva per i giovani e accogliente per tutte le famiglie, comunque siano composte. Dobbiamo mettere al centro della nostra visione le nuove generazioni, garantendo loro opportunità per costruirsi un futuro lavorativo e serenità per costruirsi una famiglia. Anche per questo dobbiamo salvaguardare i servizi a tutela di minori e donne, perché rimangono soggetti sostanzialmente dimenticati dai fondi per la non autosufficienza: se nuove soluzioni, affido familiare a parte, devono trovarsi per l’assistenza ai minori queste non dovranno mai mettere in secondo piano la qualità dell’intervento mentre vanno assolutamente salvaguardate, in tempi di incomprensibili tagli governativi, le realtà a sostegno delle donne vittime di violenza, a partire dal Centro antiviolenza cittadino.
    Nonostante il Vescovo i giovani, studenti, lavoratori o disoccupati che siano devono vivere in una città che non ne sfrutti solo la capacità di pagare affitti e definisca postribolo i luoghi in cui vivono la sera. Dobbiamo (ri)costruire una città che permetta ai più giovani di esprimere la loro identità, le loro passioni ed anche, nel rispetto di tutti, la loro voglia di divertimento. Dobbiamo creare spazi e opportunità per la creatività giovanile con un bando pubblico per l’affidamento, anche temporaneo, degli immobili comunali in disuso a realtà associative, culturali e imprenditoriali innovative costituite da giovani.
    Dobbiamo, nonostante Vescovo e Sentinelle, far valere il registro delle Unione Civili in tutte le graduatorie comunali, e nonostante Sentinelle e Vescovo dobbiamo riconoscere i matrimoni e le adozioni, anche fra persone dello stesso sesso: come successo per via giudiziaria a Grosseto, il Comune deve per via amministrativa accettare la trascrizione nei registri degli atti di Stato Civile avvenuti all’interno dell’Unione Europea.
    Dobbiamo moltiplicare le social street, la gestione condivisa delle aree verdi, dei campi sportivi, ridare insomma slancio a quella solidarietà urbana che è l’unico antidoto al degrado e alla marginalità. 10/100/1000 vie Pitteri, più strade chiuse al traffico e più bambini che giocano in strada, più orti urbani e più giovani che fanno sport, a partire da quelli semplici e di base in impianti sportivi finalmente adeguati, a partire dal campo scuola (ma su questo mi pare ci sia sensibilità in consiglio)

    Cispadana Vs treni

    Alla nostra città, al nostro territorio, non serve nuovo asfalto. L’autostradalizzazione della Cispadana e della Ferrara Mare, come del resto la Orte Mestre, sono solo regali fuori tempo massimo ad una idea di strada=sviluppo che ormai ha segnato il passo.
    A Ferrara serve che i Frecciargento fermino 8, 12, 16 volte e non solo le 4 di oggi ad orari peraltro improbabili, non solo perché i ferraresi possano ritornare ad usarle ma anche perché i turisti possano apprezzare della nostra città oltre alle emergenze culturali, anche la posizione strategica, ad un’ora da Firenze e Venezia e centro di un’ipotetica (e siamo solo nel 2014) connessione ferroviaria diretta fra Ravenna e Mantova.
    A Ferrara servirebbe anche poter arrivare al suo mare in treno. Mancano pochi chilometri per renderlo possibile. Serve la volontà politica di scegliere quale tipo di mobilità vogliamo, quella intelligente o quella che ci fa star in coda per ore, consumando combustibili fossili, inquinando l’aria e purtroppo, troppo spesso, rischiando anche la vita.
    A Ferrara serve che i pendolari possano viaggiare su treni che non partano anch’essi ad orari improbabili oltre che a temperature improbabili, perdendo così, in malo modo, tempi di vita in qualunque modo meglio spesi, mentre i nuovi treni ad alta capacità appaiono incredibilmente in tarda serata, quasi volessero tenerli da conto e non darli in pasto agli “affamati” di posti a sedere.
    A Ferrara, infine, serve un sistema di Trasporto Pubblico Locale che sappia finalmente integrarsi con una città che si muove talmente bene in bicicletta e a piedi che alla prima pioggia va in tilt. Mezzi più piccoli, linee più corte, più coincidenze ma più frequenze sono solo spunti di riflessione: bisogna aprire come giustamente proposto dal Sindaco da subito un confronto con AMI e Tper per cercare soluzioni innovative. E nel frattempo, possibilmente, terminare la metropolitana per l’Ospedale.

    Rifiuti

    Ne parleremo dopo per cui non vi annoierò sulla questione rifiuti: dobbiamo semplicemente passare dalla “sperimentazione” (ormai ultradecennale) della raccolta porta a porta implementando un sistema misto integrato compatibile con le caratteristiche urbanistiche e sociali dei diversi quartieri della città. Dobbiamo porre come obiettivo delle politiche sui rifiuti l’azzeramento del residuo “a smaltimento” con l’obiettivo a breve termine di raggiungere almeno l’obiettivo del 75% di raccolta differenziata.

    VIA per la geotermia

    Sulla Geotermia, sulla quale non sono/siamo certo aprioristicamente contrari, esprimeremo un parere compiuto una volta depositato il progetto, ma due cose sono certe: la prima è che un impianto di tali dimensioni ed importanza per la città, che nella sua ultima ipotesi prevede anche una importante opera di bonifica, situata giusto ai margini del perimetro UNESCO e all’interno di quella che dovrebbe essere una nuova stazione del Parco del Delta, richiede un procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale. Dovrebbe chiederlo direttamente Hera, per trasparenza del procedimento, per garanzia del rispetto del luogo in cui viene realizzato e di chi ci vive intorno ma anche per garanzia del proprio investimento e dei propri stessi soci. Nel caso non lo facesse dovrebbe chiederlo il Comune. Sennò lo chiederemo noi.
    La seconda è che va rivisto il contratto di servizio, in particolar modo rispetto alle tariffe, che devono essere parametrate ai costi effettivi e non ad un costo di un mercato, quello del metano, volatile come un gas sempre più raro e che garantisce quindi extraprofitti immotivati dallo sfruttamento di un bene pubblico.

    La prateria a sinistra del PD

    Mi si permetta di chiudere con una nota squisitamente politica. A sinistra del Partito Democratico si è aperta una prateria. Una prateria piuttosto disabitata direte voi, del resto già il solo fatto che sia io a rappresentare l’estrema sinistra in questo consiglio la dice lunga sul suo stato di salute. Ma è una prateria piena di valori, idee e sogni che attende solo di essere ripopolata delle persone che deluse se ne sono allontanate. Nel mio piccolo, come eletto indipendente nelle liste di SEL, sono a disposizione di tutti coloro vorranno interloquire, confrontarsi, costruire proposte e partecipare alla vita anche amministrativa della nostra città. Un confronto aperto anche con coloro che non hanno votato SEL e il suo candidato Sindaco e che oggi non sono rappresentati in consiglio. Un confronto che credo sarà utile a tutta la coalizione che governerà per i prossimi 5 anni, perché ci sia sempre chiaro che al di fuori di questo consiglio, alla nostra sinistra ci sono istanze, idee e passioni che meritano di essere considerate.

    A proposito di praterie, mi viene in mente per chiudere un verso a me particolarmente caro di Francesco De Gregori:

    “Tra bufalo e locomotiva la differenza salta agli occhi:
    la locomotiva ha la strada segnata,
    il bufalo può scartare di lato e cadere.”

    Sarà, ma io sono sempre stato dalla parte del bufalo.

    [Intervento in occasione della discussione del documento programmatico del Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani.]

    ‘Ferrara nel suo territorio’: le linee programmatiche di mandato 2014/2019: ecco il testo relativo alle ‘Linee programmatiche di mandato 2014/2019’ che il sindaco Tiziano Tagliani ha presentato durante la seduta del 7 luglio 2014 del Consiglio comunale di Ferrara. Scarica in pdf: linee-programmatiche-di-mandato-2014_2019.pdf.

  • Idee e proposte sull'Ambiente

    Ambiente

    Sull’ambiente siamo rimasti indietro: la raccolta differenziata è rimasta al palo, ben lontana dagli obiettivi di legge, il Centro del Riuso da progetto finanziato oltre 5 anni fa dalla Regione per oltre 1 milione di euro è diventato prima un miraggio e poi è stato appaltato a Hera, come del resto appare buona parte della politica ambientale del Comune. Del resto il bilancio dell’assessorato è passato in pochi anni da più di mezzo milione di euro a soli centomila. Certo si son fatte le bonifiche (il cui iter si era avviato nella legislatura precedente), ma pare davvero il minimo.

    Alcune proposte sull’Ambiente

    • Dobbiamo passare dalla “sperimentazione” (ormai ultradecennale) della raccolta porta a porta all’estensione a tutte le zone della città implementando un sistema misto integrato compatibile con le caratteristiche urbanistiche e sociali dei diversi quartieri della città. Dobbiamo porre come obiettivo delle politiche sui rifiuti l’azzeramento del residuo “a smaltimento” con l’obiettivo a breve termine di raggiungere entro la legislatura almeno l’obiettivo del 75% di raccolta differenziata.
    • meno auto e meno c02: nuovi percorsi casa scuola sicuri; più corsie preferenziali per i bus, alleviando Porta Mare/Porta Po dagli extraurbani e abbonamenti gratuiti per i cittadini in difficoltà economica.
    • estendere le zone pedonali a tutte le vie con selciati in lapideo e completare il sistema ZTL. Estendere le zone 30 a tutte le vie dell’entro mura, escludendo gli assi principali.
    • affidamento a cooperative di lavoratori (di giovani, disoccupati e altri soggetti svantaggiati) dei terreni che il POC prevede siano ceduti all’amministrazione sia per il mantenimento della fascia agricola periurbana che per il rimboschimento per creare nel lungo termine una filiera, anche produttiva, per la gestione ecologicamente sostenibile delle aree agricole e boschive;
  • Sotto il tappeto

    Mettere la polvere sotto il tappeto. L’abbiamo fatto tutti.

    Ma se il tappeto è il mare de la Maddalena, la polvere sono macerie, amianto e idrocarburi, e tu sei il capo della Protezione Civile, beh dovresti vergognarti un po’ di più.

  • Riduzione del danno derivante dal futuro passaggio al Digitale Terrestre

    Oggetto: proposta di mozione sulla “riduzione del danno derivante dal futuro passaggio al Digitale Terrestre”.

    Il consiglio della Circoscrizione 1, riunito in data __________________

    premesso che

    Nel corso del secondo semestre del 2010 l’Emilia Romagna, e quindi Ferrara, sarà interessata dallo Switch Off delle trasmissioni televisive analogiche a causa del passaggio al Digitale Terrestre;

    tenuto conto
    dei vari problemi che si sono verificati nelle regioni dove tale passaggio è già stato effettuato, ed in particolare:

    • dismissione “incontrollata”, spesso ai lati dei cassonetti, di migliaia di televisori sprovvisti di sintonizzatore digitale
    • difficoltà a causa dell’errato orientamento o dalla necessità di adeguamento dei sistemi di ricezione (antenne individuali e condominiali)
    • difficoltà derivanti dall’installazione dei decoder aggiuntivi o dalla risintonizzazione dei televisori già abilitati alla ricezione digitale, in particolare per la popolazione anziana presente nel territorio circoscrizionale

    Ritenendo indispensabile

    Attivare politiche e programmi che riducano il danno (ambientale e sociale) derivante dal passaggio al Digitale Terrestre.

    Considerato

    che dal 18 giugno secondo il regolamento sulla gestione dei RAEE (DM 8 marzo 2010, n. 65, Ministero dell’Ambiente) sarà obbligo dei distributori in caso di vendita di provvedere al ritiro gratuito degli apparecchi dismessi informandone preventivamente la clientela, ma che comunque potrebbero essere alcune migliaia i televisori dismessi in modo non conforme o comunque ancora utilizzabili da parte di scuole e/o associazioni come postazioni di videoproiezione.

    Viste

    le numerose esperienze positive in ambito di riuso di apparecchiature informatiche e di alfabetizzazione tecnologica come ad esempio il programma di riuso dei Personal Computer “TiRicicloPC” promosso a Ferrara anche dall’Amministrazione comunale, o come il progetto del Comune di Bressanone che ha attivato un servizio per la popolazione più anziana curato dagli studenti di due scuole professionali i quali si sono recati a domicilio dei richiedenti per l’installazione, la sintonizzazione e la comprensione dei nuovi decoder e dei nuovi telecomandi.

    Impegna il Presidente e la Commissione competente

    a elaborare un progetto di azione coinvolgendo le Amministrazioni locali, Hera, le associazioni di categoria, di volontariato e le scuole del territorio al fine di

    • prevedere un programma specifico di ritiro e riuso laddove possibile di apparecchi televisivi e vigilare sul rispetto del regolamento sui RAEE da parte degli esercenti.
    • laddove non previsti promuovere insieme alle associazioni del settore programmi di intervento a tariffa agevolata sugli impianti di ricezione, favorendo anche l’accorpamento delle antenne al fine di minimizzarne l’impatto sui tetti del centro storico patrimonio dell’Umanità.
    • promuovere un progetto sulla falsa riga dell’iniziativa messa in atto dal Comune di Bressanone per la consulenza a domicilio dei cittadini anziani della Circoscrizione a cura di studenti e/o volontari favorendo così anche il contatto e lo scambio tra le generazioni.

    Scarica il documento in formato pdf: digitaleterrestre.pdf.

  • Differenziando i rifiuti si mangia

    Da noi si fanno sconti sulla TIA, in quel di Curitiba si va più al sodo…

    http://www.youtube.com/watch?v=T1bRUZ–9Ws

    Da Ecoblog:

    Rifiuti in cambio di cibo: in Brasile l’ecologia combatte la fame

    Con quattro chili di rifiuti differenziati ti porti a casa un chilo di ortaggi e verdure freschi e locali. Succede in Brasile, nella città di Curitiba, dove hanno scelto di prendere due piccioni con una fava. E, alla fine, di piccioni ne hanno presi tre.

    La città aveva due grandi problemi: un surplus di produzione agroalimentare, che teneva troppo bassi i prezzi facendo calare il reddito degli agricoltori, e la povertà diffusa tra la popolazione non agricola. E’ nato, per questo, il programma Cambio Verde: l’amministrazione comunale compra le eccedenze alimentari dai produttori e le distribuisce ai meno abbienti in cambio dei loro rifiuti.

  • Piccole soddisfazioni

    se vedete spuntare dei bidoncini verdi nella vostra strada, non spaventatevi. I marziano non c’entrano. Si tratta solo dell’estensione del servizio di raccolta di vicinato del vetro, un’idea di qualcuno di vostra conoscenza che faceva il presidente di circoscrizione. Nel 2009 sono state raccolte 173 tonnellate di vetro (+68%), in modo più comodo e vicino al cittadino, soprattutto di chi abita nelle vie del centro. Una piccola soddisfazione.

  • Ecomafie

  • Il peso dei rifiuti (non riciclabili)

    compostieraQuesta intervista di Letizia Palmisano (via Marcello) mi permette di anticipare qualche ragionamento che proporrò al consiglio di Circoscrizione di domani, dedicato all’audizione dei vertici di Hera Ferrara.

    Queste considerazioni partono dalla mia esperienza personale e dimostrano che è possibile ridurre drasticamente la produzione dei rifiuti senza grossissimi sforzi e risparmiando decine di euro di TIA.

    Ho sempre fatto raccolta differenziata, e vi assicuro che farla da pigro amante della birra quale sono in un bilocale di 60mq scarsi non è sempre facile, a meno che non si accetti di vivere fra bottiglie e cumuli di carta. Da quando è aperta la stazione ecologica in via Ferraresi però il conferimento è divenuto un po’ più semplice e soprattutto remunerativo. Complici 2 traslochi (+1 della cooperativa) in due anni con periodiche visite alla stazione ho praticamente azzerato la componente variabile della mia TIA (40/50 euro l’anno), diminuendo drasticamente l’apporto di rifiuti nei cassonetti grigi dell’indifferenziata.

    Da quando poi in famiglia abbiamo la fortuna di avere un giardino a disposizione abbiamo richiesto ad Hera la compostiera (o composteria) gratuita, ed abbiamo avviato un piccolo compostaggio in vista dell’orto prossimo venturo. Oltre allo sconto del 15% sulla parte variabile della TIA, che si aggiunge agli sconti per i conferimenti in stazione, si è così limitato al minimo i conferimenti di rifiuti indifferenziati (e quindi avviati all’incenerimento). Si sono ormai ridotti ad un sacchetto settimanale (inodore) di plastiche non riciclabili provenienti dagli imballaggi di cibi ed altri oggetti, che difficilmente raggiungono il peso di 1kg (per due persone).

    Questa esperienza mi fa trarre alcune conclusioni e proposte oltre all’auspicio, già espresso in altre occasioni, di uscire dalla contrapposizione ideologica fra sistema a cassonetti e sistema a porta a porta (si può tranquillamente immaginare un sistema misto che porti agli utenti ed ai gestori i vantaggi dei due sistemi limitandone gli svantaggi):

    • è necessario investire in nuove stazioni ecologiche, in modo da rendere più facile il conferimento dei rifiuti differenziati e più palpabili ai cittadini i vantaggi economici;
    • va studiato un sistema di raccolta dell’umido nella città che se puo’ essere porta a porta nel forese ed in periferia, difficilmente puo’ esserlo in centro, vuoi per il contesto urbanistico, vuoi per le condizioni di vita dei suoi cittadini (4 studenti in un bilocale difficilmente riuscirebbero a gestire in casa i vari bidoncini). Abbiamo sperimentato i bidoncini verdi del vetro, possiamo sperimentare compostiere o bidoncini marroni nelle aree verdi?
    • è fondamentale una legge che obblighi i produttori a confenzionare le merci con imballaggi riciclabili e di minor peso possibile.

    Qui invece qualche consiglio sulla plastica da Green Life un nuovo canale DeAgostini on line, totalmente gratuito e on demand, dedicato all’ambiente, al viver verde e in salute.

  • Il peso dei rifiuti (non riciclabili)

    compostieraQuesta intervista di Letizia Palmisano (via Marcello) mi permette di anticipare qualche ragionamento che proporrò al consiglio di Circoscrizione di domani, dedicato all’audizione dei vertici di Hera Ferrara.

    Queste considerazioni partono dalla mia esperienza personale e dimostrano che è possibile ridurre drasticamente la produzione dei rifiuti senza grossissimi sforzi e risparmiando decine di euro di TIA.

    Ho sempre fatto raccolta differenziata, e vi assicuro che farla da pigro amante della birra quale sono in un bilocale di 60mq scarsi non è sempre facile, a meno che non si accetti di vivere fra bottiglie e cumuli di carta. Da quando è aperta la stazione ecologica in via Ferraresi però il conferimento è divenuto un po’ più semplice e soprattutto remunerativo. Complici 2 traslochi (+1 della cooperativa) in due anni con periodiche visite alla stazione ho praticamente azzerato la componente variabile della mia TIA (40/50 euro l’anno), diminuendo drasticamente l’apporto di rifiuti nei cassonetti grigi dell’indifferenziata.

    Da quando poi in famiglia abbiamo la fortuna di avere un giardino a disposizione abbiamo richiesto ad Hera la compostiera (o composteria) gratuita, ed abbiamo avviato un piccolo compostaggio in vista dell’orto prossimo venturo. Oltre allo sconto del 15% sulla parte variabile della TIA, che si aggiunge agli sconti per i conferimenti in stazione, si è così limitato al minimo i conferimenti di rifiuti indifferenziati (e quindi avviati all’incenerimento). Si sono ormai ridotti ad un sacchetto settimanale (inodore) di plastiche non riciclabili provenienti dagli imballaggi di cibi ed altri oggetti, che difficilmente raggiungono il peso di 1kg (per due persone).

    Questa esperienza mi fa trarre alcune conclusioni e proposte oltre all’auspicio, già espresso in altre occasioni, di uscire dalla contrapposizione ideologica fra sistema a cassonetti e sistema a porta a porta (si può tranquillamente immaginare un sistema misto che porti agli utenti ed ai gestori i vantaggi dei due sistemi limitandone gli svantaggi):

    • è necessario investire in nuove stazioni ecologiche, in modo da rendere più facile il conferimento dei rifiuti differenziati e più palpabili ai cittadini i vantaggi economici;
    • va studiato un sistema di raccolta dell’umido nella città che se puo’ essere porta a porta nel forese ed in periferia, difficilmente puo’ esserlo in centro, vuoi per il contesto urbanistico, vuoi per le condizioni di vita dei suoi cittadini (4 studenti in un bilocale difficilmente riuscirebbero a gestire in casa i vari bidoncini). Abbiamo sperimentato i bidoncini verdi del vetro, possiamo sperimentare compostiere o bidoncini marroni nelle aree verdi?
    • è fondamentale una legge che obblighi i produttori a confenzionare le merci con imballaggi riciclabili e di minor peso possibile.

    Qui invece qualche consiglio sulla plastica da Green Life un nuovo canale DeAgostini on line, totalmente gratuito e on demand, dedicato all’ambiente, al viver verde e in salute.

  • Raccolta differenziata: cambio di rotta della Provincia e del Comune di Ferrara?

    Hanno stupito molto le dichiarazioni dell’Assessore provinciale Bellini, durante un Forum organizzato da un quotidiano locale, riguardanti la difficoltà di “mantenere le promesse”, ovvero gli obiettivi previsti da Piano Aria e Piano Rifiuti della Provincia. Lo stupore deriva sia dal fatto che si dimentica (o si vuole ignorare) che tali obiettivi non sono altro che la traduzione nella pianificazione locale di provvedimenti legislativi o accordi sovranazionali e che i Piani stessi indicano modalità ed azioni utili a raggiungerli, ma soprattutto dal fatto che essi sono obiettivi posti dal precedente Consiglio Provinciale non certo per vezzo o sbadataggine, bensì per migliorare la salute del nostro ambiente e di chi lo vive.

    Purtroppo si tratta di un’operazione, quella di dichiarare impossibili obiettivi che mettono in primo piano la sostenibilità ambientale e la salute dei cittadini (ed in secondo gli interessi economici), che pare andare di gran voga di questi tempi – tempi in cui l’ecologismo politico è stato messo in un angolo dal vociare inconcludente del nostro paese – ed in modo assolutamente bipartisan. Tanto che Filippo Bernocchi, delegato ANCI alle Politiche ambientali, nonché Assessore ai rapporti istituzionali e alle grandi opere del PDL a Prato, Avvocato e membro fisso delle Commissioni VIA dei Governi Berlusconi, nelle settimane scorse ha potuto tranquillamente dire rappresentando i Comuni italiani che per quanto riguarda la differenziata “l’obbligo di legge che ci impone di arrivare al 65% non è sostenibile nè utile”.

    Per questo ho presentato un’interpellanza presso il consiglio circoscrizionale 1 chiedendo in primo luogo all’Assessore all’Ambiente del nostro Comune se condivida o meno le dichiarazioni dell’Assessore provinciale e del delegato Anci. Ma non solo. Al di là dell’interesse di conoscere quali siano i dati delle sperimentazioni avviate negli anni scorsi, anche su stimolo delle circoscrizioni (raccolta del vetro tramite i bidoncini nel centro medioevale, la raccolta porta a porta della carta nell’entromur, la concessione gratuita delle compostiere ai cittadini e alle scuole) e quali siano i dati di raccolta della nuova stazione ecologica (ed i tempi per la realizzazione delle nuove) credo che sia di interesse comune conoscere quali strade si intendono percorrere per raggiungere l’obiettivo di progressivo aumento della raccolta differenziata e diminuzione della produzione dei rifiuti che mi auguro sia ancora condiviso.

    In particolare riterrei utile continuare nella realizzazione di un sistema di raccolta integrato e misto, che preveda l’estensione del porta a porta nei quartieri la cui struttura edilizia e urbanistica lo permetta, la sistematizzazione della raccolta differenziata a livello condominiale, l’estensione delle raccolte puntuali (bidoncini, cassonetti interrati) nel centro storico, la sperimentazione di “compostiere sociali” da affidare ad esempio alla cura dei Comitati di gestione degli orti, ai Centri Sociali, ai condomini o a gruppi di cittadini. Senza poi dimenticare le azioni già avviate per la riduzione dei rifiuti, come il progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna di realizzazione di un centro del riuso e del recupero presso i locali dell’ex Macello di Ferrara (di cui si chiedono i tempi di realizzazione) e quali altre azioni siano state previste volte alla riduzione dei rifiuti alla fonte.

    Leonardo Fiorentini
    Presidente Gruppo Verdi per la Pace Circoscrizione 1

    Scarica il testo dell’interpellanza in formato pdf: piano_rifiuti

    Scarica l’articolo in formato pdf del Forum de La Nuova Ferrara: forum_nuova

  • Raccolta differenziata: cambio di rotta della Provincia e del Comune di Ferrara?

    Hanno stupito molto le dichiarazioni dell’Assessore provinciale Bellini, durante un Forum organizzato da un quotidiano locale, riguardanti la difficoltà di “mantenere le promesse”, ovvero gli obiettivi previsti da Piano Aria e Piano Rifiuti della Provincia. Lo stupore deriva sia dal fatto che si dimentica (o si vuole ignorare) che tali obiettivi non sono altro che la traduzione nella pianificazione locale di provvedimenti legislativi o accordi sovranazionali e che i Piani stessi indicano modalità ed azioni utili a raggiungerli, ma soprattutto dal fatto che essi sono obiettivi posti dal precedente Consiglio Provinciale non certo per vezzo o sbadataggine, bensì per migliorare la salute del nostro ambiente e di chi lo vive.

    Purtroppo si tratta di un’operazione, quella di dichiarare impossibili obiettivi che mettono in primo piano la sostenibilità ambientale e la salute dei cittadini (ed in secondo gli interessi economici), che pare andare di gran voga di questi tempi – tempi in cui l’ecologismo politico è stato messo in un angolo dal vociare inconcludente del nostro paese – ed in modo assolutamente bipartisan. Tanto che Filippo Bernocchi, delegato ANCI alle Politiche ambientali, nonché Assessore ai rapporti istituzionali e alle grandi opere del PDL a Prato, Avvocato e membro fisso delle Commissioni VIA dei Governi Berlusconi, nelle settimane scorse ha potuto tranquillamente dire rappresentando i Comuni italiani che per quanto riguarda la differenziata “l’obbligo di legge che ci impone di arrivare al 65% non è sostenibile nè utile”.

    Per questo ho presentato un’interpellanza presso il consiglio circoscrizionale 1 chiedendo in primo luogo all’Assessore all’Ambiente del nostro Comune se condivida o meno le dichiarazioni dell’Assessore provinciale e del delegato Anci. Ma non solo. Al di là dell’interesse di conoscere quali siano i dati delle sperimentazioni avviate negli anni scorsi, anche su stimolo delle circoscrizioni (raccolta del vetro tramite i bidoncini nel centro medioevale, la raccolta porta a porta della carta nell’entromur, la concessione gratuita delle compostiere ai cittadini e alle scuole) e quali siano i dati di raccolta della nuova stazione ecologica (ed i tempi per la realizzazione delle nuove) credo che sia di interesse comune conoscere quali strade si intendono percorrere per raggiungere l’obiettivo di progressivo aumento della raccolta differenziata e diminuzione della produzione dei rifiuti che mi auguro sia ancora condiviso.

    In particolare riterrei utile continuare nella realizzazione di un sistema di raccolta integrato e misto, che preveda l’estensione del porta a porta nei quartieri la cui struttura edilizia e urbanistica lo permetta, la sistematizzazione della raccolta differenziata a livello condominiale, l’estensione delle raccolte puntuali (bidoncini, cassonetti interrati) nel centro storico, la sperimentazione di “compostiere sociali” da affidare ad esempio alla cura dei Comitati di gestione degli orti, ai Centri Sociali, ai condomini o a gruppi di cittadini. Senza poi dimenticare le azioni già avviate per la riduzione dei rifiuti, come il progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna di realizzazione di un centro del riuso e del recupero presso i locali dell’ex Macello di Ferrara (di cui si chiedono i tempi di realizzazione) e quali altre azioni siano state previste volte alla riduzione dei rifiuti alla fonte.

    Leonardo Fiorentini
    Presidente Gruppo Verdi per la Pace Circoscrizione 1

    Scarica il testo dell’interpellanza in formato pdf: piano_rifiuti

    Scarica l’articolo in formato pdf del Forum de La Nuova Ferrara: forum_nuova

  • Rieccoli

    Se non vi spiegavate il “miracolo” berlusconiano dei rifiuti napoletani spariti, beh eccovi serviti (da Repubblica.it)