• Territorio

    Sulle scelte urbanistiche l’amministrazione è stata troppo timida. In una città dove si è costruito troppo e male, dove ci sono migliaia di alloggi sfitti, il POC ha deciso di continuare a consumare territorio. Era l’occasione per fermarsi, fare il punto e dare una sterzata netta: solo riqualificazione urbana e miglioramento della qualità edilizia dell’ esistente. Sarebbe stato uno stimolo alla conversione del settore dell’edilizia verso la qualità e la sostenibilità, e sarebbe stata l’occasione per trovare soluzione ai grandi vuoti urbanistici che si sono creati in questi decenni, dalle zone ex-industriali sino all’area dell’ex ospedale Sant’Anna.

    Invece dei 2000 nuovi alloggi del POC la metà saranno costruiti su territorio vergine (oltre agli altri 2000 resi possibili col RUE).Per questo ho votato contro la delibera ed ho proposto numerosi emendamenti al RUE.

    Nel programma del candidato Sindaco Tagliani c’è scritto “stop al consumo del territorio”: attenderò i fatti.

    Nel frattempo, ecco alcune proposte:

    • applicare riduzioni sugli oneri di urbanizzazione proporzionali alla qualità energetica degli edifici sia per abbattere nel breve termine il costo finale di tali edifici che al momento, a causa della scarsa diffusione di conoscenza tecnica e dei costi dell’impiantistica risultano “fuori mercato” sia per indirizzare il tessuto imprenditoriale locale nella transizione verso costruzioni e soluzioni oggi innovative ma dopodomani (2021) obbligatorie;
    • creare un sistema di incentivi e strumenti di promozione per la creazione di una filiera locale per la costruzione di case antisismiche e passive utilizzando legname proveniente da coltivazioni rinnovabili locali;
    • impostare un nuovo POC realmente a consumo zero;
    • ecocatasto: lavorare nell’ambito della tanto attesa riforma catastale per inserire nel nuovo Catasto anche i dati di qualità energetica e ambientale degli edifici, in modo da prevedere sconti sulle imposte per gli edifici più virtuosi (e non – ad esempio – colpire con maggiore imposizione chi ha dotato i propri immobili di impianti fotovoltaici sopra i 3kw, come succede oggi secondo le ultime intepretazioni dell’Agenzia delle Entrate).
  • Una piccola lezione di buona politica #1

    La Collina ondulata di Friedensreich Hundertwasser (Blumau, Stiria, 1997)

    Mentre c’è chi perde il suo tempo (ed il nostro) pensando a cospirazioni e commissioni di inchiesta sulle cause del Terremoto in Emilia Romagna (qui potete suggerirne), io credo che sia meglio provare ad immaginare come migliorare le nuove costruzioni e, perchè no, l’edificato storico, soprattutto in tempi tragici in cui la ricostruzione va fatta presto e, soprattutto, bene.

    Mercoledì scorso si è svolto il consiglio della Circoscrizione 1 sull’esame del nuovo Regolamento Urbanistico Edilizio del Comune di Ferrara, che fra pochi giorni tornerà in giunta per iniziare il percorso istituzionale verso l’approvazione. Ecco quindi le prime considerazioni degli ecologisti sul RUE, peraltro poi assunte nel parere della Circoscrizione.

    Maggiore facilità di comprensione. Un primo sforzo va fatto sulla struttura del RUE, che è sinceramente di difficile gestione, in particolare per chi non ha conoscenze tecniche. Il sistema dei rinvii oltre ad essere a volte incoerente è di difficile seguito, con norme che rimandano a norme, che rimandano a norme. Crediamo sarebbe cosa utile inserire negli allegati schede interpretative, anche perchè va ricordato che ormai moltissimi interventi possono essere realizzati anche senza l’intervento obbligatorio di un tecnico, per cui più il Regolamento Urbanistico Edilizio è comprensibile, miglior servizio facciamo ai cittadini.

    Incentivi. Risulta incoerente, anche con gli obiettivi del piano, incentivare il risparmio energetico promuovendo il consumo del territorio. Fatto salvo l’incentivo “tecnico” per facilitare soluzioni edilizie avanzate (+5% per chi migliora del 30% l’efficienza energetica dell’edificio rispetto agli standard), l’incentivo (+30% su superficie utile e rapporto di copertura) sulle costruzioni a consumo zero – o quasi 0 – va applicato non sulla capacità edificatoria, bensì sul contributo di costruzione, ed in particolare sullla componente “costo di costruzione”. Questo con una modalità decrescente nel tempo visto che entro il 2020 tali requisiti saranno cogenti come da direttiva UE (Direttiva 2010/31/CE). Bisogna fare così per due ordini di motivi: il primo che è necessario abbattere nel breve termine il costo finale di tali edifici che al momento, a causa della scarsa diffusione di conoscenza tecnica e dei costi dell’impiantistica risulta per così dire “fuori mercato”; il secondo che è compito del Comune indirizzare il tessuto imprenditoriale locale nella transizione verso costruzioni e soluzioni oggi innovative ma dopodomani obbligatorie. Forse ci perderemo nel breve termine un po’ di entrate dagli oneri, ma ci aiuterebbe ad evitare le multe europee nel lungo termine.

    Orientamento edifici. Il buon orientamento degli edifici è un requisito determinante per la qualità delle costruzioni. Per questo bisogna trovare soluzioni normative che lo rendano obbligatorio nei PUA e fortemente raccomandato, magari con incentivi anche qui sul costo di costruzione, negli interventi diretti dove magari è più difficile a causa delle limitazioni dei lotti.

    Verde minimo. Nel verde minimo non puo’ essere ricompreso il verde derivante da tetti e pareti verdi. Deve trattarsi di verde fruibile, sia per la qualità della vita di chi vivrà in quelle abitazioni, che per la qualità complessiva della Città. Paradossalmente con la previsione attuale, realizzando una “copertura verde”, un costruttore potrebbe esaudire abbondantemente l’obbligo del 20% minimo di superficie a verde, e quindi asfaltare tutta l’area rimanente per vendere posti auto. Le soluzioni legate a coperture e schermature verdi vanno fortemente incentivate con uno scomputo degli oneri (motivato dal fatto che effettivamente permettono un minore carico del costruito sulle infrastrutture di servizio e migliorano il microclima cittadino), e possibilmente anche nella città costruita. Si deve quindi pensare a sconti rilevanti sul contributo di costruzione in caso di realizzazione di terrazze verdi “fruibili” anche su quelli che prima erano tetti a falda (ad esempio sui vani accessori nell’intero centro storico, o sugli immobili e ambiti privi di tutela)

    Area scoperta. L’area scoperta di risulta, che non è superficie edificata né verde è un’area che spesso viene utilizzata per strade di accesso, parcheggi, etc.  E’ necessario fissare una soglia minima media di permeabilità in modo da evitare inutili cementificazioni che oltre a peggiorare la qualità delle abitazioni aumentano il rischio idraulico nella città.

    Legno e strutture antisismiche. Il legno è un materiale poco usato storicamente nel nostro territorio ma che sta ritrovando recentemente un maggiore utilizzo sia per le sue peculiarità che per lo sviluppo delle tecniche di bioarchitettura. Si tratta di un materiale che, oltre a permettere di costruire molto velocemente, ha note caratteristiche antisismiche e che combinato con altri materiali naturali permette grandi risultati dal punto di vista dell’efficienza energetica. Anche se viene usualmente utilizzato legno di origine alpina (abete larice e pino) recentemente si è aperta anche la strada all’utilizzo del pioppo (non quello da cellulosa, ovviamente), che nelle nostre campagne cresce in poco più di 10 anni. Si potrebbe quindi cogliere l’occasione per promuovere una filiera a kmzero, prevedendo incentivi e stimolando le imprese a investire in formazione proprio in questo momento in cui la tragedia del terremoto ci ha messo di fronte al problema di come ricostruire presto e bene.

    Sopraelevazioni. Infine va segnalato, perchè condiviso, lo stimolo proveniente da Italia Nostra rispetto al pericolo derivante dalla possibilità di sopraelevazione (spostando volumi presenti, come i vani accessori che occupano molti giardini e cortili) anche in immobili classificati di un certo pregio. Va trovata una soluzione che permetta sì un processo di miglioramento del costruito e di liberazione delle aree scoperte nell’edificato, ma senza inficiare il paesaggio urbano storico, impedendo quindi la sola sopraelevazione per gli edifici delle prime 4 classi.

    Ecco le proposte degli ecologisti assunte nel parere sul RUE della Circoscrizione 1:

    • Una maggiore chiarificazione delle normative cogenti e facoltative anche se rinviate a norme sovraordinate integrando gli allegati con schede di più facile consultazione.
    • Gli incentivi alle costruzioni “a consumo 0 (o quasi 0)” non devono essere sulla capacità edificatoria bensì essere rappresentati da forti sconti sul contributo di costruzione, in particolare sulla voce “costo di costruzione” in modo da rendere le nuove costruzioni più competitive sul mercato e indirizzare così le aziende costruttrici all’adeguamento progressivo alla direttiva europea 2010/31/CE. In questo senso gli incentivi dovrebbero essere previsti a scalare ogni anno sino all’efficacia (2019/20) delle previsioni della normativa europea.
    • Il buon orientamento degli edifici deve divenire requisito cogente negli interventi sottoposti a PUA e deve essere maggiormente favorito con incentivi negli interventi diretti.
    • Dalla percentuale di copertura a verde minima devono essere escluse le coperture a verde orizzontali e verticali. Tali coperture vanno invece incentivate con sconti sul contributo di costruzione sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni, anche per favorirne la realizzazione nella città già edificata.
    • Fatta salva la permeabilità propria delle aree verdi, le ulteriori aree scoperte, poste a servizio del costruito devono mantenere un coefficiente di permeabilità medio il più vicino possibile a quello naturale.
    • Si invita inoltre l’amministrazione a prevedere all’interno del RUE ma anche con gli altri strumenti di programmazione e di intervento, incentivi e strumenti di promozione per la creazione di una filiera locale per la costruzione di case antisismiche e passive utilizzando legname proveniente da coltivazioni rinnovabili locali.

    Leonardo Fiorentini
    Consigliere ecologista Circoscrizione 1

    La documentazione del RUE è scaricabile dal sito del Comune di Ferrara:
    http://urbanistica.comune.fe.it/index.phtml?id=192

  • RUE, le proposte degli ecologisti

    Mercoledì scorso si è svolto il consiglio della Circoscrizione 1 sull’esame del nuovo Regolamento Urbanistico Edilizio del Comune di Ferrara, che fra pochi giorni tornerà in giunta per iniziare il percorso istituzionale verso l’approvazione. Ecco quindi le prime considerazioni degli ecologisti sul RUE, peraltro poi assunte nel parere della Circoscrizione.

    Maggiore facilità di comprensione. Un primo sforzo va fatto sulla struttura del RUE, che è sinceramente di difficile gestione, in particolare per chi non ha conoscenze tecniche. Il sistema dei rinvii oltre ad essere a volte incoerente è di difficile seguito, con norme che rimandano a norme, che rimandano a norme. Crediamo sarebbe cosa utile inserire negli allegati schede interpretative, anche perchè va ricordato che ormai moltissimi interventi possono essere realizzati anche senza l’intervento obbligatorio di un tecnico, per cui più il Regolamento Urbanistico Edilizio è comprensibile, miglior servizio facciamo ai cittadini.

    Incentivi. Risulta incoerente, anche con gli obiettivi del piano, incentivare il risparmio energetico promuovendo il consumo del territorio. Fatto salvo l’incentivo “tecnico” per facilitare soluzioni edilizie avanzate (+5% per chi migliora del 30% l’efficienza energetica dell’edificio rispetto agli standard), l’incentivo (+30% su superficie utile e rapporto di copertura) sulle costruzioni a consumo zero – o quasi 0 – va applicato non sulla capacità edificatoria, bensì sul contributo di costruzione, ed in particolare sullla componente “costo di costruzione”. Questo con una modalità decrescente nel tempo visto che entro il 2020 tali requisiti saranno cogenti come da direttiva UE (Direttiva 2010/31/CE). Bisogna fare così per due ordini di motivi: il primo che è necessario abbattere nel breve termine il costo finale di tali edifici che al momento, a causa della scarsa diffusione di conoscenza tecnica e dei costi dell’impiantistica risulta per così dire “fuori mercato”; il secondo che è compito del Comune indirizzare il tessuto imprenditoriale locale nella transizione verso costruzioni e soluzioni oggi innovative ma dopodomani obbligatorie. Forse ci perderemo nel breve termine un po’ di entrate dagli oneri, ma ci aiuterebbe ad evitare le multe europee nel lungo termine.

    Orientamento edifici. Il buon orientamento degli edifici è un requisito determinante per la qualità delle costruzioni. Per questo bisogna trovare soluzioni normative che lo rendano obbligatorio nei PUA e fortemente raccomandato, magari con incentivi anche qui sul costo di costruzione, negli interventi diretti dove magari è più difficile a causa delle limitazioni dei lotti.

    Verde minimo. Nel verde minimo non puo’ essere ricompreso il verde derivante da tetti e pareti verdi. Deve trattarsi di verde fruibile, sia per la qualità della vita di chi vivrà in quelle abitazioni, che per la qualità complessiva della Città. Paradossalmente con la previsione attuale, realizzando una “copertura verde”, un costruttore potrebbe esaudire abbondantemente l’obbligo del 20% minimo di superficie a verde, e quindi asfaltare tutta l’area rimanente per vendere posti auto. Le soluzioni legate a coperture e schermature verdi vanno fortemente incentivate con uno scomputo degli oneri (motivato dal fatto che effettivamente permettono un minore carico del costruito sulle infrastrutture di servizio e migliorano il microclima cittadino), e possibilmente anche nella città costruita. Si deve quindi pensare a sconti rilevanti sul contributo di costruzione in caso di realizzazione di terrazze verdi “fruibili” anche su quelli che prima erano tetti a falda (ad esempio sui vani accessori nell’intero centro storico, o sugli immobili e ambiti privi di tutela)

    Area scoperta. L’area scoperta di risulta, che non è superficie edificata né verde è un’area che spesso viene utilizzata per strade di accesso, parcheggi, etc.  E’ necessario fissare una soglia minima media di permeabilità in modo da evitare inutili cementificazioni che oltre a peggiorare la qualità delle abitazioni aumentano il rischio idraulico nella città.

    Legno e strutture antisismiche. Il legno è un materiale poco usato storicamente nel nostro territorio ma che sta ritrovando recentemente un maggiore utilizzo sia per le sue peculiarità che per lo sviluppo delle tecniche di bioarchitettura. Si tratta di un materiale che, oltre a permettere di costruire molto velocemente, ha note caratteristiche antisismiche e che combinato con altri materiali naturali permette grandi risultati dal punto di vista dell’efficienza energetica. Anche se viene usualmente utilizzato legno di origine alpina (abete larice e pino) recentemente si è aperta anche la strada all’utilizzo del pioppo (non quello da cellulosa, ovviamente), che nelle nostre campagne cresce in poco più di 10 anni. Si potrebbe quindi cogliere l’occasione per promuovere una filiera a kmzero, prevedendo incentivi e stimolando le imprese a investire in formazione proprio in questo momento in cui la tragedia del terremoto ci ha messo di fronte al problema di come ricostruire presto e bene.

    Sopraelevazioni. Infine va segnalato, perchè condiviso, lo stimolo proveniente da Italia Nostra rispetto al pericolo derivante dalla possibilità di sopraelevazione (spostando volumi presenti, come i vani accessori che occupano molti giardini e cortili) anche in immobili classificati di un certo pregio. Va trovata una soluzione che permetta sì un processo di miglioramento del costruito e di liberazione delle aree scoperte nell’edificato, ma senza inficiare il paesaggio urbano storico, impedendo quindi la sola sopraelevazione per gli edifici delle prime 4 classi.

    Ecco le proposte degli ecologisti assunte nel parere sul RUE della Circoscrizione 1:

    • Una maggiore chiarificazione delle normative cogenti e facoltative anche se rinviate a norme sovraordinate integrando gli allegati con schede di più facile consultazione.
    • Gli incentivi alle costruzioni “a consumo 0 (o quasi 0)” non devono essere sulla capacità edificatoria bensì essere rappresentati da forti sconti sul contributo di costruzione, in particolare sulla voce “costo di costruzione” in modo da rendere le nuove costruzioni più competitive sul mercato e indirizzare così le aziende costruttrici all’adeguamento progressivo alla direttiva europea 2010/31/CE. In questo senso gli incentivi dovrebbero essere previsti a scalare ogni anno sino all’efficacia (2019/20) delle previsioni della normativa europea.
    • Il buon orientamento degli edifici deve divenire requisito cogente negli interventi sottoposti a PUA e deve essere maggiormente favorito con incentivi negli interventi diretti.
    • Dalla percentuale di copertura a verde minima devono essere escluse le coperture a verde orizzontali e verticali. Tali coperture vanno invece incentivate con sconti sul contributo di costruzione sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni, anche per favorirne la realizzazione nella città già edificata.
    • Fatta salva la permeabilità propria delle aree verdi, le ulteriori aree scoperte, poste a servizio del costruito devono mantenere un coefficiente di permeabilità medio il più vicino possibile a quello naturale.
    • Si invita inoltre l’amministrazione a prevedere all’interno del RUE ma anche con gli altri strumenti di programmazione e di intervento, incentivi e strumenti di promozione per la creazione di una filiera locale per la costruzione di case antisismiche e passive utilizzando legname proveniente da coltivazioni rinnovabili locali.

    Leonardo Fiorentini
    Consigliere ecologista Circoscrizione 1

    La documentazione del RUE è scaricabile dal sito del Comune di Ferrara:
    http://urbanistica.comune.fe.it/index.phtml?id=192

  • Parere Circoscrizione Centro Cittadino sull’adozione del PSC

    Il consiglio della Circoscrizione Centro Cittadino del Comune di Ferrara riunito nella seduta dell’11 luglio 2007

    Premesso

    Che nel corso del 2006 il Consiglio è stato sollecitato ad esprimere alcune indicazioni ed indirizzi di merito, affinché  l’Amministrazione comunale, nell’ambito delle successive fasi di elaborazione del PSC e degli altri strumenti urbanistici attuativi previsti dalla L/R 20/2000, potesse opportunamente tenerne conto

    Rilevato

    Che la gran parte delle indicazioni espresse da questo Consiglio di Circoscrizione riferite al Centro Storico sono state recepite nella proposta di PSC portata all’esame per l’adozione

    Esprime
    le seguenti indicazioni:

    tav. Tutela Storico Culturale: considerata la scelta di individuare su questa tavola solamente due grandi categorie di edifici “di interesse storico Architettonico” e “di pregio storico-culturale e testimoniale”, costituendo di fatto due soli livelli di vincolo per tipo di intervento edilizio sul patrimonio esistente e constata altresì una notevole presenza di edifici all’interno del c.s. con un vincolo di interesse storico Architettonico (colore viola), riteniamo sia indispensabile che nel RUE sia prevista una più analitica classificazione per meglio definire una tipologia di intervento specifica edificio per edificio, con l’intento da un lato di tutelare effettivamente il ricco patrimonio architettonico della città prevedendo interventi di restauro conservativo e dall’altro evitare di imporre incongrui vincoli e divieti, e conseguenti lunghi tempi di rilascio delle concessioni, a fabbricati o porzioni di essi che dopo un oggettivo riscontro dello stato dei luoghi non risultassero di alcun interesse storico-culturale-architettonico. In questo modo si potrà favorire anche espressioni di architettura contemporanea e/o interventi con utilizzo di nuove tecnologie (bioedilizia, miglioramenti dell’efficienza energetica etc.).

    Gestione dei vincoli:  si ritiene che mentre sia stato effettuata una attenta analisi con il quadro conoscitivo dell’area vasta, il c.s. richieda un  processo costante e più analitico e specifico volto ad acquisire ogni elemento non direttamente riscontrabile da una visione esteriore degli immobili (che peraltro non possiamo verificare e analizzare in questa sede come Circoscrizione). Data la prevista rigidità del sistema dei vincoli nel nucleo storico si invita quindi l’amministrazione a dare massima pubblicità alla tavola in oggetto e a definire una procedura di verifica dell’effettiva ragione del vincolo che preveda modalità e tempi certi per la risposta al cittadino.

    Tavola dei Sistemi: si condivide il progetto di futura mobilità che emerge dal Piano, con l’ipotesi di interruzione dei due assi di attraversamento della città per accorpare le zone a ztl e pedonali, con la conferma dei parcheggi esistenti e, previa realizzazione dei nuovi parcheggi di arroccamento, e con l’individuazione dei terminal pubblici, turistici e di interscambio. In particolare ricordiamo che è comunque necessario dare risposta alla sempre maggiore richiesta di parcheggi per il residenti del c.s. per almeno 3 ordini di motivi: 1) per favorire l’uso abitativo nel centro, 2) per evitare incongrui interventi sul patrimonio edilizio che sottraggono ambienti a  vocazione commerciale o artigianale e di conseguenza privano il centro di luoghi da destinare a queste attività, 3) togliere auto dalla strada a sicuro vantaggio del paesaggio urbano e della mobilità ciclabile. Si ritiene che nel medio-lungo termine i parcheggi interni al Centro (Mercato Coperto, S. Guglielmo, Cavallerizza ecc.) dovranno essere progressivamente riservato ai residenti ed alle attività economiche del Centro Storico. Riteniamo inoltre che su questa tavola possano essere maggiormente estese le direttrici di attraversamento ciclabile della città all’interno delle mura (colorazione azzurra) con particolare attenzione agli assi di Giovecca e Porta Mare/Porta Po.

    Si suggerisce di ampliare il subsistema attrezzature e spazi collettivi (l’area in blu) del monastero di s.Antonio in Polesine includendo anche il vicino lotto di proprietà del Demanio.

    Si suggerisce di ampliare l’area in blu della cara di riposo di Via Ripagrande anche l’area dell’ex Poliambulanza come di fatto ampliamento dei servizi dell’IPAB.

    Tav. Luoghi azioni – trasformazioni: Riteniamo possano essere segnalate  come “centralità” già esistenti o future, luoghi come il complesso di S. Maria della Consolazione, la Sinagoga di via Mazzini ed in particolare i locali ex Amga delle Mura rinascimentali (come centro ricreativo-culturale “cittadella della musica”) al fine di contribuire coerentemente a perseguire quella più volte espressa politica finalizzata al mantenimento e valorizzazione di questo straordinario patrimonio e al suo utilizzo da parte della città.

    Scheda d’ambito

    Rete fognaria: risultano problemi di allagamenti dovute a scarsa manutenzione/inadeguatezza del sistema fognario anche in: Via Ripagrande, Rampari di San Paolo/Via della Grotta, Via del Gambone

    Siti contaminati: risulterebbe la presenza di un deposito carburante interrato presso la Caserma di Cisterna del Follo

    Attività culturali, associative e politiche: a puro titolo di segnalazione rileviamo che sono 2 i centri sociali autogestiti presenti sul territorio mentre i circoli Arci presenti sono almeno 3 e le sedi di associazioni sicuramente più di 8.

    Obiettivi e requisiti RUE:
    – si propone di inserire una norma che preveda un percorso agevolato per la conversione e riqualificazione di tetti e tettoie (a volte fatiscenti) presenti nel centro storico con impianti fotovoltaici e solari, nel pieno rispetto dei vincoli urbanistici e monumentali, anche prevedendo una proposta progettuale elaborata dall’amministrazione in accordo con la competente soprintendenza

    – si propone di inserire una norma che preveda, per quel che riguarda il sistema fognario la separazione di acque bianche e scure, sfruttando laddove possibile la vicinanza con il canale del Po di Volano, in particolare per quel che riguarda gli ambiti di riqualificazione a sud della cinta muraria. Gli interventi di rifacimento del sistema fognario dovrebbero poi puntare al medesimo obbiettivo da raggiungere progressivamente anche nel nucleo storico edificato.

    Obiettivi e requisiti POC:

    – si propone di porre l’obbiettivo del progressivo spostamento del parcheggio residenziale dalle strade ai parcheggi già previsti dal sistema della mobilità, con la liberazione dalle auto della zona medievale e rinascimentale e con la realizzazione di collegamenti urbani ciclabili (con particolare riferimento a Corso Giovecca e all’asse Porta Po-Porta Mare)

    Si propone infine una verifica periodica della “salute urbana” della città storica individuata dal perimetro delle mura rinascimentali al fine di potere articolare nel tempo diversi interventi quali: un censimento delle situazioni di nuovo degrado del tessuto urbano e monumentale; monitoraggio e controllo sulle esigenze di manutenzione ordinaria e straordinaria; programmazione dei principali interventi di completamento del Progetto Mura in modo da trovare le soluzioni tramite interventi diretti dell’Amministrazione, obbligo di intervento dei privati o inserimento nei POC a seconda delle responsabilità e delle possibilità operative.

    Sottoambiti in deroga

    Per quello che riguarda i sottoambiti in deroga si ritiene, a livello generale, che possano essere concesse deroghe per l’aumento di volume solo laddove vi sia un immediato e prevalente interesse pubblico o una effettiva necessità di completamento urbanistico.

    In particolare:

    Sub. 1 Via Darsena: si conferma quanto precedentemente indicato nel parere sulla Bozza e peraltro recepito negli indici.

    Sub. 4 Piangipane: si conferma quanto precedentemente indicato nel parere sulla Bozza

    Sub. 8 S. Etienne: nella casella obiettivi e requisiti del POC venga inserita la riqualificazione dell’edificio dell’ex mercato con specifica destinazione a parcheggio prevalentemente destinato alla residenza, che nella prevista riqualificazione delle piazze venga espressamente perseguita la volontà di non adibirle a parcheggio e recuperarne il ruolo di luogo sociale urbano;

    Sub. 9 S. Romano: estendere l’area del sottoambito per includere anche l’area scoperta ed il vicolo di collegamento a via San Romano, al fine di vincolare l’eventuale intervento alla riqualificazione ad uso pubblico della zona.

    Sub. 10 Duomo: riteniamo la previsione di ricostruzione del volume dell’antica sacrestia (contenuta anche nel PRG vigente) ormai superata alla luce dei recenti interventi per la costruzione della nuova e per il recupero della zona dell’Abside della Cattedrale.

    Sub. 12 S. Francesco: non si ravvisano le condizioni di cui in premessa.

    Sub.  14 S. Anna: si richiama quanto precedentemente indicato nel parere sulla Bozza con l’invito di prevedere un concorso internazionale di progettazione per il riutilizzo dell’area

    Considerazioni finali

    Il PSC in quanto strumento urbanistico avrà prospettive di lunga durata nel tempo e si troverà ad operare in una società in costante mutazione, sotto l’aspetto demografico, economico sociale e culturale: l’evolversi della composizione sociale e dei complessi aspetti di integrazione della popolazione, renderà necessario mantenere aperto un “ufficio di piano” che anche dopo l’adozione del PSC continui a raccogliere le istanze dei cittadini, valuti proposte e indicazioni provenienti dalle istituzioni e dalla società civile, per tradurli in provvedimenti di modifica e correzione in modo da rendere anche  il quadro conoscitivo della città non un documento chiuso o a termine, ma uno strumento continuamente aggiornato.

    Per mantenere vivo e vitale il nostro c.s. occorre ricercare nuove discipline e  politiche che facilitino una utenza abitativa il più diversificata e stabile possibile e che permettano inoltre di agevolare gli insediamenti di tipo artigianale, artistico e commerciale.

    Sarà infine indispensabile che venga data la più ampia diffusione e spiegazione alla cittadinanza sui contenuti del piano, la nostra Circoscrizione si impegna si da ora a dare il proprio contributo in questa direzione.

     

  • Le 119 pagine di Rue…

    Se vi state chiedendo cos’è il RUE, non preoccupatevi. E’ normale.

    Si chiama Regolamento Urbanistico Edilizio e si tratta del nuovo strumento urbanistico di cui si è cominciata la discussione in Comune, con una serie di incontri con le Circoscrizioni per presentare i primi elaborati di quello che dopo l’approvazione del PSC (entro 45 giorni la provincia dovrà pronunciarsi sull’intesa) sarà il prossimo scoglio urbanistico da affrontare in Consiglio, non sappiamo ancora se in questa o nella prossima legislatura.

    Il RUE è lo strumento di attuazione del PSC che ha il compito di disciplinare l’attività edilizia in generale e le trasformazioni urbanistiche negli ambiti consolidati e nel territorio rurale, gli interventi diffusi sul patrimonio edilizio esistente nel centro storico e negli ambiti da riqualificare e gli interventi negli ambiti specializzati per attività produttive, volti al completamento, modificazione funzionale, manutenzione ed ammodernamento delle urbanizzazioni e degli impianti tecnologici.

    Il Consiglio Comunale, dopo una fase di consultazione degli Ordini professionali e delle Associazioni del settore, nella seduta del 19/03/2008, con delibera P.G. 7561 ha approvato un Documento degli obiettivi del RUE contenente gli indirizzi per la redazione del Regolamento Urbanistico Edilizio.

    Siccome ci piace fare le cose per bene e magari fra voi lettori c’è anche qualcuno interessato a conoscere e magare mandare suggerimenti, lo invito a seguire questo link, scaricare gli elaborati e magari commentare sul blog.