
Tempi di attesa delle visite allergologiche a Ferrara
Oggetto: interrogazione sui tempi di attesa delle visite allergologiche.
Il sottoscritto, consigliere comunale
PREMESSO che
una cittadina al momento di richiedere una prima visita allergologica, a fine febbraio scorso, si è vista proporre come prima data utile luglio 2018.
TENUTO CONTO che
è noto l’aumento delle patologie allergiche nella popolazione generale.
CONSIDERATO che
- risulta inaccettabile che una qualsiasi prestazione medica sia erogata con tali tempi di risposta;
- questa tempistica sposta l’utenza inevitabilmente nell’ambito sanitario di tipo privatistico (intra o extra moenia che sia).
INTERROGA L’AMMINISTRAZIONE
al fine di conoscere:
- come sia strutturato il servizio allergologico territoriale, e se sia adeguato alle richieste della cittadinanza;
- quali siano le liste di attesa per le singole prestazioni di detto servizio;
- se al contempo si sia verificato un aumento delle visite intramoenia per patologie allergiche;
Ferrara, 20 aprile 2017
Il Presidente del Gruppo Consiliare
Leonardo Fiorentini

Vaccinazioni: Interpellanza sull’adesione e la promozione del programma di vaccinazione infantile nel comune di Ferrara
Ferrara, 29 ottobre 2015
Al Sindaco di Ferrara
Interpellanza: sull’adesione e la promozione del programma di vaccinazione infantile nel comune di Ferrara
Il sottoscritto consigliere comunale
Premesso
che hanno avuto una forte risonanza nella stampa nazionale e locale, e di riflesso nell’opinione pubblica cittadina le notizie riguardanti il calo del numero di bambini sottoposti alle vaccinazioni, obbligatorie e consigliate, nel nostro paese e nella nostra regione.
Tenuto conto
che lo scrivente ritiene la cultura di una vaccinazione informata, consapevole e condivisa – prima ancora che obbligatoria – un caposaldo della moderna politica per la salute dell’individuo e della società.
Considerato tuttavia
che le azioni annunciate in queste settimane da Ministero e Regione, incentrate sull’obbligatorietà dell’esibizione del libretto sanitario per l’accesso ai cicli scolastici della Materna e dell’obbligo piuttosto che la promozione di campagne di informazione e diffusione di una cultura delle vaccinazioni informata, condivisa e consapevole, pone allo scrivente seri dubbi sul rispetto del diritto costituzionale allo studio, in particolare di quello del ciclo dell’obbligo, anche in virtù del fatto che nel caso di specie l’eventuale scelta di non vaccinare non è del singolo individuo, bensì di chi ne esercita la patria potestà.
Considerato inoltre
che le vaccinazioni infantili risultano nei fatti l’unico trattamento sanitario obbligatorio previsto per legge applicato all’intera popolazione, e quindi eccezione prevista al diritto costituzionale di non subire trattamenti contro la propria volontà, e per questo la sua applicazione necessita particolare attenzione da parte delle autorità sanitarie, in particolar modo sull’informazione sulle motivazioni e sulle possibili conseguenze ed effetti collaterali per il bambino.
interpella l’amministrazione comunale
- per sapere quali siano i dati di adesione della popolazione oggetto di vaccinazione nel Comune di Ferrara per ciascun tipo di vaccino, obbligatorio e raccomandato;
- per sapere quali siano al momento le forme di informazione delle famiglie, come avvenga il loro contatto al momento della vaccinazione e se sia a loro consegnato, al di là delle raccomandazioni verbali, un qualche strumento di informazione sulle motivazioni e le possibili conseguenze (effetti collaterali) durante il colloquio per il consenso informato;
- se sia intenzione dell’amministrazione, proprio in virtù della necessità di promuovere la diffusione di una cultura delle vaccinazioni informata, condivisa e consapevole – prima ancora che obbligatoria – investire risorse in una campagna di promozione che coinvolga le attività di accompagnamento alla nascita curate da Centro per le Famiglie del nostro Comune e Azienda USL.
Si richiede risposta scritta.
Con osservanza.
Il Presidente del Gruppo Consiliare
Leonardo Fiorentini
Cortocircuito all’ONU
Diritti umani, sotto accusa la guerra globale alla droga: il relatore per il diritto alla salute Anand Grover chiede il superamento delle convenzioni internazionali e la regolamentazione legale delle droghe.
Peccato che proprio l’ONU con il suo ufficio antidroga sia la principale fomentatrice della war on drugs.
Su fuoriluogo.it:
Scarica il rapporto originale Grover
Le raccomandazioni finali in italiano
Il commento di Giorgio Bignami per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 3 novembre.
Hai la ricetta, ma sei denunciato per spaccio.
Martedì 29 giugno, i carabinieri di Foggia, su richiesta della Legione di Merano (si scomodano sin dal Trentino Alto Adige), hanno perquisito l’abitazione di Andrea Trisciuoglio, dirigente dell’Associazione Luca Coscioni che porta avanti a livello nazionale la battaglia per la cannabis terapeutica. Ne ha dato per primo notizia il Notiziario Droghe Aduc. Oggi la ripresa del Corriere della Sera.
Qui il racconto di Trisciuoglio:
“A nulla sono serviti gli articoli sui quotidiani nazionali (vd. Venerdì di Repubblica, Terra/Agenda Coscioni, siti internet); a nulla è servito rappresentare localmente un’associazione così importante; a nulla è servito avere purtroppo una malattia cronica come la mia: la sclerosi multipla. Di fronte all’evidenza dei fatti (trovavano cannabis ma era il Bediol che ricevo mensilmente dalla mia Asl) e non potendomi contestare nulla, dopo una mattinata infernale trascorsa tra sveglia di prima mattina con 5 carabinieri che entrano nella mia abitazione, mia moglie e mio figlio terrorizzati (con annessi pianti del bimbo), mani in tutti i cassetti, trasporto in caserma, concludono con uno “scusateci per il disturbo”… Oggi è stato veramente tutto incredibile. La lotta per la cannabis terapeutica per i tanti malati che come ne hanno bisogno è la mia battaglia che, da radicale, con l’Associazione Luca Coscioni porteremo avanti senza farci intimidire. Criminalizzare l’uso terapeutico di una pianta è proprio di uno stato etico e ascientifico, non di uno stato di diritto”.
Segue il verbale fatto dai Carabinieri di Foggia
LEGIONE CARABINIERI PUGLIA
COMANDO PROVINCIALE DI FOGGIA
Reparto Operativo – Nucleo Investigativooggetto: verbale di perquisizione locale e personale giusta DECRETO DI PERQUISIZIONE LOCALE NR. 9047/10 R.G.N.R., EMESSO IN DATA 17/06/2010 DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI FOGGIA – PM DOTT. LUDOVICO VACCARO eseguita nei confronti di:
TRISCIUOGLIO ANDREA GIUSEPPE, nato a Foggia il 19.02.1978, ivi residente alla via I. D’Addedda nr. 410, identificato tramire Carta d’identità n. AN 53***……………….Il 29 giugno, alle ore 09:40, in Foggia, presso gli uffici del Comando Provinciale CC.
Noi sottoscritti, Ufficiali ed agenti di P.G. ****, tutti in servizio presso il Comando Provinciale Carabinieri in intestazione, danno atto che dovendo dare esecuzione al DECRETO DI PERQUISIZIONE LOCALE E PERSONALE – art. 250 e segg. c.p.p. – in oggetto, alle ore 07:00 odierne si sono recati in Foggia, in Via *** ove avuta la presenza di TRISCIUOGLIO Andrea Giuseppe, in oggetto meglio identificato, tel. *** e *** e ***, lo hanno reso edotto dei motivi della loro presenza, dunque, previa notifica mediante consegna di copia nelle proprie mani del decreto di cui sopra, si è proceduto a compimento del presente atto di P.G.
All’interno dell’abitazione sono presenti le seguenti persone:
***, ivi residente, moglie convivente di TRISCIUOGLIO ANDREA GIUSEPPE
Alle ore 7:10 odierne si dava inizio alla perquisizione domiciliare e personale che veniva conclusa alle successive ore 08:00 con esito NEGATIVO
La perquisizione veniva estesa anche a:
Box-Garage, situato al piano terra dello stabile al civico 410………… esito NEGATIVO.
Nissan Primera (con tutti i dati della mia auto) con esito NEGATIVO.
Prima di dare inizio alle operazioni di polizia, l’interessato consegnava spontaneamente delle confezioni di BEDIOL CANNABIS FLOS di grammi 5 cadauno, che deteneva all’interno del mobile del soggiorno, e, precisamente: Nr. 2 confezioni parzialmente utilizzate contenente materiale vegetale essiccato e Nr. 23 confezioni totalmente vuote. Nella circostanza il TRISCIUOGLIO spontaneamente dichiara: sono affetto da Sclerosi Multipla secondariamente progressiva e per tale ragione sono in possesso legittimamente delle confezioni di Bediol che vi mostro. Ogni primo del mese, a seguito di prescrizione medica, la farmacia ospedaliera di Lucera mi consegna nr. 8 confezioni integre, che io faccio uso giornalmente. A tal proposito vi consegno copia della documentazione medica che attesta la mia malattia e legittima l’uso del BEDIOL CANNABIS FLOS: verbale della commissione ospedaliera dell’ASL di Foggia ove si attesta l’invalidità per Sclerosi Multipla; referto medico a firma del dott. Gianfranco Costantino che attesta che il TRISCIUOGLIO è affetto da Sclerosi Multipla; prescrizione medica del farmaco BEDIOL CANNABIS FLOS di grammi 5, con l’indicazione delle modalità di assunzione dei flaconi in disamina. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
L’ufficio da atto che, accertata la legittimità circa la detenzione delle confezioni BEDIOL CANNABIS FLOS, le stesse vengono consegnate e lasciate nella piena disponibilità dell’avente diritto.
Si da atto che durante l’atto di P.G. non sono stati arrecati danni a persone o cose e non si sono verificati ammanchi di alcun genere……………………
Anche su Metilparaben.
Basarsi sulla scienza, non sull’ideologia.
L’International AIDS Society, l’International Centre for Science in Drug Policy (ICSDP), e il BC Centre for Excellence in HIV/AIDS hanno avviato un’iniziativa dal basso di raccolta adesioni sulla “dichiarazione di Vienna” che sostiene come la guerra alla droga e la criminalizzazione dei consumatori di droghe alimentino l’epidemia di Hiv con enormi conseguenze negative sanitarie e sociali. Per i promori è quindi necessario imprimere un nuovo indirizzo alle politiche delle droghe, verso un approccio scientifico e rispettoso dei diritti umani per ridurre i danni delle attuali politiche, e convogliare le risorse verso interventi di prevenzione, trattamento e riduzione del danno fondati sulle evidenze scientifiche.
Dal blog di Fuoriluogo.it: leggi l’articolo di Grazia Zuffa, per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 30 luglio 2010.
Anch’io ho aderito alla Vienna Declaration: vai al sito ufficiale della campagna e firma anche tu.
I puntini sulle i…
Ogni tanto è meglio ricordare certe cose, non si sa mai.
Dalla Stampa in risposta alla polemica sul biologico:
Quella del biologico in Italia è una «success story» che parte dallo yogurt. O meglio è da lì che la gente se ne accorge, che il termine le entra nella testa e comincia a cercarlo al supermercato. I vasetti in vetro della Fattoria Scaldasole, made in Brianza, con l’aura di sano&genuino conquistano i consumatori della Lombardia, poi sconfinano e attirano l’attenzione del mercato. Diventano un modello di business, di marketing e soprattutto di agricoltura vincente non convenzionale.
«Quando ho iniziato, l’Italia era all’ultimo posto nel biologico in Europa; dopo Scaldasole sono partite 60 mila aziende e l’Italia è passata al primo posto». Marco Roveda ripercorre l’«epica» del bio con giusto orgoglio. Lui e la moglie sono i «fattori» della Scaldasole, quelli che hanno creduto nel biologico in tempi zero eco-sensibili e hanno fatto il botto. «La scommessa mi è valsa il premio imprenditore dell’anno per la qualità della vita». Era il ’97 e un anno dopo Roveda aveva già bisogno di un’altra sfida. Vendeva il suo gioiello a Plasmon e fondava Life Gate: «Piattaforma per il mondo eco-culturale». La notizia che viene da Londra non lo lascia indifferente. «Non sono i dati a infastidirmi, ma che si fa confusione. Nessuno ha mai detto che un pomodoro bio ha proprietà nutritive migliori o rende più intelligenti. Se scegli quello, non mangi pesticidi e residui chimici».
Stessi anni, poco più in là nella campagna lombarda (rive del Ticino), Giulia Maria Crespi sperimentava, dopo un cancro, i benefici di una sana alimentazione. Scopriva l’agricoltura biodinamica e smosse mari e monti per trasformare i terreni di famiglia. Da convenzionali a biodinamici. Da lì veniva anche il latte per lo yogurt Scaldasole. Oggi quei terreni – Cascine Orsine – sono famosi per il riso. Se ne occupa il figlio Aldo Paravicini Crespi e ha qualcosa da dire agli inglesi. «Tecnicamente hanno ragione. Ma i parametri non sono significativi. Non sono le proprietà nutritive a fare la differenza, ma quelle organolettiche. Il sapore, il colore, la consistenza, il profumo. E la digeribilità e la natura degli acidi. Dovrebbero studiare gli effetti a lungo termine sulla salute».
Perché il valore aggiunto del bio sul convenzionale sembra non tanto il bene che fa, ma il male che «non» fa. «I nostri prodotti offrono maggiori garanzie per quanto riguarda i livelli di residui di nitrati, pesticidi, additivi. E non inquinano». Benefici sociali, difficilmente quantificabili ma apprezzati dai consumatori che nell’epoca dei risi precotti fanno impennare le vendite del best-seller delle Cascine Orsine, il Rosa Marchetti: un’ora di cottura.
Dalla produzione alla distribuzione, ancora Lombardia, altro imprenditore bio. Angelo Naj Oleari, un nome che fa subito Anni 80. Vive col «bio», ma anche con il cellulare, così lo disturbiamo in Brasile. E’ lì perché il presidente Lula lo ha presentato come uno dei pionieri del biologico. «Ho iniziato nel ’75, sono 35 anni – dice, e si arrabbia a sentire i dati da Londra -. L’agricoltura convenzionale è governativa, l’Inghilterra è in crisi e il bio va benissimo. Hanno appena aperto un negozio di 1000 metri a Kensington e c’è la fila».
Naj aveva ereditato un’azienda di 1000 dipendenti, ma «ero botanico, artista e anarchico, le avevo tutte per non fare l’industriale». Si dedica alle piante e nel ’75 crea il Centro Botanico con Milly Moratti. Oggi hanno tre negozi a Milano e, quando il direttore della Banca Popolare lo vede entrare, si illumina. «Mi dice che ci sono due aziende che non si lamentano, una è la nostra, l’altra fa slot machines».
io non ti denuncio
E non rimane estraneo alla questione senza far sentire la propria voce nemmeno l’Ordine Dei Medici di Ferrara, che per bocca del suo presidente, Bruno Di Lascio, si preannuncia battagliero contro il disegno di Legge introdotto su idea della Lega Nord. Addirittura, l’Ordine sosterrà in tutte le opportune sedi i medici che, andando contro quelle che sono le direttive di legge, non denuncerà il clandestino immigrato che a lui si è rivolto.
Speriamo bene. Da Estense.com.