• Question Time: diritto di sciopero al Petrolchimico di Ferrara

    Ferrara, 26 giugno 2015

    Al Sindaco di Ferrara

    Question Time: diritto di sciopero al Petrolchimico di Ferrara

    Il sottoscritto consigliere comunale

    Premesso

    che come si è letto sulla stampa cittadina lo scorso 3 giugno in occasione dello sciopero di 4 ore proclamato dal sindacato Filtcem-CGIL presso gli impianti di Versalis del Petrolchimico di Ferrara l’azienda avrebbe disatteso la consuetudine di incaricare una squadra di emergenza, lasciando così i lavoratori nel dubbio sul fatto che la propria astensione dal lavoro mettesse o meno a repentaglio la sicurezza dell’impianto.

    Tenuto conto

    della denuncia da parte sindacale di quella che appare una limitazione di fatto del diritto di sciopero, in linea con cattive pratiche già sperimentate altrove nel nostro paese.

    Chiede

    quali siano le informazioni a conoscenza dell’Amministrazione e se, visto peraltro la difficile situazione economica del Petrolchimico, intende o ha già inteso promuovere azioni utili al rasserenamento dei rapporti fra lavoratori ed azienda.

    Con osservanza.

    Il Presidente del Gruppo Consiliare

    Leonardo Fiorentini

  • Immigrati, il corteo giallo per i diritti

    Palloncini, striscioni, bandiere: ed i seicento in piazza ricordano il giovane Sahid

    l’articolo del Resto del Carlino: rdc_2marzo2010 (in formato pdf).

  • Il Sacconi di ieri e quello di oggi…

    sacconiIl Ministro Sacconi, un genio della coerenza, un luminare dell’integrazione europea, il vate della libera circolazione dei cittadini comunitari oggi ha detto:

    Scioperi anti-italiani, parla Sacconi: “Libera circolazione lavoratori diritto Ue”

    ROMA – “La libera circolazione dei lavoratori è un principio fondante dell’Unione europea che non può in alcun modo essere messo in discussione, pena la crisi del patto comunitario di Schengen”. Così il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, commenta l’ondata di scioperi in Gran Bretagna contro i dipendenti italiani di un’azienda siciliana che ha ottenuto una commessa nella raffineria di Grimsby.

    “Nel caso specifico, inoltre – ha aggiunto il ministro interpellato a margine della presentazione del rapporto del Cnel, alla Camera – l’azienda italiana si avvale di propri lavoratori specializzati non altrimenti sostituibili nel breve periodo imposto dall’immediata esecuzione dei lavori”.

    Lo stesso Ministro Sacconi, il genio della coerenza, il luminare dell’integrazione europea, un vate della libera circolazione dei cittadini comunitari, ieri (per la verità il 14 gennaio) ha fatto:

    Lavoro: ecco le restrizioni per romeni e bulgari
    Roma – 14 gennaio 2009 – Anche per il 2009 i cittadini bulgari e romeni non potranno accedere liberamente a tutti i settori del mercato del lavoro in Italia. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, il governo ha confermato le restrizioni per i neocomunitari e oggi i ministeri dell’Interno e del Lavoro hanno chiarito che rimarrà in vigore il sistema a doppio binario degli anni passati.

    Una circolare congiunta firmata da Roberto Maroni e Maurizio Sacconi ribadisce innanzitutto i settori liberalizzati, nei quali romeni e bulgari possono essere assunti come se fosse cittadini italiani: “agricolo e turistico alberghiero; lavoro domestico e di assistenza alla persona; edilizio; metalmeccanico, dirigenziale e altamente qualificato, compresi i casi previsti dall’articolo 27 del T.U. sull’immigrazione e lavoro stagionale”.

    “Per tutti i restanti settori produttivi, – conferma invece circolare – l’assunzione dei lavoratori romeni e bulgari avviene attraverso al presentazione di richieste di nulla osta allo sportello unico per l’immigrazione – mediante spedizione postale (raccomandata A/R) – utilizzando l’apposta modulistica (mod. sub neocomunitari)”.

    Ricordiamo che non sono previsti dei tetti numerici per le autorizzazioni al lavoro. Inoltre, questo sistema vale solo per la prima assunzione: chi è già assunto regolarmente in Italia può cambiare posto senza particolari autorizzazioni.

    Si puo’ scaricare la circolare, se proprio non ci si vuole credere…

    Ormai non si dice manco più “io non sono razzista, ma”…

  • Coincidenze

    camionerosI corsi e ricorsi della Storia, le stranezze della vita. Mi trovo quasi d’accordo con Sandro Bondi: “sembra il Cile di Pinochet“. Però io non penso all’inchiesta sulla compravendita di voti di Berlusconi (l’invasione della privacy, e non solo dei politici, è uno dei grandi problemi di questo paese), bensì al blocco dei camionisti, guidato secondo repubblica, da un Deputato di Forza Italia. In Cile i camionisti che bloccarono il paese prima del golpe militare erano finanziati dagli Stati Uniti, in Italia il blocco che, sotto la spinta mediatica, sta paralizzando il paese dicono sia guidato da Paolo Uggè presidente di Fai Conftrasporto e deputato di Forza Italia nell’attuale legislatura, 60 anni, che è stato anche sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti nel secondo e nel terzo governo Berlusconi. Coincidenze.

  • Divieto di sosta

    blocchiMa quando i medici fanno sciopero mica si mettono a impedire l’accesso agli ospedali dei pazienti, e i dipendenti pubblici non si mettono a nascondere pratiche negli uffici. Non credo che i controllori di volo spengano le apparecchiature, nè ho mai visto tram di traverso a bloccare la strada (tassisti sì, a piazza Venezia, recentemente). Gli operai a volte oltre a bloccare le fabbriche manifestano su strade e stazioni. Ma sono blocchi di poche ore, e mi risultino si becchino le loro denunce. I camionisti, oltre che a scioperare (loro sacrosanto diritto), e quindi bloccare un tessuto economico e sociale troppo legato al trasporto su gomma, pensano bene di bloccare anche fisicamente strade ed autostrade. Non so se siano “manifestazioni” regolarmente autorizzate (mi permetto di dubitarne) nè voglio che ci sia nessuno sgombero o denuncia penale, sia chiaro, pero’ una bella multa per divieto di sosta no?

    Aggiornamento:

    Il Garante sembra d’accordo con me… Non sono ammessi blocchi stradali in occasione dello sciopero dei Tir. Il presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi Antonio Martone rivolge l’invito alle organizzazioni a “rispettare rigorosamente il detto codice”. Minacciando sanzioni.

  • La biga e l’autogestione

    stike-bikeE’ quasi un peccato che non sia possibile più fare ordini sul sito di strike-bike, l’iniziativa degli operai di una fabbrica tedesca di Nordhausen (in Turingia) che di fronte alla proposta di messa in liquidazione, da parte della multinazionale di turno, hanno deciso prima di occupare e quindi di autogestire la fabbrica per continuare a lavorare. Insomma un’iniziativa idealmente ispirata alle esperienze, ormai consolidate, di autogestione argentine. 1800 ordini era l’obbiettivo dei lavoratori appoggiati dal sindacato anarchico FAU (Freie Arbeiterinnen und Arbeiter-Union, “sindacato libero delle lavoratrici e dei lavoratori”). Gli ordini sono stati raggiunti, e si spera che i lavoratori possano continuare a costruire biciclette. Perchè le bici sono decisamente belle e neanche troppo costose (275 euro) se si pensa al valore sociale e politico dell’iniziativa. Grazie a ciclistica.it per aver postato l’iniziativa.

  • Siamo tutti metalmeccanici

    Siamo tutti metalmeccanici!
    Sciopero FIOM per la democrazia, Roma 16 novembre 2001.