• L’ICI, l’IMU, le scuole paritarie e i privilegi scambiati per diritti

    Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente eletto nella lista di SEL, a proposito della recente polemica sull’imposizione di ICI e IMU alle scuole paritarie:

    “E’ davvero curioso come, anche di fronte ad una sentenza di ultimo grado come quella sull’ICI/IMU alle scuole private, si continuino a rivendicare privilegi rispetto alla tassazione locale sugli immobili.

    Il problema delle scuole poteva essere risolto facilmente se, a tempo debito – al posto che far finta di niente – si fosse ragionato su come inserire agevolazioni (non esenzioni) nelle aliquote comunali. Su queste, credo ci sarebbe stato un ampio consenso visto il ruolo riconosciuto dalle scuole paritarie nel nostro sistema educativo. Così ora il Comune ha il diritto e il dovere di chiedere conto del mancato versamento e i contribuenti il diritto (e non più il privilegio) di dimostrare che non vi è il presupposto per l’imposizione. E’ più che giusto però che l’Amministrazione proceda, come peraltro avevo richiesto con la mia interpellanza del luglio 2015.

    Giunti a questo punto della discussione, viene pure il sospetto che l’aumento dei contributi comunali alle scuole FISM, tirati in ballo improvvidamente in questi giorni di polemiche e passato un po’ troppo velocemente sul tavolo dell’Assessora competente, non sia un necessario aiuto ad un sistema fragile in difficoltà a reggere l’urto della crisi economica, bensì niente altro che una partita di giro rispetto alle cartelle esattoriali emesse successivamente. Anche per questo ho chiesto all’Assessora da ormai un mese che mi venisse dato un quadro esaustivo dei contributi alle paritarie nelle altre realtà della nostra regione, e maggiori informazioni sulle situazioni di fragilità nel nostro territorio, ma sono ancora in attesa di una risposta.

    Ma al di là delle perplessità personali, se si vuole ridiscutere la questione ICI/IMU rispetto alla scuole paritarie sono come detto disponibilissimo a farlo, e senza alcun pregiudizio ideologico, ma è evidente come a questo punto vada messo tutto sul tavolo della discussione.”

  • Interpellanza: Imposta sugli immobili destinati ad attività didattiche

    Interpellanza: Imposta sugli immobili destinati ad attività didattiche.

    Il sottoscritto consigliere comunale

    Premesso

    che recentemente la Corte Suprema di Cassazione con sentenze 14225 e 14226 depositate l’8 luglio ha sancito l’applicabilità dell’imposta sugli immobili (ICI nel caso di specie oggetto della sentenza) per gli immobili gestiti da enti religiosi utilizzati per finalità didattiche con pagamento di retta.

    Tenuto conto

    che l’esclusione dalla tassazione sugli immobili, in particolare quelli a destinazione non esclusivamente religiosa, è stata oggetto nel passato di indagine da parte della Commissione Europea tanto da giungere, dopo numerosi interventi legislativi, alla definitiva formulazione normativa dell’art. 91-bis del d.l. n. 1 del 2012 che esclude dall’imposizione solo gli immobili detenuti da enti senza fine di lucro “destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive” nonché per le attività religiose e di culto.

    Considerato

    che la Corte nelle sentenze succitate ha inteso confermare che sia sufficiente a definire l’attività commerciale l’idoneità tendenziale dei ricavi a perseguire il pareggio di bilancio, e che non sia sufficiente ad escludere la finalità di lucro la qualità di congregazione religiosa dell’ente;

    Richiamato

    che la Costituzione della Repubblica italiana all’articolo 33, comma 3 recita: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.”

    interpella l’amministrazione comunale

    per sapere se vi siano casi nel nostro Comune di immobili destinati ad attività didattiche (paritarie e non) escluse dall’imposizione, quale sia la loro posizione rispetto alla tassazione comunale sugli immobili passata e presente, quanto sia l’eventuale valore di imposta non versato nelle casse comunali e nel caso come il Comune intenda procedere all’applicazione delle sentenze della Corte di Cassazione.

    Si richiede risposta scritta.

    Con osservanza.

    Il Presidente del Gruppo Consiliare

    Leonardo Fiorentini