• Sul rispetto degli elettori

    Sinistra Italiana - SELDevo dire che è abbastanza curiosa la dichiarazione della coordinatrice del circolo Don Chisciotte di SEL rispetto al cambio di denominazione del gruppo consiliare da SEL a Sinistra Italiana. Curiosa perchè da alcune settimane a questa parte la stessa Bracchi non fa altro che declamare l’importanza del percorso politico lanciato con l’assemblea di Cosmopolitica (alla quale io ero presente, non so altri) salvo poi contestarmi il fatto che per agevolare questo percorso – in accordo con i vertici nazionali, regionali e locali di SEL – io abbia cambiato la denominazione del gruppo. Curiosa perchè la stessa cosa è già stata fatta in Parlamento e sarà fatta progressivamente in tutte le istituzioni per una decisione già presa dagli organi nazionali di SEL. Ma probabilmente, come si evince anche dalle confuse tesi sul rispetto delle regole interne, qualcuno ha ancora sottomano lo statuto del PDCI.

    Andrebbe premesso che probabilmente la mia idea di politica e del come stare nelle istituzioni ambisce ad essere un po’ più vicina a quella di Alex Langer che a quella del trio Soffritti-Cariani-Bracchi. Devo dire che non me ne dispiace troppo, anche perchè quella che si pone oggi non è la questione di stare o meno in maggioranza, ma semmai di come ci si sta e di quali politiche innovative si riescono a realizzare a Ferrara. Cosa che pare interessare ben poco agli ex PDCI. Ribadisco quanto già detto: nel 2014 abbiamo preso – io per primo – un impegno con gli elettori chiaro e preciso che non è certo mia intenzione disattendere: essere forza innovatrice ecologista, libertaria e di sinistra all’interno della maggioranza che governa questa città. A ormai metà mandato credo sia giunto il momento di fare il punto e capire come proseguire e con quali priorità.

    Quindi non si preoccupi troppo il circolo Don Chisciotte: ho un grandissimo rispetto per l’impegno preso con gli elettori come del resto sa il Sindaco, sa la maggioranza consiliare e come sanno i cittadini che hanno contribuito alla mia elezione. Probabilmente anche più della sua coordinatrice che neanche 2 anni fa era candidata con Valori di Sinistra nella lista contro il Sindaco Tiziano Tagliani.

  • Sel lancia la rotta verso la ‘Sinistra Italiana’ «Per colpa del Pd rottura nel centrosinistra»

  • Da Sel a Sinistra Italiana, Bracchi chiede la sfiducia

    Da Sel a Sinistra Italiana, Bracchi chiede la sfiducia
    La coordinatrice del Don Chisciotte: “Contestiamo la scelta di Fiorentini. noi ci riconosciamo nella coalizione di Tagliani”
    Khety Bracchi

    Da Estense.com

    “Una riunione provocatoria e autoreferenziale per deliberare un nuovo coordinamento ristretto, elitario e nemmeno rappresentativo di tutti i circoli territoriali del partito”. Khety Bracchi, coordinatrice del circolo Don Chisciotte di Ferrara, torna alla carica contro la decisione di Sel di confluire nel nuovo partito di Sinistra Italiana.

    Dopo aver contestato la validità dell’assemblea che ha decretato il nuovo coordinamento provinciale (a causa della “mancanza del numero legale”, ndr), Bracchi annuncia che “la maggioranza degli iscritti a Sinistra Ecologia e Libertà ha presentato istanza formale di commissariamento alla Commissione di Garanzia Nazionale”. Una mozione di sfiducia per “ripristinare, con somma urgenza, la democrazia e la legittimità rappresentativa interna ed esterna al partito”.

    Una mossa dovuta alla “condotta discutibile tenuta dai vertici provinciali” e soprattutto dal consigliere Leonardo Fiorentini che, “senza confrontarsi in alcun modo con la sottoscritta, coordinatrice del circolo maggiormente rappresentativo della città, in termini quantitativi, ha deciso di trasformare il gruppo consigliare di Sel in quello di Sinistra Italiana”.

    Ma le critiche a Fiorentini non finiscono qui: “Ricordo all’indipendente Fiorentini che il partito Sinistra Ecologia e Libertà, non si è ancora sciolto, che per fare ciò serve un congresso, lo stesso necessario per fare di Sinistra Italiana un partito; visto che attualmente è costituita da un insieme di idee che si trova ancora nella fase embrionale del movimento e che prima del mese di dicembre non si sostanzierà in una forma organizzata”.

    La validità di questa decisione, quindi, viene contestata su tutti i fronti. Ma la cosa che più di tutte colpisce Bracchi “è l’atteggiamento del consigliere Fiorentini ed il suo continuo professarsi, ‘indipendente nel gruppo di Sinistra Italiana’: tale affermazione non appare coerente con la condotta tenuta dal medesimo, il quale ha fondato un gruppo consigliare che si richiama all’idea di un partito, dal quale continua a dichiararsi indipendente”.

    Per questi motivi, gli iscritti al circolo Don Chisciotte “continuano a riconoscersi nella coalizione di centrosinistra, guidata dal sindaco Tagliani, in quanto ormai due anni fa, Sel ha scelto di condividere un progetto, allora sottoscritto con la propria candidatura anche da Fiorentini, il quale giorno dopo giorno si sta concretamente attuando”.

  • La svolta Sel: più a sinistra I ‘soffrittiani’ tagliati fuori

    Dopo aver «finalmente respinto un tentativo di manipolazione genetica indigeribile», per usare le parole del consigliere Leonardo Fiorentini, anche a Palazzo Municipale nasce Sinistra italiana. Il nuovo gruppo consiliare, che forma con Pd e Ferrara Concreta la maggioranza a sostegno di Tiziano Tagliani, prende il posto di Sel e anticipa in qualche modo l’autoscioglimento dei vendoliani in «un nuovo soggetto politico che sappia raccogliere le migliori esperienze sui territori e rappresenti finalmente una sinistra innovativa nei contenuti, incisiva nella società e nelle amministrazioni e inclusiva nelle pratiche» è sempre Fiorentini a parlare. È un passaggio che potrebbe riservare delle spine per la maggioranza comunale e, di conseguenza, per l’assessore Annalisa Felletti, non a caso assente all’assemblea provinciale Sel del 19 aprile, dove si sono ricompattate le anime meno allineate con il centro-sinistra. Alla presenza del responsabile nazionale organizzativo, Marco Furfaro, e della coordinatrice regionale Maria Elena Baredi, l’assemblea ha infatti eletto due coordinatori, affiancando ad Alessandra Tuffanelli il rappresentante del circolo Langer, Alex Canella (tesoriera Morena Gavioli, nel coordinamento Cristian Fortini): si è così ricomposta la frattura creata dall’ingresso in massa nell’altro circolo cittadino, il Don Chisciotte, di un’ottantina di ex Pdci guidati da Roberto Soffritti (la «manipolazione genetica» alla quale allude Fiorentini), in appoggio a Felletti per nominare, all’epoca, Tuffanelli coordinatrice. Tre settimane fa gli iscritti del Don Chisciotte e quelli del circolo di Codigoro, guidati dalla stessa Felletti, hanno a sorpresa sfiduciato Tuffanelli, in una sorta di assemblea autoconvocata alla quale i rappresentanti nazionali e regionali di Sel non hanno evidentemente dato peso. «E noi non riconosciamo le conclusioni dell’assemblea del 19 marzo, alla quale ha partecipato solo il 20% degli iscritti – ribatte Khety Bracchi, coordinatrice del Don Chisciotte – Noi e i codigoresi siamo stati invitati, ma abbiamo deciso di non partecipare, e ora valuteremo come comportarci. Abbiamo timori per un cambiamento di posizione nei confronti delle alleanze di centro-sinistra? Il timore c’è, nel caso noi ci opporremo in maniera ferma». L’assemblea provinciale ha approvato un documento politico che non è stato diffuso, e in termini ufficiali nessuno pronuncia la parola «verifica» nei confronti in particolare della giunta Tagliani, ma il percorso orientato a costruire un nuovo soggetto progressista sembra portare in quella direzione. All’assemblea nazionale di Cosmopolitica, nel febbraio scorso, uscì peraltro la volontà di Sel di essere «forza maggioritaria nei contenuti». E ieri Canella ha ‘benedetto’ la svolta di Fiorentini, «siamo in linea». I fellettiani-soffrittiani hanno intenzione di convocare a breve un’assemblea. (s.c.)

  • Sel supera la “manipolazione genetica”

    Sel supera la “manipolazione genetica”
    Nasce Sinistra Italiana anche a Ferrara. Ma è polemica con i soffrittiani

    Da Estense.com

    La frattura interna a Sel prende una piega forse definitiva, che potrebbe forse portare anche all”impeachment’ dell’assessore Felletti. Dopo l’assemblea provinciale di Sinistra Ecologia Libertà di Ferrara, presieduta da Marco Furfaro, responsabile nazionale dell’organizzazione di Sel, e Maria Elena Baredi, coordinatrice regionale, in seno al partito si è formata una nuova maggioranza, grazie al cambio di rotta di Zago, Tuffanelli e Castagnotto, che hanno spostato i numeri a favore del nuovo corso.

    Il nuovo corso, “un percorso lungo e difficile” come lo definisce il consigliere comunale eletto come indipendente Leonardo Fiorentini, che alla fine ha ricomposto “una frattura dolorosa che ha impedito a Sel di fare iniziativa politica a Ferrara e permesso a qualcuno di tentare un’operazione di manipolazione genetica indigeribile a chi vuole costruire una sinistra innovativa nei contenuti, incisiva nelle amministrazioni e nella società e inclusiva nelle pratiche”.

    Il riferimento è alla parte ‘soffrittiana’ del partito, entrata in massa (circa 80 persone) nel circolo cittadino Don Chisciotte con conseguente uscita polemica dal partito dell’allora coordinatrice Valeria Rustici. I soffrittinai hanno sempre sostenuto a spada tratta l’attuale assessore Annalisa Felletti, di fatto invisa all’altra parte del partito.

    Ora Sel guarderà alla formazione del partito della Sinistra Italiana, il cui primo atto costitutivo nazionale è previsto con il primo congresso di dicembre. L’atto formale che sancisce il passaggio è il cambiamento di denominazione del gruppo consiliare in Comune, che si chiamerà, appunto, “Sinistra Italiana”. “E’ una decisione che abbiamo preso di concerto con i vertici locali, regionali e nazionali di Sinistra Ecologia e Libertà dopo aver finalmente respinto un tentativo di manipolazione genetica indigeribile” commenta Fiorentini.

    “Si tratta di un primo passo – continua il consigliere – per accompagnare anche nelle Istituzioni il percorso di costruzione del nuovo soggetto politico della sinistra avviato con l’assemblea di Cosmopolitica di febbraio scorso. Io rimango indipendente, ma condivido certamente l’idea di costruire dal basso un nuovo soggetto politico che sappia raccogliere le migliori esperienze sui territori e rappresenti finalmente una sinistra innovativa nei contenuti, incisiva nella società e nelle amministrazioni e inclusiva nelle pratiche. Una sinistra che non dimentichi il suo passato ma sappia interpretare la società dell’oggi guardando al domani e sia capace di dare voce alle istanze ecologiste e libertarie che mi stanno particolarmente a cuore. Credo davvero che ce ne sia bisogno, a partire dalla nostra città. Per questo, come ho sempre detto e fatto, il Gruppo consiliare di Sel, ora Sinistra Italiana, era, è e sarà sempre aperto all’ascolto, al confronto e alla relazione con tutte le forze progressiste cittadine che lo vorranno”.

    Ma gli attriti interni non sono finiti nel dimenticatoio, visto che Khety Bracchi, coordinatrice del “Don Chisciotte” di Ferrara, contesta la validità dell’assemblea che ha decretato il nuovo coordinamento provinciale: “decisioni assunte alla presenza del 25 per cento circa del totale degli iscritti; ne deriva, pertanto, che la predetta assemblea non è stata rappresentativa della maggioranza degli appartenenti al partito (70 iscritti al Circolo Don Chisciotte, 20 iscritti al Ticchioni, 30 iscritti al Langer, il quale, sino ad un mese fa era, peraltro, arroccato su posizioni politiche diverse da quelle della segreteria provinciale)”.

    Bracchi critica anche gli organi regionali e nazionali di Sel, colpevoli a suo dire di non aver avvalorato quanto deciso da un’altra assemblea, quella del 23 marzo, autoconvocata (“nel rispetto delle regole statutarie, dal 66% del totale degli iscritti della provincia”), al termine della quale si decise all’unanimità l’azzeramento degli organismi dirigenti locali, di fatto già dimissionari.

    “Andare avanti come se nulla fosse accaduto – conclude Bracchi – è il peggior modo per affrontare questa fase politica; ciò provoca disorientamento e sfiducia tra i nostri iscritti oltre a rendere evidente uno scollamento tra le “buone regole” politiche, di cui ci facciamo giustamente rappresentanti e la realtà della gestione quotidiana del nostro partito”.

  • Contributi a SEL

    Non sarei obbligato, visto che ero e resto indipendente (ma anche – mi dicono – per regolamento interno di SEL), però ogni semestre verso al partito che mi ha ospitato nella sua lista il 10% del netto ricevuto dal Comune per le mie presenze a consigli e commissioni.

    Lo faccio perchè credo che sia compito degli eletti sostenere anche economicamente l’attività politica di chi ha contribuito all’elezione.

    Li verso sul conto del partito, eh, mica in uno intestato al tesoriere o al portavoce di turno.

    Almeno, per quel poco che ne so, così si fa in democrazia.

  • Chiusura per nebbia dell’A13 e mobilità sostenibile dei pendolari

    “Da chi è stata presa la decisione di chiudere le entrate autostradali e se tale decisione è stata in qualche modo concordata con le autorità locali?” ed ancora “quale sia stato l’impatto sul sistema della mobilità cittadina e comunale di tale chiusura nelle due giornate citate?” e “per quale motivo non siano state utilizzate altre soluzioni come l’utilizzo di “safety car” per garantire il transito a velocità di sicurezza in luogo della chiusura?”

    Sono queste le prime domande che Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente eletto nelle liste di SEL, pone in una interpellanza all’amministrazione comunale a seguito della chiusura precauzionale per nebbia dell’Autostrada A13 mercoledì scorso dopo i tragici incidenti di martedì 15 dicembre.

    Il consigliere continua il documento, dopo avere sottolineato la messa in crisi dell’intero sistema viario “ordinario” del nostro Comune e i conseguenti disagi alla città e in particolare ai pendolari, chiedendo “se, prevedendo che una situazione come quella legata alla nebbia si possa ripetere, sia realizzabile un piano di emergenza che preveda la messa a disposizione di corse straordinarie di treni verso Bologna”.

    “Perchè, aldilà dell’emergenza di questi giorni” commenta Fiorentini “dobbiamo finalmente porci la questione su come rendere efficiente e sostenibile la mobilità dei nostri concittadini pendolari che per lavoro si recano tutti i giorni verso il capoluogo di Regione. E’ ovvio che non tutti possono trovare una soluzione alle proprie esigenze con il treno, ma è evidente che la disattenzione di Trenitalia nei confronti dei pendolari ha reso in questi ultimi anni sempre meno concorrenziale ed efficiente il trasporto su rotaia”.

    “Per questo – continua il consigliere –  chiedo sì quale siano le prospettive rispetto all’ipotesi della realizzazione della terza corsia sulla A13 nel tratto fra Ferrara Sud e Bologna Arcoveggio, forse l’unico intervento utile fra i tanti previsti sulla nostra rete autostradale (ed infatti lasciato nel dimenticatoio), ma domando soprattutto se, in un’ottica di migliore efficienza della mobilità cittadina verso il capoluogo di Regione la nostra amministrazione comunale abbia intenzione di intervenire con Regione e Trenitalia affinchè sia rafforzato il servizio di treni regionali verso Bologna, sia con un incremento della frequenza – laddove tecnicamente ed economicamente possibile – che con una revisione degli orari che vadano incontro alle esigenze degli utenti, nonchè con investimenti sia nel rinnovamento del materiale rotabile che nelle infrastrutture di collegamento”.

    “La strategia a lungo termine e prioritaria – conclude Fiorentini – dovrebbe essere quella di garantire un collegamento efficiente, sicuro e sostenibile a dispetto delle condizioni atmosferiche e delle situazioni di traffico con il nostro capoluogo di Regione. L’unico modo per farlo è la rotaia che può essere davvero trasformata in una metropolitana regionale nel senso della proposta del segretario regionale del PD Calvano: per farlo dobbiamo però prevedere investimenti sulla rete, sul materiale rotabile e trovare i finanziamenti per aumentare la frequenza dei treni.”

    Vai al testo dell’interpellanza.

  • Ferrara aderisce alla Coalizione Italiana per il Clima

    E’ stato approvato ieri in consiglio comunale a Ferrara l’ordine del giorno presentato da Leonardo Fiorentini, consigliere eletto come indipendente nelle file di SEL, per l’adesione del Comune alla Coalizione italiana per il Clima che organizza domenica 29 novembre  una grande mobilitazione in vista del summit di Parigi dell’ONU sui cambiamenti climatici (COP21). Il documento, oltre a richiamare gli impegni già assunti dall’amministrazione estense in tema di riduzione delle emissioni climalteranti con il Patto dei Sindaci e il Piano d’Azione per l’Energia sostenibile, chiede una presa di posizione forte del nostro governo in vista della conferenza ed invita Parlamentari e Consiglieri Regionali a fare la loro parte. Dal canto suo il Comune si è impegnato a monitorare con attenzione i risultati del PAES e dare attuazione alla recente regionale sull’economia circolare.

    “La manifestazione di Roma del 29 novembre – commenta Fiorentini – sarà un grande momento per porre l’attenzione dell’opinione pubblica sui gravi problemi derivanti dall’antropizzazione del Pianeta e nello stesso tempo una forma di pressione democratica nei confronti dei governi affinchè prendano impegni seri e stringenti al fine di limitare il surriscaldamento globale. Certamente questi impegni avranno un costo, anche economico. Ma il costo dell’adattamento sarà sicuramente minore rispetto al conto in vite umane ed economico che ogni anno ci portano alluvioni, smotamenti ed eventi climatici sconosciuti alle nostre latitudini. Se non si inverte seriamente la marcia ora purtroppo i nostri figli dovranno pagare un prezzo ben più salato.”

    Anche a Ferrara il 29 novembre, alle 15 da Piazza Municipale ci sarà in contemporanea con Roma una marcia per il clima, che ha già avuto il patrocinio del Comune di Ferrara.

    Il documento presentato è stato modificato con un emendamento a firma Renato Finco (PD) (le parti modificate sono riportate in corsivo) accettato dal proponente e approvato con 22 voti a favore e 7 contrari. Il testo finale qui sotto riportato è stato approvato dal Consiglio comunale di Ferrara con 22 voti a favore (SEL, PD, FC, M5S) e 6 contrari (FI, LN, GOL).

    Il consiglio comunale di Ferrara riunito in data 23 novembre 2015

    Premesso

    – che dal 30 novembre all’11 dicembre 2015 si terrà il Summit ONU sui cambiamenti climatici (COP21)

    – che la Coalizione Italiana Clima ha lanciato un appello alla mobilitazione che culminerà con la Marcia per il clima che si terrà a Roma il prossimo 29 novembre e negli stessi giorni in numerose città (compresa il 29 stesso a Ferrara)

    Considerato

    che la principale richiesta che la Coalizione Italiana per il Clima pone ai rappresentanti italiani al summit è che dalla prossima COP21 scaturisca un accordo equo, legalmente vincolante, che consenta di limitare il riscaldamento globale legato alle attività umane ben al di sotto di 2°C (possibilmente 1,5°C) accelerando la transizione verso la decarbonizzazione e lo sviluppo sostenibile.

    Considerato inoltre

    – che l’articolo 4, comma 2, punto e dello Statuto recita che il nostro Comune “individua nella sostenibilità e sicurezza ambientale il criterio imprescindibile per orientare ogni azione di sviluppo economico e sociale; tutela e valorizza le risorse ambientali, naturali, storiche, artistiche e culturali del territorio comunale, al fine di salvaguardare, anche in nome delle future generazioni, l’organico ed equilibrato assetto del territorio”.

    – che il Comune di Ferrara aderisce alla rete europea “Alleanza per il Clima”, che raccoglie gli enti locali e territoriali impegnati per la salvaguardia del clima;

    Rilevato

    che il Comune di Ferrara, attraverso il Patto dei Sindaci ed il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile dell’Associazione dei Comuni “Terre Estensi” che punta alla riduzione entro il 2020 di circa il 25% rispetto al 2007 le emissioni di gas climalteranti dal territorio di competenza.

    Rilevato inoltre

    che lo stesso PAES prevede periodiche verifiche dello stato di attuazione.

    Riconoscendo

    nella sfida alle alterazioni climatiche indotte dall’antropizzazione una sfida dalla quale dipende la sopravvivenza del Pianeta come lo conosciamo e della stessa civilizzazione umana.

    Sollecita il Governo italiano

    a portare alla prossima COP21 una posizione che preveda:

    – un impegno a seguire una traiettoria discendente delle emissioni che ponga limiti stringenti possibilità di emettere altra anidride carbonica in atmosfera.

    – un meccanismo che permetta di ancorare gli obiettivi e i piani dichiarati dai Paesi a revisioni basate sulle indicazioni della comunità scientifica e sul principio di equità, prevedendo anche incentivi per azioni più significative e sforzi congiunti.

    – un accordo che infondendo fiducia sulla conversione energetica verso fonti rinnovabili possa mobilitare e spostare investimenti pubblici e privati a livello nazionale, regionale e internazionale, dai combustibili fossili a uno sviluppo sostenibile e sicuro per il clima.

    – un quadro solido che, fermo restando il principio di equità, assicuri la responsabilità e la trasparenza, che consenta la comparabilità tra Paesi e che permetta alla comunità internazionale di valutare i progressi compiuti per limitare il riscaldamento globale e impegnando i paesi più avanzati non solo a ridurre le loro emissioni, ma anche ad offrire agli altri paesi il sostegno, sia in termini economici che di trasferimento tecnologico.

    – un accordo che renda vincolanti gli impegni di riduzione delle emissioni e gli impegni finanziari assunti da ciascun paese, prevedendo obiettivi di medio e lungo periodo, nonché indicatori per il monitoraggio.

    – un accordo che impegni a costruire la resilienza climatica, anche attraverso uno specifico obiettivo di adattamento, e che garantisca assistenza a coloro che già subiscono l’impatto del cambiamento climatico, riconoscendo il fatto che nel lungo periodo è molto più costoso adattarsi al cambiamento climatico che mitigarlo attraverso la decarbonizzazione.

    – l’avvio di una giusta transizione, sostenendo l’impegno per la decarbonizzazione dell’economia con una solida agenda sociale che comprenda investimenti per la creazione di posti di lavoro di qualità, la riqualificazione delle competenze e dei curriculum verso i nuovi settori dello sviluppo sostenibile, la ricollocazione dei lavoratori dei settori altamente inquinanti che verranno dismessi, la protezione sociale e il rispetto dei diritti del lavoro.

    – la partecipazione di tutti i gruppi della società civile quale importante e necessario prerequisito allo sviluppo sostenibile, promuovendo anche un’adeguata strategia informativa e formativa tesa a promuovere una cittadinanza attiva e critica e diffondere i comportamenti e la cultura dello sviluppo sostenibile

    Invita i parlamentari e i consiglieri regionali eletti in questa Circoscrizione elettorale

    – a impegnarsi affinche il nostro paese si dori di un Piano di Azione per il Clima, che preveda obiettivi chiari e indicatori certi, che indirizzi il nostro paese ad una completa transizione verso fonti di energia rinnovabili e impegni a politiche stringenti sull’efficienza energetica.

    – a sollecitare il Governo a definire un piano straordinario per la progettazione e realizzazione delle bonifiche del territorio, la messa in sicurezza e la manutenzione del territorio dal rischio idrogeologico, la messa in sicurezza sismica del patrimonio immobiliare pubblico e privato, la tutela del patrimonio artistico e culturale quali vere opere strategiche indifferibili e urgenti di cui il nostro paese ha bisogno.

    – a promuovere la riconversione sostenibile del trasporto pubblico locale, la riqualificazione della produzione automobilistica verso la mobilità sostenibile, l’auto elettrica, l’uso dei mezzi collettivi, il trasporto su ferro, l’uso della bicicletta e degli spostamenti a piedi anche indirizzando a questa riconversione sostenibile tutte le forme di incentivo fiscale sottraendole all’autotrasporto su gomma e sostenendo misure a sostegno di una maggiore compatibilità ambientale e innovazione del trasporto marittimo.

    – a promuovere la diffusione di buone pratiche in agricoltura favorendo una gestione del suolo atta a incrementare le funzioni di assorbimento della CO2;

    a prendere come modello, anche a livello nazionale, il percorso attivato nella predisposizione   della Legge Regionale n. 16/2015 “DISPOSIZIONI A SOSTEGNO DELL’ECONOMIA CIRCOLARE, DELLA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI URBANI, DEL RIUSO DEI BENI A FINE VITA, DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 19 AGOSTO1996 N. 31 (DISCIPLINA DEL TRIBUTO SPECIALE PER IL DEPOSITO IN DISCARICA DEI RIFIUTI SOLIDI)” come indicato anche dalle principali associazioni ambientaliste in quanto ha visto attuato il percorso dal basso attraverso il recepimento di una proposta di legge di iniziativa popolare lanciata da associazioni, Comitati, Gruppi, Amministratori locali e cittadini al fine di promuovere i principi dell’economia circolare.

    Impegna il Consiglio comunale

    • a monitorare l’attuazione del PAES attraverso periodiche riunioni della commissione competente;
    • ad inviare il presente documento ai promotori della Marcia per il Clima, al Governo, ai Parlamentari e ai consiglieri regionali eletti nella Circoscrizione.

    Chiede al Sindaco e alla Giunta

    • di aderire come amministrazione comunale alla “Coalizione Italiana per il Clima”;
    • di dare sostegno alle iniziativa promosse nella nostra città dai cittadini e dalle associazioni rispetto ai cambiamenti climatici;
    • di collaborare allo sviluppo dei principi dell’economia circolare partecipando all’attuazione di quanto già previsto dai commi 3 e 4 dell’art 1 della Legge Regionale n. 16/2015;
    • di rafforzare ulteriormente le attività di informazione, condivisione e promozione della diffusione di comportamenti volti alla diminuzione dell’impronta ecologica dell’uomo sul nostro territorio e sul clima.

     

  • 10 anni senza Aldro

    Sono passati dieci anni da quel maledetto 25 settembre. Federico aveva 18 anni, come è successo a tutti a quell’età aveva appena passato una serata insieme agli amici in un locale a Bologna. Dopo aver salutato gli amici incontra la Polizia. E muore. Chi volesse ripercorrere la storia di quel giorno, e la vicenda giudiziaria che ne è seguita, può vedersi E’ stato morto un ragazzo, il documentario di Filippo Vendemmiati premiato con il David di Donatello.

    Non conoscevo Federico. Ma ricordo bene quel giorno, o meglio, ricordo bene i giorni che seguirono. Le veline della Questura, il giovane “tossico” morto per malore, il disinteresse della città, il dolore della famiglia. “Beh, sì dai…”, devo confessare che la mia reazione sul momento fu più o meno questa: un altro caso come tanti, pensai, non ne sapremo nulla come nulla abbiamo saputo delle tante morti sospette avvenute nelle strade, nelle caserme e nelle carceri del nostro paese. Non conoscevo la mamma di Federico, pur frequentando spesso il Comune, ma le sue colleghe mi avevano cominciato a raccontare delle stranezze del caso, delle foto e delle indagini fantasma. Poi è stato pubblicato l’appello di Patrizia Moretti sul blog e improvvisamente si è rotto l’incantesimo. Grazie a quelle parole, grazie a quella foto tutti hanno potuto vedere, tutti hanno potuto sapere, tutti hanno potuto farsi domande. Qualcuno ha finalmente dovuto dare risposte.

    Ferrara è una bellissima città: il Po e la sua pianura l’avvolgono nella nebbia, è una città lenta come tutta la provincia italiana e con un tessuto sociale che solo da pochi anni ha saputo aprirsi all’esterno. Ma ha anche anticorpi democratici profondi. Magari pochi, sicuramente lenti ad attivarsi, ma profondi. Un po’ come è successo recentemente per un’altra terribile immagine, grazie alla potenza di quella denuncia, anche in città qualcosa è accaduto. E’ nato il comitato, ci sono stati i primi presidi fatti da poche decine di persone in una piazza fredda e deserta, la stampa ha cominciato a parlarne. Ma larghi strati del tessuto sociale di quella che noi, sempre più a fatica, continuiamo a chiamare sinistra continuavano a pensare “è un tossico che se le è andata a cercare”, e forse lo pensano ancora. Ma il movimento per chiedere giustizia è cresciuto, sino alla grande manifestazione nazionale dell’anno successivo che ha sancito la svolta nella coscienza della città è del paese.

    Prima però, va sottolineato, sono arrivate le Istituzioni, Sindaco di allora in primis, a chiedere conto alla Questura di quello che era successo. Prima ancora del grosso della cosiddetta società civile, e prima di gran parte della stampa: solo grazie a questi interventi c’è stata prima la sostituzione del Questore e poi l’avvio delle indagini, oramai però inquinate da quella “falsa partenza”.

    10 anni senza federico aldrovandiOggi, a 10 anni dalla scomparsa di Federico, dobbiamo ringraziare Patrizia Moretti, Lino e Stefano Aldrovandi, la famiglia e gli amici di Aldro per il loro coraggio, perché hanno saputo condividere con noi il loro dolore e la loro sete di giustizia. Dobbiamo ringraziarli perché senza di loro probabilmente altri casi come quello di Federico sarebbero finiti nel grande cesto dei “Beh, sì dai…”. Li dobbiamo ringraziare, e allo stesso tempo scusarci con loro, perché forse è proprio grazie alla loro incommensurabile perdita se oggi siamo ancora qui a lottare per l’introduzione del reato di tortura, per l’identificazione delle forze dell’ordine durante le manifestazioni, e se ci poniamo il problema della democratizzazione delle forze di polizia.

    E proprio di questo si discuterà a Ferrara nella due giorni organizzata dall’Associazione Federico Aldrovandi in occasione del decennale (programma qui e su Facebook) che culminerà con il concerto per Federico di sabato 26 settembre. Perché finita la vicenda giudiziaria la famiglia e gli amici vogliono che Federico sia ricordato per quello che era: un ragazzo di 18 anni con tanta voglia di vivere.

    Va fatto un ultimo ringraziamento. Alla persona che ha permesso che il caso di Federico giungesse a 4 condanne: Anne Marie Tsegueu, ospite nel nostro paese, ora cittadina onoraria di Ferrara, che ha saputo vincere la paura di un permesso di soggiorno in scadenza per insegnare a tutti noi, testimoniando in tribunale, cosa significa voler vivere in una società giusta.

    (Intervento per il sito nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà)

  • Azioni Hera

    Hera, patto di sindacato e statuto

    Intervento in occasione della discussione sulla delibera per il rinnovo del contratto di sindacato e le variazioni dello Statuto di Hera SPA sulla quale ho espresso voto contrario. La delibera è stata approvata con 20 voti a favore (PD e Ferrara Concreta) e 13 contrari.

    La mia posizione su Hera è nota perché già espressa qualche mese fa con il voto contrario in occasione dell’ultimo breve rinnovo del patto di sindacato, cercherò per questo di non ripetermi troppo, anche perché credo che sia il caso di affrontare in modo laico la questione.

    Per farlo dobbiamo premettere una cosa: Hera, società per azioni quotata in borsa, non la controlliamo – noi soci pubblici – oggi con il 58%, e non la controlleremo domani con il 45, o il 40 o il 38 per cento che sia. E’ poi ovvio che il Comune di Ferrara con la sua minima quota non può certo arrogarsi il diritto di averne il controllo, ma è un fatto che sinora il fatto di far parte del contratto di sindacato non ha permesso al comune di Ferrara di conoscere prima, ed indirizzare poi, le politiche aziendali, soprattutto a livello locale.

    La disposizione legislativa per la quale oggi ci troviamo a discutere delle modifiche statutarie di Hera appare, nella pratica, un aggiramento del referendum: dopo i tentativi di reintrodurre l’obbligo di vendita, falliti per manifesta incostituzionalità, si è voluto lavorare sull’incentivazione della cessione di quote di società pubbliche garantendo una sorta di golden share e stralciandone i ricavi patrimoniali dal blocco degli investimenti dovuto al patto di stabilità. Questo per essere sicuri che, in tempi di insopportabile stretta delle finanze locali da parte dello Stato, i Comuni seguissero l’invito del Governo reperendo così i fondi necessari per poter realizzare investimenti necessari alle proprie comunità.

    E questa è la prima ragione per cui sono contrario a questo rinnovo del contratto di sindacato e alle modifiche statutarie. Nei fatti continuiamo a seguire pedissequamente un leit motiv che in questi ultimi vent’anni si è ormai affermato come dogma. Ovvero che il privato è meglio del pubblico, a prescindere. Per far cambiare idea, o anche solo rifletterci un po’ su, non sono bastati 7 anni di crisi economica le cui cause scatenanti sono privatissime, mentre le risorse per farvi fronte assolutamente pubbliche. Una crisi che ha effetti pesanti anche a poche centinaia di metri da noi. Io credo laicamente che vi siano spazi del vivere economico che possono essere gestiti direttamente dal pubblico, e che questo possa garantirne l’efficienza come e forse più del privato. E che vi siano in particolare alcuni servizi essenziali per il vivere umano, per i quali vada escluso ogni interesse di tipo privatistico: ovviamente mi riferisco in particolare all’acqua. Si badi bene, per evitare incomprensioni, non sono qui a rimpiangere la proprietà pubblica dei beni di produzione, teoria che peraltro non mi è mai stata particolarmente cara, ma credo che i servizi pubblici locali possano essere nel novero delle attività nelle quali il ruolo proprietario degli enti locali non solo degli impianti ma anche della gestione è, laicamente, accettato. In fondo si chiamano pur sempre Servizi Pubblici Locali.

    In particolare per l’acqua, ma anche per gli altri servizi credo che non basti il ruolo di controllore, come contraente di un contratto di servizio o tramite autorità terze di controllo.

    Anche perché il ruolo controllore del pubblico è decisamente risibile, sia come proprietario di maggioranza/minoranza di una Spa quotata in borsa, che come autorità di controllo del mercato: oltre agli evidenti esempi di fallimento a livello nazionale, abbiamo Atersir a dimostrarci ogni giorno quanto sia difficile confrontarsi con colossi come le grandi Multiutility della nostra Regione.

    E qui veniamo al secondo motivo di contrarietà. In questo patto di sindacato, in questo modifiche dello statuto, non vedo passi avanti significativi nell’assetto della governance dell’azienda. Non possiamo continuare a lamentarci che di Hera non sappiamo nulla e poi continuare ad accettare questa assenza di governance nonostante i patti di sindacato ai quali abbiamo aderito sinora.

    Va dato atto al Comune, al Sindaco, alla giunta ed al Consiglio Comunale di avere ottenuto impegni sostanziali su una questione specifica che è lo smaltimento dei rifiuti oltre le quote stabilite previsto dallo sblocca italia, ma è evidente a tutti che non è efficiente un sistema che costringe a contrattare all’ultimo minuto, in una posizione di evidente squilibrio di forza, ogni singola questione.

    L’ultimo motivo di contrarietà è che l’accettazione di fatto della direzione di navigazione imposta dal governo, ovvero la vendita di parte dell’azionariato pubblico delle aziende pubbliche locali, da il via al dilapidamento progressivo di un importantissimo patrimonio produttivo (e sottolineo produttivo) pubblico in funzione di esigenze, legittime, di cassa degli enti locali. Vendere oggi per costruire un ponte o riqualificare una piazza, interventi certamente fondamentali per quella determinata comunità, significa nei fatti disperdere parte di un patrimonio costituito negli ultimi settant’anni (e forse più) ed impedire non solo operazioni future, dal mio punto di vista virtuose, come la ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico, ma anche un eventuale totale cambio di strategia di intervento dell’ente locale, che ovviamente necessita di risorse tali che una vendita parziale renderebbe impossibile. Perché è vero che si pensa alle generazioni future mantenendo il debito a livelli sostenibili, ma è anche vero che alle stesse generazioni future dobbiamo render conto di come abbiamo conservato il patrimonio pubblico di cui siamo momentanei custodi.

    E’ vero, ed è segnale positivo: l’amministrazione non ha già deciso di vendere le azioni. Ma è un segnale purtroppo che vale solo per oggi e domani. Non sappiamo cosa succederà dopopodomani: basti pensare alla spending review del governo Renzi che, a quanto scrive la stampa oggi, è alla ricerca di 4 miliardi (su 6 totali) per il 2016…

     

  • «Sel non è un tram, sospendo il tesseramento»

  • Immigrati, nessun limite negli alloggi pubblici

  • Efficienza energetica e Agenda Digitale. Approvati gli emendamenti di SEL.

    Efficienza energetica e Agenda Digitale
    Approvati gli emendamenti di SEL con un’ampia maggioranza.

    Sono stati approvati dal Consiglio comunale i due emendamenti presentati da Leonardo Fiorentini, consigliere indipendente eletto nelle liste di SEL, al Bilancio 2015 del Comune di Ferrara.

    “Si tratta di un nuovo stanziamento di euro 30.000 sul bilancio corrente dell’Assessorato all’Ambiente per interventi di efficienza energetica” ha spiegato Fiorentini. “Uno stanziamento se vogliamo limitato dal punto di vista assoluto, ma che rappresenta – per la prima volta da alcuni anni – un’inversione di tendenza rispetto ad un bilancio che sull’ambiente è passato dai circa 800.000 euro del 2008 ai circa 100.000 del 2014. Un aumento del 30% in termini relativi in un settore chiave per il futuro non solo della nostra città ma anche del pianeta”. L’emendamento è stato approvato con un’ampia maggioranza, 28 voti favorevoli e solo 2 astenuti.

    “L’altro emendamento – continua il consigliere ecologista – prevede di dare gambe, con uno stanziamento di 15.000 euro, all’Agenda Digitale Locale, che tramite un percorso partecipato il prossimo anno potrà così metter in atto azioni per la crescita e la consapevolezza dei cittadini in un mondo che va inesorabile verso la rivoluzione digitale”. L’emendamento è stato approvato con un’ampia maggioranza, 26 voti favorevoli e solo 3 astenuti.

    “Ringrazio la Giunta ed i colleghi di maggioranza ed opposizione che hanno compreso l’importanza di questi, seppur piccoli, interventi e gli uffici che mi hanno coadiuvato nella stesura tecnica” ha commentato infine il consigliere Fiorentini.

    Il testo degli emendamenti approvati è disponibile qui.

  • Fiorentini (Sel): “Garantire diritto di voto ai detenuti”

    Fiorentini (Sel): “Garantire diritto di voto ai detenuti”

    Appello del candidato alla direzione del carcere e al Garante dei diritti dei detenuti

    admin-ajax (19)“La direzione dell’istituto ferrarese deve farsi parte attiva per favorire la partecipazione dei detenuti alle prossime elezioni”. Così Leonardo Fiorentini, candidato indipendente di Sel alle prossime elezioni amministrative, lancia un appello alla direzione del Carcere di Ferrara e al Garante dei diritti dei detenuti per garantire il diritto di voto ai detenuti del carcere di via Arginone.

    “Il tema del voto è strettamente legato a quello della risocializzazione – continua Fiorentini – perché una persona può tornare ad una vita all’interno della società solo se al di fuori del carcere trova luoghi dove vivere, lavorare ed esprimersi. E questo processo deve necessariamente cominciare in carcere mentre si sconta la pena: il lavoro in primis, ma l’espressione delle proprie capacità in generale e quindi anche delle idee sono passaggi fondamentali nella costruzione di una vita al di fuori che allontani dalla possibile recidiva”.

    “In Toscana una circolare del Dap ha chiesto di andare oltre la mera informativa ai detenuti, credo che vada seguito l’esempio e chiedo quindi alla Direzione, che si è dimostrata molto sensibile in passato rispetto al tema della partecipazione, di promuovere interventi anche “porta a porta” per informare e garantire il voto dei carcerati che ne hanno diritto. Perché la partecipazione deve cominciare dagli ultimi.”

    “Sarebbe bello – conclude Fiorentini – che si potessero organizzare anche confronti fra i candidati all’interno del carcere. Ma probabilmente è tardi e lo pongo come auspicio per le prossime elezioni”.

    Da Estense.com

  • Aperitivo di chiusura della sua campagna elettorale

    Leonardo Fiorentini candidato indipendente di Sinistra Ecologia e Libertà alle elezioni comunali di Ferrara vi invita Venerdì 23 maggio dalle 18 all’aperitivo di chiusura della sua campagna elettorale presso il parchetto “Zaccagnini” di viale Orlando Furioso a Ferrara.

  • A cena con il candidato

    Vuoi incontrare i candidati della lista di Sinistra Ecologia e Libertà di Ferrara?

    L’occasione giusta è la cena organizzata al Centro Sociale di Pontelagoscuro “il Quadrifoglio” Venerdì 9 Maggio alle ore 20.30.

    Ecco il menù:
    – per vegetariani: risotto con verdure e grigliata di verdure con formaggi;
    – per gli altri: risotto o gramigna con salsiccia, grigliata di verdure e di carne (coppone, salsiccia, pollo);

    poi per tutti, dolce a sorpresa, acqua e vino!

    Costo individuale della partecipazione: adulti 20€, bambini ridotto 10€.

    Termine ultimo di iscrizione: Martedì 6 Maggio con una mail a info@selfederazioneferrara.it indicando il menu prescelto (ovviamente la partecipazione all’evento facebook non vale come prenotazione!)

  • Elezioni 2014: perchè mi candido al Consiglio Comunale

    Dopo una lunga riflessione ho deciso di accettare la candidatura come indipendente nella lista di Sinistra Ecologia e Libertà alle prossime elezioni per il consiglio comunale che si terranno il 25 maggio. L’ho fatto perché credo che oggi, con un quadro politico che sembra sempre più spostarsi a destra, sia importantissimo che nel prossimo consiglio vi sia una presenza forte e di sinistra, capace di incidere veramente sulle scelte e sugli obiettivi e che sappia mettere in primo piano i temi dei diritti, dell’ecologia e della partecipazione. Una presenza seria, mai ideologica o velleitaria, che sia di continuo pungolo per la giunta nell’ottica di un’alleanza fatta sui contenuti, leale ma mai scontata.

    Mi candido partendo da una posizione critica nei confronti dell’amministrazione comunale uscente. Credo infatti che la Giunta Tagliani abbia ben governato l’ordinaria amministrazione, in una situazione difficile di continui e impropri tagli alle finanze degli enti locali. Dirò di più: credo abbia fatto benissimo nella tragica straordinarietà del terremoto e della ricostruzione. Credo anche però, e l’ho detto in tempi non sospetti, che l’azione di governo cittadino abbia avuto in questi anni respiro corto. Non ho visto una visione della città del futuro, forse perché incalzati dalle emergenze, di bilancio prima, tragiche poi. Soprattutto ho sentito e visto poca sinistra nelle parole e nelle scelte, in particolare su alcuni temi a me cari.

    Sull’ambiente si è visto davvero poco: la raccolta differenziata è rimasta al palo, ben lontana dagli obiettivi di legge, il Centro del Riuso da progetto finanziato oltre 5 anni fa dalla Regione per oltre 1 milione di euro è diventato prima un miraggio e poi è stato appaltato a Hera, come del resto appare buona parte della politica ambientale del Comune. Del resto il bilancio dell’assessorato è passato in pochi anni da più di mezzo milione di euro a soli centomila. Certo si rivendica che si son fatte le bonifiche (il cui iter si era avviato nella legislatura precedente) ma pare davvero il minimo.

    Sull’urbanistica l’amministrazione è stata troppo timida. In una città dove si è costruito troppo e male, dove ci sono migliaia di alloggi sfitti, il POC ha deciso di continuare a consumare territorio. Era l’occasione per fermarsi, fare il punto e dare una sterzata netta: solo riqualificazione urbana e miglioramento della qualità edilizia dell’ esistente. Sarebbe stato uno stimolo alla conversione del settore dell’edilizia verso la qualità e la sostenibilità, e sarebbe stata l’occasione per trovare soluzione ai grandi vuoti urbanistici che si sono creati in questi decenni, dalle zone ex-industriali sino all’area dell’ex ospedale Sant’Anna. Invece dei 2000 nuovi alloggi del POC la metà saranno costruiti su territorio vergine (oltre agli altri 2000 resi possibili col RUE). Nel programma del candidato Sindaco Tagliani c’è scritto “stop al consumo del territorio”: attenderò i fatti.

    Sui diritti possiamo fare grandi passi in avanti. Il registro delle Unioni Civili deve avere valore per tutte le graduatorie comunali, mentre come successo per via giudiziaria a Grosseto, il Comune deve per via amministrative accettare la trascrizione dei matrimoni avvenuti all’estero anche fra persone dello stesso sesso. Va poi continuato il lavoro fatto per far in modo che i detenuti alla loro uscita trovino cittadinanza: un alloggio e un impiego aiutano ad uscire dal circolo vizioso della recidiva. Poi i giovani, studenti, lavoratori o disoccupati che siano devono vivere in una città accogliente, che non ne sfrutti solo la capacità di pagare affitti e definisca postribolo i luoghi in cui vivono la sera. Su questo ho sentito parole incoraggianti su questo da parte del candidato Sindaco. Dobbiamo (ri)costruire una città che permetta ai più giovani di esprimere la loro identità, le loro passioni ed anche, nel rispetto di tutti, la loro voglia di divertimento. Una città in cui sia piacevole costruirsi un futuro sereno.

    Sulla partecipazione infine la stupida rincorsa all’anticastismo ha portato come prima conseguenza la cancellazione dell’esperienza del decentramento. Cancellate le Circoscrizioni per legge non si è ancora saputo costruire un modello che garantisca la partecipazione reale dei cittadini. Mi spiace molto ma non riesco ancora a vedere qualcosa di concreto nel progetto di superamento delle Circoscrizioni presentato dall’amministrazione a fine legislatura. Ma questo sarà argomento tutto del nuovo Consiglio Comunale, dove mi auguro di poter dire la mia.

     

  • Conferenza stampa di presentazione della lista di SEL

    Si terrà sabato 19 aprile alle ore 11 presso il bar tiffany la conferenza stampa di presentazione della lista di Sinistra Ecologia e Libertà alla prossime elezioni comunali del 25 maggio 2014.

  • Nichi Vendola a Ferrara

    Il comizio di Nichi Vendola del 7 maggio alle ore 21 in Piazza Municipale a Ferrara è stato annullato per impegni istituzionali.

    Ecco il messaggio di Vendola

    Care compagne e cari compagni di Sel Ferrara, caro Tagliani,

    non potro’ essere il prossimo 7 maggio a Ferrara, come previsto, a causa di una serie di scadenze istituzionali che mi costringeranno a rientrare in Puglia anticipatamente e mi impediranno di essere presente ad una manifestazione di sostegno al centrosinistra e a Tagliani sindaco per le prossime elezioni amministrative.

    Mi dispiace davvero non poter portare la mia testimonianza diretta di apprezzamento per l’impegno che finora avete profuso per il buon governo di una citta’ che ha sempre dimostrato, anche nelle tristi e drammatiche vicende, anche in questi giorni al centro delle cronache giornalistiche, di essere una “bella citta’” in tutti i sensi, stando al fianco del dolore e della dignita’ della famiglia Aldrovandi.

    La lista di Sinistra Ecologia Liberta’ che fa parte della coalizione di centrosinistra che sostiene Tagliani e’ composta di belle persone, di donne e uomini competenti, appassionati, portatori di un impegno civile a favore del lavoro, dell’ambiente, dei diritti civili, e della giustizia sociale. Ora, tutti noi siamo impegnati affinche’ il centrosinistra si affermi a Ferrara, con l’ originalita’ ed il contributo decisivo di una sinistra moderna e popolare, in questa impegnativa tornata elettorale.

    Perche’ sono convinto, e penso che lo siate anche voi, che nel governo quotidiano di una citta’ come Ferrara, serva uno sforzo collettivo ancora maggiore per farne sempre di piu’ una citta’ aperta all’innovazione e all’inclusivita’, ed un modello di sostenibilita’.

    Sel ci sara’ per questo.

    Un abbraccio e buon lavoro di cuore,

    Nichi Vendola

  • PIANTIAMOLA! Cannabis e droghe: oltre la repressione per un nuovo protagonismo municipale

    marijuana_grandePIANTIAMOLA!
    Cannabis e droghe: oltre la repressione per un nuovo protagonismo municipale

    Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla Legge Fini-Giovanardi, dopo le recenti incrinature della war on drugs e le svolte di Uruguay, Colorado e dello stato di Washington si apre una nuova stagione per le politiche sulle droghe.

    Se è necessario un superamento legislativo del paradigma etico punizionista nei confronti dei consumatori, con la distinzione fra sostanze e la legalizzazione dei derivati della cannabis è altresì necessario un nuovo protagonismo municipale nella riflessione politica e nelle pratiche amministrative.

    E’ finita l’era dei Sindaci Sceriffi: occorrono risposte pragmatiche a fenomeni sociali che non possono essere fermati per legge o per ordinanza. Non è più tempo dei moralismi di facciata, è tempo di risolvere i problemi come già li hanno risolti in altre città in giro per l’Europa ed il Mondo.

    I Cannabis Social Club, i Coffeeshop, le Stanze del consumo e più in generale l’informazione sulle sostanze e la Riduzione del Danno non devono essere più un tabù, ma essere strumenti pratici per garantire i diritti di malati e dei consumatori di droghe; ma anche quelli dei non consumatori, limitando il danno sanitario, rimuovendo le tensioni sociali e il degrado urbano e togliendo alle narcomafie un immenso mercato.

    Ne parleranno

    Daniele Farina
    Deputato di Sinistra Ecologia e Libertà, presentatore delle proposte di Legge per la legalizzazione dei derivati della cannabis

    Leonardo Fiorentini
    Direttore di Fuoriluogo e candidato indipendente al Consiglio Comunale di Ferrara per Sinistra Ecologia e Libertà

    Lunedì 12 maggio 2014
    Ore 18 P.tta San Nicolò
    Ferrara