• Ristretta, radicale ed ideologica

    Purtroppo, nella nostra città, da molto tempo il governo comunale è influenzato da una ristretta, radicale ed ideologica visione ambientalista, che ha penalizzato lo sviluppo della città.

    Sarà mai il comuicato di Forza Italia a Ferrara? NO.

    Per caso è AN? NO!

    O è l’UDC estense? Certo che NO!

    La Lega? NO!

    Trattasi del comunicato della “Segreteria cittadina del PdCI Sezione di Ferrara, riunitasi venerdì 5 dicembre 2008” che evidentemente non aveva ancora digerito bene l’approvazione del PSC…

    E poi si chiedono ancora perchè la sinistra arcobaleno è stata un disastro…

  • Paradossi temporali

    assemblea verdi

    il dibattito interno ai verdi

    Ritorno al futuro era il titolo della mozione “Francescato/Pecoraro”. Il titolo, almeno quello, è azzeccato. Se dalla storia recente dei Verdi non si impara mai nulla (Grazia Francescato fu eletta proprio qui a Chianciano, 8 anni fa) la federazione dei Verdi ha dimostrato che dalle storie di fantascienza invece ha imparato molto.

    Come giustificare senno’ l’arrivo sul palco all’elezione di Grazia Francescato di Alfonso Pecoraro Scanio? Solo un paradosso temporale può giustificare la scena a cui abbiamo assisitito ieri sera. Il disastro della Sinistra Arcobaleno improvvisamente non esisteva più, cancellato dalla nostra linea temporale, e Francescato, Pecoraro, Bonelli, Cento, Guerra, De Petris sul palco a festeggiare.

    Fredric Brown non avrebbe poturo fare meglio.

    Buffoni.

  • Tessere zero

    torniamoSul sito di Marcello anche un sondaggio

    TESSERE ZERO: IL NUOVO INIZIO DEI VERDI
    Domenica 20 aprile 2008 a Ferrara si sono riuniti una cinquantina di Verdi espressione di non piccole e non poche realtà territoriali all’opposizione della deriva personalistica superficiale e radical antagonista assunta dalla federazione negli ultimi anni. Ma che dai Verdi non sono usciti.

    E che non ne usciranno a patto che il prossimo Consiglio federale (10 e 11 maggio a Roma) definisca un percorso in netta discontinuità con il recente passato in termini di contenuti, forme, alleanze.

    Quattro le condizioni:

    1) azzerare l’attuale gruppo dirigente

    2) creare un comitato di garanzia congressuale che non veda la riproposizione di alcun esponente responsabile delle scelte (e degli stili di gestione interna) perseguite negli ultimi anni.

    3) decretare la fine dell’esperienza arcobaleno

    4) prevedere il congresso per ripartire DOPO le europee con espressione di delegati provinciali e regionali SULLA BASE DEI VOTI (dicasi VOTI, non iscritti) conseguiti alle europee 2009.

    La chiave ecologista di interpretazione della realtà ha trovato nel tempo continue conferme, ma non, in Italia, una forza politica Verde sufficientemente coraggiosa, coerente e intelligente da raccoglierle e da delineare un orizzonte possibile di cambiamento. La deriva degli ultimi anni rappresenta un punto di non ritorno. Pensare sia ancora possibile “cambiare tutto per non cambiare niente” con un veloce Congresso dagli esiti predeterminati sarebbe un delirio autoreferenziale incomprensibile per noi e per i cittadini.

    Far coincidere mezzi e fine, scelte collettive e comportamenti individuali, costruire un luogo aperto e democratico dove possa trovarsi bene chi nei Verdi è già da più o da meno anni, chi vi è stato in passato come chi arriverà per la prima volta; un luogo dove sia possibile ricostruire il pensiero ecologista e una classe dirigente adeguata: sono questi, per i partecipanti all’incontro di Ferrara, obiettivi irrinunciabili per un nuovo inizio.

    L’invito a tutti i Verdi (anche a chi non ha diritto al voto) é a non mancare il prossimo consiglio federale per segnalare con forza che i Verdi ci sono, che non sono disponibili a vedersi ingoiati nè dal Pd nè dalla Sinistra Arcobaleno, che hanno deciso come andare avanti.


    PROGETTO ECOLOGISTA

  • “Il Novecento ci è precipitato addosso”

    verdiLo ha detto Nichi Vendola, per cui non credo di rischiare di passare per lo “Strano” di turno se commento, a risultati ancora tiepidi per me che ero al seggio, l’esito elettorale per la Sinistra l’Arcobaleno. Un disastro.

    E lo dico con la morte nel cuore, dopo lo scrutinio più monotono della mia vita, e essendo cosciente di aver affidato ancora una volta l’Italia a Berlusconi.

    Chi cercava la falce e martello non l’ha trovata sulla scheda, chi cercava una nuova sinistra ha trovato Bertinotti candidato premier e Soffritti candidato capolista alla Camera in Emilia Romagna. A nulla sono valsi prima i tentativi di deviare almeno il metodo interno verso soluzioni più democratiche e poi gli appelli al voto utile (almeno al senato) in una campagna cristallizzata su due simboli che pero’ hanno fatto la fortuna dei loro alleati meno moderati (Lega e IdV, ovvero il cappio a destra e le manette a sinistra).

    Dopo oltre 20 anni di rappresentanza sparisce il sole che ride dal Parlamento Italiano. E’ una responsabilità pesante per chi ha intrapreso una strada della fantomatica unità a sinistra solo per conservarsi il posto di senatore o deputato. Questi dovrebbero, per onestà intellettuale, farsi definitivamente da parte, e spero che questo proponga Marcello all’esecutivo di oggi. Punita dagli elettori costretti a barcamenarsi in una legge elettorale ridicola, la Sinistra Arcobaleno ha dimostrato che non si possono fare i conti con la storia, il passato dei partiti e delle persone, le loro idee, solo con un simbolo nuovo.

    Se l’unità a sinistra è un miraggio da oltre un secolo un motivo ci sarà. Le scorciatoie non servono, in politica, da sempre, fanno solo danni. Forse fra dieci o vent’anni i tempi saranno maturi per una formazione unitaria della sinistra ecologista, nonviolenta, libertaria e sociale. Ma per ora ne conosco solo una: i Verdi.

  • Una scelta di parte. Quale poi non è troppo importante.

    Sindaco di Ferrara dal 1983 al 1999, Presidente della FER (Ferrovie Emilia Romagna) dal 2001 al 2006, deputato del Pdci dal 2006. Con Roberto Soffritti la Sinistra l’Arcobaleno esprime una persona in grado di coniugare spessore politico, profonde capacità amministrative e forte attenzione ai ceti medi produttivi.

    Dal pieghevole del capolista della SA in Emilia Romagna, ricevuto ieri (ed è pure la prima posta elettorale che ho ricevuto…).

  • Scusate i disagi

    Scusate i disagi

  • Torniamo subito

    torniamo subito

  • Politiche08: il candidato giusto al posto giusto

    lancio della pannaEh sì, non abbiamo solo in Emilia Romagna problemi con i candidati della Sinistra Arcobaleno.

    Mentre sarà almeno divertente sentire articolare da Roberto Soffritti la proposta, finalmente lanciata da Bertinotti (ce ne è voluto a capire che i radicali erano finiti nel PD…), di legalizzazione della Canapa e di sperimentazione delle Stanze del Consumo, in Veneto ritorna la panna in faccia.

    Nella regione di Luca Casarini, candidare Caruso è proprio la scelta giusta per far avvicinare alla Sinistra istituzionale i Centri Sociali (locali). Eh sì, al di la di quel che si puo’ pensare di Casarini e dei Centri Sociali del Nord Est, le candidature dei paracadutati (non solo della Sinistra Arcobaleno) avvicinano sempre di più l’elettorato ai, forse, eletti… Perchè non l’hanno candidato in Campania? E’ anche questo colpa della legge elettorale?

  • Incompatibilità

    Marcello sul suo blog si esprime sulle liste arcobaleno in Lombardia. A lui è andata meglio che a noi, costretti a subire, non senza aver provato a far ragionare la sinistra arcobaleno, la candidatura di Roberto Soffritti capolista alla Camera.

    Comunque, ecco qui sotto un esempio di quella incompatibilità politica di cui nessuno, ha voluto tenere conto…

    «Con le mense ‘biologiche’ spendiamo 700 mila euro in più l’anno»
    Il Resto del Carlino del 10/03/2008 ed. FERRARA p. 24

    SI TORNA a parlare di scuole, oggi in Consiglio comunale. E’ previsto infatti il confronto sull’Istituzione Scuole, e l’esame della risoluzione presentata da tutti i gruppi consiliari tranne il Pdci, in cui si chiede di rivedere il menu delle refezioni, a fronte di scelte non gradite ai piccoli utenti, e di conseguenza di forti sprechi. Ma dalla capogruppo dei Comunisti Italiani Maria Giulia Simeoli – unica a non firmare il testo presentato da Barbara Diolaiti dei Verdi e firmato da tutti gli altri capigruppo -, parte una richiesta ancora più forte. Eliminare la presenza di alimenti ‘biologici’ dalle mense comunali, e sostituirli con prodotti «comunque garantiti e di qualità, che non prevedano apporti chimici nella produzione e nella conservazione». Per il biologico, la Simeoli stima un extracosto a carico del Comune «di almeno 700 mila euro l’anno, su una spesa complessiva di 2 milioni e 700 mila euro di cui oltre un milione e mezzo di euro per gli appalti esterni. Si dirà che è il prezzo da pagare per nutrire meglio i nostri bambini – afferma la capogruppo del Pdci -, ma c’è da dubitare di questa politica. Con i 700 mila euro sarebbe possibile non solo aprire altre decine di posti nei nidi e nelle materne per i bimbi in lista d’attesa, ma anche attuare campagne di educazione e informazioni perchè la coscienza, anche del ‘biologico’ oltre che della salubrità dell’alimentazione, cresca nelle famiglie dove molti bimbi mangiano poi patatine e nutella».

  • Candidati

    La Sinistra Arcobaleno candida Soffritti capolista alla Camera e Rita Borsellino al Senato (in Emilia Romagna). Sarà ma i quattro leader hanno avuto per lo meno fantasia, un colpo al ferro ed uno alla botte. Il vero problema è se poi dalla botte esce aceto.

    Non sarà quindi un caso che la tendenza al voto “utile” stia favorendo il PD, che ora si attribuirà anche la vittoria di Zapatero, dopo che il PD i Socialisti li ha trattati a pesci in faccia (nonostante fassino), e la sconfitta di Sarkozy (dal quale WV si è molto ispirato ultimamente). E poi candidano questo!

    Ma non disperatevi anche di là no si scherza: si candidano Ciarrapico, quel genio fisico della Carlucci, la vicerè di Nassyria Contini,  quell’amante del pesce fresco di Speciale, l’attore reietto Barbareschi e, dulcis in fundo, Reanto “betulla” Farina. Sì proprio lui.

  • Detto, fatto.

    ELEZIONI, FERRERO (SA): NEL NORDEST ABBIAMO DEFICIT DI RAPPRESENTANZA
    (9Colonne) Roma, 7 mar – “Nel nordest abbiamo un deficit di rappresentanza” ha dichiarato il ministro Paolo Ferrero della Sinistra-Arcobaleno ad ‘Omnibus’ su La7. “Abbiamo un problema di radicamento sociale, di riuscire a risultare credibili -spiega Ferrero – Se la Lega prende più voti di noi tra gli operai del nordest è un problema nostro di credibilità”.

    E per avere più credibilità che si fa? Si candida Caruso.

  • Ah, l’informazione… (notizie della settimana)

    Insomma, le stranezza di una vita disinformata.

    Mentre Repubblica ci informa oggi del sondaggio che da conto del recupero del PD ma soprattutto della tendenza alla sparizione per tutto ciò che gli sta attorno, c’è chi si lamenta di un informazione troppo sbilanciata su PD e PDL: ma dai…

    Addirittura la Juventus, perdente con polemiche sul campo della Reggina (si quello in cui Moggi chiuse nello spogliatoio l’arbitro per fargli la predica), scrive una lettera aperta agli arbitri. E qualcuno gliela pubblica: commovente. Come è commovente l’attacco di Alzheimer che fa dimenticare alla dirigenza juventina come Dondarini non sia mai stato arbitro all’altezza della A e come qualcuno abbia fatto in modo invece rimanesse lì dov’è ora.

    A Ferrara manifestazione promossa dalle donne contro gli attachi alla 194. Tanta gente, ci dice la Nuova Ferrara, con uno spiacevole incidente dovuto ad un pit bull un po’ troppo aggressivo. La Nuova fa una bella pagina, lasciando all’episodio del cane un trafiletto (pur segnalandolo in prima). Per il Resto del Carlino invece la notizia era il cane, la manifestazione il contorno, un trafiletto con foto per raccontare tutto. Lo riporto, per “completezza”di informazione:

    Pit Bull irrompe nel corteo, fuggi fuggi generale.
    Alla fine, chi ci ha rimesso veramente è stato lui, il cane. Un Pit Bull che, ieri ha creato un parapiglia generale al corteo in piazza delle donne dell’Udi. Il cane, dalle prime mansueto, passeggiava al guinzaglioaccanto al padrone. L’aggressività si è scatenata quando ha incontrato un suo simile, un cagnolino dall’aspetto affatto grintoso però in grado di accendere la furia del pit bull. Che si è scagliato con un balzo sull’altro cane. La zuffa fra quadrupedi si è scatenata propio a due passi dal corteo e molte donne che vi partecipavano, impaurite, hanno preferito allontanarsi in fretta dall’arena improvvisata. La situazione è tornata alla normalità solo dopo l’intervento di vigili urbani e carabinieri. Il cane è stato bloccato a terra da più persone che nel tentativo di renderlo innocuo l’hanno letteralmente schiacciato sul selciato.

    Una volta servivano qualche decina di black blok, qualche molotov e un po’ di sanpietrini per oscurare una manifestazione. Oggi, a Ferrara, basta un pit bull…

    Se, infine, vi siete mai chiesti come Luciano Onder potesse affrontare il tema “marijuana e disturbi mentali”, beh eccovi serviti, un’imperdibile video per il quale ringrazio vivamente il Centro di documentazione audiovisiva Steadycam:

  • Ognuno ha la politica che si merita?

    Negli Stati Uniti Obama continua a vincere. In Italia PDL e PD cercano di fare la gara da soli, Di Pietro straparla, Veltroni fa fuori De Mita e promette posti da Ministro alla Bonino. In Emilia Romagna la Sinistra Arcobaleno è ad un bivio:

    SINISTRA ARCOBALENO: CREDIBILITA’, COERENZA, SENSO DI RESPONSABILITA’. L’AUT AUT DEL PDCI A FAVORE DELLA CANDIDATURA DI ROBERTO SOFFRITTI NON AIUTA

    Questa volta il PDCI è stato chiaro, limpido, trasparente: se Roberto Soffritti non sarà riconfermato parlamentare, dunque sistemato in posizione sicura nella lista bloccata decisa a Roma, rischia di saltare la Sinistra Arcobaleno.  

    In un attimo vengono spazzate via tutte le affermazioni di questi mesi che hanno visto il PDCI locale in prima fila nell’aderire, apparentemente, alle richieste della neonata associazione “Gente di Sinistra” e nel farsi principale testimonial del soggetto politico unitario, così nuovo, così diverso.

    “I Verdi ferraresi sbagliano – è stato il refrain di queste settimane – a vedere nella Sinistra Arcobaleno solo un’alleanza elettorale, questa è vecchia politica”.

    In effetti in una alleanza vengono almeno decisi assieme i criteri comuni per la definizione delle liste, comprese le modalità di valutazione del lavoro svolto dai parlamentari uscenti e la consultazione allargata della base. In questo caso, invece, si dà per scontato che ciascuno presenti il proprio “pacchetto” di nomi da sistemare sulla scacchiera nelle posizioni disponibili. E guai a mettere in discussione i candidati altrui. Se no salta tutto. Quindi non siamo di fronte alla nascita di un nuovo soggetto politico –  per questo occorrerebbero i congressi – e nemmeno di fronte a quella alleanza che noi auspicavamo. Questo è, semplicemente, un cartello elettorale. Un cartello elettorale può comunque essere strumento molto serio e credibile se si pone l’obiettivo – per noi elemento centrale – di proporre, e contrapporre alla Destra e al Partito Democratico, un diverso modello di vita, di società, di economia basato sulla sostenibilità ambientale e sociale, sui diritti, sulla laicità dello Stato. Programma coerente e candidati a ricoprire il ruolo di parlamentari ugualmente coerenti. Non ci nascondiamo dietro un dito: sappiamo bene che nessun partito ha preso in seria considerazione l’ipotesi “primarie”, che quasi nessuno anela ad una consultazione reale, che sarà difficilissimo anche per noi, pur non partecipando alla “corsa”, ottenere una seria traduzione pratica della formula contenuta nella mozione approvata domenica 17 febbraio dal nostro Federale nazionale:…l’esecutivo nazionale deciderà quali candidati proporre valutato il lavoro svolto dai parlamentari uscenti, aprendo alla società civile, consultando le realtà locali. Pensiamo, tuttavia, che se si presenta una lista unica tutti abbiano il diritto di esprimere valutazioni su quelli che poi risulteranno candidati di tutti. E’ vero che Roberto Soffritti è ora tesoriere nazionale del PDCI e parlamentare uscente, quindi in posizione favorevolissima per pretendere di essere riconfermato. E’ un desiderio legittimo ed evidentemente condiviso dal suo partito. Ci permettiamo però di notare che, a occhio, non ci sembra, onestamente, che egli possa essere considerato l’interprete ideale – in Emilia Romagna o nelle Marche non fa  molta differenza, questo per noi è ovvio – di quel programma appassionatamente illustrato da Fausto Bertinotti domenica 17 febbraio al Federale nazionale dei Verdi. Programma che sentiamo nostro. Se restiamo al merito, lasciando da parte veti e aut aut, dovremmo chiederci tutti, a partire dallo stesso Roberto Soffritti e dal suo partito, se questa eventuale candidatura sarebbe coerente con scelte programmatiche basate su di una forte critica ai concetti di crescita e di sviluppo e su politiche urbanistiche finalizzate al risparmio di territorio; se l’eventuale candidatura di Roberto Soffritti risulterebbe credibile di fronte all’obiettivo dichiarato dalla Sinistra Arcobaleno di contrastare la logica e la cultura delle “larghe intese”. Infine, l’eventuale candidatura di Roberto Soffritti aiuterebbe l’alleanza della Sinistra Arcobaleno a superare le difficoltà, a condurre a livello locale la migliore e più serena campagna elettorale possibile con l’obiettivo di raggiungere il risultato migliore possibile?

    E’ chiaro che gli stessi interrogativi occorre porseli anche su tutti gli altri potenziali candidati, i nostri compresi.

    Il momento politico è indubbiamente grave. I 12 punti programmatici del Partito Democratico indicano la precisa volontà di far arretrare l’Italia sui grandi temi ambientali e sociali e una visione del mondo e del futuro molto simile a quella di Berlusconi e Fini. Le forze della Sinistra Arcobaleno hanno la possibilità di dimostrare che un modo diverso di intendere la politica e di governare è possibile.  Occorrerebbe davvero agire, tutti, con grande senso di responsabilità.

     

    ESECUTIVO PROVINCIALE VERDI FERRARA

  • Il Paradiso ed il Purgatorio.

    purgatorioQuesto è l’ultimo post pre campagna elettorale sulla Sinistra Arcobaleno ed i Verdi. Dopodichè, a meno di cattive sorprese nelle liste, sosterrò da bravo soldatino di latta la lista unitaria della sinistra. Pero’ Luca Conti (e reds) ha ragione quando si interroga sul vero significato dell’alleanza e soprattutto sul futuro del pensiero ecologista.

    La vedo da un’ottica un po’ diversa: io ritengo che i Verdi siano una forza di estrema sinistra, e che rappresentino in fondo la rivoluzione, gentile ed ecologista, di chi finalmente fa i conti con il limite. Lo facevano 20anni fa, inascoltati. Ora che la storia da ragione alle istanze ecologista ci ritroviamo rinchiusi in una compagine, spero solo elettorale, che non ha nessun senso del limite (basterà vedere le candidature) e che racchiude in se tutte le ipocrisie di una sinistra che non ha mai saputo confrontarsi con le proprie sconfitte, almeno da 30anni a questa parte.

    Nel mio paradiso elettorale ci sarebbe un partito comunista, in cui confluiscono coloro (e sono tanti) che guardano con nostalgia alla storia (peraltro fondamentale per il nostro paese) del PCI e chiedono da tempo l’unità della sinistra tradizionale e, alla sua sinistra (o come direbbe qualcun’altro, “oltre”), un partito ecologista in cui confluiscano le forze che, preso atto che l’ottocento è finito da un pezzo, ed anche il novecento è passato, hanno deciso di fare i conti con il futuro del nostro pianeta.

    Purtroppo il paradiso è per pochi. Speriamo solo che il purgatorio duri poco…