• Intervista a telestense sul carcere

    Fiorentini (SI): “Carcere Ferrara sovraffollato. Situazione pericolosa”

    Il carcere di Ferrara è al limite del sovraffollamento.

    Inoltre servono più educatori e più ricorso della messa in prova, nei casi meno gravi, come misura alternativa alla pena detentiva.

    E’ l’appello di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale a Ferrara di Sinistra Italiana e componente della Società della Ragione, associazione on lus in prima linea su temi quali diritti, carcere e giustizia. “A Ferrara, nella struttura in Via dell’Arginone ci sono 375 detenuti ma la capienza tollerata è di 250. Una situazione che sta diventando ‘pericolosa’ spiega il consigliere comunale”

    carcereNel 2013 il livello della carcerazione in Italia era ritornato a livelli accettabili: nelle carceri italiane trattamenti inumani e degradanti aveva sottolineato una sentenza della Corte Europea. “il reati peraltro sono calati, questo per sfatare anche il luogo comune” sottolinea Fiorentini che ribadisce come il “carcere oggi non garantisca il reinserimento nella società. “Chi esce dopo aver scontato la pena detentiva ha il 70% delle possibilità di ripetere il reato, mentre chi ricorre a misure alternative (come la messa in prova) si ferma al 20%.

    Ma il carcere di Ferrara lamenta anche un’altra grave carenza: “rispetto alla pianta organica ci sarebbe la metà degli educatori, figure importanti che interagiscono con i detenuti per avviare processi di scolarizzazione e di reinserimento nella società” conclude Fiorentini
    [Fonte Telestense]

  • Abusivo chi?

    Oggi su il Resto del Carlino è stato pubblicato un articolo a firma di Stefano Lolli in cui in soldoni mi si chiede conto della mia “non appartenenza” a Sinistra Italiana.

    E’ evidente che chi si sorprende del mio mancato tesseramento a Sinistra Italiana era molto distratto alle scorse elezioni (forse perchè impegnato a dar vita e sostenere una lista contro il candidato Tiziano Tagliani) quando mi candidai nella lista di SEL come indipendente, chiarendolo esplicitamente prima dell’accettazione della candidatura anche alla segretaria provinciale di allora e poi pubblicamente durante tutta la campagna elettorale. E così non ho mai preso la tessera di SEL, neanche con la quota agevolata per i “disoccupati” (come curiosamente fatto da altri). Nonostante questo – a differenza di altri amministratori di questa città – ho contribuito puntualmente al partito che mi ha eletto con una quota delle indennità percepite, nonostante i regolamenti interni di SEL mi “esentassero” dall’obbligo.
    La mia etica politica mi fa apparire corretto, iniziato un mandato istituzionale da indipendente, terminarlo come tale. Comprendo però che in un mondo composto da gattopardi, trasformisti e saltapoltrona questa possa apparire un’eresia.

    Sicuramente appare incomprensibile a chi oggi mi contesta di non essere iscritto a Sinistra Italiana, quando sino a ieri mi accusava proprio della “scellerata” scelta (compiuta peraltro in accordo con i vertici nazionali, regionali e provinciali di SEL) di rinominare il gruppo in Sinistra Italiana (sigh!), riteneva “il passaggio da Sel a Sinistra Italiana un’operazione ridicola” (sigh!) e che giusto a fine novembre ha fondato un comitato di sostegno al Sì al referendum costituzionale (sigh!).

    Giudichino oggi i lettori (e gli elettori nel 2019) chi è più abusivo, nella sinistra e nella maggioranza che governo questa città, fra il sottoscritto e il responsabile politico – giusto per dirne 4 – del Piano Regolatore Generale che ha distrutto la campagna periurbana della città Unesco lasciandoci in eredita quasi 8.000 alloggi sfitti, un intero comparto economico al collasso e intere aree della città da riqualificare, il Palaspecchi, la metropolitana di superficie (il cui progetto quest’anno diventa maggiorenne) e l’Ospedale di Cona.

  • Sul rispetto degli elettori

    Sinistra Italiana - SELDevo dire che è abbastanza curiosa la dichiarazione della coordinatrice del circolo Don Chisciotte di SEL rispetto al cambio di denominazione del gruppo consiliare da SEL a Sinistra Italiana. Curiosa perchè da alcune settimane a questa parte la stessa Bracchi non fa altro che declamare l’importanza del percorso politico lanciato con l’assemblea di Cosmopolitica (alla quale io ero presente, non so altri) salvo poi contestarmi il fatto che per agevolare questo percorso – in accordo con i vertici nazionali, regionali e locali di SEL – io abbia cambiato la denominazione del gruppo. Curiosa perchè la stessa cosa è già stata fatta in Parlamento e sarà fatta progressivamente in tutte le istituzioni per una decisione già presa dagli organi nazionali di SEL. Ma probabilmente, come si evince anche dalle confuse tesi sul rispetto delle regole interne, qualcuno ha ancora sottomano lo statuto del PDCI.

    Andrebbe premesso che probabilmente la mia idea di politica e del come stare nelle istituzioni ambisce ad essere un po’ più vicina a quella di Alex Langer che a quella del trio Soffritti-Cariani-Bracchi. Devo dire che non me ne dispiace troppo, anche perchè quella che si pone oggi non è la questione di stare o meno in maggioranza, ma semmai di come ci si sta e di quali politiche innovative si riescono a realizzare a Ferrara. Cosa che pare interessare ben poco agli ex PDCI. Ribadisco quanto già detto: nel 2014 abbiamo preso – io per primo – un impegno con gli elettori chiaro e preciso che non è certo mia intenzione disattendere: essere forza innovatrice ecologista, libertaria e di sinistra all’interno della maggioranza che governa questa città. A ormai metà mandato credo sia giunto il momento di fare il punto e capire come proseguire e con quali priorità.

    Quindi non si preoccupi troppo il circolo Don Chisciotte: ho un grandissimo rispetto per l’impegno preso con gli elettori come del resto sa il Sindaco, sa la maggioranza consiliare e come sanno i cittadini che hanno contribuito alla mia elezione. Probabilmente anche più della sua coordinatrice che neanche 2 anni fa era candidata con Valori di Sinistra nella lista contro il Sindaco Tiziano Tagliani.

  • Sel lancia la rotta verso la ‘Sinistra Italiana’ «Per colpa del Pd rottura nel centrosinistra»

  • Da Sel a Sinistra Italiana, Bracchi chiede la sfiducia

    Da Sel a Sinistra Italiana, Bracchi chiede la sfiducia
    La coordinatrice del Don Chisciotte: “Contestiamo la scelta di Fiorentini. noi ci riconosciamo nella coalizione di Tagliani”
    Khety Bracchi

    Da Estense.com

    “Una riunione provocatoria e autoreferenziale per deliberare un nuovo coordinamento ristretto, elitario e nemmeno rappresentativo di tutti i circoli territoriali del partito”. Khety Bracchi, coordinatrice del circolo Don Chisciotte di Ferrara, torna alla carica contro la decisione di Sel di confluire nel nuovo partito di Sinistra Italiana.

    Dopo aver contestato la validità dell’assemblea che ha decretato il nuovo coordinamento provinciale (a causa della “mancanza del numero legale”, ndr), Bracchi annuncia che “la maggioranza degli iscritti a Sinistra Ecologia e Libertà ha presentato istanza formale di commissariamento alla Commissione di Garanzia Nazionale”. Una mozione di sfiducia per “ripristinare, con somma urgenza, la democrazia e la legittimità rappresentativa interna ed esterna al partito”.

    Una mossa dovuta alla “condotta discutibile tenuta dai vertici provinciali” e soprattutto dal consigliere Leonardo Fiorentini che, “senza confrontarsi in alcun modo con la sottoscritta, coordinatrice del circolo maggiormente rappresentativo della città, in termini quantitativi, ha deciso di trasformare il gruppo consigliare di Sel in quello di Sinistra Italiana”.

    Ma le critiche a Fiorentini non finiscono qui: “Ricordo all’indipendente Fiorentini che il partito Sinistra Ecologia e Libertà, non si è ancora sciolto, che per fare ciò serve un congresso, lo stesso necessario per fare di Sinistra Italiana un partito; visto che attualmente è costituita da un insieme di idee che si trova ancora nella fase embrionale del movimento e che prima del mese di dicembre non si sostanzierà in una forma organizzata”.

    La validità di questa decisione, quindi, viene contestata su tutti i fronti. Ma la cosa che più di tutte colpisce Bracchi “è l’atteggiamento del consigliere Fiorentini ed il suo continuo professarsi, ‘indipendente nel gruppo di Sinistra Italiana’: tale affermazione non appare coerente con la condotta tenuta dal medesimo, il quale ha fondato un gruppo consigliare che si richiama all’idea di un partito, dal quale continua a dichiararsi indipendente”.

    Per questi motivi, gli iscritti al circolo Don Chisciotte “continuano a riconoscersi nella coalizione di centrosinistra, guidata dal sindaco Tagliani, in quanto ormai due anni fa, Sel ha scelto di condividere un progetto, allora sottoscritto con la propria candidatura anche da Fiorentini, il quale giorno dopo giorno si sta concretamente attuando”.

  • La svolta Sel: più a sinistra I ‘soffrittiani’ tagliati fuori

    Dopo aver «finalmente respinto un tentativo di manipolazione genetica indigeribile», per usare le parole del consigliere Leonardo Fiorentini, anche a Palazzo Municipale nasce Sinistra italiana. Il nuovo gruppo consiliare, che forma con Pd e Ferrara Concreta la maggioranza a sostegno di Tiziano Tagliani, prende il posto di Sel e anticipa in qualche modo l’autoscioglimento dei vendoliani in «un nuovo soggetto politico che sappia raccogliere le migliori esperienze sui territori e rappresenti finalmente una sinistra innovativa nei contenuti, incisiva nella società e nelle amministrazioni e inclusiva nelle pratiche» è sempre Fiorentini a parlare. È un passaggio che potrebbe riservare delle spine per la maggioranza comunale e, di conseguenza, per l’assessore Annalisa Felletti, non a caso assente all’assemblea provinciale Sel del 19 aprile, dove si sono ricompattate le anime meno allineate con il centro-sinistra. Alla presenza del responsabile nazionale organizzativo, Marco Furfaro, e della coordinatrice regionale Maria Elena Baredi, l’assemblea ha infatti eletto due coordinatori, affiancando ad Alessandra Tuffanelli il rappresentante del circolo Langer, Alex Canella (tesoriera Morena Gavioli, nel coordinamento Cristian Fortini): si è così ricomposta la frattura creata dall’ingresso in massa nell’altro circolo cittadino, il Don Chisciotte, di un’ottantina di ex Pdci guidati da Roberto Soffritti (la «manipolazione genetica» alla quale allude Fiorentini), in appoggio a Felletti per nominare, all’epoca, Tuffanelli coordinatrice. Tre settimane fa gli iscritti del Don Chisciotte e quelli del circolo di Codigoro, guidati dalla stessa Felletti, hanno a sorpresa sfiduciato Tuffanelli, in una sorta di assemblea autoconvocata alla quale i rappresentanti nazionali e regionali di Sel non hanno evidentemente dato peso. «E noi non riconosciamo le conclusioni dell’assemblea del 19 marzo, alla quale ha partecipato solo il 20% degli iscritti – ribatte Khety Bracchi, coordinatrice del Don Chisciotte – Noi e i codigoresi siamo stati invitati, ma abbiamo deciso di non partecipare, e ora valuteremo come comportarci. Abbiamo timori per un cambiamento di posizione nei confronti delle alleanze di centro-sinistra? Il timore c’è, nel caso noi ci opporremo in maniera ferma». L’assemblea provinciale ha approvato un documento politico che non è stato diffuso, e in termini ufficiali nessuno pronuncia la parola «verifica» nei confronti in particolare della giunta Tagliani, ma il percorso orientato a costruire un nuovo soggetto progressista sembra portare in quella direzione. All’assemblea nazionale di Cosmopolitica, nel febbraio scorso, uscì peraltro la volontà di Sel di essere «forza maggioritaria nei contenuti». E ieri Canella ha ‘benedetto’ la svolta di Fiorentini, «siamo in linea». I fellettiani-soffrittiani hanno intenzione di convocare a breve un’assemblea. (s.c.)

  • Sel supera la “manipolazione genetica”

    Sel supera la “manipolazione genetica”
    Nasce Sinistra Italiana anche a Ferrara. Ma è polemica con i soffrittiani

    Da Estense.com

    La frattura interna a Sel prende una piega forse definitiva, che potrebbe forse portare anche all”impeachment’ dell’assessore Felletti. Dopo l’assemblea provinciale di Sinistra Ecologia Libertà di Ferrara, presieduta da Marco Furfaro, responsabile nazionale dell’organizzazione di Sel, e Maria Elena Baredi, coordinatrice regionale, in seno al partito si è formata una nuova maggioranza, grazie al cambio di rotta di Zago, Tuffanelli e Castagnotto, che hanno spostato i numeri a favore del nuovo corso.

    Il nuovo corso, “un percorso lungo e difficile” come lo definisce il consigliere comunale eletto come indipendente Leonardo Fiorentini, che alla fine ha ricomposto “una frattura dolorosa che ha impedito a Sel di fare iniziativa politica a Ferrara e permesso a qualcuno di tentare un’operazione di manipolazione genetica indigeribile a chi vuole costruire una sinistra innovativa nei contenuti, incisiva nelle amministrazioni e nella società e inclusiva nelle pratiche”.

    Il riferimento è alla parte ‘soffrittiana’ del partito, entrata in massa (circa 80 persone) nel circolo cittadino Don Chisciotte con conseguente uscita polemica dal partito dell’allora coordinatrice Valeria Rustici. I soffrittinai hanno sempre sostenuto a spada tratta l’attuale assessore Annalisa Felletti, di fatto invisa all’altra parte del partito.

    Ora Sel guarderà alla formazione del partito della Sinistra Italiana, il cui primo atto costitutivo nazionale è previsto con il primo congresso di dicembre. L’atto formale che sancisce il passaggio è il cambiamento di denominazione del gruppo consiliare in Comune, che si chiamerà, appunto, “Sinistra Italiana”. “E’ una decisione che abbiamo preso di concerto con i vertici locali, regionali e nazionali di Sinistra Ecologia e Libertà dopo aver finalmente respinto un tentativo di manipolazione genetica indigeribile” commenta Fiorentini.

    “Si tratta di un primo passo – continua il consigliere – per accompagnare anche nelle Istituzioni il percorso di costruzione del nuovo soggetto politico della sinistra avviato con l’assemblea di Cosmopolitica di febbraio scorso. Io rimango indipendente, ma condivido certamente l’idea di costruire dal basso un nuovo soggetto politico che sappia raccogliere le migliori esperienze sui territori e rappresenti finalmente una sinistra innovativa nei contenuti, incisiva nella società e nelle amministrazioni e inclusiva nelle pratiche. Una sinistra che non dimentichi il suo passato ma sappia interpretare la società dell’oggi guardando al domani e sia capace di dare voce alle istanze ecologiste e libertarie che mi stanno particolarmente a cuore. Credo davvero che ce ne sia bisogno, a partire dalla nostra città. Per questo, come ho sempre detto e fatto, il Gruppo consiliare di Sel, ora Sinistra Italiana, era, è e sarà sempre aperto all’ascolto, al confronto e alla relazione con tutte le forze progressiste cittadine che lo vorranno”.

    Ma gli attriti interni non sono finiti nel dimenticatoio, visto che Khety Bracchi, coordinatrice del “Don Chisciotte” di Ferrara, contesta la validità dell’assemblea che ha decretato il nuovo coordinamento provinciale: “decisioni assunte alla presenza del 25 per cento circa del totale degli iscritti; ne deriva, pertanto, che la predetta assemblea non è stata rappresentativa della maggioranza degli appartenenti al partito (70 iscritti al Circolo Don Chisciotte, 20 iscritti al Ticchioni, 30 iscritti al Langer, il quale, sino ad un mese fa era, peraltro, arroccato su posizioni politiche diverse da quelle della segreteria provinciale)”.

    Bracchi critica anche gli organi regionali e nazionali di Sel, colpevoli a suo dire di non aver avvalorato quanto deciso da un’altra assemblea, quella del 23 marzo, autoconvocata (“nel rispetto delle regole statutarie, dal 66% del totale degli iscritti della provincia”), al termine della quale si decise all’unanimità l’azzeramento degli organismi dirigenti locali, di fatto già dimissionari.

    “Andare avanti come se nulla fosse accaduto – conclude Bracchi – è il peggior modo per affrontare questa fase politica; ciò provoca disorientamento e sfiducia tra i nostri iscritti oltre a rendere evidente uno scollamento tra le “buone regole” politiche, di cui ci facciamo giustamente rappresentanti e la realtà della gestione quotidiana del nostro partito”.

  • Nasce Sinistra Italiana anche a Ferrara

    SINISTRA ITALIANA LOGO-02-tondoComunicato Stampa

    Nasce Sinistra Italiana anche a Ferrara

    Il gruppo consiliare di SEL in Comune cambia denominazione per aiutare il percorso di costruzione di Sinistra Italiana

    Da oggi il Gruppo consiliare di SEL in Comune a Ferrara ha cambiato il proprio nome in “Sinistra Italiana”. “E’ una decisione che abbiamo preso di concerto con i vertici locali, regionali e nazionali di Sinistra Ecologia e Libertà dopo aver finalmente respinto un tentativo di manipolazione genetica indigeribile” commenta Leonardo Fiorentini, eletto come indipendente alle scorse amministrative.

    “Si tratta di un primo passo – continua il consigliere – per accompagnare anche nelle Istituzioni il percorso di costruzione del nuovo soggetto politico della sinistra avviato con l’assemblea di Cosmopolitica di febbraio scorso. Io rimango indipendente, ma condivido certamente l’idea di costruire dal basso un nuovo soggetto politico che sappia raccogliere le migliori esperienze sui territori e rappresenti finalmente una sinistra innovativa nei contenuti, incisiva nella società e nelle amministrazioni e inclusiva nelle pratiche. Una sinistra che non dimentichi il suo passato ma sappia interpretare la società dell’oggi guardando al domani e sia capace di dare voce alle istanze ecologiste e libertarie che mi stanno particolarmente a cuore. Credo davvero che ce ne sia bisogno, a partire dalla nostra città. Per questo, come ho sempre detto e fatto, il Gruppo consiliare di SEL, ora Sinistra Italiana, era, è e sarà sempre aperto all’ascolto, al confronto e alla relazione con tutte le forze progressiste cittadine che lo vorranno”.

    L’ufficio stampa

    Ferrara, 22 aprile 2016