• Non aggiungerei, però, l’aggettivo “scientifica”

    Continua a puntate l’inchiesta de “il Ponente” sulle attività del Signor Montanari, e cominciano a fioccare particolari degni delle migliori inchieste su escort e presidenti del consiglio o della vendita (e tentato acquisto) del più noto aggregatore di blog italiano…

    Ora infatti è il turno dell’intervista ad un ex dipendente del laboratorio che dice:

    Quando è stato usato (sempre e soltanto dalla dottoressa Gatti e dai suoi collaboratori, perché il dottor Montanari non lo tocca neppure e ci si avvicina solo quando deve fare foto per promuovere la loro attività) è stato usato, sì, per la ricerca. Non aggiungerei, però, l’aggettivo “scientifica”, perché il termine “scientifica” presuppone delle basi che in questo caso sono abbastanza discutibili.

    Via Alessandro Ronchi. Qui invece c’è la terza puntata.

  • Dio li fa, poi li accoppia…

    Montanari e lo scalone (da Estense.com)

    Montanari e lo scalone (da Estense.com)

    “Il mezzo può essere paragonato a un seme, il fine a un albero; e tra mezzo e fine vi è esattamente lo stesso inviolabile nesso che c’è tra seme e albero.”
    Ghandi

    Il Signor Montanari torna agli onori della cronaca telematica, dopo la sua intervista a byoblu. Per chi non l’avesse impresso nella memoria, si tratta dello stesso che aveva più volte attaccato amministratori Verdi ferraresi, in particolare sulla questione micropolveri. Anche direttemente dallo scalone municipale, accompagnato allora dal certificatore Grillo, suffragando la sua arringa con i suoi meriti scientifici.

    Beh, l’intervista in cui Montanari se la prende un po’ con tutti, ha suscitato un piccolo polverone. L’Onlus che aveva acquistato il microscopio con le donazioni ricevute durante il suo tour con Grillo, e che successivamente se lo era ripreso, si trova costretta a annunciare querela al sig. Montanari. Tutto questo ha suggerito a una giornalista Valeria Rossi a fare il punto sulla vicenda. Vediamo cosa riesce a concludere la giornalista del Ponente, che con trasparenza certo non nasconde le sue passate simpatie per Montanari:

    a) il dottor Montanari lamentò la sottrazione di un microscopio che in realtà era ancora in uso a sua moglie per le proprie ricerche;
    b) raccontò a Beppe Grillo la storia delle merendine inquinate e permise a Grillo di basare, su questa “scoperta”  che in realtà non aveva alcun fondamento scientifico, una serie di spettacoli mirati alla raccolta di fondi per un nuovo microscopio;
    c) a raccolta terminata e microscopio acquisito, negò la validità delle ricerche sulle merendine attribuendo a Grillo la responsabilità di aver “capito male, perché non era uno scienziato”.

    Certo tre indizi non fanno una prova. In Tribunale, e qui di indizi ne abbiamo forse un po’ di più (ad esempio le ricerche “fantasma” per l’UE). E poi non stiamo dando un giudizio penale, ma per quel che mi riguarda semplicemente politico, e forse etico. Di certo è l’ennesima prova che ultimamente chi grida più forte, e possibilmente la spara più grossa sul breve, termine ha la meglio. Salvo smentite successive.

    La frase di Ghandi citata in apertura ha un senso per me importante, vedremo se il tempo mi darà ragione…

    In queste ore guardacaso scoppia anche un altro piccolo caso che interessa Grillo e la blogosfera, perfettamente sintetizzato da Ladri di Marmellate:

    “Daniele Sensi s’è un po’ scocciato perché il comico ha usato un suo video senza citarne la fonte. Però le pubblicità dei suoi dvd non se l’è dimenticate

    Come dire: dio li fa, poi li accoppia.

    PS: Qualcuno se li mette pure in curriculum.