La war on drugs va superata, un libro vi dice come
Una commissione ad altissimo livello, costituita fra gli altri da personaggi come l’ex segretario delle NU Kofi Annan, gli scrittori Mario Vargas Llosa e Carlos Fuentes, l’ex alto commissario delle NU per i diritti umani Louise Arbour e il musicista Sting, valuta il disastro delle politiche proibizioniste e propone all’ONU di aprire la strada alla legalizzazione. Giovanardi, evidentemente ancora in clima post elettorale, si difende più o meno come Verdini dopo la batosta delle amministrative: “non è vero, il probizionismo ha funzionato, oggi si consuma molta meno droga che nel 1901?. Ma nonostante tutto è evidente che la fallimentare politica repressiva non puo’ andare avanti. E servono soluzioni a breve. Anche per questo vi consigliamo nuovamente la lettura di “Dopo la guerra alla droga. Un piano per la regolamentazione legale delle droghe” edito da Ediesse. Ordinatelo on line dal sito dell’editore. IN REGALO per chi si iscrive a Forum Droghe!
Le reazioni (dal Notiziario Droghe Aduc)
Scarica il Rapporto (in formato pdf, lingua inglese)
Proibizionismo: una politica fallimentare. Leggi l’articolo di Giorgio Bignami per Terra del 3 giugno 2011.
Vai alla presentazione del volume “Dopo la guerra alla droga. Un piano per la regolamentazione legale delle droghe” edito da Ediesse. Ordinalo on line dal sito dell’editore. IN REGALO per chi si iscrive a Forum Droghe!
(via fuoriluogo.it)
L’hub dei diritti…
Era il settembre dell’88, un (quasi quinto di) secolo fa, quando mi ritrovai nello stadio di Torino ad alzare per la prima volta il pugno verso il cielo. Peter Gabriel stava cantando Biko, canzone dedicata otto anni prima al leader nero morto nel 77 nelle carceri sudafricane. Era il mio primo concerto: la tappa italiana del tour Human Rights Now! di Amnesty, per intenderci meglio quello del ballo di Sting con le Madres de Plaza de Mayo. Era il quarantennale della dichiarazione dei diritti dell’uomo, in sudafrica c’era ancora l’apartheid, il muro divideva Berlino in due, ed in Birmania c’erano sempre i militari. Oggi, leggiamo su Repubblica.it, Peter Gabriel tramite l’organizzazione Witness ha lanciato un Hub dei diritti. Per semplificare si tratterebbe di uno youtube dedicato alla denuncia e all’azione sui Diritti Umani, con la possibilità di attivare azioni e petizioni on line. Non è un’idea originalissima, ma Gabriel merita un in bocca al lupo. In prima pagina, almeno lì, la situazione birmana.