• La farsa continua (era La legge sarebbe uguale per tutti?)

    Carlo Giovanardi si disseta

    A Roma 232 parlamentari si sottopongono volontariamente al test antidroga. 1 risulta positivo, ma non si puo’ sapere chi sia (e quindi nessuna sanzione sarà possibile) perchè, secondo l’ineffabile Giovanardi:

    “Non so chi sia, non so se sia senatore o deputato, uomo o donna. Il risultato del test è segreto”. Arrivare all’identità dell’onorevole – conclude – “è impossibile. I test sono infatti identificati con un codice conosciuto solo dalla persona che si è sottoposta all’esame. Il risultato può essere ritirato solo con una scheda in possesso dell’interessato”.

    In Friuli i Carabinieri si recano alle 3 del mattino a casa di 27 giovani che stanno dormendo nelle loro case di Monfalcone, Ronchi dei Legionari, San Canzian d’Isonzo, Doberdò del Lago e Udine, con il mandato di invitarli a sottoporsi “volontariamente” ai test antidroga. Li prelevano e li portano al pronto soccorso dove solerti medici provvedono ai test. La chiamano prevenzione da quelle parti. I risultati? Sei persone sono state denunciate per cessione, ventuno sono state segnalate come consumatori alla prefettura, una modesta quantità di stupefacenti sequestrata.

    Legge uguale per tutti? Non ci crede più nessuno.

  • Baruffi si fa il test

    baruffiMaurizio Baruffi, consigliere comunale a Milano, oggi si fa fare il test del capello. Da antiproibizionista, come provocazione sull’inutilità e l’insensatezza della campagna mediatico-politica sull’astinenza (presunta) dalle sostanze.

    Fonti vicine al consigliere ci dicono che non abbia testato negli ultimi tutte le sostanze possibili, come mi auguravo.

    Peccato, sarebbe stato più divertente. Comunque, come si dice in questi casi, in bocca al lupo!

  • Altre 10 domande. Sulle droghe, stavolta.

    Da Repubblica del 27 Agosto: «I presidi non devono criticare la politica del ministero. E’ una questione di lealtà nei confronti del datore di lavoro». Contemporaneamente scatta il tentativo di imbavagliare la libertà di stampa e la televisione di stato omaggia il datore di lavoro, o padrone, astenendosi dalla critica. Dallo stato liberale allo stato etico e fascista con ripristino immediato della fedeltà di parte, nella pubblica amministrazione, nei confronti del potere politico. A quando la tessera per confermare la fedeltà prima di accedere a pubblici concorsi? Il passo à breve ed in fondo sarebbe semplicemente un atto di coerente armonizzazione con la visone illiberale, autoritaria, proprietaria e personalistica  che caratterizza l’attuale assetto di potere nel nostro paese, con un’opposizione stancamente silente e depressa. Ma quale fedeltà è dovuta al padrone attuale nel campo delle droghe: vi è ancora la libertà di pensiero per quanti agiscono sul piano tecnico e professionale?

    Franco Marcomini, sul blog di Fuoriluogo.it, prende giustamente spunto dall’editto Gelmini e pone 10 domande sulle politiche sulle sostanze alla comunità scientifica italiana. In attesa di una risposta…

  • Giovanardi, la storia e la matematica

    Carlo Giovanardi si disseta

    Carlo Giovanardi si disseta

    Eh sì qualche problema per Giovanardi, in storia e matermatica. Chissà se è mai stato rimandato a settembre?

    L’ho pubblicato su fuoriluogo, lo ripubblico qui.

    I numeri secondo Giovanardi

    Non c’è strada che porti alla pace che non sia la pace, l’intelligenza e la verità.
    Gandhi

    Chiariamo subito: i morti sulle strade sono una (fra le tante) tragedia nazionale. Però questo non significa che ogni mezzo sia lecito per affrontare il problema.

    Prendiamo, a puro titolo esemplificativo, il nostro Carlo Giovanardi, che dopo lo scandalo delle cifre truccate sui test antidroga sulle strade, continua imperterrito nell’opera di disinformazione terroristica: nel corso del programma di Raidue ‘Insieme sul Due’, intervistato a proposito delle stragi del sabato sera, Giovanardi ha infatto ricordato che oltre “250 mila persone hanno perso la vita (in 50 anni? ndr), un numero non lontano dalle perdite che l’Italia ha avuto nella prima Guerra Mondiale.” (fonte notiziario Aduc)

    Ecco: che il bilancio di circa 5000 morti l’anno sia un bilancio comunque tragico non c’e’ dubbio. Che questi siano tutti dovuti alla guida sotto effetti di sostanze ne dubitiamo un po’ di più. In effetti su questo ci viene in aiuto uno studio ACI-ISTAT che per il 2006 conta il 2% di incidenti (pur gravi) dovuti allo stato psico fisico del conducente (1,5% per alcol o sostanze psicotrope).

    Lo stato psico-fisico alterato del conducente, pur non rappresentando una percentuale elevata del totale dei casi (2%), va segnalato per la gravità degli eventi. Le cause principali che rientrano in tale categoria sono: l’ebbrezza da alcool (4.246 casi pari al 71% della categoria), il malore, l’ingestione di sostanze stupefacenti o psicotrope ed il sonno che con 1.586 casi pesano per il 26,4%.

    Comunque sia, 5000 morti l’anno sulle strade potrebbe essere un dato di per sè preoccupante. Invece no, Giovanardi ha bisogno di rincarare la dose, e spiega come questo numero sia “non lontano alle perdite che l’Italia ha avuto nella prima Guerra Mondiale”. Come dire: è come una guerra, e come sappiamo in guerra tutti i mezzi sono leciti, soprattutto quelli repressivi. Peccato che la storia ci dica (confrontate qui, qui e qui) che i morti italiani nel primo conflitto mondiale siano stati oltre 650.000 (che diventa il triplo di 250.000 se calcoliamo anche le vittime civili).

    Insomma pur di creare allarme, sociale e politico, si fa di tutto. Anche sparare cifre a caso. Se questo poi serve solo a pizzicare qualche ragazzino che si è fatto una canna la settimana prima, in fondo non è colpa di Giovanardi. E’ che ormai l’hanno abituato così…

  • il mandante