• La destra, l’obiezione di coscienza, le unioni civili, il Sindaco di Ferrara e la Città del Vaticano

    Schermata 2016-05-31 alle 10.18.41Mi pare che a destra (e a destra oggi c’è anche un pezzo che una volta si diceva di sinistra) ci sia un uso disinvolto della definizione (giuridica ed etica) del diritto di “obiezione di coscienza” invocandolo spesso a sproposito e travisandone ancor più spesso il senso.

    L’ultimo caso è quello del consigliere Spath, che nelle dichiarazioni al Resto del Carlino di oggi si incarta in un volo pindarico su se stesso nel tentativo di giustificare l’obiezione di coscienza nei confronti della legge sulle unioni civili, non solo come modalità di lotta politica, ma addirittura come diritto già acquisito in virtù di chissà quale principio. E non contento richiama il Sindaco del nostro Comune all’ortodossia enunciata dai massimi rappresentanti di una confessione religiosa.

    Ecco, vorrei sommessamente ricordare al consigliere Spath che se proprio ci tiene all’ortodossia cattolica, al prossimo giro si può candidare alle elezioni presso la Città del Vaticano…

  • L’Amore, i Diritti, la Cirinnà e le scuse della politica

    Oggi la politica, tutta la politica, deve chiedere scusa. Deve chiedere perdono a quei milioni di persone che credevano nella possibilità che questo paese potesse finalmente uscire dalla nebbia democristiana e dotarsi di norme che garantissero il diritto all’amore per tutti. Lo si era già intuito quando si era ricorsi all’espediente costituzionale delle “formazioni sociali specifiche” per definire quelle che sono semplicemente e naturalmente famiglie. Ma purtroppo dopo il voto di ieri sul DDL Cirinnà ne abbiamo la certezza.

    Un “dibattito da ubriachi” (cit. M. Cacciari) ha portato all’approvazione in Senato di una legge che sancisce l’unica cosa che non doveva, ovvero l’esistenza di famiglie di serie A e di serie B. E non basta uscirsene con roboanti dichiarazioni “ha vinto l’amore” (cit. M. Renzi) quando ieri l’hashtag #contronatura lanciato involontariamente da Angelino Alfano ha eclissato #petaloso. Non parliamo poi dello stralcio del dovere della fedeltà, degno solo di una maggioranza che accetta il voto di fiducia di Angelino Alfano, Denis Verdini e Beatrice Lorenzin. Del resto l’improvviso passaggio dalla libertà di coscienza concessa ai cattodem al voto fiducia al governo, stavolta imposto a coloro che erano a favore della stepchild adoption ormai stralciata, è degno del miglior Gattopardo. Ma la cosa davvero disarmante, direi offensiva per l’intelligenza collettiva, è essere stati poi costretti a essere spettatori dello scaricabarile incrociato fra incapaci governanti e inutili oppositori, con tanto di sms spiatellati in pubblico. Bisticci infantili che non sarebbero consentiti neppure all’asilo dove va mio figlio.

    Ecco, mio figlio. Il mio è un figlio di serie A. In primis perchè nato da questa parte del mondo, senza il bisogno di fuggire da miseria, fame e guerre rischiando la vita su un barcone solo perchè qualcuno si è inventato dei confini invalicabili dalle persone. E poi perchè è nato in una famiglia, secondo la vulgata della destra reazionaria di questo paese, tradizionale: avrà garantiti tutti i diritti, non solo quelli patrimoniali, ma soprattutto quel diritto all’amore evocato ieri da quella faccia di bronzo che è il nostro Presidente del Consiglio. Ha diritto all’amore di due genitori, di tutti i nonni, degli zii e dei cugini della sua famiglia naturale. Altri figli no. La loro famiglia naturale, ripeto naturale secondo costituzione, non sarà riconosciuta dallo Stato, ovvero dalla società in cui noi tutti viviamo. Non avranno il diritto ad entrambi i genitori, all’affetto di tutti i nonni, gli zii i cugini se non per sentenza di un magistrato illuminato.

    Non so se altri si sentiranno in dovere di farlo, ma proprio a loro, ai bambini che stanno subendo questa vile aggressione ai loro diritti e ai loro amori, vanno le mie più profonde scuse per quello che la politica, rigorosamente con la p minuscola, non è riuscita a fare. Me compreso. Con una sola promessa: ci riproveremo.

    Leonardo Fiorentini
    Presidente Gruppo Consiliare SEL Comune di Ferrara

  • Unioni Civili: pochi diritti, maledetti ma subito!

    Unioni Civili ?#?DDLCirinna?
    Appello ai senatori della Repubblica

    Oggi in Senato inizieranno le votazioni sul DDL Cirinnà. Esso rappresenta l’ultima mediazione possibile rispetto al riconoscimento delle unioni civili. Abbassare ancora l’asticella significa semplicemente trasformare i diritti delle coppie omosessuali in “gentili concessioni” di uno Stato incapace di interpretare razionalmente l’evoluzione della società.
    Non è la migliore legge possibile, ma sembra essere oggi l’unica possibilità in questo paese per permettere alle persone che si amano di vedere riconosciuti i diritti fonbdamentali dell’essere famiglia.
    La libertà di coscienza a cui troppi partiti si sono appellati è solo una pavida genuflessione ad un punto di vista che appare solo frutto di un cieco fondamentalismo reso incapace dalla propria paura verso le diversità di confrontarsi con la società in cui viviamo.
    Votate per garantire diritti a tutte le famiglie, a tutti i padri e a tutte le madri, a tutte le figlie ed i figli. Votate sì all’amore contro l’odio e la violenza di chi questi diritti vuole ancora una volta negare.

    Leonardo Fiorentini
    Consigliere Comunale SEL – Comune di Ferrara

  • Oggi in piazza per i diritti delle famiglie

    Il vescovo di Ferrara Negri parla di famiglia come costretta “da una mentalità consumista e tecnoscientifica” a essere “periferia” della società e in questi giorni oggetto di “decisioni gravissime che si stanno prendendo nei confronti della famiglia [stessa], su cui è fondata la convivenza sociale, ovvero il tentativo del disegno di legge Cirinnà di mettere le condizioni per mutare nella sostanza il concetto stesso di famiglia”.

    Orbene, annuncio al mondo – evidentemente da tecnoscientifico ed anche un po’ consumista – che io invece considero la famiglia come centro della società in quanto luogo dell’amore fra gli esseri umani, mariti e mogli, padri e madri, figli e figlie. E considero tutte le famiglie, comunque siano formate, meritevoli di tutela giuridica.

    E siccome io i “nostri” figli li voglio davvero difendere, ma da chi rimpiange le crociate e la società medioevale, non certo da coloro che cercano di tutelare i loro diritti, oggi sarò in piazza – con il Big Ben di famiglia – insieme alle associazioni LGBT ferraresi per chiedere l’approvazione del DLL Cirinnà nella stesura attuale e senza ulteriori, indigeribili, mediazioni al ribasso.

    Fonte: http://www.estense.com/?p=523034

  • Unioni civili, anche a Ferrara scatta l’ora dei diritti

    Unioni civili, anche a Ferrara scatta l’ora dei diritti

    Crescono le adesioni alla manifestazione della comunità Lgbt. Ma manca il Pd

    7A poche ore dalla manifestazione di domani, sabato 23 gennaio, e in vista della votazione del ddl Cirinnà sulle unioni civili, sono più di 80 le piazze d’Italia in cui si riuniranno tutti i cittadini che chiedono la parità di diritti per le coppie omosessuali e le famiglie omogenitoriali italiane.

    A Ferrara la manifestazione – organizzata dalle associazioni Circomassimo Arcigay e Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno e Agedo – si terrà alle 16 in piazza del Municipio. Non si parlerà “solo” di una legge, bensì di un valore, cioè dell’uguaglianza di tutti e tutte, e del diritto di vivere in uno Stato laico.

    Ognuno è invitato a portare con sé una sveglia, un orologio da tavolo o da parete da far squillare “per far suonare forte l’ora dei diritti”. È questo lo slogan dell’evento a favore dell’approvazione del ddl Cirinnà “che – secondo gli organizzatori – deve essere approvato così com’è, con la stepchild adoption, per consentire all’Italia di cominciare ad allinearsi ai paesi occidentali più progrediti nell’ambito dei diritti civili”.

    “L’eventuale bocciatura o indebolimento della stepchild, oltre che essere una partita di basso profilo giocata sulla pelle di tanti bambini, cittadini di questo paese, che già oggi esistono e vivono in famiglie omogenitoriali, segnerebbe per il nostro Paese un grave arretramento: vogliamo credere che i parlamentari saranno all’altezza di questo compito storico”. Il 23 gennaio la comunità Lgbt sarà in piazza per rivendicare l’uguaglianza e la parità di diritti ma non sarà sola “a dire sì a un’Italia più giusta, contro i no ideologici e omofobi che verranno fra una settimana da un Family Day”.

    A Ferrara sono già tantissimi ad aver aderito all’appello delle associazioni Lgbt, e nuove adesioni stanno arrivando in queste ore: centinaia di persone nell’evento Facebook della manifestazione, ma anche i circoli cittadini di Sel, M5S, Rifondazione Comunista, Possibile, L’altra Europa – L’altra Emilia Romagna, Cgil, Arci, Uisp, Udi, Cdd, Amnesty International, Cittadini del mondo, Anpi, centro sociale “La Resistenza” e Cam.

    Ma all’appello manca qualcuno. “Spiace notare che il Pd ferrarese – commentano i promotori -, dopo aver approvato in consiglio comunale lo scorso 9 novembre un odg in cui si sollecitava “il Parlamento ad approvare urgentemente una normativa conforme al diritto internazionale sul riconoscimento civile delle famiglie omo ed eterosessuali così come previsto nella proposta di legge cosiddetta “Cirinnà” nella sua attuale estensione e senza ulteriori restrizioni nella disciplina organica dei diritti e dei doveri dei componenti”, non abbia voluto aderire a questa manifestazione: sarebbe stata una scelta troppo coerente con le parole e gli impegni presi in consiglio comunale”.

    “Dopo la coraggiosa corsa novembrina, ora il Pd ferrarese caccia la testa sotto la sabbia” critica la comunità Lgbt che “ritiene questa mancata adesione (anche a livello regionale) una dimostrazione di impotenza politica e di ‘pilatismo’ nell’ambito dei diritti civili che ci lascia interdetti”.

    In prima linea c’è invece Sel, rappresentato in città dal consigliere comunale Leonardo Fiorentini che rimarca con convinzione la sua adesione al flash mob a favore del ddl Cirinnà, il quale “rappresenta l’ultima mediazione possibile rispetto al riconoscimento delle unioni civili: abbassare ancora l’asticella, ormai da Guinness dei primati di ‘limbo’, significa semplicemente trasformare i diritti delle coppie same sex in ‘gentili concessioni’ di uno Stato incapace di interpretare razionalmente l’evoluzione della società”.

    “Le polemiche di questi giorni su adozioni e ‘costituzionalità’ del testo Cirinnà, infondate sia nel merito che dal punto di vista giuridico e costituzionale – prosegue Fiorentini – rappresentano solo l’estremo tentativo di una parte largamente minoritaria nella società di imporre il proprio punto di vista. Un punto di vista che appare solo frutto di un cieco fondamentalismo reso incapace dalla paura delle diversità di confrontarsi con la società in cui viviamo” conclude il consigliere che ha già preparato l’orologio da far squillare in piazza per far suonare più forte l’ora dei diritti.

  • Unioni Civili: #svegliatitalia sabato 23 i diritti si affermano in Piazza Municipale

    svegliaitaliaIl DDL Cirinnà rappresenta l’ultima mediazione possibile rispetto al riconoscimento delle unioni civili. Abbassare ancora l’asticella, ormai da Guinness dei primati di “Limbo”, significa semplicemente trasformare i diritti delle coppie same sex in “gentili concessioni” di uno Stato incapace di interpretare razionalmente l’evoluzione della società.

    L’attuale articolato non è certamente la migliore legge possibile, ma pare essere al momento l’unica possibilità per permettere alle persone che si amano di vedere riconosciuti i diritti fondamentali dell’essere famiglia. E’ davvero triste constatarlo, ma bisogna prenderne atto e sostenere con forza la sua approvazione, rifiutando ogni possibile ulteriore mediazione al ribasso.

    Le polemiche di questi giorni su adozioni e “costituzionalità” del testo Cirinnà, infondate sia nel merito che dal punto di vista giuridico e costituzionale, rappresentano solo l’estremo tentativo di una parte largamente minoritaria nella società di imporre il proprio punto di vista. Un punto di vista che appare solo frutto di un cieco fondamentalismo reso incapace dalla paura delle diversità di confrontarsi con la società in cui viviamo.

    Per questo sarò anch’io in piazza Municipale a Ferrara il 23 gennaio insieme a tutti coloro che in questi anni hanno lottato per l’affermazione dei diritti di tutte le famiglie, di tutti i padri, di tutte le madri e di tutti i figli.

    Leonardo Fiorentini
    Presidente gruppo consiliare Sinistra Ecologia e Libertà del Comune di Ferrara

  • Unioni Civili: #svegliatitalia sabato 23 i diritti si affermano in Piazza Municipale

    Unioni Civili: #svegliatitalia sabato 23 i diritti si affermano in Piazza Municipale
    L’adesione di Leonardo Fiorentini (Gruppo consiliare di Sinistra Ecologia e Libertà al Comune di Ferrara) al flash mob delle associazioni LGBT

    Il DDL Cirinnà rappresenta l’ultima mediazione possibile rispetto al riconoscimento delle unioni civili. Abbassare ancora l’asticella, ormai da Guinness dei primati di “Limbo”, significa semplicemente trasformare i diritti delle coppie same sex in “gentili concessioni” di uno Stato incapace di interpretare razionalmente l’evoluzione della società.

    L’attuale articolato non è certamente la migliore legge possibile, ma pare essere al momento l’unica possibilità per permettere alle persone che si amano di vedere riconosciuti i diritti fondamentali dell’essere famiglia. E’ davvero triste constatarlo, ma bisogna prenderne atto e sostenere con forza la sua approvazione, rifiutando ogni possibile ulteriore mediazione al ribasso.

    Le polemiche di questi giorni su adozioni e “costituzionalità” del testo Cirinnà, infondate sia nel merito che dal punto di vista giuridico e costituzionale, rappresentano solo l’estremo tentativo di una parte largamente minoritaria nella società di imporre il proprio punto di vista. Un punto di vista che appare solo frutto di un cieco fondamentalismo reso incapace dalla paura delle diversità di confrontarsi con la società in cui viviamo.

    Per questo sarò anch’io in piazza Municipale a Ferrara il 23 gennaio insieme a tutti coloro che in questi anni hanno lottato per l’affermazione dei diritti di tutte le famiglie, di tutti i padri, di tutte le madri e di tutti i figli.

    Leonardo Fiorentini
    Presidente gruppo consiliare Sinistra Ecologia e Libertà del Comune di Ferrara

  • #SVEGLIAITALIA: SABATO 23 GENNAIO facciamo suonare forte l’ora dei diritti

    #SVEGLIAITALIA: SABATO 23 GENNAIO facciamo suonare forte l’ora dei diritti

    Il gruppo consiliare di SEL aderisce al Flashmob lanciato dalle associazioni LGBT per sabato 23 gennaio in Piazza Municipale a Ferrara. Maggiori info qui.

    Ferrara: il 23 GENNAIO in PIAZZA MUNICIPALE alle ore 16:00 FLASHMOB per il quale servono sveglie e orologi di qualunque tipo, meglio se molto grandi e vistosi…FACCIAMO SUONARE FORTE L’ORA DEI DIRITTI!

    Le associazioni LGBT (Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit), con il sostengo di CGIL, ARCI, Amnesty International, UAAR, CGD (e altre sigle si stanno aggiungendo di ora in ora) si preparano a esprimere a gran voce la domanda di DIRITTI e di UGUAGLIANZA che in questo Paese da troppo tempo rimane inascoltata.

    Le persone omosessuali, transessuali, intersessuali, bisessuali e transgender, ma anche i bambini senza diritti, quelli nati in famiglie omogenitoriali, hanno bisogno anche del tuo sostegno e di quello di tutta la società civile.

    Non parleremo di una legge, bensì di un valore, cioè dell’uguaglianza di tutti e tutte, e del diritto di vivere in uno Stato laico. Staremo assieme alle famiglie, a tutte le famiglie, rivolgendo questo parole non solo al Governo e al Parlamento, ma a tutti i cittadini italiani:

    «L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni.

    Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri.

    Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese.

    La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati.

    Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone. Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l’uguaglianza di tutte e di tutti».

    Vai all’evento su Facebook.

  • Emendamento alla delibera sul Regolamento ERS

    Ferrara, 14 dicembre 2015

    Al Presidente del Consiglio Comunale

    Oggetto: emendamento al REGOLAMENTO COMUNALE PER L‘ASSEGNAZIONE IN LOCAZIONE DI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE – Allegato A della delibera PG con oggetto “Approvazione del nuovo Regolamento di assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Sociale (ERS) di proprietà comunale” .

    Il sottoscritto consigliere comunale propone il seguente emendamento all’allegato A della delibera in oggetto:

    All’articolo 6 – CRITERI PER LA REDAZIONE DELLA GRADUATORIA

    Sostituire il punto b.5 con il seguente testo:

    b.5 giovane coppia (nuclei costituiti da coniugi, da nubendi, da coppie che risultino iscritte all’Elenco delle Unioni Civili del Comune di Ferrara al momento della domanda o da persone intenzionate a convivere more uxorio nell’alloggio assegnato, cui almeno uno dei due componenti la coppia non abbia compiuto 40 anni), con o senza figli a carico: punti 4

    Cordiali saluti.

    Il Presidente del Gruppo Consiliare

    Leonardo Fiorentini

  • Diritti gay e confusione Pd

    Diritti gay e confusione Pd

    Fiorentini: “La trascrizione è competenza dei sindaci”. Zangoli: “I voti li hanno. C’è una precisa volontà politica”

    Da Estense.com del 27 luglio 2015

    gayOgni parola ha un significato. E, ultimamente, specialmente in politica, “troppo spesso si sbagliano le vocali”, per dirla con Leonardo Fiorentini, consigliere indipendente di Sel, che su Facebook implora un po’ di chiarezza in tema di diritti civili. A cominciare dalla confusione su unioni civili, matrimoni omosessuali e trascrizioni.

    “Il Ddl Cirinnà infatti, se mai sarà approvato dal Parlamento italiano – sostiene Fiorentini -, ci porterà, grazie ad un testo di retroguardia, ad essere i penultimi in Europa sul riconoscimento delle unioni civili omosessuali”. Argomento che “nulla c’entra il registro delle Unioni Civili comunale, che riguarda anche le coppie eterosessuali, sul quale si è incentrato il processo partecipativo “Nuovi Diritti, Nuove Famiglie” promosso dal Comune di Ferrara”.

    Come nulla c’entra la trascrizione sui registri anagrafici comunali dei matrimoni fra persone dello stesso sesso regolarmente celebrati all’estero. È questo che chiedono, al momento inascoltate, le associazioni Lgtb a sindaco e giunta, forti delle 1300 firme in loro favore raccolte in città in appena 8 giorni.

    E la trascrizione, “come conferma la recente giurisprudenza – prosegue Fiorentini -, è competenza dei sindaci. E’ compito dei sindaci non solo dal punto di vista amministrativo, anche solo perché si dia pubblicità al fatto che una persona non è più in “stato libero”, ma anche politico perché significa riconoscere che anche quella famiglia, anche se si è sposata all’estero (spesso con mille sacrifici, anche economici) è parte della comunità. Perché in politica troppo spesso si sbagliano le vocali: non si tratta di un onere politico e amministrativo. Si tratta, più semplicemente, di un onore”.

    Per questo il consigliere promette di attivarsi affinché il Comune “si dia un regolamento avanzato sulle Unioni Civili e mi batterò perché i matrimoni omosessuali contratti all’estero siano trascritti nei registri anagrafici comunali”.

    Fiorentini non lo dice, ma le sue parole nascondo dalle recenti dichiarazioni di Tagliani e Vitellio, che sembrano sorvolare sul tema trascrizione per passare la patata bollente al parlamento.

    È più esplicita in vece Roberta Zangoli, rappresentante della Famiglie Arcobaleno, sposata con due bambine, che è “stanca di dover affidare la mia vita ad avvocati e notai perché far valere diritti che la politica non ci dà, sia a livello nazionale che locale”. E a livello locale “il segretario provinciale del Pd sta facendo una notevole confusione. Temo che non abbia capito di cosa stiamo parlando. Mi dicono che voglia invitare Monica Cirinnà a Ferrara. Bene, la senatrice potrà spiegargli la questione”.

    Ossia che “trascrizione in Comune del matrimonio contrato all’estero tra omosessuali, riconoscimento delle unioni civili e registro comunale delle coppie di fatto sono tre cose completamente diverse”. “La trascrizione è un atto amministrativo – spiega Zangoli – che serve a registrare in Italia il mio status di coniugata. Il registro delle coppie di fatto, che hanno tantissime città (a Ferrara è attivo dal 2006) serve per chi non è sposato, per particolari tutele – più formali che reali – relative alla convivenza. Il ddl Cirinnà invece, materia del parlamento, equipara grosso modo di fatto matrimonio e unioni civili, anche se rimangono lacune in tema di riconoscimento dei figli, che possono solo essere adottati. Un testo insomma già vecchio rispetto ad altri paesi europei”.

    Le associazioni Lgtb temono che l’attendismo del Pd di Ferrara, o la sua confusione terminologica, nascondano “una precisa volontà politica: i voti li hanno per far approvare qualunque cosa, quello di Vitellio e Tagliani è un discorso ideologico”.

    Eppure “noi non chiediamo al sindaco di sposarsi, ma di ‘trascriverci’, di procedere come in altre città alla trascrizione in Comune dell’avvenuto matrimonio tra coppie omosessuali”. E invece “il segretario e capogruppo Pd ci risponde che in parlamento stanno già lavorando al ddl Cirinnà, come dire che volete di più? Noi vogliamo tutto quello che parifica le persone e non crea quello stress sociale che stiamo subendo a fronte di una discriminazione. I diritti sono diritti. E speriamo che Tagliani e Vitellio non facciano confusione anche su quelli”.

  • vescovo negri medioevo

    «Non viviamo nel Medioevo»

    Schermata 2014-10-24 alle 18.59.51«Non viviamo nel Medioevo»

    Pd e Sel contro le parole del vescovo Negri sui matrimoni gay

    QN – Il Resto del Carlino del 25/10/2014 , articolo di MARGHERITA GIACCHI ed. Ferrara p. 13

    di MARGHERITA GIACCHI ALLE PAROLE, seguono molto spesso reazioni. E quelle del vescovo Luigi Negri ne ha suscitate parecchie. Le sue affermazioni sui matrimoni gay e sull’impossibilità, da parte della Chiesa, di riconoscerli, non sono andate giù a molti. E chi le ha digerite, ha comunque dovuto mangiare un boccone amaro. Che l’amministrazione si trovi un po’ fra due fuochi, è risaputo. Da una parte, l’Arcigay che chiede il riconoscimento delle coppie. Dall’altra, appunto, la ferma posizione di Negri. «Non mi stupisce che il vescovo abbia apprezzato lo spirito ‘conservatore’ che alla fine ha prevalso ed è stato raccolto nel documento finale del recente Sinodo sulla Famiglia, la cui discussione invece aveva lasciato sperare in positive aperture», dice l’assessore alle Pari opportunità Annalisa Felletti. Che, comunque, un’apertura al riconoscimento preteso dalle coppie omosessuali la fa: «Ritengo intanto positivo che l’Anci si sia fatto portatore delle posizioni e delle esigenze dei Comuni. Credo ci sia urgenza che il Parlamento legiferi, in merito, e che si prenda una posizione rispetto alla società che cambia». Nello specifico, spiega ancora la Felletti, «stiamo portando avanti un percorso partecipativo con le associazioni. Forse non riusciamo entro l’anno a regolamentare la questione, ma sicuramente è nei piani». Più duro, invece, il consigliere comunale di Sel Leonardo Fiorentini: «Ci vorrebbe sempre la consulenza di un buon medievalista per interpretare le parole del vescovo Negri che sembra – dice – essere legato un po’ troppo al tempo che fu delle crociate e del potere temporale della chiesa. Purtroppo per lui il papa ha smesso di essere Re a Ferrara nel 1859, e gli annuncio che da allora la dottrina cattolica non è legge in questo Stato. Nessuno vuole imporre a Negri di officiare matrimoni fra omosessuali: semplicemente con la trascrizione dei matrimoni all’estero e presto, mi auguro, anche con la regolamentazione di unioni di fatto e matrimoni omosessuali si vuole che lo Stato garantisca a persone che si amano la tutela di diritti e doveri. Davvero non si capisce perché il vescovo voglia continuare ad imporre la sua visione. Almeno so cosa regalagli per Natale – ironizza Fiorentini -: un calendario del 2015, così che possa ricordarsi che il medioevo è finito». E sull’argomento interviene anche Paolo Calvano, candidato Pd in Regione: «Dove c’è amore e dove c’è una coppia, c’è anche una famiglia – dice -. Non importa se a fondarla siano due donne, due uomini, o una donna e un uomo. Pensiamo ai bambini prima di tutto che sono avvolti da quell’amore. Facciamolo con serenità senza contrapposizioni ideologiche. La società – dice Calvano – va avanti, conquista diritti che col tempo diventano sacrosanti. La politica deve saper fare la sua parte per agevolare questo percorso. Deve arrivare prima e non dopo». Ma il freno tirato da Negri non passa inosservato.

  • Dalla parte del bufalo - intervento sulle linee programmatiche del Sindaco Tagliani

    Dalla parte del bufalo

    Come saprete mi sono candidato con una posizione piuttosto critica rispetto alla scorsa amministrazione, in particolare per alcune scelte che oggi non ho il tempo di ripercorrere ma che credo risulteranno sullo sfondo di questo intervento.

    Ringrazio il Sindaco per la sua relazione, che mi permette di interloquire nel merito di quello che dovremo fare da qui in avanti. Siccome questo è un dibattito, e non un panegirico, vorrei brevemente fare alcune sottolineature, anche per rilanciare alcune questioni, su cui credo ci sia bisogno di confronto.

    Urbanistica

    Il Sindaco sembra avermi tolto le parole di bocca quando in materia di urbanistica, analizzando il mercato (che non c’è più) dell’edilizia dice che “il nostro tessuto delle costruzioni è chiamato ad un rapido adeguamento”. Per quanto mi riguarda è da quando, 15 anni fa, proponevo di far pagare al Comune corsi di aggiornamento per la ristrutturazione edilizia ed energetica per i dipendenti della coopcostruttori che ritengo ineludibile necessità che il settore edilizio ferrarese si confronti con il futuro. Insomma l’adeguamento poteva essere più lento e dolce, ma ormai non c’è più tempo: rilanciando le parole del sindaco, credo che questo Consiglio dovrà porsi presto l’obiettivo di rivedere l’entità degli oneri immaginando premialità economicamente forti da qui al 2021 per chi costruisce case di alta qualità edilizia e sismica a consumo zero. L’obbligo della direttiva UE per le nuove costruzioni energeticamente passive scatterà tra 7 anni, noi oggi abbiamo il compito di indirizzare il tessuto produttivo e dobbiamo fare in modo che oggi una casa passiva sia competitiva anche nei costi con una “tradizionale”. Per farlo dobbiamo azzerare i costi di costruzioni e gli oneri per le case a consumo zero e antisismiche, prevedendo sconti a scalare sino al 2021. Solo così incentiveremo realmente le imprese locali ad acquisire il know how e le tecnologie per tornare ad essere competitive sul piano locale.
    L’altra grande questione è il consumo di territorio: togliamo subito aree edificabili inutili dal RUE, bene ha fatto il Sindaco a porre la questione, ma pensiamo anche avanti e riflettiamo se il prossimo POC debba essere un Piano che finalmente non consuma più territorio ma mette in gioco esclusivamente aree che è necessario per la Città che vengano riqualificate o rigenerate perché oggi scheletri senza vita dentro o alle porte della città.
    Sempre guardando al futuro, mentre tutti si riempiono la bocca di Banda Larga e poi nessuno fa nulla, la pianificazione urbanistica deve prevedere fra le infrastrutture da implementare anche quelle telematiche, siano reti a fibre ottiche o reti WIFI.

    Turismo e territorio

    Dobbiamo mettere al centro dell’idea di crescita della nostra città il nostro grande patrimonio culturale, storico e ambientale. Centralità non significa certamente esclusività, ma è fuori di dubbio che il settore turistico e culturale è quello che può dare, con investimenti limitati, più opportunità all’imprenditoria, in particolare quella giovanile. Dobbiamo creare un nuovo modello di governance che sappia rendere la cultura diffusa sul territorio fulcro della crescita culturale, sociale ed economica della città. Servono pensieri lunghi e orizzonti ampi per dare uno slancio europeo al tessuto culturale ferrarese.
    Ferrara come settima stazione del Parco del Delta del Po che è stata giustamente richiamata dal Sindaco può essere il punto di partenza per ricostruire il rapporto fra la città e il suo territorio dopo il venire meno delle politiche provinciali. Significherà creare un rapporto sinergico con la provincia, con la città che si propone finalmente come porta di accesso alle innumerevoli risorse ambientali e culturali del territorio per rendere effettivo il riconoscimento UNESCO a Ferrara, Città del Rinascimento e il suo Delta del Po.

    Agricoltura, periurbana in primis

    L’amministrazione già ha fatto molto per promuovere l’agricoltura di qualità, i prodotti locali e quindi la filiera corta. La sfida che vedrà impegnato il Comune in un settore fin qui gestito dalla Provincia è tutta da scoprire. Nel frattempo possiamo però fare altro: ad esempio possiamo costruire percorsi per l’affidamento a cooperative di lavoratori (di giovani, disoccupati e altri soggetti svantaggiati) dei terreni che il POC prevede siano ceduti all’amministrazione sia per il mantenimento della fascia agricola periurbana che per il rimboschimento (naturalistico o produttivo) per creare nel lungo termine una filiera cortissima che garantiscagestione ecologicamente ed economica sostenibile delle aree agricole e boschive periurbane.

    Acqua pubblica

    Ringrazio il Sindaco per aver aperto la strada ad una discussione “serena, concreta e senza pregiudizi” sul sistema di gestione del Servizio Idrico. Per quanto mi riguardo credo che l’Acqua debba essere pubblica, ed anche la sua gestione, non per ideologia ma perché essa è bene primario per l’esistenza della vita. Più di un’aula scolastica e più di un presidio sanitario, per intenderci. Da parte nostra formalizzeremo nei prossimi mesi una proposta di commissione speciale che si ponga l’obiettivo di conoscere, studiare, analizzare, ed elaborare una proposta concreta di gestione da consegnare al prossimo mandato amministrativo (o da attuare prima, chissà).

    Le aziende

    Sempre in termini di aziende e servizi pubblici, le proposte del Sindaco ci offrono alcuni spunti di riflessione. Se la fusione AMSEFC – Ferrara TUA può essere una proposta che migliora la capacità di intervento municipale sui servizi locali, altro va detto su altre aziende. Comprendo che vi sia, anche in Giunta, chi non aspetta altro un provvedimento governativo di obbligo per attuare scelte, queste sì profondamente ideologiche, di dismissione del patrimonio pubblico, ma io continuo a ritenere che l’esperienza di intervento pubblico in campo socio-sanitario rappresentato dalle Farmacie comunali sia non solo da tutelare ma da valorizzare ulteriormente. Una esperienza che al contempo ha saputo mantenere presidi importanti laddove il privato mai avrebbe investito, e tenuto testa al mercato introducendo pratiche innovative di servizio alla cittadinanza alle quali i privati hanno dovuto adeguarsi. Una esperienza che, ricordiamolo, conferisce alle casse comunali ogni anno più di 600.000 euro fra utili e contratto di servizio, anche in questi anni di crisi.
    Altro discorso si potrebbe fare su Hera, ma vedo che finalmente anche altri cominciano a porsi dei dubbi sulla reale capacità del Comune/socio di poter incidere sulle politiche aziendali. A dire la verità si era abbastanza soli ai tempi della fusione per incorporazione Agea-Hera a porli i dubbi, questa forse potrebbe essere il mandato giusto per tirare le fila di questa esperienza.

    La scuola

    Le mutevoli necessità del sistema scolastico rispetto ai bisogni della popolazione ci lasciano un sistema ormai ampiamente integrato fra risposta pubblica e privata. La rigidità dell’organizzazione pubblica, e le normative di vincolo in alcuni casi superate, hanno reso necessarie esternalizzazioni che seppur non hanno avuto evidenti incidenze sulla qualità del servizio hanno scaricato le diseconomie sui lavoratori “esternalizzati” e sul loro reddito. Non solo andranno valutate con grande attenzione ulteriori proposte di processi di esternalizzazione, proponibili solo in cambio di una stabilizzazione del rapporto di lavoro e comunque mantenendosi ampiamente al di sotto dei termini dell’accordo con i sindacati.

    Una città gioiosa viva e accogliente

    Quella che noi dobbiamo costruire è una città gioiosa, viva e accogliente: gioiosa per i bambini, viva per i giovani e accogliente per tutte le famiglie, comunque siano composte. Dobbiamo mettere al centro della nostra visione le nuove generazioni, garantendo loro opportunità per costruirsi un futuro lavorativo e serenità per costruirsi una famiglia. Anche per questo dobbiamo salvaguardare i servizi a tutela di minori e donne, perché rimangono soggetti sostanzialmente dimenticati dai fondi per la non autosufficienza: se nuove soluzioni, affido familiare a parte, devono trovarsi per l’assistenza ai minori queste non dovranno mai mettere in secondo piano la qualità dell’intervento mentre vanno assolutamente salvaguardate, in tempi di incomprensibili tagli governativi, le realtà a sostegno delle donne vittime di violenza, a partire dal Centro antiviolenza cittadino.
    Nonostante il Vescovo i giovani, studenti, lavoratori o disoccupati che siano devono vivere in una città che non ne sfrutti solo la capacità di pagare affitti e definisca postribolo i luoghi in cui vivono la sera. Dobbiamo (ri)costruire una città che permetta ai più giovani di esprimere la loro identità, le loro passioni ed anche, nel rispetto di tutti, la loro voglia di divertimento. Dobbiamo creare spazi e opportunità per la creatività giovanile con un bando pubblico per l’affidamento, anche temporaneo, degli immobili comunali in disuso a realtà associative, culturali e imprenditoriali innovative costituite da giovani.
    Dobbiamo, nonostante Vescovo e Sentinelle, far valere il registro delle Unione Civili in tutte le graduatorie comunali, e nonostante Sentinelle e Vescovo dobbiamo riconoscere i matrimoni e le adozioni, anche fra persone dello stesso sesso: come successo per via giudiziaria a Grosseto, il Comune deve per via amministrativa accettare la trascrizione nei registri degli atti di Stato Civile avvenuti all’interno dell’Unione Europea.
    Dobbiamo moltiplicare le social street, la gestione condivisa delle aree verdi, dei campi sportivi, ridare insomma slancio a quella solidarietà urbana che è l’unico antidoto al degrado e alla marginalità. 10/100/1000 vie Pitteri, più strade chiuse al traffico e più bambini che giocano in strada, più orti urbani e più giovani che fanno sport, a partire da quelli semplici e di base in impianti sportivi finalmente adeguati, a partire dal campo scuola (ma su questo mi pare ci sia sensibilità in consiglio)

    Cispadana Vs treni

    Alla nostra città, al nostro territorio, non serve nuovo asfalto. L’autostradalizzazione della Cispadana e della Ferrara Mare, come del resto la Orte Mestre, sono solo regali fuori tempo massimo ad una idea di strada=sviluppo che ormai ha segnato il passo.
    A Ferrara serve che i Frecciargento fermino 8, 12, 16 volte e non solo le 4 di oggi ad orari peraltro improbabili, non solo perché i ferraresi possano ritornare ad usarle ma anche perché i turisti possano apprezzare della nostra città oltre alle emergenze culturali, anche la posizione strategica, ad un’ora da Firenze e Venezia e centro di un’ipotetica (e siamo solo nel 2014) connessione ferroviaria diretta fra Ravenna e Mantova.
    A Ferrara servirebbe anche poter arrivare al suo mare in treno. Mancano pochi chilometri per renderlo possibile. Serve la volontà politica di scegliere quale tipo di mobilità vogliamo, quella intelligente o quella che ci fa star in coda per ore, consumando combustibili fossili, inquinando l’aria e purtroppo, troppo spesso, rischiando anche la vita.
    A Ferrara serve che i pendolari possano viaggiare su treni che non partano anch’essi ad orari improbabili oltre che a temperature improbabili, perdendo così, in malo modo, tempi di vita in qualunque modo meglio spesi, mentre i nuovi treni ad alta capacità appaiono incredibilmente in tarda serata, quasi volessero tenerli da conto e non darli in pasto agli “affamati” di posti a sedere.
    A Ferrara, infine, serve un sistema di Trasporto Pubblico Locale che sappia finalmente integrarsi con una città che si muove talmente bene in bicicletta e a piedi che alla prima pioggia va in tilt. Mezzi più piccoli, linee più corte, più coincidenze ma più frequenze sono solo spunti di riflessione: bisogna aprire come giustamente proposto dal Sindaco da subito un confronto con AMI e Tper per cercare soluzioni innovative. E nel frattempo, possibilmente, terminare la metropolitana per l’Ospedale.

    Rifiuti

    Ne parleremo dopo per cui non vi annoierò sulla questione rifiuti: dobbiamo semplicemente passare dalla “sperimentazione” (ormai ultradecennale) della raccolta porta a porta implementando un sistema misto integrato compatibile con le caratteristiche urbanistiche e sociali dei diversi quartieri della città. Dobbiamo porre come obiettivo delle politiche sui rifiuti l’azzeramento del residuo “a smaltimento” con l’obiettivo a breve termine di raggiungere almeno l’obiettivo del 75% di raccolta differenziata.

    VIA per la geotermia

    Sulla Geotermia, sulla quale non sono/siamo certo aprioristicamente contrari, esprimeremo un parere compiuto una volta depositato il progetto, ma due cose sono certe: la prima è che un impianto di tali dimensioni ed importanza per la città, che nella sua ultima ipotesi prevede anche una importante opera di bonifica, situata giusto ai margini del perimetro UNESCO e all’interno di quella che dovrebbe essere una nuova stazione del Parco del Delta, richiede un procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale. Dovrebbe chiederlo direttamente Hera, per trasparenza del procedimento, per garanzia del rispetto del luogo in cui viene realizzato e di chi ci vive intorno ma anche per garanzia del proprio investimento e dei propri stessi soci. Nel caso non lo facesse dovrebbe chiederlo il Comune. Sennò lo chiederemo noi.
    La seconda è che va rivisto il contratto di servizio, in particolar modo rispetto alle tariffe, che devono essere parametrate ai costi effettivi e non ad un costo di un mercato, quello del metano, volatile come un gas sempre più raro e che garantisce quindi extraprofitti immotivati dallo sfruttamento di un bene pubblico.

    La prateria a sinistra del PD

    Mi si permetta di chiudere con una nota squisitamente politica. A sinistra del Partito Democratico si è aperta una prateria. Una prateria piuttosto disabitata direte voi, del resto già il solo fatto che sia io a rappresentare l’estrema sinistra in questo consiglio la dice lunga sul suo stato di salute. Ma è una prateria piena di valori, idee e sogni che attende solo di essere ripopolata delle persone che deluse se ne sono allontanate. Nel mio piccolo, come eletto indipendente nelle liste di SEL, sono a disposizione di tutti coloro vorranno interloquire, confrontarsi, costruire proposte e partecipare alla vita anche amministrativa della nostra città. Un confronto aperto anche con coloro che non hanno votato SEL e il suo candidato Sindaco e che oggi non sono rappresentati in consiglio. Un confronto che credo sarà utile a tutta la coalizione che governerà per i prossimi 5 anni, perché ci sia sempre chiaro che al di fuori di questo consiglio, alla nostra sinistra ci sono istanze, idee e passioni che meritano di essere considerate.

    A proposito di praterie, mi viene in mente per chiudere un verso a me particolarmente caro di Francesco De Gregori:

    “Tra bufalo e locomotiva la differenza salta agli occhi:
    la locomotiva ha la strada segnata,
    il bufalo può scartare di lato e cadere.”

    Sarà, ma io sono sempre stato dalla parte del bufalo.

    [Intervento in occasione della discussione del documento programmatico del Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani.]

    ‘Ferrara nel suo territorio’: le linee programmatiche di mandato 2014/2019: ecco il testo relativo alle ‘Linee programmatiche di mandato 2014/2019’ che il sindaco Tiziano Tagliani ha presentato durante la seduta del 7 luglio 2014 del Consiglio comunale di Ferrara. Scarica in pdf: linee-programmatiche-di-mandato-2014_2019.pdf.

  • Una città viva e accogliente

    vivaeaccoglienteSui diritti possiamo fare grandi passi in avanti. Bisogna continuare nel percorso di accoglienza dei migranti, non solo dei richiedenti asilo e riprendere il filo un perso delle politiche per la Pace e della Cooperazione decentrata. Affermare i nuovi diritti, da quelli delle coppie di fatto a quelli dell’era digitale.

    Vanno garantiti i bisogni essenziali delle persone più in difficoltà: un tetto, un pasto e una coperta per tutti perchè non si ripetano le tragedie dello scorso inverno.

    Solidarietà tra le generazioni: i giovani, studenti, lavoratori o disoccupati che siano devono vivere in una città viva e accogliente, che non ne sfrutti solo la capacità di pagare affitti e definisca postribolo i luoghi in cui vivono la sera. Dobbiamo (ri)costruire una città che permetta ai più giovani di esprimere la loro identità, le loro passioni ed anche, nel rispetto di tutti, la loro voglia di divertimento. Una città in cui sia piacevole costruirsi un futuro sereno.

    Alcune proposte

    • il registro delle Unioni Civili deve avere valore per tutte le graduatorie comunali;
    • l’Europa che vogliamo non è solo moneta unica: dobbiamo riconoscere i matrimoni e le adozioni, anche fra persone dello stesso sesso: come successo per via giudiziaria a Grosseto, il Comune deve per via amministrativa accettare la trascrizione nei registri degli atti di Stato Civile avvenuti all’interno dell’UE.
    • spazi e opportunità per la creatività giovanile: una bando pubblico per l’affidamento degli immobili comunali (e provinciali?) in disuso a realtà associative, culturali e imprenditoriali innovative costituite da giovani;
    • più risorse all’accoglienza dei senza tetto e senza fissa dimora perchè non si ripetano le tragedie dello scorso inverno;
    • i detenuti vanno accompagnati nel ritrovare cittadinanza mentre scontano la loro pena e alla loro uscita dal carcere: un alloggio e un impiego aiutano ad uscire dal circolo vizioso della recidiva.
    • diritti digitali: va assicurato a tutti, nonostante il disimpegno governativo, imprese, studenti e cittadini l’accesso alla banda larga. Per questo i Piani Operativi Comunali devono prevedere fra le infrastrutture da implementare anche quelle telematiche, rendendo così possibile l’ampliamento dell’utenza raggiunta sia dalle reti a fibre ottiche che dalle reti WIFI pubbliche. Il RUE deve prevedere di predisposizione alle reti di fibra ottica per le nuove costruzioni e per le grandi riqualificazioni urbanistiche.