
Cannabis. Le legalizzazioni nordamericane
Promosso nell’ambito della 5ª Edizione di IndicaSativa Trade in programma nei giorni 12, 13 e 14 maggio 2017.
Registrazione video del dibattito dal titolo “Le legalizzazioni nordamericane. Canada ed USA: le forme più avanzate di regolamentazione della cannabis”, registrato a Bologna venerdì 12 maggio 2017 alle ore 17:23.
Sono intervenuti: Luca Marola (titolare del negozio Canapaio Ducale di Parma), Richard Elliot (componente del Canadian HIV/AIDS Legal Network), Davide Fortin (componente del Marijuana Policy Group), Leonardo Fiorentini (direttore di Fuoriluogo.it e consigliere del Comune di Ferrara), Marco Perduca (coordinatore della campagna Legalizziamo.it).
Da Radioradicale.

Le legalizzazioni nordamericane
Incontro a IndicaSativaTrade 2017 (Unipol Arena – Bologna) il 12 maggio alle 17.
Le legalizzazioni nordamericane
Canada e USA: le forme più avanzate di regolamentazione della cannabis
Intervengono:
Richard Elliot (Canadian HIV/AIDS Legal Network)
Leonardo Fiorentini (Fuoriluogo.it)
Davide Fortin (Marijuana Policy Group)
Marco Perduca (Associazione Luca Coscioni)
Introduce:
Luca Marola (autore di “Marijuana Rulez! Le vittorie referendarie negli USA“)

Marijuana rulez, le vittorie referendarie negli USA
Giovedì 27 aprile 2017 ore 17,30
IBS+Libraccio
Palazzo San Crispino | Piazza Trento e Trieste | Ferrara
Marijuana rulez, le vittorie referendarie negli USA
Luca Marola autore del libro
dialoga con
Franco Corleone già sottosegretario alla Giustizia
Introduce
Leonardo Fiorentini consigliere comunale e direttore di Fuoriluogo
è previsto il saluto di Massimo Maisto ViceSindaco di Ferrara
Gli Stati Uniti d’America sono diventati da feroce baluardo della War on Drugs a terreno di sperimentazione delle più avanzate politiche di legalizzazione e regolamentazione della cannabis. A colpi di consultazioni referendarie, nel 2012 in Colorado e Washington, nel 2014 in Oregon, Alaska e Washington D.C. e nel 2016, in California, Maine, Nevada e Massachusetts, i cittadini americani stanno spingendo la marijuana fuori dal mercato nero, fuori dal monopolio della criminalità con indubbi vantaggi collettivi sotto il profilo economico, occupazionale, sanitario, fiscale, di giustizia e di welfare. Marijuana rulez, le vittorie referendarie negli USA ci accompagna in un viaggio al centro del dibattito pubblico sulla cannabis, al centro delle campagne referendarie appena conclusesi, al centro della “Rivoluzione Verde” che sta impetuosamente affermandosi negli Stati Uniti. Con l’auspicio che le buone pratiche qui raccontate siano una guida per gli attivisti ed i legislatori italiani.
Luca Marola, autore di Marijuana in salotto, guida alla coltivazione fai da te e Legalizzare con successo, l’esperienza americana sulla cannabis, è ideatore e gestore di uno dei più antichi grow shop italiani, il Canapaio Ducale di Parma, fondato nel 2002. Da sempre impegnato nelle campagne antiproibizioniste per la normalizzazione e la legalizzazione della cannabis, è autore e conduttore della trasmissione radiofonica Non Solo Skunk.
L’America volta pagina. Sì alla canapa ricreativa.
La vittoria antiproizionista negli stati USA del Colorado e di Washington è un fatto di portata storica. Si tratta infatti delle prime giurisdizioni al mondo che introducono un regime di regolamentazione legale, tassazione e controllo della marijuana simile a quello riservato all’alcol: “le vittorie in Colorado e Washington sono di portata storica non solo per gli americani, ma per tutti i paesi che discutono il futuro della proibizione della marijuana nei loro paesi”, ha infatti dichiarato Ethan Nadelmann, direttore esecutivo della Drug Policy Alliance. “Questa è ormai una questione “mainstream”, con i cittadini più o meno divisi sulla questione, ma sempre più inclini a favorire una responsabile regolazione della marijuana rispetto a politiche proibizioniste costosi e inefficaci.”
Come commenta la DPA “le iniziative di Colorado e Washington sono state promosse da coalizioni eterogenee che comprendevano le “tradizionali” associazioni dei riformatori delle politiche sulle droghe, le forze dell’ordine, organizzazioni dei lavoratori, avvocati, le principali organizzazioni per i diritti civili e persone provenienti da tutte le parti politiche.” In particolare la campagna nello stato di Washington ha guadagnato forza e legittimità grazie al numero senza precedenti di “endorsement” da parte degli eletti, nonché di ex ed attuali funzionari di polizia.
“La riforma della politica sulla marijuana rimane un tema in cui le persone sono più avanti dei politici”, ha detto Ethan Nadelmann, “ma il risultato nello Stato di Washington dimostra che molti politici stanno cominciando a recuperare il ritardo.” Da segnalare anche il silenzio dei funzionari dell’amministrazione Obama, che due anni fa si era schierato contro la Proposition 19 della California, ma che si è astenuto dall’intervenire quest’anno. “Questo fa ben sperare”, ha dichiarato Nadelmann, “per le prospettive di attuazione delle loro nuove leggi, senza indebite interferenze federali ‘.”
Mai prima d’ora il supporto alla legalizzazione della marijuana è stato così diffuso negli Stati Uniti. L’anno scorso, un sondaggio Gallup ha rilevato per la prima volta che il 50 per cento degli americani è favorevole alla marijuana legale, con solo il 46 per cento di contrari. Il sostegno dell’opinione pubblica è cambiato drasticamente negli ultimi due decenni, e in particolare nel corso degli ultimi cinque anni. La scorsa settimana, l’annuale Rapporto “Uniform Crime” dell’FBI ha certificato come la polizia ha eseguito 757.969 arresti nel solo 2011 per le violazioni riguardo la legislazione sulla marijuana negli Stati Uniti e che l’86% di questi sono stati arresti solo per possesso. Gli arresti per marijuana rappresentano la metà di arresti per droga tutti gli Stati Uniti.
Il paese dove è nata la War on Drugs sembra quindi aver deciso di voltare pagina. L’augurio è che il vento riformatore passi l’atlantico e travolga anche gli ultimi paladini proibizionisti della vecchia europa, che sempre più isolati nel nostro continente spesso si rifugiano dall'”amico” americano per giustificare leggi criminogene e tabelle uniche al grido di “la droga è droga”. Le vittorie di Colorado e Washington dimostrano come sia possibile convogliare su una proposta credibile di regolamentazione delle sostanze, ed in particolare della marijuana, non solo gli attivisti della prima ora ma anche ampie fette della società civile e dell’opinione pubblica e alla fine la maggioranza dell’elettorato.
Fra gli altri referendum da segnalare la vittoria per legalizzare la marijuana per usi medici in Massachusetts, e la Proposition 36 in California, che vuole riformare la famigerata legge dei “three-strikes”: i californiani condannati per la terza volta per un crimine non violento (comprese le violazioni delle normative sugli stupefacenti) non subiranno più automaticamente la pena da 25 anni all’ergastolo prevista per i colpevoli di 3 reati.
L’America è più antiproibizionista di Obama?
Sono sei i referendum sul fronte della legalizzazione della marijuana posti all’attenzione degli elettori americani nella tornata di ieri. Si votava negli stati dell’Arkansas, Colorado, Massachusetts, Montana, Oregon e Washington. Da sottolineare perchè particolarmente significative le vittorie in Colorado e nello stato di Washington, dove viene legalizzato (e tassato) anche l’uso ludico dei derivati della cannabis. Il Massachuetts è il 18esimo stato americano a legalizzare la marijuana terapeutica.
L’America, o almeno parte di questa, è più avanti sul piano dei diritti dei consumatori di canapa del suo Presidente appena rieletto: vedremo se in questo secondo mandato Obama avrà il coraggio di imprimere una svolta alle politiche proibizioniste sia all’interno della nazione che all’estero, ponendo fine alla War on Drugs voluta oltre 40 anni fa da Nixon.
Qui sotto una breve descrizione dei quesiti e i risultati noti al momento in cui scriviamo (via NORML):
Arkansas: Medical Marijuana Initiative
Il voto favorevole all’iniziativa referendaria consentirà ai cittadini dell’arkansas malati e a fine vite di utilizzare marijuana sotto prescrizione medica per gravi condizioni mediche debilitanti. La marijuana medica sarà distribuita in modo strettamente regolato, in Dispensari non a scopo di lucro. È possibile leggere il testo completo dell’iniziativa qui.
Risultati 52% contrari 48% favorevoli (63% dello scrutinio – fonte).
Colorado: Amendment 64
La proposta rimuove tutte le sanzioni civili e penali in tutto lo stato per il possesso personale di marijuana (fino a un’oncia di peso, circa 28 grammi). Permette anche la coltivazione domestica di marijuana in uno spazio chiuso (fino a sei piante, come per la vigente legge sulla marijuana medica). Non cambia normativa vigente per la marijuana medica. Gli obiettivi di questa misura includono la creazione e la regolamentazione di un mercato legale per la produzione e la vendita di cannabis ai cittadini di età superiore ai 21 anni, tramite licenza dello Stato. Maggiori info.
Risultati: 54% favorevoli 46% contrari (70% dello scrutinio – fonte).
Massachusetts: Medical Marijuana Initiative
Questa initiziativa permetterà ai pazienti dello stato del Massachusetts l’accesso alla marijuana medica. Consentire ai pazienti di ottenere la marijuana medica presso numero limitato di centri di trattamento non-profit, disciplinati dal Dipartimento di Stato per la Salute Pubblica, e accessibili grazie a una tessera di iscrizione rilasciata dopo la prescrizione del medico. In casi specifici potrà essere consentita la coltivazione domestica. Il testo completo dell’iniziativa può essere letto qui.
Risultati: 63% favorevoli 37% contrari 57%-43%(92% dello scrutinio – fonte).
Montana: Medical Marijuana Veto Referendum
L’iniziativa è stata promossa per porre il veto alla legge approvata nel maggio 2011 che pone restrizioni sull’accesso alle terapie con marijuana, rispetto al provvedimento approvato nel 2004. Votare a favore significa confermare la nuova legge più restrittiva). Maggiori info.
Risultati: 57% favorevoli 43% contrari (fonte)
Oregon: Measure 80
Il Cannabis Tax Act è frutto di un’iniziativa dei cittadini per regolare il mercato dei derivati della cannabis e per ripristinare la filiera industriale della canapa. La vendita sarà consentita solo ai maggiori di 21 anni e la tassazione genererebbe oltre $ 140 milioni l’anno. La legge ripristinerà l’industria della canapa: i derivati della canapa potranno essere utilizzati per prodotti alimentari, abbigliamento, carburante, carta e altro ancora. Maggiori info.
Risultati: 55% contrari 45% favorevoli (55% dello scrutinio – fonte)
Washington: Initiative 502
Questa misura permetterà di eliminare i divieti contro la produzione, lavorazione e vendita di marijuana, subordinata ad autorizzazione e regolamentazione da parte dell’ufficio di controllo sugli alcolici; consentirà il possesso limitato di marijuana da parte di persone di età superiore ai 21 anni, e di imporre accise 25% sulla vendita all’ingrosso e al dettaglio di marijuana, entrate destinate alla prevenzione delle tossicodipendenze, alla ricerca, all’istruzione e alla sanità. Le leggi che vietano la guida sotto l’influenza di cannabinoidi e dovrà essere modificata per includere soglie massime per la concentrazione di THC nel sangue. Maggiori info.
Risultati: 55% favorevoli 45% contrari (fonte)